11 aprile 2014

Recensione 'Olive comprese' di Andrea Vitali - Garzanti

SINOSSI
In questo romanzo i personaggi sono tanti. C'è per esempio il Crociati, un esperto cacciatore che non ne becca più uno. C'è Luigina Piovati, meglio nota come l'Uselànda (ovvero l'ornitologa...). C'è Eufrasia Sofistrà, in grado di leggere il destino suo e quello degli altri. C'è persino una vecchina svanita come una nuvoletta, che suona al pianoforte l'Internazionale mentre il Duce conquistai l suo Impero africano... Ci sono soprattutto, ad animare la quiete di quegli anni sulle rive del lago, quattro gagà, che come i "Vitelloni" felliniani mettono a soqquadro il paese. E c'è la sorella di uno di loro, la piccola, pallida, tenera Filzina, segretaria perfetta che nel tempo libero si dedica alle opere di carità e che, come molte eroine di Vitali, finirà per stupire. Ci sono naturalmente anche molti di quei caratteri che hanno fatto la loro comparsa nei precedenti romanzi, il prevosto, il maresciallo maggiore Ernesto Maccadò, il podestà e la sua consorte, Dilenia Settembrelli, la filanda con i suoi dirigenti e operai. Hanno un ruolo importantissimo anche i gatti e i piccioni di Bellano, e si sentono la breva e la neve gelata che scendono dai monti della Valsassina e naturalmente si respira l'aria del lago.
TITOLO: Olive comprese
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2006
PAGINE: 445
CODICE ISBN: 9788811665830
PREZZO: 18.80 €
E-BOOK: 6.99 €
VOTI
Trama 8
Personaggi 8
Stile 9
Incipit 7
Finale 8
Copertina 8
Voto complessivo 8
La mia valutazione: 


Una miriade di personaggi ci accoglie, anche questa volta, in quel di Bellano.
E anche questa volta, sulle sponde del lago, le vite e i misteri dei protagonisti si intrecciano creando un intrico di storie e vicissitudini che darà vita ad una delle usuali commedie italiane che solo nonno Vitali è in grado di mettere su carta!
Tutto ha inizio con la morte della vedova Fioravanti, 93 anni, che il dottor Lesti cataloga come morte naturale, vecchiaia, e che, invece, il maresciallo maggiore Ernesto Maccadò descrive come possibile avvelenamento dovuto ad ingestione di piccione contaminato!
Per questo presunto avvelenamento saranno indiziati quattro giovani scapestrati del paese, tra cui il Risto e il Cucco, di cui Vitali ci porterà a seguire le vicende durante tutto il decennio che compone la storia.
Così, tra piccioni avvelenati, gatti mangiati, morti reincarnati, nonno Vitali ci porterà, per mano, nelle vite e nelle storie di bellanesi qualunque che si ritroveranno, loro malgrado, protagonisti involontari di più di una disavventura!
Come sempre, Andrea Vitali riesce a coinvolgere il lettore sin dalle prime righe della narrazione. La sua linearità aiuta ad entrare nella trama e a conoscere i (tanti) personaggi senza mai far confusione o perdere il filo della storia.

8 aprile 2014

Recensione 'Il procuratore' di Andrea Vitali - Garzanti


SINOSSI
Protagonista è uno dei personaggi nati dalla fantasia di Andrea Vitali (e forse rubati, almeno in parte, alla realtà della sua Bellano). Perché Marco Perini, il protagonista di questo romanzo ambientato negli anni del fascismo, di mestiere "procura" ragazze giovani e disponibili vivendo tra pensioncine e bordelli. Intorno a questo imprevedibile flaneur, si muovono marescialli puntigliosi, belle ragazze, uomini innamorati, albergatori in cerca d'evasione.
VOTI
Trama 6
Personaggi 6
Stile 6
Incipit 5
Finale 7
Copertina 5
Voto complessivo 5.8
 La mia valutazione:


Romanzo d'esordio di nonno Vitali. Nel quale si riscontrano, ovviamente, un po' di grettezza letteraria e un po' di inesperienza, che portano, talvolta, il Vitali a perdersi un po', a divagare dal filo conduttore della storia.
Nonostante ciò, sono riconoscibili l'allegoria, la baldanza, la freschezza che distinguono tutti i suoi romanzi.
Il Procuratore è Marco Perini, figlio di droghiere che, poco avvezzo alla tranquilla realtà di Bellano, fugge via e diventa, per l'appunto, procuratore...di ragazze giovani e disponibili!
Il Perini, dopo anni di vagabondaggio, torna nel natio paese, convocato da un notaio delegato a comunicargli le disposizioni testamentarie dei suoi defunti genitori.
Come sempre nei romanzi di Vitali, mentre la storia sembra scorrere senza scossoni, ecco il colpo di scena che lascia il lettore a bocca aperta!
Nonostante l'acerbità della scrittura, anche questa volta siamo davanti ad un racconto che coinvolge e trascina il lettore nei suoi intrecci e non delude, in pieno stile Vitali!



