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22 novembre 2016

Diario di bordo - Speciale BookCity Milano 2016


Sabato 19 novembre 2016 e Milano ci accoglie col suo solito clima gioioso: nebbia, grigiume e umidità al 100% sono ciò che aspetta me, Consorte e figlio quando scendiamo dalla metro. Ma tant’è, Milano è anche questa e io me ne frego perché tra poco incontrerò Antonio Manzini!
Siamo all’Istituto per ciechi, dove mio figlio apprenderà qualcosa in più sul sistema di scrittura e lettura braille e noi adulti avremo la possibilità di ascoltare vari autori, tra cui, appunto, il creatore del nostro amato Vicequestore!
Sono le 10.30 quando Mr Manzini fa il suo ingresso nella bellissima (e freddissima!) sala che ci ospita. 
Lo fisso (sbavo sbavo sbavo…), mi avvicino e mi presento. Lui mi fissa e mi dice: “toh, La Libridinosa!”. Ok mondo, parliamone: io ho delle coronarie forti, ma a tanto non reggo!
Parliamo, ridiamo, gli chiedo se può autografarmi qualche copia dei suoi romanzi e lui, occhio di lince, nota che dei quattro volumi che ho in mano, tre sono dello stesso romanzo. Faccia perplessa e domanda di rito: “Perché quattro copie dell’ultimo?” “Perché volevo vedere se erano stampati uguali!” (sempre cretina io, lo so!).
Carinamente Antonio firma tutte e quattro le copie e poi mi frega la penna.
La presentazione è incentrata sul suo ultimo lavoro, “Orfani bianchi”. Manzini legge dei brani alternandosi con due ragazzi non vedenti che leggono sia su supporto cartaceo che digitale (ovviamente tutto in braille). 
Con tutto il rispetto per gli altri autori e i relatori, io ero persa a fissare lui che, dal canto suo vive tra le nuvole, lo sguardo che vaga da un angolo all’altro della sala senza mai fissarsi su nessuno. E a me piace pensare che il suo spaziare nasconda i pensieri di Rocco Schiavone! Perché sì, lettori, se ve lo state chiedendo vi rispondo subito: Manzini è Rocco! I gesti, lo sguardo, il modo di parlare, l’atteggiamento sono proprio quelli che tanto amiamo del personaggio che ci allieta le giornate (e, da un po’, anche le serate davanti alla tv!).
Dopo quasi un’ora Antonio scappa per correre ad un altro incontro (e della mia penna non ci sono più notizie - informazione a beneficio di Laura che per una penna potrebbe anche uccidere-).
Recupero famiglia e scappo anche io, destinazione Castello Sforzesco, perché ci sono dei pass stampa da ritirare (come siamo sborone!!!). 

Parliamone: questo è un pass? Questo robo di carta gialla che, per di più, la simpatica ragazza ha stretto talmente tanto attorno al mio polso che la sera, rientrata a casa, la mia mano destra sembrava una di quelle enormi mani di gommapiuma che si vedono negli stadi americani: gonfia e blu. L’ho strappato via e tanti saluti!
Ritirati questi cosini di carta, ci avviamo alla ricerca di cibo. Seguo il naso di consorte che scova un chiosco proprio fuori dal Castello Sforzesco dove ingurgitiamo dei panini che avranno circa 7000 calorie ciascuno, ma ti fanno andare in paradiso al primo morso. Se può interessarvi, il chiosco si chiama “Il politico” ed è alla sinistra della fontana che c’è davanti al Castello (se lo guardate da fuori!). Ma mica vuoi accontentarti delle 7000 calorie del panino, no? Ovviamente no, quindi ci spostiamo in corso Magenta, da “Ammu”, e ci rimpinziamo di cannoli siciliani (e se ve lo dico io che sono siciliana, vuol dire che sono davvero tali!).

Tutta questa roba va smaltita, quindi torniamo sui nostri passi, nuovamente al Castello dove io (#vippa) ho appuntamento con Caterina Bonvicini che, dolcissima come poche, mi viene incontro per un caffè, visto che altrimenti non riusciremo ad incontrarci in nessun altro momento.
Caterina è davvero una persona splendida: abbiamo chiacchierato di noi, di libri, di cani e, ovviamente, io non ho fatto neanche una foto con lei. Ma ci siamo ripromesse di incontrarci di nuovo, cani al guinzaglio, e recuperare tutto!

