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28 novembre 2016

Diario di bordo - Speciale incontro con Antonio Fusco


*in verde i commenti di Laura 2.0*

Sabato 26 novembre presso la libreria Giunti del Centro Commerciale Cremona Po, ovviamente a Cremona, si è svolta la presentazione del terzo romanzo di Antonio Fusco, Il metodo della fenice.
Ora, dalla mia recensione del primo romanzo, tutti sapete qual è stata la mia scalata verso i romanzi di questo autore e di come, immancabile, io mi sia presentata all'incontro!

Inizio a prepararmi (insomma, ho un'età e il restauro richiede tempo!) e il primo messaggio è, ovviamente,  di quella disgraziata simpaticona di Laura 2.0, che si premura di ricordarmi che è il caso che io mi copra. Penserete: che amica carina, si preoccupa per la tua salute! No, lei si preoccupa per le gemelle che tendono ad andare in giro per i fatti loro, soprattutto quando vado in giro da sola. Eh stella, poi facciamo come a Milano che la gente ti guarda e tu ti stupisci.
Metto su la stessa camicia che avevo durante la presentazione del BookCity, che è collaudata e so per certo che non rischio figure barbine di alcun genere!
Questa volta La Libridinosa parte in solitaria: Consorte è stanco morto dopo una settimana intera di turni notturni e Figlio decide che stare a casa a leggere un libro è sicuramente più salutare che avventurarsi tra le nebbie padane.
Poggio deretano in macchina e chiamo Laura 2.0 che mi tiene compagnia durante il tragitto. Tranquilli, ormai gli auricolari sono una prolunga naturale delle nostre orecchie, quindi nessuna infrazione e nessun rischio! Insomma, sto per incontrare un funzionario di polizia, mica posso rischiare, no?! Io oramai quando sto al telefono senza gli auricolari mi sento strana.

Arrivo con un certo anticipo (come mio solito quando mi sposto senza la zavorra familiare!) e decido di fare un giro per il centro commerciale. Giro fruttuoso, visto che porto a casa un paio di calzettoni natalizi (il mio lato minchione ha avuto il suo sfogo anche per oggi!). Che posso porre una domanda?Come li abbini a tutto il pizzo che infesta il tuo armadio??

Adesso vedrò di fare la seria (ahahahahhhh.... scherzi vero?), quindi inizio ad avviarmi verso la libreria, quando Laura, carina lei, mi ricorda che dovrò usare la rampa mobile sulla quale, a settembre, in sua sghignazzante presenza, ho rischiato di morire. Carina si, che se non ti avvertivo ti ricapitava.
Salgo sulla rampa cercando di non morire, entro in libreria e... che faccio? Non compro nulla? Naaaaaa!!!
Ed ecco il mio piccolo bottino! Piccolo piccolo perché, col Natale alle porte, qua si mettono tutti d'accordo e mi piazzano sulla testa Il Veto. Niente, non possono comprare niente senza prima chiedere il permesso, perché altrimenti poi non sanno cosa regalarmi. Quindi, un solo libro e un taccuino, ma quello è esente dal veto, tiè! VETO!! Ho detto VETO!!!!!! Vale per tutto, pure per le mutande!!!

Pago, gironzolo, sbircio e poi decido di accomodarmi, ovviamente in prima fila, che metti mai non dovessi vedere bene! No. fermi tutti! E dell'anca non ne parliamo?? Tu ti sei seduta perchè oramai sei anzianotta  e le anche non ti reggono più. Dilla tutta!
Antonio Fusco arriva, puntualissimo, alle 17.30.
La prima domanda della mediatrice è: "Chi è Antonio Fusco?". Lui risponde a modo suo, io vi dico che è un omone! Avete presente Babbo Natale? Ecco, il genere è quello: altissimo, grandissimo (il primo che dice Levissimo, le prende!). Levissimo!!
A primo impatto è sicuramente un uomo che incute soggezione, timore. Invece, a sentirlo parlare si scopre un uomo sensibile, di grande intelligenza, divertente e molto disponibile nei confronti dei suoi lettori!