7 aprile 2014

Recensione 'Il segreto di Ortelia' di Andrea Vitali - Garzanti



SINOSSI
Qual è il vergognoso segreto che Cirene Selva confida alla figlia Ortelia? In verità c'è più di un segreto dietro la vicenda di Amleto Selva, giovane garzone senza arte né parte, ma molto ambizioso, arrivato in paese nel 1919 al seguito di un sensale di bestiame. Tanto per cominciare c'è il vero motivo del suo matrimonio con Cirene, timida e bruttina ma destinata a ereditare la macelleria del padre. Poi c'è la sua lunga guerra con la bottega rivale, quella del Bereni: una guerra commerciale che dura da decenni, fatta di colpi bassi dai risvolti esilaranti. Soprattutto, c'è la passione del Selva per un'altra carne, un'esuberante vitalità sessuale che nel quieto tran tran paesano genera turbolenze e scandali subito soffocati ma destinati a gettare lunghe ombre sul futuro. Shangherato eroe di una "Dynasty" di provincia, Amleto è il fulcro di una parabola carnale e spassosa ma con un sottile filo d'amarezza, dove le donne – Ortelia e Cirene, ma non solo loro – sono le vere protagoniste.
TITOLO: Il segreto di Ortelia
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: gennaio 2007
PAGINE: 159
CODICE ISBN: 9788811686026
PREZZO: 16.00 €
E-BOOK: 6.99 €
La mia valutazione: 4 stelle


Come sempre nei romanzi di nonno Vitali, siamo a Bellano, anni Venti. Troviamo Amleto Selva che, giunto a Bellano al seguito di un sensale e, stufo dello stile di vita vagabondo che conduce, decide di fermarsi sulle rive del lago.
Inizialmente, viene assunto come garzone dal Bereni, uno dei due macellai del paese. Poi, lavorando di furbizia, approfitta dell'improvvisa morte della moglie dell'altro macellaio per intrufolarsi nella vita di Cirene e di suo padre. Sposa la ragazza e prende in mano la bottega. Purtroppo, dal punto di vista pratico, la vita coniugale non si rivela soddisfacente. Così, l'Amleto comincia a cercare soddisfazione altrove.
Gli anni passano, gli affari migliorano e Amleto diventa padre: nasce Ortelia e, qualche tempo dopo, nasce un altro figlio da una relazione clandestina con la serve del medico di Bellano.
Col tempo, però, il troppo cibo, la vita sregolata e l'eccessivo carico di lavoro costeranno la salute all'Amleto; che, proprio nel giorno delle nozze tra Ortelia e il figlio del Bereni, viene colpito da un ictus che lo lascerà muto, incontinente e paraplegico, ma non esente dai suoi appetiti sessuali!
Da questo episodio, Vitali prende spunto per cedere ad Ortelia il ruolo di protagonista. La ragazza, che sino a questo punto del romanzo è parsa succube dei genitori e del marito, prenderà in mano le redini della sua vita e del lavoro paterno, giostrando e manovrando segreti passati e rigirando tutto a suo vantaggio!
Per la prima volta, un romanzo di Vitali mi ha un pochino delusa. La storia in sé è carina, è scritta bene come sempre e il potenziale è ottimo. Purtroppo, ci sono molti spunti che vengono abbandonati senza motivo (uno su tutti proprio quello relativo al figlio illegittimo dell'Amleto) e altre parti che, invece, sembrano messe lì solo per allungare la minestra.

