SINOSSI
Matteo, Anna, Eleonora e Stefano sono una famiglia felice. Così crede Matteo, padre e marito pacato, che non giudica, non controlla, non impone. Dietro il suo comportamento non c'è ipocrisia, solo buone intenzioni. sono proprio le buone intenzioni a impedirgli di vedere le crepe che già fanno scricchiolare il suo mondo. Non riesce ad accorgersi che, sotto le apparenze, la tensione è salito al massimo.
Una notte, una pallina da tennis lanciata una volta di troppo manda tutto in frantumi e, innescando una tragica reazione a catena, mette a nudo il bisogno inconfessabile di autorità cui nessuno di noi riesce a sfuggire.
TITOLO: L'ultima famiglia felice
AUTORE: Simone Giorgi
EDITORE: Einaudi
DATA DI PUBBLICAZIONE: 26 gennaio 2016
PAGINE: 252
Matteo, Anna, Eleonora e Stefano Stella. Padre, madre, figli. La classica famiglia italiana. Media borghesia romana, ingegnere informatico lui, proprietaria di una rinomata agenzia pubblicitaria lei, figli educati, un bel appartamento.
All'apparenza, quella che si definirebbe una famiglia felice.
Peccato che, quando apriamo la porta di casa loro e ci inoltriamo nell'ordinato soggiorno adornato da un grande tappeto blu, ci accolga un'atmosfera tesa. Un vetro infranto, una pallina da tennis che sbatte su un muro. Colpo, silenzio. Colpo, silenzio.
Ecco. Le premesse c'erano tutte. Peccato che siano state abbondantemente disattese.
L'autore ci catapulta nella vita di questa famiglia quando già il vetro è andato in pezzi, quando i rapporti si sono già incrinati. L'amore tra Matteo ed Anna non è più quello di una volta, i figli cresciuti cominciano a creare problemi, la famiglia unita che la sera si radunava su quel grande mare che è il tappeto blu, comincia pian piano ad andare in frantumi.
Purtroppo, durante tutta la lettura, ci si domanda perché. Perché Stefano si rifiuta di parlare col padre? Perché i rapporti di quella che sembrava una famiglia felice si sono sfaldati in questo modo?
A metà lettura, finalmente, ci viene dato un quadro completo della situazione. E... niente. La banalità più assoluta. Motivi futili quelli che hanno spezzato il filo che legava padre e figlio. Motivi che, sinceramente, mi hanno fatto storcere il naso. Perché, davvero, davanti ad una stupidata del genere, non ci si chiude dietro un anno di assoluto silenzio.
Il perno di questa famiglia, il padre, Matteo, non è poi questo grande uomo come Giorgi vuol farci intendere. L'ho trovato remissivo, spesso vile. Un uomo che preferisce non sgridare, non punire, non forzare, pensando così di ottenere l'amore e il rispetto incondizionato da parte dei figli. E ottenendo, invece, l'astio della moglie che si trova, lei sì, a combattere quella guerra quotidiana che solo chi ha due figli adolescenti può capire.
Lo ammetto: Matteo mi ha dato sui nervi. La sua reticenza a prendere una posizione, il suo essere sempre così accondiscendente con tutto e tutti, mi ha fatto venire l'orticaria. Il suo pensare: "Rispetto la scelta di mio figlio perché così lui mi rispetterà" mi ha fatto venire voglia di prenderlo a sberle, di dirgli: "Svegliati! Tuo figlio ti vuole uomo, vuole che tu gli dica cosa fare, dove andare, che tu gli dia la tua attenzione".
Invece il libro procede lento, noioso, con questa famiglia che viene sospinta da una parte all'altra delle pagine, senza che si veda mai una fine. E quando la fine arriva, boh... A che scopo? Che senso ha?
Bella recensione!! Sinceramente questo tipo di libri non mi da niente e per quero non li compro mai!!:)
RispondiEliminaAmmetto che mi era sembrata, almeno dalla sinossi, una lettura più interessante.
EliminaOra si capisce perchè i volatili in copertina emigrano...
RispondiEliminaCiao da Bacci
ahahahahahahahahahahahahahahah
EliminaLa Bacci e le sue visioni filosofiche!
EliminaQuesti libri inconcludente mi mettono ansia xD
RispondiEliminaA me fanno partire l'embolo :P
EliminaCon tanti libri interessanti che si affollano nella mia WL, mi sa che questo lo archivio subito!
RispondiEliminaBrava, Nadia! Cerca una lettura più soddisfacente ;)
EliminaBella recensione, soprattutto molto attenta! Che dire? Ti ho usata come cavia perché questo libro un pochino mi ispirava. Vabbè depennato ;)
RispondiEliminaIn questo momento mi sento un criceto che vaga senza meta ahahahah
EliminaDepennato pure per me, ma la recensione mi è piaciuta molto perchè il tuo modo di scrivere è sempre chiaro, semplice e diretto.
RispondiEliminaCiao da lea
Oh, Leuccia! Tu sei sempre un toccasana per la mia autostima
EliminaBacio
Gia non avevo voglia di leggerlo ma dopo il tuo pensiero..... ciaooooo!!!
RispondiEliminaUh no, Meme! Questo libro non avrebbe comunque fatto al caso tuo
EliminaBaciozzo! Saluta San Fidanzato deeehhhh
Cioè, hai reso perfettamente l'idea. non lo leggo. no no no.
RispondiEliminaTu hai finito con l'orticaria?
Eliminabella idea portata avanti male. Se è noioso io passo
RispondiEliminaPassa, Chiara!
EliminaMi attiravano sia il titolo, sia la copertina. La sinossi mi ha lasciata perplessa invce, per questo non l'ho comprato.... Per fortuna ci sei tu che l'hai letto! Passo anche io :-)
RispondiEliminaOh che bello essere una cavia!!!
EliminaA me questo libro è piaciuto molto. E' molto realistico ed analizza un prototipo di famiglia molto comune, purtroppo. La crisi della famiglia è una realtà, e spesso, libri di questo tipo, co danno fastidio, stridono come unghia sulla lavagna.....
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