Fusco ha raccontato di essere uno scrittore per hobby; leggere e scrivere sono una delle sue grandi passioni. Ovviamente, così come nei suoi romanzi, anche nel sentirlo parlare traspare quella competenza professionale che caratterizza il Commissario Casabona.
Ha ribadito che è facile per lui parlare di DNA, intercettazioni, indagini, omicidi e quant'altro, ma che  mai nei suoi romanzi troveremo casi di cronaca di cui si è occupato personalmente. Questo per non dare l'impressione alle vittime di essere state sfruttate.
Un'altra caratteristica dei suoi romanzi, è la brevità, che Fusco ha spiegato con la scelta di creare sempre periodi brevi per dare al lettore la possibilità di entrare nella storia senza perdersi tra dettagli inutili e descrizioni dispersive, nonostante questo gli sia valso, alcune volte, l'accusa di avere una scrittura elementare. E chi avrebbe detto sta minchiata di grazia??? 
Una sua caratteristica è quella di rileggere e correggere i romanzi, limando tutto ciò che gli appare superfluo e, soprattutto, Fusco ha svelato di non far leggere i suoi romanzi a nessuno finché non li ha completati, per non subire quella sorta di appagamento che potrebbe arrivare dal sentirsi dire che la storia è ottima! Ecco, cosa sensatissima per me!

Sempre rimanendo in tema di scrittura, Antonio Fusco ci ha svelato anche il suo lato di lettore: è un amante dei classici, non aveva mai letto noir prima di iniziare a scriverli e un romanzo che vorrebbe aver scritto è Il rumore della pioggia di Gigi Paoli. A me è piaciuto tanto!! *.*
Purtroppo, prevedibile come la nebbia in Val Padana, è arrivata anche la domanda sul confronto tra Rocco Schiavone e Tommaso Casabona. 
L'autore ha prima ironizzato, dicendo che di Manzini vorrebbe avere i numeri, visto che è uno che vende davvero tantissime copie. Poi, tornato serio, ha sottolineato quanto i due personaggi siano differenti (ma va?!). Insomma, Rocco Schiavone è quanto di più diverso possa esserci da un Vicequestore della Polizia; mentre il Commissario Casabona è assolutamente attinente alla realtà delle forze di Stato. Polizia, Laura, no Carabinieri! Che pensavi che non lo dicevo?? Lo hai corretto... ihihihihhh
Altra domanda, quasi scontata vista la professione di Fusco, è quella su quanto siano simili lui e il Casabona. Vabbè, lasciamo stare! Inventiva ed originalità con queste domande, e io che pensavo di non saperle fare...

Di Fusco posso dirvi che è un chiacchierone e che ha spronato i presenti a fare domande, perché lui si diverte un sacco! Per lui il rapporto diretto con i lettori è anche un modo per tarare le sensazioni che lasciano i suoi romanzi e anche capire cosa si aspettino ancora!
Espletato il rito del firma-copie e delle foto, caricato il mio bottino in borsa, mi sono avviata verso la macchina e, ad accogliermi per strada, ho trovato la nebbia che avvolge la mia zona in questo periodo e che tanto mi ha ricordato le atmosfere dei romanzi di Fusco.

È stato un piacere per me avere la possibilità di conoscere di persona questo scrittore che ho tardivamente scoperto. Parlare con lui mi ha fatto venire voglia di leggere i due romanzi mancanti prima possibile. E poi anch'io, come voi che lo avete già scoperto ed amato, mi troverò sicuramente ad attendere il quarto capitolo della vita del Commissario Casabona. Ah già, per chi se lo stesse chiedendo: sì, ci sarà un quarto romanzo! Invidia, invidissima!! Lo sai, adoro i suoi romanzi. Per non parlare della testa che ti ho fatto quando è uscito il terzo quest'estate...

