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13 maggio 2024

Recensione 'Sono mancato all'affetto dei miei cari' di Andrea Vitali - Einaudi


SONO MANCATO ALL'AFFETTO DEI MIE CARI || Andrea Vitali || Einaudi || 
3 maggio 2022 || 176 pagine


Orgoglioso proprietario di una ferramenta, un tipo solido, senza grilli per la testa, mai un giorno di vacanza: è l'eroe di questo romanzo. Sembra impossibile che gli sia toccata in sorte una simile progenie. Eppure... Lo spaccato ironico e preciso di una certa società italiana. Una commedia amara che, con garbo, prende in giro un modello maschile ormai sempre più raro. O almeno si spera. Provincia lombarda, tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta del secolo scorso. Un padre tutto casa e lavoro ripercorre la storia del proprio rapporto con i figli, che non sono venuti esattamente come si aspettava. L'Alice, maestrina frustrata, malinconica e sognante, che rimpiange di non essere andata all'università – manco studiare servisse – ed è incapace di fare l'unica cosa che una donna deve saper fare: la moglie. L'Alberto, che i libri, bisogna rendergliene merito, li ha tenuti a debita distanza, ma in compenso si rivela un ingrato. Infine l'Ercolino, che apre bocca solo per mangiare voracemente, anche se è magro quanto un chiodo; e, pensa tu, a scuola pare sia un genio. Insomma, un disastro, cui si aggiunge una moglie pronta in ogni occasione a difendere quei tre disgraziati. Troppo, davvero troppo, anche per un uomo di ferro come lui.

2 dicembre 2016

Recensione 'Viva più che mai' di Andrea Vitali - Garzanti

Dubbio è il soprannome che hanno dato a Ernesto Livera, e si addice bene alla sua indole un po' tentennante. Di solito, infatti, l'Ernesto si lascia prendere dall'indecisione. Una certezza, però, l'ha molto chiara: dai carabinieri è meglio stare alla larga. Perché di «mestiere» fa il contrabbandiere. Avrebbe fatto altro nella vita, ma tant'è, ora campa traghettando stecche di sigarette dalla Svizzera, magari di notte, con una barchetta a motore, bep-bep-bep. E proprio stanotte, con la prua della barchetta, ha urtato il cadavere di una donna. L'ha tirato a riva, poi è andato a chiamare un suo cliente fidato, il medico di Bellano, il dottor Lonati, perché, appunto, lui dai carabinieri preferisce non presentarsi. Ma il mattino dopo, alla riva, il cadavere non si trova più. Eppure Ernesto l'ha visto bene, anche se adesso gli sorge il… dubbio di esserselo sognato. E il dottor Lonati lo sa che Ernesto soffre di questo tipo di allucinazioni fin da quando era un ragazzino. Forse dovrebbe cercarsi un lavoro più regolare. E magari una fidanzata. Il lago però non mente; nasconde segreti inconfessabili, e quando decide che è il momento di rivelarli, non ci sono dubbi che tengano. 
Viva più che mai racconta una storia sorprendente e misteriosa. Tra ganassate di paese, coincidenze impensabili e colpi di scena, Andrea Vitali scioglie una matassa che ingarbuglia il presente con il passato, la riva di qui con quella di là del lago di Como, fino a chiarire la verità dei fatti. Una verità che però…

Autore: Andrea Vitali
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione: 3 novembre 2016
Pagine: 550

Trama: 4  Personaggi: 4  Stile: 4  Copertina: 4 


25 maggio 2016

Recensione 'Le mele di Kafka' di Andrea Vitali - Garzanti

Abramo Ferrascini, quello del ferramenta di Bellano, è un giocatore di bocce. Come individuale non va bene, ma boccia come dio comanda e in coppia con un buon accostatore diventa imbattibile. È stato tirato su a puntino dal gestore del Circolo dei Lavoratori, Mario Stimolo, allenatore per passione e perché tre anni fa, nel 1955, ha perso il braccio destro sotto una pressa e perciò di giocare non se n'è più parlato. Ora il Ferrascini ha tutte le carte in regola per vincere le semifinali del Campionato provinciale in programma a Cermenate domenica prossima. Ma c'è un intoppo. Suo cognato, l'Eraldo, quello che vive a Lucerna, sta male. Quarantotto ore gli hanno dato i medici di là, svizzeri, precisi. E adesso la moglie di Abramo, Rosalba, vuole a tutti i costi raggiungere la sorella, ma soprattutto dare all'Eraldo un ultimo saluto, magari un ultimo bacio. Ma ce la faranno ad andare e a tornare in tempo per le semifinali? Dipende. Se l'Eraldo muore entro martedì, mercoledì al massimo, si può fare. Bon, via allora. Un'occhiata al 1100, olio freni gomme; carta d'identità rinnovata all'ultimo minuto; prima tappa il passo del San Bernardino, poi giù dritti fino a Lucerna: basta seguire i cartelli, anche se sono in tedesco, perché il nome di quella città lì si capisce lo stesso.
Ispirato da un aneddoto legato a un soggiorno a Lucerna del grande scrittore praghese, Le mele di Kafka mette in scena il meglio dei personaggi di Andrea Vitali. La loro voglia di vita, le loro piccinerie e le loro grandi passioni giostrano sulla partitura di una storia che in fondo ci vuole dire che la letteratura e i libri, nella vita, contano molto, a volte più di quanto vorremmo.

AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 12 maggio 2016
PAGINE: 225

TRAMA: 3  PERSONAGGI: 4  STILE: 5  COPERTINA: 4 



5 novembre 2015

Recensione 'La verità della suora storta' di Andrea Vitali - Garzanti


SINOSSI


Sisto Santo ha la manualità e la fantasia giuste del meccanico di rango. Da ragazzo ha riparato perfino una Peugeot 403 senza fare una piega, lasciando a bocca aperta il Scatòn, il suo capo officina, che i diesel manco li conosceva. Però adesso fa il tassista. Si è comprato un Millenove e aspetta i clienti alla stazione ferroviaria di Bellano. Pochi. Arrivano da Sondrio o da Lecco e Milano, e vanno in visita all'ospedale o su al cimitero. Oggi gli è capitato un fattaccio. Una donna arrivata dopopranzo, poco prima che dalla radiolina che tiene in macchina partisse la sigla di Tutto il calcio minuto per minuto. Non che fosse importante: ultima giornata; campionato 1970 già bell'e andato al Cagliari, però… Gli ha chiesto di essere portata al cimitero, che non sa nemmeno dov'è. Ma poi, arrivati là, il Sisto si è accorto che la donna era morta. Proprio lì, sul sedile posteriore del Millenove, macchiandolo pure di urina. Un guaio mica da ridere. Da tirare in ballo il maresciallo Riversi. Anche perché la donna è senza borsetta e non si riesce a capire chi sia, né chi stesse cercando al cimitero di Bellano in quel pomeriggio di fine aprile.
Con grazia e ironia Andrea Vitali imbastisce una nuova storia dall'intreccio imprevedibile e commovente. Nella sua Bellano, specchio di un mondo passato ma a suo modo sempre attuale, si muovono i personaggi della Verità della suora storta, ognuno alla ricerca di un approdo che metta pace tra i segreti e le speranze della propria vita, strappandoci un sorriso per le soluzioni a volte stravaganti o strampalate che mettono in scena.

TITOLO: La verità della suora storta
AUTORE: Andre Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 22 ottobre 2015
PAGINE: 240
ISBN: 9788811687665

TRAMA 8
PERSONAGGI 7
STILE 8
INCIPIT 8
FINALE 9
COPERTINA 9


Letto in 2 giorni

30 giugno 2015

Recensione 'Le belle cece' di Andrea Vitali - Garzanti

le belle ceceSINOSSI

Maggio 1936. Con la fine della guerra d'Etiopia nasce l'impero fascista. E Fulvio Semola, segretario bellanese del Partito, non ha intenzione di lasciarsi scappare l'occasione per celebrare degnamente l'evento. Astuto come una faina, ha avuto un'idea da fare invidia alle sezioni del lago intero, riva di qui e riva di là, e anche oltre: un concerto di campane che coinvolge tutti i campanili di chiese e chiesette del comune, dalla prepositurale alla cappelletta del cimitero fino all'ultima frazione su per la montagna. Un colpo da maestro per rendere sacra la vittoria militare. Ma l'euforia bellica e l'orgoglio imperiale si stemperano presto in questioni ben più urgenti per le sorti del suo mandato politico. In casa del potente e temutissimo ispettore di produzione del cotonificio locale, Eudilio Malversati, si sta consumando una tragedia. Dopo un'aggressione notturna ai danni dell'ispettore medesimo, spariscono in modo del tutto incomprensibile alcune paia di mutande della signora. Uno è già stato rinvenuto nella tasca della giacca del Malversati. Domanda: chi ce l'ha messo? E perché? Il problema vero, però, non è questo, bensì che fine abbiano fatto le altre. Dove potrebbero saltar fuori mettendo in ridicolo i Malversati, marito e moglie? Non essendo il caso di coinvolgere i carabinieri, per non mettere in giro voci incontrollabili, il Semola viene incaricato di risolvere l'enigma. Ma alla svelta e senza lasciare tracce, o le campane, questa volta, le suonerà il Malversati, con le sue mani, e saranno rintocchi poco allegri per la carriera del Semola.
titolo: Le belle cece
autore: Andrea Vitali
editore: Garzanti
data di pubblicazione: 18 maggio 2015
pagine: 224
isbn:
9788811687641

trama 8
personaggi 8
stile 9
incipit 8
finale 8
copertina 9

4 stelle
Piacere Libridinoso
1748 Letto in 2 giorni

2 marzo 2015

Recensione 'La ruga del cretino' di Andrea Vitali e Massimo Piccozzi - Garzanti


SINOSSI
La terza figlia di Serpe e Arcadio si chiama Birce, ed è nata storta. Ha una macchia sulla guancia sinistra e ogni tanto si perde via e dice e fa cose strane. Chi la vuole una così? Chi la prende anche solo come servetta di casa? È l'agosto del 1893 e per i due coniugi, lavoranti presso il rettorato del santuario di Lezzeno, poco sopra Bellano, è arrivata l'occasione giusta. Perché una devota, Giuditta Carvasana, venuta ad abitare da poco a villa Alba, è intenzionata a fare del bene, per esempio aiutare una giovane senza futuro. Per Birce non sarebbe cosa da poco, perché la vita non pare riservarle un destino felice. Come a quella povera fioraia di Torino massacrata per strada. Che a dire il vero, in quell'estate lontana, non è la prima vittima. I loro corpi sono a disposizione della sala anatomica dell'università torinese, dove il dottor Ottolenghi, assistente del noto alienista Cesare Lombroso, li analizza con cura, convinto che dalla medicina possa venire un aiuto alle indagini. Oltretutto, dalle tasche delle sventurate salta fuori un biglietto con incomprensibili segni matematici. Indicano un collegamento tra quelle morti? E nel mirino dell'omicida può essere finito lo stesso Lombroso,c he già aveva ricevuto un analogo foglietto insidiosamente anonimo? Trovare la soluzione non è cosa per cui possa bastare il rigore della scienza. Forse, fantastica il Lombroso, lo spiritismo potrebbe dar e un contributo. Per quanto a praticarlo siano persone fuori dall'ordinario. Un po' come la Birce con quella sua macchia, che ogni tanto si perde via e dice e fa cose strane...
Ne La ruga del cretino, il mondo di Andrea Vitali, esilarante e pittoresco, si colora con le tinte del giallo, portando le lancette del tempo all'epoca degli albori della psichiatria e della nascente criminologia moderna. Una prova letteraria che alla felicità narrativa unisce un desiderio di esplorazione che avvince il lettore.
TITOLO: La ruga del cretino
AUTORI: Andrea Vitali e Massimo Piccozzi
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 26 febbraio 2015
PAGINE: 368
CODICE ISBN: 9788811688785
PREZZO: 16.40 €
E-BOOK: 9.99 €
TRAMA 8
PERSONAGGI 9
STILE 9
INCIPIT 9
FINALE 10
COPERTINA 8