Adesso, vorrete che La Libridinosa vada a Milano e non entri in libreria? Ovviamente no! Quindi, direzione Duomo e giro di rito prima alla Feltrinelli, dove ho acquistato tutti i libri di Antonio Fusco (sabato prossimo sarà qui a Cremona, mica posso arrivare impreparata!). Un salto anche alla Mondadori per prendere la nuova agenda Mr Wonderful per il 2017 (Bacciiiiiiiiii, fatti i fatti tuoi!) e, infine, Mutandalandia (e se non sapete cos’è, chiedete a Laura 2.0).

La sera è scesa, domani mi aspetta un’altra giornata intensa, è ora di rientrare a casa!

Domenica 20 novembre Il gran giorno è arrivato: oggi il BookCity lo si vive da blogger e non da semplice lettrice!

Si torna a Milano: sole e cielo azzurro? Macché, oltre alla nebbia del giorno prima ci si è aggiunto il freddo che, coadiuvato dall’umido, prende a sberle in faccia!
Prima tappa: Mondadori, dove mi aspetta il mio librario del cuore! Caffè e attesa delle amiche che arrivano dopo una mezz’ora!
Riabbraccio la mia stalker ufficiale, Chiara, e la mia mamma acquisita, Monica!
Ci dirigiamo tutti assieme verso il Palazzo della Borsa, dove ci attende Alice Basso assieme ad una squadra di donne che prenderà parte alla tavola rotonda sull’editoria al femminile.
Sapete che io sono sempre schietta ed onesta: è stata sicuramente una bella esperienza, ho conosciuto persone molto carine. Ma, come immaginavo sin da quando mi è stata proposta, ero assolutamente fuori contesto.
Ringrazio Désirée per avermi voluta accanto in questa esperienza, ma, come potete capire tutti, noi blogger non lavoriamo per l’editoria. Partiamo dal fatto che ciò che facciamo non è retribuito (e quindi come tale non può essere definito lavoro) e poi c’è anche da dire che l’unico rapporto che noi abbiamo con le Case Editrici è quello che passa attraverso gli uffici stampa (che spesso ci snobbano, eh!).

Terminata la tavola rotonda, giro gli occhi e vedo arrivare La Bacci con famiglia al seguito! *me felice*
Abbracci, baci (e anche qualche insulto, ché altrimenti non saremmo noi, vero Bacci?).
Che si fa? Dove si va? Le pance brontolano e quei panini di ieri vanno assolutamente fatti assaggiare alla gente di Pordenone e anche a Chiara (che è stalker, ma mangia pure lei!).
Si torna al chiosco e anche a mangiare i cannoli. Che ve lo dico che io e la Bacci-figlia abbiamo ordinato sempre le stesse cose?! E ve lo dico che la Bacci è terrorizzata dal fatto di trovarsi una piccola Libridinosa in giro per casa?!
Finito il pranzo, la mia stalker scappa ad un incontro sui romanzi rosa. Non fate quelle facce, io l’ho lasciata andare da sola, mica volevo rischiare un attacco di orticaria!
Io e la Bacci, con tanto di famiglie al seguito, ci siamo avviate verso la Feltrinelli, ma niente acquisti oggi: abbiamo recuperato Alice e Monica e ci siamo dirette verso “La Colubrina”, in via Felice Casati n° 5.
Si tratta di un ristorante con un’atmosfera accogliente e familiare e che familiarmente ci ha accolte, mettendoci a disposizione una stupenda sala con tanto di enorme camino.
Grazie a Loredana Limone e all’associazione Clio, io e Monica ci siamo trovate protagoniste di quella che avrebbe dovuto essere una presentazione e che, invece, si è trasformata in una divertente chiacchierata tra amici!

Partendo dal rapporto tra me e Monica, passando da “Viola, vertigini e vaniglia” per arrivare a tutto ciò che concerne lettori e scrittori, abbiamo parlato di libri, pregiudizi, crescita, figli, mariti. Ci sono state tante risate, tanti interventi da parte dei presenti e, soprattutto, c’è stato il piacere reciproco di trascorrere del tempo assieme senza la paura di sembrare serie e professionali a tutti i costi!
Siamo state noi stesse e credo che questa sia stata la chiave giusta per far sì che nessuno si annoiasse e che io e Monica ci divertissimo quanto e più degli altri!