Grazie ad Antonio Fusco che è una persona davvero gradevole e disponibile, alla libreria Giunti di Cremona che si prodiga sempre con impegno per organizzare qualcosa di carino e, infine, grazie alle due donne che erano sedute vicino a me, una delle quali mi ha riconosciuta per le famose merende che posto su Facebook (sono gioie anche queste)! E grazie a Letizia (cioè io io) che mi ha fatto scoprire questi meravigliosi romanzi! Donna di rara intelligenza e sagacia... :D


22 novembre 2016

Diario di bordo - Speciale BookCity Milano 2016


Sabato 19 novembre 2016 e Milano ci accoglie col suo solito clima gioioso: nebbia, grigiume e umidità al 100% sono ciò che aspetta me, Consorte e figlio quando scendiamo dalla metro. Ma tant’è, Milano è anche questa e io me ne frego perché tra poco incontrerò Antonio Manzini!
Siamo all’Istituto per ciechi, dove mio figlio apprenderà qualcosa in più sul sistema di scrittura e lettura braille e noi adulti avremo la possibilità di ascoltare vari autori, tra cui, appunto, il creatore del nostro amato Vicequestore!
Sono le 10.30 quando Mr Manzini fa il suo ingresso nella bellissima (e freddissima!) sala che ci ospita. 
Lo fisso (sbavo sbavo sbavo…), mi avvicino e mi presento. Lui mi fissa e mi dice: “toh, La Libridinosa!”. Ok mondo, parliamone: io ho delle coronarie forti, ma a tanto non reggo!
Parliamo, ridiamo, gli chiedo se può autografarmi qualche copia dei suoi romanzi e lui, occhio di lince, nota che dei quattro volumi che ho in mano, tre sono dello stesso romanzo. Faccia perplessa e domanda di rito: “Perché quattro copie dell’ultimo?” “Perché volevo vedere se erano stampati uguali!” (sempre cretina io, lo so!).
Carinamente Antonio firma tutte e quattro le copie e poi mi frega la penna.
La presentazione è incentrata sul suo ultimo lavoro, “Orfani bianchi”. Manzini legge dei brani alternandosi con due ragazzi non vedenti che leggono sia su supporto cartaceo che digitale (ovviamente tutto in braille). 
Con tutto il rispetto per gli altri autori e i relatori, io ero persa a fissare lui che, dal canto suo vive tra le nuvole, lo sguardo che vaga da un angolo all’altro della sala senza mai fissarsi su nessuno. E a me piace pensare che il suo spaziare nasconda i pensieri di Rocco Schiavone! Perché sì, lettori, se ve lo state chiedendo vi rispondo subito: Manzini è Rocco! I gesti, lo sguardo, il modo di parlare, l’atteggiamento sono proprio quelli che tanto amiamo del personaggio che ci allieta le giornate (e, da un po’, anche le serate davanti alla tv!).
Dopo quasi un’ora Antonio scappa per correre ad un altro incontro (e della mia penna non ci sono più notizie - informazione a beneficio di Laura che per una penna potrebbe anche uccidere-).
Recupero famiglia e scappo anche io, destinazione Castello Sforzesco, perché ci sono dei pass stampa da ritirare (come siamo sborone!!!). 

Parliamone: questo è un pass? Questo robo di carta gialla che, per di più, la simpatica ragazza ha stretto talmente tanto attorno al mio polso che la sera, rientrata a casa, la mia mano destra sembrava una di quelle enormi mani di gommapiuma che si vedono negli stadi americani: gonfia e blu. L’ho strappato via e tanti saluti!
Ritirati questi cosini di carta, ci avviamo alla ricerca di cibo. Seguo il naso di consorte che scova un chiosco proprio fuori dal Castello Sforzesco dove ingurgitiamo dei panini che avranno circa 7000 calorie ciascuno, ma ti fanno andare in paradiso al primo morso. Se può interessarvi, il chiosco si chiama “Il politico” ed è alla sinistra della fontana che c’è davanti al Castello (se lo guardate da fuori!). Ma mica vuoi accontentarti delle 7000 calorie del panino, no? Ovviamente no, quindi ci spostiamo in corso Magenta, da “Ammu”, e ci rimpinziamo di cannoli siciliani (e se ve lo dico io che sono siciliana, vuol dire che sono davvero tali!).