Altro lavoro di nonno Vitali, che purtroppo non mi ha conquistata come gli altri suoi libri (Non me ne voglia Marisa). Mi aveva quasi convinta  con la sua capacità straordinaria d'oratore, con lo stile che è inevitabilmente suo, anche se non cosi spiccato come in altri romanzi, con l'incipit che mi ha incuriosita grazie alla descrizione di un gruppo di segugi che all'inseguimento di una lepre, la costringono a rifugiarsi nella chiesa del paese, Bellano, mentre vengono celebrate le nozze dei genitori di Ortelia, Amleto e Cirene, la quale sviene alla vista dell'animale....Poteva essere forse un presagio di fallimento?...Mi sono lasciata abbagliare dalla splendida copertina che ritrae due donne anni trenta, molto affascinanti, in un complice abbraccio e dal sorriso accattivante. Purtroppo la trama e i personaggi non li ho trovati altrettanto convincenti, anzi deludenti direi.
La trama ruota intorno ad Amleto, padre di Ortelia, un uomo abbietto, donnaiolo incallito, arrogante e prepotente con la moglie e la figlia, arrivista senza scrupoli e alla sua combriccola di amici di poco valore tra cui spicca il dottor Durini, personaggio rilevante per la storia, ma anch'esso, poco originale, scontato e donnaiolo.
Amleto, dopo aver approfittato della malattia del padre di Cirene, riesce a rilevare l'attività di famiglia, una macelleria, che grazie alla sua astuzia, torna ad essere importante, ma non al primo posto in paese. Infatti è quella della famiglia Bereni che possiede la clientela più ricca di Bellano. Leopoldo Bereni, il proprietario ormai anziano e malato, decide di fare testamento e tramite un sorteggio lascia il negozio al primo figlio e l'equivalente in denaro al secondo, Ugolino che si fidanza con Ortelia. Amleto accetta di buon grado l'unione dei due, in quanto fiutando il buon affare, spera di arricchirsi e di diventare finalmente la macelleria più importante del paese anche se purtroppo per lui la sua salute non gli permetterà di approfittarne.  Ortelia è l'unico personaggio per la quale mi sento di spendere parole discrete. Tenuta in disparte nella prima parte del racconto, descritta come una ragazza dalla vitalità di una candela, che viveva un'esistenza ritirata insieme alla madre. Resterà nell'ombra finche' il lettore si troverà di fronte ad una donna sicura di sé, astuta, intelligente e capace di portare avanti l'attività di famiglia da sola, in contrapposizione al punto focale della storia che a mio parere si concentra troppo su le esigenze e i desideri fisici maschili e il risultato che si ottiene compiendo azioni non degne di rispetto.
Il finale è il punto più deludente, infatti non troviamo quell'effetto sorpresa che strabilia, ma una banale risoluzione della storia che nonostante risulta comunque ben scritta e scorrevole, tralascia quella suspence che negli altri libri mi aveva conquistata e tenuta incollata alla storia.
Quindi con grande dispiacere non consiglio questo libro, perché non rende giustizia allo scrittore, non per questo lo amo meno, anzi sono ancora più invogliata a ricercare in altre opere la sua geniale originalità.
VOTI della LIBRIDINOSA
Trama 5
Personaggi 5
Stile 8
Incipit 7
Finale 4
Copertina 8
Voto complessivo 6.1

5 aprile 2014

Recensione 'La signorina Tecla Manzi' di Andrea Vitali - Garzanti




SINOSSI
Siamo negli anni Trenta, all'epoca del fascismo più placido e trionfante. Nella stazione dei Carabinieri di Bellano, sotto gli occhi del carabiniere Locatelli (bergamasco), rivaleggiano il brigadiere Mannu (sardo) e l'appuntato Misfatti (siciliano). Un'anziana signora vuole a tutti i costi parlare con il maresciallo Maccadò. La donna – anzi, la signorina Tecla Manzi – è venuta a denunciare un furto improbabile: il quadretto con il Sacro Cuore di Gesù che teneva appeso sopra la testata del letto. Inizia così una strana indagine alla ricerca di un oggetto senza valore, che porta alla luce una trama di fratelli scomparsi e ricomparsi, bancari e usurai, gerarchi fascisti e belle donne, preti e contrabbandieri. Andrea Vitali disegna l'anima dell'Italia raccontando i piccoli segreti della vita di paese e, sullo sfondo, la grande storia. Intrecciando e dipanando senza posa i fili di una matassa che sembra non avere fine, divertendosi a incrociare mille destini e  aneddoti, cogliendo sul filo della memoria quei dettagli che fanno sorridere e ricordare.
TITOLO: La signorina Tecla Manzi
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 2004
PAGINE: 262
CODICE ISBN: 9788811665700
PREZZO: 16.60 €
E-BOOK: 6.99 €
La mia valutazione: 4 stelle e mezzo