Siamo alla fine di una due giorni non-stop piena di emozioni meravigliose, di risate, di amici, di libri e anche di nebbia. Ma non saremmo a Milano se non ci fosse la nebbia, no?!
Io adesso faccio la seria (Ropolo la smetta di ridere che la sento da qui!) e inizio a ringraziare, perché di persone che meritano un grazie ce ne sono davvero tante (e speriamo che l’Alzheimer non colpisca e io ne dimentichi qualcuna!!).

Prima di tutto ringrazio mio marito e mio figlio (che altrimenti qua si rischiano sommosse e divorzi) che mi supportano/sopportano sempre e mi seguono tutte le volte che possono, tenendomi per mano e spronandomi ad andare avanti.
Poi ringrazio Loredana Limone, che qualche mese fa mi telefonò chiedendomi se avevo voglia di presentare il suo libro all’interno del BookCity. Che domande! Purtroppo, come avrete visto e capito, ieri sera Loredana non era con noi. Non è un segreto: Loredana sta lottando contro il cancro e lo sta facendo con la forza ed il sorriso che la contraddistinguono. Una settimana fa mi ha telefonato per dirmi che non poteva esserci e la sua preoccupazione maggiore era quella di darmi una delusione.
Ma io so che la presentazione che non siamo riuscite a fare ieri, la faremo presto, prestissimo e magari con il nuovo romanzo. Io ho promesso alla mia ziaccia di non piangere e di essere forte come forte è lei. E allora zia sai che ti dico? Spacca il culo al cancro che io ti aspetto, me l’hai promesso!

*respiro profondo*

Continuo ringraziando Paola e tutte le Clio Girls che sono un’associazione (non a delinquere!) di donne stupende, che danno spazio e voce a scrittori organizzando presentazioni, incontri e chi più ne ha più ne metta! Ho avuto il piacere di conoscerle ieri (anche se non tutte) e sono rimasta affascinata dalla gioia e dalla passione che emanano e che mettono in tutto ciò che fanno!
Grazie grazie grazie a Monica Coppola che è amica/mamma/sorella e si è sottoposta al fuoco di fila delle mie domande, incluse un “pandoro o panettone? Albero o presepe?” e scemate varie!
E grazie per aver avuto le palle, un anno e mezzo fa, di scrivermi e chiedermi di leggere il suo libro! Se quel giorno tu non avessi scritto oggi non ti avrei nella mia vita e tutto sarebbe più grigio. Ti voglio bene (mamma)!
Grazie ad Alice Basso che si trova sempre, suo malgrado, coinvolta nelle mie presentazioni e sempre, suo malgrado, viene tirata dentro a forza. La prossima volta presento te e stiamo tutte più tranquille!
Grazie a Chiara (Ropolo!!!) che, prendendo seriamente il suo ruolo di stalker ufficiale della Libridinosa (no, Lorenzo, lei è mia, lascia perdere!), macina chilometri su chilometri per raggiungermi in giro per il Nord Italia! Chiara, rassegnati: non ci sarà più presentazione senza la tua presenza!!
Grazie grazie alla Bacci (cretina! oggi non te l’ho ancora detto, ora vai a dirlo a Laura!) che, coadiuvata da quel Santo del coniuge, ha attraversato regione su regione per arrivare nella nebbiosa Milano! Vabbè, oggi possiamo dirlo: io e la Bacci ci vogliamo bene!
Grazie a Chicca che è stata minacciata di sentir suonare il campanello di casa (vedi Bacci che non minaccio solo te?) se non si fosse presentata all’incontro di ieri!
E, infine, ultima ma non per importanza, Lei: Laura 2.0 alias Letizia alias Anima Ciambella. Lei non era fisicamente qui, ma c’è stata sempre: con messaggi e pensieri, Laura non mi ha mollata un attimo (fatti una vita, sorella!).
Laura c’è e c’è sempre: c’è quando facciamo le cretine al telefono e c’è quando i discorsi diventano più seri. C’è quando vado in crisi e quando ho solo voglia di silenzio e c’è quando cazzeggiamo e facciamo saltare fuori idee geniali (sì, geniali!). 
Laura è quasi svenuta quando le ho detto che Antonio Manzini legge e aspetta le nostre “Chiacchiere” mensili. Ora spero solo che non sia su un treno in direzione Roma e che non cerchi di trasferirsi in casa sua spacciandosi per una sorella perduta!
Laura è una delle poche… pochissime… vabbè, forse è l’unica persona che con me non usa filtri e non si è ancora beccata un vaffanculo.
Laura è quella che mi ha scritto “Brava la mia Anima Ciambella” dopo la presentazione di ieri sera. E io so che dietro quel “brava” si nascondono millemila parole (e manco un insulto!).
Ora qualcuno dica a Laura che io ho promesso al mondo che la prossima volta ci sarà anche lei, quindi è il caso che inizi a fare i bagagli, che qua il letto è già pronto!