Tutta questa roba va smaltita, quindi torniamo sui nostri passi, nuovamente al Castello dove io (#vippa) ho appuntamento con Caterina Bonvicini che, dolcissima come poche, mi viene incontro per un caffè, visto che altrimenti non riusciremo ad incontrarci in nessun altro momento.
Caterina è davvero una persona splendida: abbiamo chiacchierato di noi, di libri, di cani e, ovviamente, io non ho fatto neanche una foto con lei. Ma ci siamo ripromesse di incontrarci di nuovo, cani al guinzaglio, e recuperare tutto!

Adesso, vorrete che La Libridinosa vada a Milano e non entri in libreria? Ovviamente no! Quindi, direzione Duomo e giro di rito prima alla Feltrinelli, dove ho acquistato tutti i libri di Antonio Fusco (sabato prossimo sarà qui a Cremona, mica posso arrivare impreparata!). Un salto anche alla Mondadori per prendere la nuova agenda Mr Wonderful per il 2017 (Bacciiiiiiiiii, fatti i fatti tuoi!) e, infine, Mutandalandia (e se non sapete cos’è, chiedete a Laura 2.0).

La sera è scesa, domani mi aspetta un’altra giornata intensa, è ora di rientrare a casa!

Domenica 20 novembre Il gran giorno è arrivato: oggi il BookCity lo si vive da blogger e non da semplice lettrice!

Si torna a Milano: sole e cielo azzurro? Macché, oltre alla nebbia del giorno prima ci si è aggiunto il freddo che, coadiuvato dall’umido, prende a sberle in faccia!
Prima tappa: Mondadori, dove mi aspetta il mio librario del cuore! Caffè e attesa delle amiche che arrivano dopo una mezz’ora!
Riabbraccio la mia stalker ufficiale, Chiara, e la mia mamma acquisita, Monica!
Ci dirigiamo tutti assieme verso il Palazzo della Borsa, dove ci attende Alice Basso assieme ad una squadra di donne che prenderà parte alla tavola rotonda sull’editoria al femminile.
Sapete che io sono sempre schietta ed onesta: è stata sicuramente una bella esperienza, ho conosciuto persone molto carine. Ma, come immaginavo sin da quando mi è stata proposta, ero assolutamente fuori contesto.
Ringrazio Désirée per avermi voluta accanto in questa esperienza, ma, come potete capire tutti, noi blogger non lavoriamo per l’editoria. Partiamo dal fatto che ciò che facciamo non è retribuito (e quindi come tale non può essere definito lavoro) e poi c’è anche da dire che l’unico rapporto che noi abbiamo con le Case Editrici è quello che passa attraverso gli uffici stampa (che spesso ci snobbano, eh!).

Terminata la tavola rotonda, giro gli occhi e vedo arrivare La Bacci con famiglia al seguito! *me felice*
Abbracci, baci (e anche qualche insulto, ché altrimenti non saremmo noi, vero Bacci?).
Che si fa? Dove si va? Le pance brontolano e quei panini di ieri vanno assolutamente fatti assaggiare alla gente di Pordenone e anche a Chiara (che è stalker, ma mangia pure lei!).
Si torna al chiosco e anche a mangiare i cannoli. Che ve lo dico che io e la Bacci-figlia abbiamo ordinato sempre le stesse cose?! E ve lo dico che la Bacci è terrorizzata dal fatto di trovarsi una piccola Libridinosa in giro per casa?!
Finito il pranzo, la mia stalker scappa ad un incontro sui romanzi rosa. Non fate quelle facce, io l’ho lasciata andare da sola, mica volevo rischiare un attacco di orticaria!
Io e la Bacci, con tanto di famiglie al seguito, ci siamo avviate verso la Feltrinelli, ma niente acquisti oggi: abbiamo recuperato Alice e Monica e ci siamo dirette verso “La Colubrina”, in via Felice Casati n° 5.
Si tratta di un ristorante con un’atmosfera accogliente e familiare e che familiarmente ci ha accolte, mettendoci a disposizione una stupenda sala con tanto di enorme camino.
Grazie a Loredana Limone e all’associazione Clio, io e Monica ci siamo trovate protagoniste di quella che avrebbe dovuto essere una presentazione e che, invece, si è trasformata in una divertente chiacchierata tra amici!