Premettendo che sono di parte in quanto amo questo autore, sono onorata di scrivere questa recensione nel mese a tema dedicato a lui.
Anche questa volta Andrea Vitali mi ha conquistata con il suo umorismo frizzante, mai scontato, tessendo la trama del racconto su più fronti, com'è nel suo stile, coinvolgendo personaggi singolari e creando una deliziosa suspence.
Bellano 1929. La Signorina Tecla Manzi, zitella sessantacinquenne, si reca in caserma dai carabinieri per esporre denuncia, riguardante un furto subito nella sua abitazione. La secca e ossuta donnetta, tra un tic e l'altro, fa la conoscenza dell'appuntato Misfatti, siciliano e un po' ruffiano, che si rivelerà più intelligente di quanto sembra e sempre in balia dei piccoli abusi di potere del Mannu, altra conoscenza della Manzi, brigadiere sardo alle prese con le sue pene d'amore e le indagini che si troverà a condurre. Sì, perché la denuncia esposta dalla Tecla Manzi, che lì per lì sembra cosa di poco conto, si rivela l'inizio di una ricerca che coinvolgerà personaggi vivi e morti, tombe profanate e soldi scomparsi, il tutto condito da una gustosa ironia da assaporare con il sorriso sulle labbra.
Ciò che adoro di questo scrittore sono gli intrecci elaborati, che non permettono distrazioni, ricchi e ingegnosi, ma raccontati con semplicità. Quando leggo Vitali, mi ritrovo comodamente seduta in prima fila a teatro, dove una commedia dai sapori antichi mi conquista con battute divertenti e frasi dialettali, qualche accenno di storia e un pizzico di "giallo" che da al racconto quella dose di suspence che tiene incollato il lettore fino alla fine. Consiglio a tutti i libri di Andrea Vitali, sono un'esilarante evasione dalla routine e ti sorprendono sempre con un finale inaspettato.
 

Con la sua caratteristica leggerezza, anche questa volta nonno Vitali ci porta in quel di m Bellano per dipanare un insolito mistero!
Siamo negli anni Trenta e la caserma die Carabinieri di Bellano ospita Efisio Mannu, brigadiere sardo, e l'appuntato siciliano Misfatti. I due mal si sopportano e il brigadiere, che in quel momento sostituisce il maresciallo in licenza, fa in modo di affibbiare al Misfatti una noiosa indagine su uno pseudo-guaritore che, pare, osi insultare il Benito Mussolini durante le sue performance!
Intanto, però, il Mannu si ritroverà ad avere a che fare con la denuncia presentata dalla signorina Tecla Manzi, che lamenta la sparizione, da casa sua, di un quadretto raffigurante il Sacro Cuore di Gesù.
Quella che sembra, inizialmente, una burla, farà venire a galla, durante l'indagine del brigadiere, tutta una serie di storie e piccoli misteri di pese: dagli usurai ai soldi spariti, dalla profanazione di tombe a fratelli morti e poi resuscitati, con lo stile e l'ironia che contraddistingue i suoi romanzi, Vitali ci porta, ancora una volta, a vivere tra la gente del lago, in un paese di provincia che si anima delle sue storie e dei suoi personaggi per poi tornare alla calma che contraddistingue i borghi sulle sponde del lago!

3 aprile 2014

Recensione 'Premiata ditta Sorelle Ficcadenti' di Andrea Vitali - Rizzoli


SINOSSI
Bellano, 1915. In una sera di fine novembre una fedele parrocchiana, la Stampina, si presenta i canonica: ha urgente bisogno di parlare con il prevosto, che in paese risolve anche le questioni di cuore. Suo figlio Geremia, docile ragazzone che in trentadue anni non ha mai dato un problema, sembra aver perso la testa. Ha conosciuto una donna, dice, e se ne non potrà sposarla si butterà nel lago. L'oggetto del suo desiderio è Giovenca Ficcadenti, di cui niente si sa eccetto che è bellissima – troppo bella per uno come lui – e che insieme alla sorella Zemia sta per inaugurare una merceria. Il che basta, nella piccola comunità, a suscitare un putiferio di chiacchiere e sospetti. Perché la loro ditta può dirsi "premiata"? Da chi? E quali traffici nascondono i viaggi che la Giovenca compie ogni giovedì? Soprattutto, come si può impedire al Geremia di finire vittima di qualche inganno? Indagare sulle sorelle sarà compito del prevosto, per restituire alla Stampina un figlio "normale". Facile dirlo. Non così facile muoversi con discrezione laddove sembrano esserci mille occhi e antenne...Cos'è un paese se non un caleidoscopio di storie, un'orchestra di uomini e donne che raccontando la vita la reinventano senza sosta, arricchendola di nuovi particolari?
TITOLO: Premiata ditta Sorelle Ficcadenti
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Rizzoli
DATA DI PUBBLICAZIONE: 26 febbraio 2014
PAGINE: 447
PREZZO: 18.50 €
E-BOOK: 9.99 €
La mia valutazione: 5 stelle