Io adesso torno alla mia routine, tra libri da leggere e post da scrivere, tra torte da sfornare e pavimenti da lavare!
E voi, mi raccomando, non scappate, che siete tutti la mia grande forza!





17 maggio 2015

La Libridinosa al Salone del Libro 2015

Probabilmente alcuni di voi ricorderanno che, lo scorso anno, la mia prima esperienza al Salone del Libro di Torino non era stata esattamente piacevole.014e5be2aebe0827b67c59bcaaea1e59d8d7cebbf3 Tanto che l’idea di ritornarci era un po’ traumatica.
A rifletterci bene, il problema principale che ho riscontrato nell’esperienza passata, è stata la scelta errata degli accompagnatori. Se mio marito (non-lettore) sopporta la libidinosa follia che mi coglie quando mi ritrovo in ambienti colmi di carta ed inchiostro, non altrettanto posso dire di tutte le persone che mi circondano.
Credo di poter affermare che il Salone del Libro non è un posto per tutti. Direte <<brava, hai scoperto l’acqua calda!>>. Io non mi riferisco ai non-lettori. Parlo anche dei lettori. Ci sono persone, secondo me, che dovrebbero limitarsi a frequentare piccole librerie e biblioteche. Nient’altro.
E il Salone del Libro, ovviamente, è tanto altro: tanti espositori, tanti libri, tante Case Editrici, tanti stand, tanti incontri, tanta, tantissima confusione.
Quindi sì, lo riconosco: lo scorso anno la mia esperienza al Salone del Libro è stata fallimentare perché era fallimentare la compagnia scelta.
Quest’anno...beh, sapete tutti quest’anno sono nate le LGS! Che,  tra l’altro, da qualche settimana sono anche cresciute! No, nessun bebè! Alle storiche cinque teste matte, si è da poco aggiunta Laura del blog La biblioteca di Eliza, che in fatto di pazzia non è inferiore a nessuna di noi!!!
Come potete immaginare, riuscire ad essere sempre tutte presenti nello stesso momento, per questioni geografiche (e non solo) non è quasi mai possibile. 23Quindi, questa volta le LGS erano presenti al Salone del Libro rappresentate dalla sottoscritta, da Salvia  Desperate Bookswife, da Cuore Zingaro e da Stefania La ragazza che annusava i libri (che, come potete vedere dalla foto qui accanto, i libri li annusa davvero!).
Prima (piccola) soddisfazione personale: entrare con l’accredito professionale come blogger. Ok, sarà una cavolata, ma noi blogger siamo un po’ fanatiche e queste cose ci danno sempre soddisfazione!
Munite di badge, cartelline, scarpe comode e paziente seguito composto da marito e figlio libridinoso e amico della lettrice disperata, io e Salvia ci siamo dirette, come prima cosa, allo stand Book Salad, dove, ad aspettarci, munita di buonissimi Baci di Dama piemontesi, c’era Monica Coppola, autrice di Viola, vertigini e vaniglia.Monica è una persona dolcissima, umile e, soprattutto, simpaticissima. Parlare con lei è come ritrovarsi catapultati tra le pagine del suo libro!
01804b5711974ef7910690ee58ca32fd8b812c954dCosì, mentre mio figlio si rimpinzava di biscotti, io e Salvia ne abbiamo approfittato per fare qualche foto con Monica e farci autografare il libro. Monica, dolcissima come sempre, ci ha anche omaggiate con dei portachiavi e delle bustine di tè nero alla viola e alla vaniglia.
Nel frattempo, ci ha raggiunte anche Stefania e, tutte assieme, ci siamo dirette al Caffè Letterario, dove, alle 11 era in programma l’incontro con Lorenzo Marone, autore di La tentazione di essere felici.
Lorenzo ha conquistato il mio cuore, come tutti sapete, facendomi innamorare di Cesare, settantasettenne scorbutico e sociopatico. Mi sono talmente innamorata di questo personaggio da aver iniziato a consigliare obbligare tutti a leggere questo libro! E sinora nessuno si è lamentato!
Lorenzo è un uomo semplice, timido, umile e di grande intelligenza. Intelligenza che traspare nel suo raccontare Cesare e la felicità
La felicità si trova nelle piccole grandi cose che ci sfilano accanto ogni giorno
01e6428a3532203e91c7b93c3d0a38627a22fee1faCoadiuvato dalla presenza di Bruno Gambarotta, noto scrittore e giornalista italiano, Lorenzo ha parlato di rimpianti e di sogni; di come, in fondo, in ognuno di noi ci sia un pezzetto di Cesare. Ha raccontato la difficoltà di vivere a Napoli, anche se quella di Cesare è una Napoli borghese, ma
a Napoli hai a che fare col dolore, quindi non penso sia una città felice
Terminato l’incontro con la foto di rito, noi LGS ci siamo dirette al punto ristoro, dove Salvia ci ha rifornite di panini amorevolmente preparati con le sue dolci manine e stranamente commestibili quindi siamo ancora tutte vive!
Prima di dirigerci all’Arena Bookstock per l’incontro con Luca Bianchini, noi LGS ci siamo sparpagliate tra i vari stand. Il più ambito è stato quello della Neri Pozza, dove io ho deciso di voler essere seppellita! Acquistando tre libri si ha diritto al 20% di sconto e volete che la vostra Libridinosa non ne approfittasse? Impossibile!
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Questi sono i tre titoli che ho deciso di fare miei! Diciamo che sono i tre usciti vittoriosi da un lungo prendi-scruta-posa-rifletti...LI VOGLIO TUTTI!!!
Oltre ai tre romanzi che vedete qui sopra, ho acquistato altri tre libri:
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Frediani è , per me, uno di quegli autori imperdibili. Il primo libro di Vanessa Roggeri l’ho letto in e-book, ma è uno di quelli da avere assolutamente e, infine, è d’obbligo fermarsi allo stand della Jo March e comprare qualcosa!