4 stelle e mezzo
Piacere Libridinoso... e mezzo!
Letto in 1 giorno

6 novembre 2014

Recensione 'Biglietto signorina' di Andrea Vitali - Garzanti


SINOSSI
Alla stazione ferroviaria di Varenna, a pochi chilometri da Bellano, c'è trambusto. Il capotreno Ermete Licuti è sceso dal convoglio scortando una passeggera pizzicata senza biglietto. E senza un quattrino per pagare la multa. Fa intendere che arriva da Milano, che vuole andare a Bellano, ma non parla bene l'italiano, e capire cosa vuole è un bel busillis. Ligio alle norme, il capotreno non sente ragioni e consegna la ragazza al capostazione, Amilcare Mezzanotti, che protesta vivace. Il regolamento però è chiaro, la faccenda tocca a lui sbrogliarla. E così adesso il povero capostazione si trova lì, nel suo ufficetto, con davanti Marta Bisovich. Bella, scura di carnagione, capelli corvini, dentatura perfetta, origini forse triestine, esotica e selvatica da togliere il fiato. Siamo nel giugno del 1949, e sul lago di Como, in quel di Bellano, tira un'aria effervescente di novità. Ci sono i ballo le elezioni del nuovo sindaco, e le varie fazioni si stanno organizzando per la sfida nelle urne. Su tutte, la Dc, fresca dei clamorosi successi alle politiche del '48, attraversata ora da lotte intestine orchestrate dall'attuale vicesindaco Amedeo Torelli, che aspira alla massima carica ed è disposto a giocare tutte le sue carte, lecite e anche no. La bella e conturbante Marta, invece, ha altre aspirazioni. Le basterebbe intanto trovare un posto dove poter ricominciare a vivere, e questo è il motivo per cui ha deciso di puntare le sue ultime chance sulla ruota di Bellano, dove certe conoscenze non sono nelle condizioni di negarle l'aiuto di cui ha bisogno.
Biglietto, signorina ci porta nel bel mezzo dell'Italia della ricostruzione, alle prese con la ritrovata libertà. In un paese che fatica a risollevarsi dalle macerie della guerra, ognuno tenta la sorte per imbastire il proprio futuro.
TITOLO: Biglietto, signorina
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE:  30 ottobre 2014
PAGINE: 393
CODICE ISBN: 9788811687283
PREZZO: 16.40 €
E-BOOK: 9.99 €
TRAMA 9
PERSONAGGI 8
STILE 9
INCIPIT 8
FINALE 9
COPERTINA 8

5 stelle


Ogni qualvolta mi immergo tra le pagine di uno dei romanzi di Andrea Vitali, ho la sensazione di guardare una delle tante commedie in bianco e nero del vecchio, caro cinema italiano, che io amo!
Luoghi, tempi e personaggi, ci vengono descritti da Vitali con una tale precisione e con l'affetto di chi quei posti li vive e li ama, che è quasi impossibile, per chiunque legga uno dei suoi romanzi, non immergersi nelle atmosfere lacustri e nei piccoli intrighi, nei pettegolezzi che caratterizzano ogni paese!
Siamo a Bellano ed è la fine degli anni Quaranta, quando una mora, probabilmente triestina, senza soldi e senza documenti, ma di gran bellezza e procacità, arriva a sconvolgere gli equilibri del paese.
Chi è? Da dove arriva? Ma, soprattutto, cosa vuole?  Chi sia e cosa voglia lo sa bene il vice-sindaco Amedeo Torelli, che a trovarsela davanti quasi ci resta!
La bella e procace ragazzotta si chiama Marta Bisovich e a Bellano è arrivata per cercare quel dottor Nonimporta, con una bella villa e foriero di tante promesse!
Peccato che il Nonimporta abbia, ovviamente, un nome differente, niente villa e una moglie che, quando parla, sembra un clarinetto!
Come in tutti i libri di Vitali, anche questa volta ci ritroveremo coinvolti in una serie di pettegolezzi ed intrighi bellanesi, tra fraintendimenti, segreti e piccole astuzie che, ancora una volta, ci condurranno ad un finale pieno di sorprese!
Che io ami Vitali, le sue storie e il suo modo di raccontarle, è risaputo! Parecchia gente si lamenta del fatto che Vitali sforni un libro ogni due mesi; io di questa cosa sono immensamente felice! Mi piace sapere di potermi sempre tuffare tra le pagine dei suoi libri, senza dover aspettare tempi infiniti, e rintanarmi in un angolo di mondo ormai perduto e che mi rende tanto felice!
Quindi, anche questa volta mi ritrovo a consigliarvi l'ennesima, meravigliosa opera di questo grande autore!
TEMPO DI LETTURA: 4 giorni

1 maggio 2014

Recensione 'Quattro sberle benedette' di Andrea Vitali


SINOSSI
In quel fine ottobre del 1929 sferzato dal vento e da una pioggerella fastidiosa e insistente, a Bellano non succede nulla di che. Ma se potessero, tra le contrade volerebbero sberle, eccome. Le stamperebbe volentieri il maresciallo dei carabinieri Ernesto Maccadò sul muso di tutti quelli che si credono indovini e vaticinano sul sesso del suo primogenito in arrivo, aumentando il tormento invece di sciogliere l'enigma, perché uno predice una cosa e l'altro l'esatto contrario. Se le sventolerebbero a vicenda, e di santa ragione, il brigadiere Efisio Mannu, sardo, e l'appuntato Misfatti, siciliano, che non si possono sopportare e studiano notte e giorno il modo di rovinarsi la vita l'un l'altro. E forse c'è chi, pur col dovuto rispetto, ne mollerebbe almeno una al giovane don Sisto Secchia, coadiutore del parroco arrivato in paese l'anno prima. Mutacico, spento, sfuggente, con un naso ben più che aquilino, don Sisto sembra un pesce di mare aperto costretto a boccheggiare nell'acqua ristretta e insipida del lago. Malmostoso, è inviso all'intero paese, perfino al mite presidente dei Fabbriceri, Mistico Lepore, che tormenta il prevosto in continuazione perché, contro ogni buon senso, vorrebbe che lo mandasse via. E poi ci sono sberle più metaforiche, ma non meno sonore, che arrivano in caserma nero su bianco. Sono quelle che qualcuno ha deciso di mettere in rima e spedire in forma anonima ai carabinieri, forse per spingerli a indagare sul fatto...
TITOLO: Quattro sberle benedette
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 28 aprile 2014
PAGINE: 350
CODICE ISBN: 9788811684589
PREZZO: 16.40 €
E-BOOK: 9.99 €
VOTI
Trama 8
Personaggi 9
Stile 9
Incipit 8
Finale 8
Copertina 9
Voto complessivo 8.5