Partendo dal rapporto tra me e Monica, passando da “Viola, vertigini e vaniglia” per arrivare a tutto ciò che concerne lettori e scrittori, abbiamo parlato di libri, pregiudizi, crescita, figli, mariti. Ci sono state tante risate, tanti interventi da parte dei presenti e, soprattutto, c’è stato il piacere reciproco di trascorrere del tempo assieme senza la paura di sembrare serie e professionali a tutti i costi!
Siamo state noi stesse e credo che questa sia stata la chiave giusta per far sì che nessuno si annoiasse e che io e Monica ci divertissimo quanto e più degli altri!


Siamo alla fine di una due giorni non-stop piena di emozioni meravigliose, di risate, di amici, di libri e anche di nebbia. Ma non saremmo a Milano se non ci fosse la nebbia, no?!
Io adesso faccio la seria (Ropolo la smetta di ridere che la sento da qui!) e inizio a ringraziare, perché di persone che meritano un grazie ce ne sono davvero tante (e speriamo che l’Alzheimer non colpisca e io ne dimentichi qualcuna!!).

Prima di tutto ringrazio mio marito e mio figlio (che altrimenti qua si rischiano sommosse e divorzi) che mi supportano/sopportano sempre e mi seguono tutte le volte che possono, tenendomi per mano e spronandomi ad andare avanti.
Poi ringrazio Loredana Limone, che qualche mese fa mi telefonò chiedendomi se avevo voglia di presentare il suo libro all’interno del BookCity. Che domande! Purtroppo, come avrete visto e capito, ieri sera Loredana non era con noi. Non è un segreto: Loredana sta lottando contro il cancro e lo sta facendo con la forza ed il sorriso che la contraddistinguono. Una settimana fa mi ha telefonato per dirmi che non poteva esserci e la sua preoccupazione maggiore era quella di darmi una delusione.
Ma io so che la presentazione che non siamo riuscite a fare ieri, la faremo presto, prestissimo e magari con il nuovo romanzo. Io ho promesso alla mia ziaccia di non piangere e di essere forte come forte è lei. E allora zia sai che ti dico? Spacca il culo al cancro che io ti aspetto, me l’hai promesso!