E adesso veniamo a quello che potrei definire il peggior incontro avuto con Luca Bianchini. Penso non ci sia bisogno di ricordarvi quanto io abbia amato questo autore, al punto di cercare di incontrarlo ogni qualvolta se ne presentasse l’occasione. Di Luca mi è sempre piaciuta l’ironia e l’umiltà di uno scrittore che ha fatto la gavetta. 
Dopo la lettura del suo ultimo romanzo, Dimmi che credi al destino, ho avuto la sensazione, come ho scritto anche nella recensione, di avere a che fare con un Luca diverso. Sensazione che, purtroppo, è stata confermata dall’incontro di ieri.
Luca è cambiato. Sembra quasi che il successo gli abbia dato alla testa, gira scortato da due gorilla che tengono la gente lontana da lui neanche fosse il Capo dello Stato. Ha assunto un’aria snob e saccente che manco un premio Nobel...In poche parole, Luca ha perso l’umiltà che l’ha portato ad essere uno scrittore amato e di successo.
La sua verve, il suo modo di ammaliare la gente, quelli sono rimasti intatti. E chi non ha mai avuto modo di incontrarlo prima, lo guarda estasiata, si lascia rapire dalle sue battute e pensa “cavoli, devo proprio leggere questo libro” (vero, Susanna?).
Chi, invece, come me e Stefania ha avuto modo di incontrarlo altre volte, percepisce immediatamente, quasi a pelle, il cambiamento.