27 aprile 2014

Recensione 'La figlia del podestà' di Andrea Vitali


SINOSSI
Bellano è in gran subbuglio. Con apposita delibera, Agostino Meccia, l'autorevole podestà della cittadina affacciata sul lago, ha deciso di perseguire un progetto assai moderno e ambizioso: una linea di idrovolanti che collegherà Como, Bellano e Lugano, darà lustro alla sua amministrazione, attirerà frotte di turisti e farà schiattare d'invidia i comuni limitrofi. Tutto sembra filare liscio, in quel placido e fascistissimo 1931. Anche se c'è un problema: per le casse di un piccolo comune l'investimento sarà enorme, e oltretutto l'idrovolante dovrà essere debitamente collaudato. E poi Renata, la figlia del podestà: fino a ieri era solo una bambina, ora è diventata così strana, non avrà mica qualche capriccio?
TITOLO: La figlia del podestà
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 2005
PAGINE: 350
CODICE ISBN: 9788811597582
PREZZO: 18.60 €
E-BOOK: 3.99 €

VOTI
Trama 7
Personaggi 6
Stile 7
Incipit 7
Finale 6
Copertina 6
Voto complessivo 6.5

26 aprile 2014

Recensione 'La modista' di Andrea Vitali


SINOSSI
Nella notte hanno tentato un furto in comune, ma la guardia Firmato Bicicli non ha visto nulla. Invece, quando al gruppetto dei curiosi accorsi davanti al municipio s'avvicina Anna Montani, il maresciallo Accadi la vede, eccome: un vestito di cotonina leggera e lì sotto pienezze e avvallamenti da far venire l'acquolina in bocca. Da quel giorno Bicicli avrà un solo pensiero: acciuffare i ladri che l'hanno messo in ridicolo e che continuano a colpire indisturbati. Anche il maresciallo Accadi, da poco comandante della locale stazione dei carabinieri, da quel momento ha un'idea fissa. Ma intorno alla bella modista e al suo segreto ronzano altri mosconi: per primo Romeo Gargassa, che ha fatto i soldi con il mercato nero durante la guerra e ora continua i suoi loschi traffici; e anche il giovane Eugenio Pochezza, erede della benestante signora Eutrice nonché corrispondente locale della "Provincia". Questo romanzo di Andrea Vitali è centrato su una protagonista femminile vitale, ambiziosa e sensuale, un po' furba e un po' ingenua. Intorno al suo frequentatissimo atelier, tra cognac doppi e partite a scala quaranta, si muove e si agita tutto il paese: dal sindaco Balbiani con il segretario comunale Bianchi, giù giù fino al trio di giovinastri composto dal Fès, dal Ciliegia e dal Picchio, passando per l'appuntato Marinara, che deve rimediare alle distrazioni del superiore, e poi le misteriose titolari della farmacia Gerbera e Austera Petracchi, la cuoca di casa Pochezza e sua figlia Ersilia, lo spazzino Oreste e il messo Milico.
TITOLO: La modista
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 6 marzo 2008
PAGINE: 385
CODICE ISBN: 9788811685746
PREZZO: 16.60 €
E-BOOK: --
VOTI
Trama 8
Personaggi 9
Stile 9
Incipit 8
Finale 9
Copertina 8
Voto complessivo 8.5
La mia valutazione:


24 aprile 2014

Recensione 'Un bel sogno d'amore' di Andrea Vitali



SINOSSI
A Bellano gira voce che presso il cinema della Casa del Popolo verrà proiettato "Ultimo tango a Parigi". Siamo nel febbraio del 1973 e per i vicoli del paese si scatena una guerra senza frontiere. A combattersi due fazioni ben distinte: da una parte gli impazienti che fantasticano sulle vertiginose scene di nudo che ci si aspetta di vedere sullo schermo; dall'altro, schierati con il parroco, coloro che pretendono di evitare a Bellano una simile depravazione. I tempi però sono cambiati e nulla può fermare il "progresso". Adelaide, giovane e volitiva operaia del cotonificio, mette con le spalle al muro Alfredo, il fidanzato eternamente indeciso su ogni cosa: o la porterà al cinema o lei ci andrà lo stesso, magari con quel bel fusto di Ernesto, che le ha già messo gli occhi addosso e che a lei non dispiace, per quanto sia una testa matta e non ci vuole molto a capire che finirà per mettersi nei guai. Cosa che puntualmente accadrà di lì a qualche mese, quando Ernesto finirà implicato nel contrabbando di sigarette riuscendo a inguaiare la stessa Adelaide. In "Un bel sogno d'amore" assistiamo alla messa in scena di un paese scosso dalla modernità che si insinua fra le contrade sotto forma di ammiccanti locandine cinematografiche, attraversato da una criminalità ancora romantica e pasticciona e della normalità di chi spera in un amore felice che possa coronare il sogno di una famiglia come si deve.
TITOLO: Un bel sogno d'amore
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 15 maggio 2013
PAGINE: 371
CODICE ISBN:
PREZZO:
17.60 €
E-BOOK: 3.99 €
VOTI
Trama 9
Personaggi 9
Stile 9
Incipit 8
Finale 9
Copertina 8
Voto complessivo  8.7
La mia valutazione:

23 aprile 2014

Recensione 'Di Ilde ce n';è una sola' di Andrea Vitali


SINOSSI
In luglio a Bellano fa un caldo della malora. L'aria è densa di umidità e il cielo una cappa di afa. Eppure l'acqua che scorre rombando tra le rocce dell'Orrido è capace di tagliare in due il respiro, perché è fredda gelata, certo, ma anche perché nelle viscere della roccia il fiume cattura da sempre i segreti, le passioni, gli imbrogli, le bugie e le verità che poi vorrebbe correre a disperdere nel lago, sempre che qualcuno non ne trovi prima gli indizi. Come una carta d'identità finita nell'acqua chissà come e chissà perché. Brutta faccenda. Questione da sbrigare negli uffici del comune o c'è sotto qualcosa che invece compete ai carabinieri? A sbrogliare la matassa ci pensa Oscar, operaio generico, capace di fare tutto ma niente di preciso, che da sei mesi è in cassa integrazione e snocciola le giornata sul divano con addosso le scarpe da lavoro. In quel luglio del 1970, offuscato dal caldo e dalle ombre tetre della crisi economica, armato della sua curiosità ottusa Oscar fa luce sui movimenti un po' sospetti di Ilde, la giovane moglie dal caratterino per niente facile, che forse sta solo cercando il modo di tirare la fine del mese come può.
TITOLO: Di Ilde ce n'è una sola
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 21 ottobre 2013
PAGINE: 160
CODICE ISBN: 9788811678700
PREZZO: 14.90 €
E-BOOK: 3.99 €
VOTI
Trama 7
Personaggi 7
Stile 7
Incipit 7
Finale 7
Copertina 6
Voto complessivo 6.9
La mia valutazione:

22 aprile 2014

Recensione 'Parola di cadavere' di Andrea Vitali - Garzanti




SINOSSI
Un padre, l'Anemio Agrati, che ha dedicato la vita a un'insana passione. Un figlio silenzioso che porta con sé questa bizzarria come uno stemma di famiglia. Conosciuto in paese come "il Cadavere", lo si incontra solo al cimitero in riva al lago, nella ricorrenza dei defunti, avvolto da ombre e penombre. Una storia inedita, delicata e grottesca, un paese fuori dal tempo in cui episodi curiosi e personaggi irresistibili ci conducono a scoprire le mille facce della realtà.
TITOLO: Parola di cadavere
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 6 dicembre 2011
PAGINE: 85
CODICE ISBN: 9788811133841
PREZZO:
E-BOOK:
2.99 €
VOTI
Trama 7
Personaggi 7
Stile 8
Incipit 8
Finale 8
Copertina 6
Voto complessivo 7.3
La mia valutazione:


Sedetevi. Chiudete gli occhi. Sentite lo sciabordio del lago? E la brezza leggera che vi sfiora? Bene, siete su una panchina, lungo una delle rive del lago di Como. Ovviamente, siete a Bellano. E, accanto a voi, si è appena seduto nonno Vitali, che inizia a raccontarvi una delle sue storie.
È una storia piccola piccola, di quelle che racconti in mezz'ora, ma che ti prende dentro e ti lascia senza fiato.
Così ci troviamo a conoscere Anemio Agrati, un uomo con una strana passione: gli piace costruire bare. Sì, proprio bare da morto. È il suo passatempo! Anemio sposa Morosina Cargamucchi
detta Polifema a causa di uno strabismo talmente convergente che a volte pareva avesse davvero un occhio solo.
e da loro nasce il piccolo Agrati che, per tutta la sua vita scolastica, sarà chiamato il Cadavere, un po' per il suo colorito sempre smorto e il suo atteggiamento remissivo, un po' per la strana passione che anima il padre!
E così, nonno Vitali ci racconterà la vita degli Agrati e del piccolo Cadavere.  Cosa ne sarà di lui, cosa farà nella vita? Ma, soprattutto, qual è il nome del Cadavere?
Come sempre, alla fine della storia, il piccolo colpo di scena finale ci lascerà a bocca aperta!
Nel frattempo, nonno Vitali si alza dalla panchina e va via, passeggiando lungo le rive del suo lago, attraverso quei vicoli che, ogni volta, gli ispirano nuove storie e nuove emozioni!

21 aprile 2014

Recensione 'Galeotto fu il collier' di Andrea Vitali - Garzanti




SINOSSI
Lillo Cervelli è figlio unico di madre vedova. Un bravo ragazzo, finché alla festa organizzata al Circolo della Vela non arriva Helga: bella, disinibita e abbastanza ubriaca. Prima che finisca la cena, sono in riva al lago: una notte indimenticabile, in cui le chiappe di Helga rilucono come due mezzelune.
Lirica, la severa madre di Lidio, abile e ricca imprenditrice dell'edilizia, ha vedute molto diverse. Suo figlio deve trovare una moglie <>, una ragazza come si deve. Magari la nipote del professor Eugeo Cerretti, Eufemia, un ottimo partito con un piccolo difetto: è brutta da far venire il mal di pancia solo a guardarla.
Ma forse Lidio ha trovato il modo per uscire dalla trappola e realizzare tutti i suoi sogni: durante un sopralluogo per un lavoro di ristrutturazione, in un muro maestro scova un gruzzolo di monete d'oro, nascosto chissà da chi e chissà quando.
Intorno a questo quintetto e al tesoro di Lidio, un travolgente coro di comprimari. A cominciare dalle due donne più belle del paese: Olghina, giovane sposa del potente professor Cerretti, che fa innamorare Avano Degiurati, direttore della Banca del Mandamento; e Anita, la moglie del muratore Campesi,d i cui si incapriccia Beppe Canizza, il focoso segretario della locale sezione del Paritito. E poi l'Os de Mort, di professione <>, cuochi e contrabbandieri, l'astuto prevosto e l'azzimato avvocato...Immancabili a vigilare e indagare, i carabinieri guidati dal maresciallo Maccadò. Tra piccoli e grandi misteri, piccoli e grandi segreti, in un vortice di amori e tradimenti, Andrea Vitali costruisce un'imprevedibile caccia la tesoro, per uno dei suoi romanzi più divertenti.
TITOLO: Galeotto fu il collier
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 28 febbraio 2012
PAGINE: 394
CODICE ISBN: 9788811681526
PREZZO: 17.60 €
E-BOOK: 3.99 €
VOTI
Trama 7
Personaggi 7
Stile 7
Incipit 8
Finale 8
Copertina 6
Voto complessivo 7.2
La mia valutazione:


Rieccoci a Bellano. È il 1930 e, come sempre, Andrea Vitali ci prende per mano e ci fa entrare nelle vite di alcuni abitanti del paese.
Questa volta, assieme all'ormai noto maresciallo Maccadò, troviamo la vedova Lirica Benfatti col figlio Lidio Cerevelli. Alla morte del marito, la Lirica ha preso in mano la piccola impresa edile del marito e, adesso, fatica a cederne le redini al figlio. Che, dal canto suo, è stufo di dover continuare a sottostare ai comandi della madre.
Durante una cena, Lidio conosce Helga, una svizzerotta tutta forme e di facili costumi che lo farà rincitrullire non poco. Al punto che, quando durante un sopralluogo per dei lavori, Lidio troverà più di 300 monete antiche di oro zecchino nascoste in un muro, vedrà il suo futuro delinearsi davanti ai suoi increduli occhi: ricchezza, felicità e, soprattutto, Helga!
Peccato che non sempre le cose vadano come si vorrebbe. Così, mentre Lidio cercherà di mettere in atto il suo piano, il dottor Cerretti, noto chirurgo bellanese, farà di tutto per accasarlo con la nipote, Estasiata, ragazza di rara bellezza.
Tra le coliche nervose di Lirica, la licenza saltata del Maccadò e i sogni infranti di Lidio, anche questa volta nonno Vitali ci trascina tra i vicoli di Bellano e non ci lascia andar via sino all'ultima riga del romanzo!
Mariarosa Mancuso, giornalista de Il Foglio, scrive
Come riesca Vitali a ricavare da un paesello sul lago di Como tante storie e tanti personaggi, è un mistero glorioso che possiamo solo celebrare.
Credo che, come ha raccontato lo stesso Vitali, la quotidianità e la sua professione di medico di base, gli diano spunti che, abbinati al suo grande talento di narratore, danno vita a capolavori narrativi di rara bellezza.
Anche questa volta, Vitali riesce nel suo intento: coinvolgere il lettore con una trama avvincente ed un piccolo mistero, miscelando il tutto con una buona dose di risate e tanta leggerezza!

18 aprile 2014

Recensione 'Almeno il cappello' di Andrea Vitali


SINOSSI
Ad accogliere i viaggiatori che d'estate sbarcano sul molo di Bellano dal traghetto Savoia c'è solo la scalcagnata fanfara guidata dal maestro Zaccaria Vergottini, prima cornetta e direttore. Un organico di otto elementi che fa sfigurare l'intero paese, anche se nel gruppetto svetta il virtuoso del bombardino, Lindo Nasazzi, fresco vedovo alle prese con la giovane e robusta seconda moglie Noemi. Per dare alla città un Corpo Musicale degno di questo nome ci vuole un uomo di polso, un visionario che sappia però districarsi nelle trame e nelle inerzie della politica e della burocrazia, che riesca a metter d'accordo il podestà Parpaiola, il segretario comunale Fainetti, il segretario della locale sezione del Partito Bongioanni, il parroco e tutti i notabili della zona. Un insieme di imprevedibili circostanze – assai fortunato per alcuni, e invece piuttosto sfortunato per altri – può forse portare verso Bellano il ragionier Onorato Geminazzi,c he vive sull'altra sponda del lago, a Menaggio, con la consorte Estenuata e la numerosa Prole. "Almeno il cappello" racconta la gloriosa avventura del Corpo Musicale Bellanese, le mille difficoltà dell'impresa e la determinazione di chi volle farsene artefice. A ritmo di valzer e mazurca, con il contorno di marcette e inni, Andrea Vitali s'inventa un'altra storia tutta italiana, fatta di furbizie e sogni, ripicche e generosità, pettegolezzi e amori.
TITOLO: Almeno il cappello
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 26 febbraio 2009
PAGINE: 405
CODICE ISBN: 9788811686064
PREZZO: 17.60 €
E-BOOK: 6.99 €
VOTI
Trama 7
Personaggi 7
Stile 8
Incipit 8
Finale 7
Copertina 6
Voto complessivo 7.2
La mia valutazione:


Fine anni Venti. A Bellano troviamo Evelindo Nasazzi che seppellisce Animella Carlini, la sua prima moglie. Assieme a lui, il podestà Gemmo Parpaiola, il maresciallo maggiore Giuseppe Giunti, il segretario del Parito, Bongioanni, il segretario comunale Fainetti e tutta una serie di personaggi minori che, come sempre, allieteranno la nostra lettura.
Tutto ruota attorno alla scalcagnata fanfara che accoglie i turisti allo sbarco di Bellano. Pochi elementi e anche un po' scoordinati. Quando, però, dal Savoia sbarca il ragionier Onorato Geminazzi, seconda cornetta della prestigiosa banda di Loveno, giunto a Bellano (con al seguito moglie incinta e cinque figli) per occupare il posto di amministratore del locale ospedale, un'idea inizia a farsi largo nella mente del podestà: trasformare la fanfara di Bellano in una vera e propria banda. In pieno stile Vitali, avremo un susseguirsi di contrattempi, grattacapi, avventure esilaranti che coinvolgeranno i vari personaggi.
Dopo essere rimasta delusa dalla lettura de La leggenda del morto contento (talmente insulso, noioso e priva di una qualsivoglia trama, tanto che ho persino rinunciato all'idea di recensirlo), in questo romanzo ho finalmente ritrovato lo stile che tano amo nel nonno Vitali: leggerezza, ironia, linearità nella narrazione, personaggi talmente ben descritti che sembra quasi di averli davanti agli occhi mentre si legge! Un bel libro, che si legge con facilità, una storia che conquista il lettore dalla prima all'ultima pagina!