*respiro profondo*

Continuo ringraziando Paola e tutte le Clio Girls che sono un’associazione (non a delinquere!) di donne stupende, che danno spazio e voce a scrittori organizzando presentazioni, incontri e chi più ne ha più ne metta! Ho avuto il piacere di conoscerle ieri (anche se non tutte) e sono rimasta affascinata dalla gioia e dalla passione che emanano e che mettono in tutto ciò che fanno!
Grazie grazie grazie a Monica Coppola che è amica/mamma/sorella e si è sottoposta al fuoco di fila delle mie domande, incluse un “pandoro o panettone? Albero o presepe?” e scemate varie!
E grazie per aver avuto le palle, un anno e mezzo fa, di scrivermi e chiedermi di leggere il suo libro! Se quel giorno tu non avessi scritto oggi non ti avrei nella mia vita e tutto sarebbe più grigio. Ti voglio bene (mamma)!
Grazie ad Alice Basso che si trova sempre, suo malgrado, coinvolta nelle mie presentazioni e sempre, suo malgrado, viene tirata dentro a forza. La prossima volta presento te e stiamo tutte più tranquille!
Grazie a Chiara (Ropolo!!!) che, prendendo seriamente il suo ruolo di stalker ufficiale della Libridinosa (no, Lorenzo, lei è mia, lascia perdere!), macina chilometri su chilometri per raggiungermi in giro per il Nord Italia! Chiara, rassegnati: non ci sarà più presentazione senza la tua presenza!!
Grazie grazie alla Bacci (cretina! oggi non te l’ho ancora detto, ora vai a dirlo a Laura!) che, coadiuvata da quel Santo del coniuge, ha attraversato regione su regione per arrivare nella nebbiosa Milano! Vabbè, oggi possiamo dirlo: io e la Bacci ci vogliamo bene!
Grazie a Chicca che è stata minacciata di sentir suonare il campanello di casa (vedi Bacci che non minaccio solo te?) se non si fosse presentata all’incontro di ieri!
E, infine, ultima ma non per importanza, Lei: Laura 2.0 alias Letizia alias Anima Ciambella. Lei non era fisicamente qui, ma c’è stata sempre: con messaggi e pensieri, Laura non mi ha mollata un attimo (fatti una vita, sorella!).
Laura c’è e c’è sempre: c’è quando facciamo le cretine al telefono e c’è quando i discorsi diventano più seri. C’è quando vado in crisi e quando ho solo voglia di silenzio e c’è quando cazzeggiamo e facciamo saltare fuori idee geniali (sì, geniali!). 
Laura è quasi svenuta quando le ho detto che Antonio Manzini legge e aspetta le nostre “Chiacchiere” mensili. Ora spero solo che non sia su un treno in direzione Roma e che non cerchi di trasferirsi in casa sua spacciandosi per una sorella perduta!
Laura è una delle poche… pochissime… vabbè, forse è l’unica persona che con me non usa filtri e non si è ancora beccata un vaffanculo.
Laura è quella che mi ha scritto “Brava la mia Anima Ciambella” dopo la presentazione di ieri sera. E io so che dietro quel “brava” si nascondono millemila parole (e manco un insulto!).
Ora qualcuno dica a Laura che io ho promesso al mondo che la prossima volta ci sarà anche lei, quindi è il caso che inizi a fare i bagagli, che qua il letto è già pronto!

Io adesso torno alla mia routine, tra libri da leggere e post da scrivere, tra torte da sfornare e pavimenti da lavare!
E voi, mi raccomando, non scappate, che siete tutti la mia grande forza!





1 ottobre 2016

...di quando sono finita su 'La Stampa' senza uccidere nessuno!

Era il febbraio scorso quando un certo Fabio Dutto mi scrisse: "Voglio portare Lorenzo (Marone) a Boves per Boves Letteraria" e voglio che sia tu a presentarlo (ahahahahahahahah).
Dopo 10 minuti di silenzio (ero svenuta, ma non ditelo a Fabio!), ho risposto con un "sì sì, va bene" pensando tra me e me che tanto non se ne sarebbe fatto nulla.

Passa qualche mese e sempre quel certo Dutto mi riscrive e... "Ok, abbiamo Lorenzo! Segna la data".
Io, ripetitiva, svengo nuovamente, mi riprendo, gli rispondo, segno la data in agenda e... ma sì, mancano mesi!
Peccato che il tempo abbia uno strano modo di scorrere: ci sono giornata e settimane che ti paiono lunghissime e altri che volano via in un soffio. Così, qualche giorno fa mi sono dovuta improvvisamente rendere conto che quei mesi si erano trasformati in giorni e poi in ore!

Ed ecco che il famigerato 29 settembre giunge a noi! Sono in fibrillazione da almeno una settimana e Dutto, giusto per calmarmi, la mattina mi invia la foto di un articolo pubblicato su La Stampa. Toh!
Sono finita sul giornale e non ho ucciso nessuno! Chi l'avrebbe mai detto?!

Ok, sono quasi le 14 ed è ora di uscire di casa e partire destinazione Boves. Sì, la faccio facile... ho ben 4 treni e un'ora di macchina che mi attendono. 
  • Trolley (che da 24 ore mi fissa minaccioso!): c'è
  • borsa con libro, occhiali, caricabatterie, telefono, iPad: c'è
  • io: ci sono (ma faccio sempre in tempo a scappare!).