Ultimo (capo)lavoro di nonno Vitali !Come sempre, siamo a Bellano. È il novembre del 1915 e la quiete cittadina viene sconvolta dall'arrivo delle sorelle Ficcadenti che, proprio a Bellano decidono di stabilire la loro Premiata Ditta !
Le due Ficcadenti, la Giovenca e la Zemia, non potrebbero essere l'una più diversa dall'altra! La Giovenca è bellissima: un donne alto e biondo con tutte le curve al punto giusto; la Zemia è un ragnetto, piccola e nera, brutta al punto che
a incontrarla di notte c'era da credere che mi morti ogni tanto se ne uscissero dalle tombe per andare a spasso
A Bellano troviamo, come sempre nei romanzi di Vitali, tutto un corollario di personaggi che entrano nel cuore dei lettori e poi si fa fatica, a lettura conclusa, a lasciarli andare via!
Così, attorno alla Giovenca e alla Zemia, ecco il Geremia, un ragazzotto di pese, a cui si dice che
manchi qualche giovedì
e che della Giovenca si innamora perdutamente, facendo disperare la madre, la Stampina, santa donna che vede il figlio rimbambirsi tutto d'un tratto!
A dirimere la questione c'è il prevosto di Bellano, don Primo, coadiuvato dalla Rebecca, la sua perpetua, che ovunque vede lo zampino del diavolo!
L'atmosfera che si respira durante la narrazione è quella di un film in bianco e nero, un po' Don Camillo, un po' Totò!
La storia scorre via che è un piacere, i personaggi sono talmente ben descritti e caratterizzati che il lettore se li figura in mente sin dalle prime pagine.
Della trama non vi accenno nulla perché questo è uno di quei libri che non si possono raccontare, ma vanno assolutamente letti! La storia, di per sé, passa dalla commedia al romantico con una spolverata di giallo.
Meravigliosi i nomi che Vitali dà ai personaggi, sia quelli principali che quelli di contorno: Estatina Sommagiunta di Muggiò credo che sia la palese dimostrazione della verve che anima il nonno quando scrive!
Esilaranti alcuni passaggi che strappano più di un sorriso a chi legge! Ad esempio, l'urlo del prevosto quando la perpetua, nel comporre il Presepe, inverte i posti della Madonna e di San Giuseppe! O quando, sempre loro due, si trovano i cucina: il prevosto con la curiosità relativa alla Ficcadenti che, però, non fa domande; la Rebecca che vorrebbe raccontare, ma tace per non apparire come la classica perpetua pettegola.
Infine, ho trovato bellissimi alcuni stralci di dialoghi dialettali, che rendono ancora più reale l'aria di paese
S'eri de fò? Ghi ò dà ai gàt?
Pecàa!
Pertanto, posso dirvi solo una cosa: LEGGETE QUESTO LIBRO!
VOTI
Trama 9
Personaggi 10
Stile 9
Incipit 10
Finale 10
Copertina 10
Voto complessivo  9.7

29 marzo 2014

Buon compleanno a me!