L’incontro con Luca era moderato da Mara Venier, lei sì davvero umile e simpatica! La prima domanda che è stata rivolta a Luca è la domanda cardine: “Perché questo libro?”. Ecco, io me lo chiedo da più di una settimana. Da quando l’ho finito di leggere e, assieme alle altre LGS (esclusa Cuore Zingaro che si è ben guardata dal portarne avanti la lettura!) sono stata afflitta dal cosiddetto blocco del lettore, blocco di cui io non avevo mai sofferto prima e che, invece, in questi giorni sta tormentando il nostro gruppo, tanto da farci assomigliare a piccoli zombie che vagano per casa senza uno scopo! Speriamo che gli acquisti smodati di ieri servano a farci ripartire, onde evitare la morte improvvisa e contemporanea di ben 5 blog.

Dicevamo perché questo libro? Luca ha beatamente dichiarato che stava per scrivere il terzo episodio di Io che amo solo te (ecco! Quello dovevi fare!), ma ha voluto provare a cambiare. Ha sentito l’esigenza di misurarsi con qualcosa che non fosse il suo piatto forte (ok, Luca, mi sembra anche giusto, mica potrai andare avanti con gli Scagliusi per il resto della vita. Ma da qui a scrivere certa roba ce ne passa!).
Al dibattito ha partecipato anche Ornella, protagonista ed ispiratrice dell’ultimo romanzo, che Luca descrive come una persona amabile e gentile e che io, personalmente, ho trovato egocentrica ed anche un po’ antipatica.
Il dibattito è proseguito per circa 40 minuti tra aneddoti vari. Quando Mara Venier ha deciso di far intervenire il pubblico, io e Stefania ci siamo fatte avanti per porre la domanda che attanaglia noi LGS da quando abbiamo letto quello che è stato soprannominato il caccolibro :

a cosa servono le majorette che hai inserito nel libro?
Prima di tutto c’è da dire che, viste me e Stefania, Luca è diventato pallido come un cencio e ha proprio cambiato espressione, per poi rifugiarsi alle spalle della Venier ed evitare di guardarci negli occhi. E ora la risposta alla domanda: le majorette non servono assolutamente a nulla. Secondo lui, sono una pennellata d’artista. Un giorno, passeggiando per Londra, ha visto delle ragazze vestite da majorette che si facevano fotografare e ha deciso di inserirle nel libro. Ok, pennellata hai detto? Diciamo pure che è una pennellata marrone (a buon intenditor...).
Il clou dell’incontro, se così vogliamo definirlo, per quanto mi riguarda è stato il momento in cui, finita la presentazione, Luca doveva scendere dal palco. La gente si è fatta avanti per salutarlo, ma due gorilla si sono piazzati per non far avvicinare nessuno. Luca mi è passato proprio davanti e, salutandomi con un “ciao” degno di un’acida zitella, mi ha detto di aver letto le recensioni. Bene! È questo che devi fare, sai? Perché tu scrittore scrivi per il lettore. E io, lettrice e blogger, ho il diritto di dire che, personalmente, questo tuo ultimo lavoro è pessimo, che tu non sei più la persona che eri e che, ammettilo, il successo di Io che amo solo te ti ha dato alla testa.
Non leggi più i messaggi dei tuoi lettori, sei impegnato a fare selfie con Belen, ti senti arrivato. Luca, purtroppo, quei 250 mila lettori che hanno acquistato il tuo libro sulla fiducia, sono gli stessi che, dopo questa fregatura, non ti daranno più credito. Riflettici ;)
E con questo fatidico incontro si è conclusa la mia giornata al Salone del Libro! Il resto è storia di amicizia, di una cena in compagnia, di una serata fatta di risate, di un telefono (il mio) che si connette alla rete wi-fi di un’abitazione in cui, più che sentirmi a mio agio, mi sento a casa. Di amiche che vorrei accanto ogni giorno, ma che, purtroppo, sono lontane.
È la storia di un pezzo di puzzle che mi è entrato nel cuore e non vuole più uscirne <3

30 aprile 2015

Recensione in ANTEPRIMA 'Viola, Vertigini e Vaniglia' di Monica Coppola–BookSalad

viola vertigini e vanigliaTITOLO:Viola, vertigini e vaniglia
AUTORE: Monica Coppola
EDITORE: BookSalad
PAGINE: 270
DATA DI PUBBLICAZIONE: prenotabile

TRAMA 7
PERSONAGGI 8
STILE 8
INCIPIT 9
FINALE 9
COPERTINA 7

4 stelle
Piacere Libridinoso

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