Stazione di Soresina: "Dlin dlon... si avvisano i signori passeggeri che ... causa sciopero dei controllori ...". Ecco, cominciamo bene! Vuoi vedere che domani non riusciremo a tornare? Vabbè, intanto vediamo di partire!
Treno puntuale (sì, mi sono stupita anch'io!), arrivo a Treviglio e faccio il primo cambio. Uh guarda chi c'è? Il pinguino di Laura 2.0! Che carino! Sì, avete capito bene: su questo treno si gela e meno male che devo starci su solo mezz'ora. Oh guarda! C'è un gradino qui, devo ricordarmene quando scendo. State già ridendo? Avete capito, eh? Sì, stavo per andare giù di faccia! Ma non sarei io se non fossi scema, no?!
Altra stazione altro treno: Milano Centrale, treno già al binario (lui al 5 io al 13... oh caz...). Salgo, prendo posto e chiamo Lorenzo che, su quello stesso treno, ci sta dalle 11 del mattino. Mi raggiunge e... "Sei nervosa?" Un po'. "Ma noooo, stai serena! Ci divertiamo! Io sto zitto e tu parli". Sei un amico!
Si chiacchiera, si ride, si parla di libri, di progetti, di famiglia. Lorenzo sta leggendo il romanzo di Bianca Pitzorno, io ho in mano "Mia suocera beve" di Diego De Silva (e lui, orgoglioso della sua stalker, provvede subito ad inviare foto all'autore in questione). Io, da brava lettrice, ho un segnalibro, lui usa l'aletta della copertina per tenere il segno. Ecco, qui c'è qualcuno che ha bisogno di segnalibri!

Arriviamo a Torino, il tempo di un caffè con Monica Coppola (maaaaaammaaaaaaa!!) e ... altro treno altra corsa, l'ultima finalmente! Puzzo come una capra rientrata dal pascolo, ma arrivati ad Avigliana posso finalmente abbracciare Alice Basso che, vestita da femmina, ci fa da chauffeur sino a Boves.
In macchina, come potete immaginare, è tutto un ridere a crepapelle! 
Arriviamo a Boves e mi accoglie la mia stalker personale: Chiara!!! Povera stella, si è sobbarcata chilometri e chilometri per essere qui, ma che vogliamo farci? È la dura vita delle stalker e io ne so qualcosa!
Fabio ci urla che abbiamo solo 10 minuti per cambiarci, così schizzo in camera (che meraviglia 'sto posto!) con Chiara, mi spoglio, mi rivesto e sono fuori!
Si cena, si chiacchiera, conosco i ragazzi che si occupano dell'organizzazione di Boves Letteraria e finalmente stringo la mano a quella santa che sopporta Dutto tutti i giorni!

Dai su, è ora! Adesso mi guardo attorno e trovo un modo per scappare, che dite? No? Non posso? Ok, andiamo in Teatro. Ma quanta gente c'è? Dutto, lei temeva che non venisse nessuno, ma qui è tutto pieno!
Piazzate Alice (dotata di iPad per la diretta Facebook) e Chiara in prima fila, è ora di salire sul palco. Tocca a noi... niente, non posso più scappare!
Laura sei tesa? Noooo. Laura ti ricordi almeno una delle domande che hai preparato? Assolutamente no! Laura sai chi c'è seduto accanto a te? Ehm... ha un viso familiare... sì, lo so! È Lorenzo!

Non chiedetemi com'è andata, perché io non ricordo assolutamente nulla. Lorenzo ha parlato, la gente ha fatto domande, il wi-fi ci abbandonati dopo mezz'ora, praticamente su Facebook è stata trasmessa la parte seria. Poi è arrivata la parte del cazzeggio di cui, per fortuna, non rimarrà traccia! 
Ok, è andata: incontro finito, Lorenzo firma copie, io torno ad abbracciare Chiara ed Alice che continuano a ripetermi che sono stata bravissima (oh,  se lo dicono loro ci sarà da crederci, no?!).
Messaggio di Laura 2.0: "sei stata bravissima e hai pure tenuto a bada le gemelle" (ecco, lei non si smentirà mai! Ma io le voglio bene proprio perché è così... cretina!).