Venerdì 29 marzo 2013, ore 14.38: La Libridinosa fa il suo esordio come blogger!
A ripensarci oggi, sembra che sia passata una vita intera!
Ho sempre scritto, ma l'ho sempre fatto per me stessa: piccole note, piccole recensioni sui libri che leggevo. Poi, l'illuminazione! Leggendo Se per un anno una lettrice di Nina Sankovitch, in cui l'autrice racconta il suo percorso dal momento in cui decide di leggere (e recensire) un libro al giorno per un anno intero, ho pensato "perché no? Quasi quasi creo un blog anch'io".
Se mi avessero detto cosa sarebbe successo in questi 365 giorni, mi sarei messa a ridere!
Ho iniziato pian piano, ho esplorato il web in cerca di una grafica che mi soddisfacesse finché, meraviglia delle meraviglie, ho incontrato Elena Orsi che creato per me lo stupendo template che vi accoglie ogni qualvolta passiate da qui!
Ovviamente, in questi 365 giorni il blog è cambiato, è cresciuto, sono nate nuove rubriche e ne sono morte altre. Credo di poter coscenziosamente affermare di aver toccato il picco massimo di felicità quando, incontrando Luca Bianchini per la prima volta, mi sono sentita dire: "Ma tu sei La Librdinosa?". C'è mancato poco che svenissi!
Ma c'è un punto fermo che mi dà la carica quotidianamente:
SIETE VOI!
Ogni giorno, con un saluto, un commento, un suggerimento, sia sul blog che su Twitter e su Facebook, siete presenti ed attenti a ciò che faccio. Mi fate sentire il vostro affetto anche tirandomi le orecchie quando serve. Mi piace leggere i vostri commenti alle mie recensioni, mi piace, ovviamente, quando mi dite: "voglio leggere questo libro perché tu hai detto che è bello" e mi piace, anche, quando mi dite che non siete d'accordo con me, perché quel libro che a me è piaciuto tanto a voi ha fatto proprio schifo o viceversa!
E così, c'è il buongiorno di Barbara, ogni mattina, su Facebook e quello de I libri di Jane su Twitter. Poi c'è Daniela, che, come me, ama i thriller e non sopporta i fantasy e, come me, si chiede se cedere servirebbe a far crescere un po' di più il suo blog. Ma noi siamo donne forti e non cediamo!
E come dimenticare Cuore Zingaro che, quotidianamente, mi sprona con le sue parole?
Ovviamente, una parte importante di questo percorso, l'ho fatta con LE MIE COLLEGHE BLOGGER! Siamo in tante a scrivere di libri, cerco di interagire un po' con tutti, ma, ovviamente, ci sono rapporti che diventano speciali!
E, allora, un abbraccio immenso va alla mia omonima e al suo blog La Biblioteca di Eliza, che, tra le altre cose, è stata la prima ad iscriversi al giveaway; ad Aquila Reale, che, durante questo lungo anno, mi ha citata un paio di volte nella rubrica Detective Gufo e che ha preso parte all'iniziativa del Barattolo del Sorriso, creando un barattolo perfettamente in stile col suo blog! Un abbraccio a Loredana, che mi segue sempre con affetto (ricambiato!), ad Elisa La Lettrice Rampante, sempre foriera di nuovi spunti per le mie letture e che ha anche il pregio, non indifferente, di farmi ridere con le sue avventure in Casa Rampante! E che dire di Muriomu che mi riempie di affetto ad ogni piè sospinto?! Infine, ultime in ordine di debutto nel web, Salvia e Menta! In loro riconosco la mia inquietudine grafica degli esordi, le mie incertezze, le mie insicurezze! Tranquille, ragazze! Il mondo dei blogger vi ama già!
Ma c'è una persona, sopra ogni altra, che non finirò mai di ringraziare! Questa persona si chiama Stefania ed è una ragazza specialissima! È lei che ha tirato fuori La Libridinosa che era in me, è lei che mi ha dato questo nome, che mi spinge a far meglio ogni giorno, che mi fa ridere come poche persone sono riuscite a fare!
Perché noi siamo anime gemelle libridinose, perché noi stiamo organizzando la replica del matrimonio Scagliusi tra i nostri figli... e chi se ne frega se i nostri figli non si sono mai visti? Noi vogliamo QUEL matrimonio nelle nostre vite! Lei è quella che capisce cosa voglio dire quando le scrivo che mi manca lo zio Luca, che voglio clonarlo e tenermelo sul divano per scambiarci quattro chiacchiere ogni sera!
Lei è Stefania e io le voglio così tanto bene che sento la sua mancanza in ogni momento delle mie giornate, perché, mannaggia, l'Italia è lunga e noi viviamo agli antipodi.
Lei è Stefania e dovete dirle grazie se La Libridinosa esiste ed è qui a festeggiare un anno di blog!
Credo di aver espresso tutto ciò che avevo dentro, quindi non vi faccio più aspettare e, ringraziando ancora tantissimo Seleny Luna per il bellissimo segnalibro che ha creato, vi dico che
THE WINNER IS...

Cuore Zingaro!!!

Felice per lei, confesso che avrei voluto potervi far vincere tutti, perché siete la mia forza! Grazie ancora a tutti voi e...
BUON COMPLEANNO A ME!!!