11 aprile 2014

Recensione 'Olive comprese' di Andrea Vitali - Garzanti

SINOSSI
In questo romanzo i personaggi sono tanti. C'è per esempio il Crociati, un esperto cacciatore che non ne becca più uno. C'è Luigina Piovati, meglio nota come l'Uselànda (ovvero l'ornitologa...). C'è Eufrasia Sofistrà, in grado di leggere il destino suo e quello degli altri. C'è persino una vecchina svanita come una nuvoletta, che suona al pianoforte l'Internazionale mentre il Duce conquistai l suo Impero africano... Ci sono soprattutto, ad animare la quiete di quegli anni sulle rive del lago, quattro gagà, che come i "Vitelloni" felliniani mettono a soqquadro il paese. E c'è la sorella di uno di loro, la piccola, pallida, tenera Filzina, segretaria perfetta che nel tempo libero si dedica alle opere di carità e che, come molte eroine di Vitali, finirà per stupire. Ci sono naturalmente anche molti di quei caratteri che hanno fatto la loro comparsa nei precedenti romanzi, il prevosto, il maresciallo maggiore Ernesto Maccadò, il podestà e la sua consorte, Dilenia Settembrelli, la filanda con i suoi dirigenti e operai. Hanno un ruolo importantissimo anche i gatti e i piccioni di Bellano, e si sentono la breva e la neve gelata che scendono dai monti della Valsassina e naturalmente si respira l'aria del lago.
TITOLO: Olive comprese
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2006
PAGINE: 445
CODICE ISBN: 9788811665830
PREZZO: 18.80 €
E-BOOK: 6.99 €
VOTI
Trama 8
Personaggi 8
Stile 9
Incipit 7
Finale 8
Copertina 8
Voto complessivo 8
La mia valutazione: 


Una miriade di personaggi ci accoglie, anche questa volta, in quel di Bellano.
E anche questa volta, sulle sponde del lago, le vite e i misteri dei protagonisti si intrecciano creando un intrico di storie e vicissitudini che darà vita ad una delle usuali commedie italiane che solo nonno Vitali è in grado di mettere su carta!
Tutto ha inizio con la morte della vedova Fioravanti, 93 anni, che il dottor Lesti cataloga come morte naturale, vecchiaia, e che, invece, il maresciallo maggiore Ernesto Maccadò descrive come possibile avvelenamento dovuto ad ingestione di piccione contaminato!
Per questo presunto avvelenamento saranno indiziati quattro giovani scapestrati del paese, tra cui il Risto e il Cucco, di cui Vitali ci porterà a seguire le vicende durante tutto il decennio che compone la storia.
Così, tra piccioni avvelenati, gatti mangiati, morti reincarnati, nonno Vitali ci porterà, per mano, nelle vite e nelle storie di bellanesi qualunque che si ritroveranno, loro malgrado, protagonisti involontari di più di una disavventura!
Come sempre, Andrea Vitali riesce a coinvolgere il lettore sin dalle prime righe della narrazione. La sua linearità aiuta ad entrare nella trama e a conoscere i (tanti) personaggi senza mai far confusione o perdere il filo della storia.

8 aprile 2014

Recensione 'Il procuratore' di Andrea Vitali - Garzanti


SINOSSI
Protagonista è uno dei personaggi nati dalla fantasia di Andrea Vitali (e forse rubati, almeno in parte, alla realtà della sua Bellano). Perché Marco Perini, il protagonista di questo romanzo ambientato negli anni del fascismo, di mestiere "procura" ragazze giovani e disponibili vivendo tra pensioncine e bordelli. Intorno a questo imprevedibile flaneur, si muovono marescialli puntigliosi, belle ragazze, uomini innamorati, albergatori in cerca d'evasione.
VOTI
Trama 6
Personaggi 6
Stile 6
Incipit 5
Finale 7
Copertina 5
Voto complessivo 5.8
 La mia valutazione:


Romanzo d'esordio di nonno Vitali. Nel quale si riscontrano, ovviamente, un po' di grettezza letteraria e un po' di inesperienza, che portano, talvolta, il Vitali a perdersi un po', a divagare dal filo conduttore della storia.
Nonostante ciò, sono riconoscibili l'allegoria, la baldanza, la freschezza che distinguono tutti i suoi romanzi.
Il Procuratore è Marco Perini, figlio di droghiere che, poco avvezzo alla tranquilla realtà di Bellano, fugge via e diventa, per l'appunto, procuratore...di ragazze giovani e disponibili!
Il Perini, dopo anni di vagabondaggio, torna nel natio paese, convocato da un notaio delegato a comunicargli le disposizioni testamentarie dei suoi defunti genitori.
Come sempre nei romanzi di Vitali, mentre la storia sembra scorrere senza scossoni, ecco il colpo di scena che lascia il lettore a bocca aperta!
Nonostante l'acerbità della scrittura, anche questa volta siamo davanti ad un racconto che coinvolge e trascina il lettore nei suoi intrecci e non delude, in pieno stile Vitali!



7 aprile 2014

Recensione 'Il segreto di Ortelia' di Andrea Vitali - Garzanti



SINOSSI
Qual è il vergognoso segreto che Cirene Selva confida alla figlia Ortelia? In verità c'è più di un segreto dietro la vicenda di Amleto Selva, giovane garzone senza arte né parte, ma molto ambizioso, arrivato in paese nel 1919 al seguito di un sensale di bestiame. Tanto per cominciare c'è il vero motivo del suo matrimonio con Cirene, timida e bruttina ma destinata a ereditare la macelleria del padre. Poi c'è la sua lunga guerra con la bottega rivale, quella del Bereni: una guerra commerciale che dura da decenni, fatta di colpi bassi dai risvolti esilaranti. Soprattutto, c'è la passione del Selva per un'altra carne, un'esuberante vitalità sessuale che nel quieto tran tran paesano genera turbolenze e scandali subito soffocati ma destinati a gettare lunghe ombre sul futuro. Shangherato eroe di una "Dynasty" di provincia, Amleto è il fulcro di una parabola carnale e spassosa ma con un sottile filo d'amarezza, dove le donne – Ortelia e Cirene, ma non solo loro – sono le vere protagoniste.
TITOLO: Il segreto di Ortelia
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: gennaio 2007
PAGINE: 159
CODICE ISBN: 9788811686026
PREZZO: 16.00 €
E-BOOK: 6.99 €
La mia valutazione: 4 stelle