Per concludere degnamente la serata, si va a bere una cosa tutti assieme. Il tempo vola, è il momento dei saluti: Alice e Chiara si rimettono in macchina e vanno via. Io e Lorenzo torniamo al b&b che ci ospita.
"Lorenzo, tu hai capito qualcosa di tutto quel gioco di luci che ci hanno spiegato?"
"No"
"Bene!"
Andiamo a tentativi e riusciamo ad arrivare sani e salvi alle nostre camere.
'Notte, a domani!



29 settembre. Boves. Temperatura esterna: 10°. Io ho una zanzara in camera.
Dormo? No. Il sonno non arriva. Leggo messaggi, sbircio Facebook, riprendo in mano il romanzo di De Silva.
Ok, sono le 6, basta, mi alzo.

Alle 7.15 esco dalla camera e trovo una tavola imbandita ad accogliermi. Che meraviglia! Qualcuno qui mi adotta? Posso rimanere? Anzi, vi dico di più: se vi capita di essere in zona Cuneo e cercate un posto per dormire, ma un posto bello bello, eh! Uno di quei posti che entri e non vorresti più tornare a casa tua, con dei proprietari che ti accolgono a braccia aperte, con delle camere bellissime, con libri ovunque, un giardino spettacolare, un posto che trasmette il calore di una famiglia, vi consiglio assolutamente di andare al Bed&Breakfast La casa arancione, dove Andreina e Riccardo vi faranno sentire speciali!
Lorenzo mi raggiunge con la faccia beata di uno che si è fatto quasi 8 ore di sonno!
Colazione ricca ed abbondante per entrambi, con Lorenzo che voleva rifilarmi del formaggio alle 7.30 del mattino e si riparte.

Sciopero dei treni in agguato, Fabio ci porta in macchina sino a Torino. Primo treno per me, direzione Milano, viaggio assieme a Lorenzo e si continua a chiacchierare.
Arrivata a Milano saluto Lorenzo e finalmente riesco a sentire la mia Anima Ciambella (eh? Chi è? Che domande! Laura 2.0). Pare che lo sciopero non influisca, trovo il mio treno e mi accomodo.
Alle 12.45 arrivo a casa, con mio figlio che mi corre incontro e mio marito con i lucciconi agli occhi (sì, anche noi abbiamo un lato tenero!).

Cosa mi porto dietro di queste 24 ore? Tante emozioni, sicuramente! Tanto affetto, tanti amici. La sensazione di aver fatto un passetto in avanti come blogger, cosa che mai avrei pensato potesse accadere!
Mi porto dietro ore di chiacchiere con Lorenzo, il Lorenzo amico, non lo scrittore. Mi porto le risate di Alice (che quando ride brilla!), gli abbracci di Chiara (amica!); mi porto dietro Fabio e la sua dolcissima ragazza, Alice La Santa e tutti i ragazzi che si occupano di organizzare questo evento meraviglioso, che io scopro solo adesso. Ragazzi giovani e pieni di entusiasmo, un entusiasmo che vedi nei loro occhi!
Mi porto dietro i vostri messaggi che mi hanno riempito il cuore (grazie grazie grazie! Siete stati tantissimi a scrivermi e spero che tutte le belle parole che mi avete detto non siano dettate dalla paura!!!).
Mi porto dietro lo sguardo di mio marito e di mio figlio quando sono rientrata a casa e questo non ha prezzo!

Io non posso far altro che ringraziare Fabio che è stato così folle da volermi lì pur sapendo che non avevo mai fatto nulla del genere; Lorenzo che si è prestato ad essere la mia cavia; Alice che si è sobbarcata chilometri su chilometri solo perché io le avevo fatto giurare di non lasciarmi da sola; Chiara che mi ha tenuto la mano (e controllato le gemelle!) e poi Lea, Stefania e Laura che, anche se da lontano, erano lì con me!
Grazie e al prossimo incontro (sì, c'è altro che bolle in pentola!)

Intanto, se ve lo siete persi, qui c'è tutto ciò che è successo prima della morte del wi-fi