Come sempre nei romanzi di nonno Vitali, siamo a Bellano, anni Venti. Troviamo Amleto Selva che, giunto a Bellano al seguito di un sensale e, stufo dello stile di vita vagabondo che conduce, decide di fermarsi sulle rive del lago.
Inizialmente, viene assunto come garzone dal Bereni, uno dei due macellai del paese. Poi, lavorando di furbizia, approfitta dell'improvvisa morte della moglie dell'altro macellaio per intrufolarsi nella vita di Cirene e di suo padre. Sposa la ragazza e prende in mano la bottega. Purtroppo, dal punto di vista pratico, la vita coniugale non si rivela soddisfacente. Così, l'Amleto comincia a cercare soddisfazione altrove.
Gli anni passano, gli affari migliorano e Amleto diventa padre: nasce Ortelia e, qualche tempo dopo, nasce un altro figlio da una relazione clandestina con la serve del medico di Bellano.
Col tempo, però, il troppo cibo, la vita sregolata e l'eccessivo carico di lavoro costeranno la salute all'Amleto; che, proprio nel giorno delle nozze tra Ortelia e il figlio del Bereni, viene colpito da un ictus che lo lascerà muto, incontinente e paraplegico, ma non esente dai suoi appetiti sessuali!
Da questo episodio, Vitali prende spunto per cedere ad Ortelia il ruolo di protagonista. La ragazza, che sino a questo punto del romanzo è parsa succube dei genitori e del marito, prenderà in mano le redini della sua vita e del lavoro paterno, giostrando e manovrando segreti passati e rigirando tutto a suo vantaggio!
Per la prima volta, un romanzo di Vitali mi ha un pochino delusa. La storia in sé è carina, è scritta bene come sempre e il potenziale è ottimo. Purtroppo, ci sono molti spunti che vengono abbandonati senza motivo (uno su tutti proprio quello relativo al figlio illegittimo dell'Amleto) e altre parti che, invece, sembrano messe lì solo per allungare la minestra.

Altro lavoro di nonno Vitali, che purtroppo non mi ha conquistata come gli altri suoi libri (Non me ne voglia Marisa). Mi aveva quasi convinta  con la sua capacità straordinaria d'oratore, con lo stile che è inevitabilmente suo, anche se non cosi spiccato come in altri romanzi, con l'incipit che mi ha incuriosita grazie alla descrizione di un gruppo di segugi che all'inseguimento di una lepre, la costringono a rifugiarsi nella chiesa del paese, Bellano, mentre vengono celebrate le nozze dei genitori di Ortelia, Amleto e Cirene, la quale sviene alla vista dell'animale....Poteva essere forse un presagio di fallimento?...Mi sono lasciata abbagliare dalla splendida copertina che ritrae due donne anni trenta, molto affascinanti, in un complice abbraccio e dal sorriso accattivante. Purtroppo la trama e i personaggi non li ho trovati altrettanto convincenti, anzi deludenti direi.
La trama ruota intorno ad Amleto, padre di Ortelia, un uomo abbietto, donnaiolo incallito, arrogante e prepotente con la moglie e la figlia, arrivista senza scrupoli e alla sua combriccola di amici di poco valore tra cui spicca il dottor Durini, personaggio rilevante per la storia, ma anch'esso, poco originale, scontato e donnaiolo.
Amleto, dopo aver approfittato della malattia del padre di Cirene, riesce a rilevare l'attività di famiglia, una macelleria, che grazie alla sua astuzia, torna ad essere importante, ma non al primo posto in paese. Infatti è quella della famiglia Bereni che possiede la clientela più ricca di Bellano. Leopoldo Bereni, il proprietario ormai anziano e malato, decide di fare testamento e tramite un sorteggio lascia il negozio al primo figlio e l'equivalente in denaro al secondo, Ugolino che si fidanza con Ortelia. Amleto accetta di buon grado l'unione dei due, in quanto fiutando il buon affare, spera di arricchirsi e di diventare finalmente la macelleria più importante del paese anche se purtroppo per lui la sua salute non gli permetterà di approfittarne.  Ortelia è l'unico personaggio per la quale mi sento di spendere parole discrete. Tenuta in disparte nella prima parte del racconto, descritta come una ragazza dalla vitalità di una candela, che viveva un'esistenza ritirata insieme alla madre. Resterà nell'ombra finche' il lettore si troverà di fronte ad una donna sicura di sé, astuta, intelligente e capace di portare avanti l'attività di famiglia da sola, in contrapposizione al punto focale della storia che a mio parere si concentra troppo su le esigenze e i desideri fisici maschili e il risultato che si ottiene compiendo azioni non degne di rispetto.
Il finale è il punto più deludente, infatti non troviamo quell'effetto sorpresa che strabilia, ma una banale risoluzione della storia che nonostante risulta comunque ben scritta e scorrevole, tralascia quella suspence che negli altri libri mi aveva conquistata e tenuta incollata alla storia.
Quindi con grande dispiacere non consiglio questo libro, perché non rende giustizia allo scrittore, non per questo lo amo meno, anzi sono ancora più invogliata a ricercare in altre opere la sua geniale originalità.
VOTI della LIBRIDINOSA
Trama 5
Personaggi 5
Stile 8
Incipit 7
Finale 4
Copertina 8
Voto complessivo 6.1

5 aprile 2014

Recensione 'La signorina Tecla Manzi' di Andrea Vitali - Garzanti




SINOSSI
Siamo negli anni Trenta, all'epoca del fascismo più placido e trionfante. Nella stazione dei Carabinieri di Bellano, sotto gli occhi del carabiniere Locatelli (bergamasco), rivaleggiano il brigadiere Mannu (sardo) e l'appuntato Misfatti (siciliano). Un'anziana signora vuole a tutti i costi parlare con il maresciallo Maccadò. La donna – anzi, la signorina Tecla Manzi – è venuta a denunciare un furto improbabile: il quadretto con il Sacro Cuore di Gesù che teneva appeso sopra la testata del letto. Inizia così una strana indagine alla ricerca di un oggetto senza valore, che porta alla luce una trama di fratelli scomparsi e ricomparsi, bancari e usurai, gerarchi fascisti e belle donne, preti e contrabbandieri. Andrea Vitali disegna l'anima dell'Italia raccontando i piccoli segreti della vita di paese e, sullo sfondo, la grande storia. Intrecciando e dipanando senza posa i fili di una matassa che sembra non avere fine, divertendosi a incrociare mille destini e  aneddoti, cogliendo sul filo della memoria quei dettagli che fanno sorridere e ricordare.
TITOLO: La signorina Tecla Manzi
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 2004
PAGINE: 262
CODICE ISBN: 9788811665700
PREZZO: 16.60 €
E-BOOK: 6.99 €
La mia valutazione: 4 stelle e mezzo

Premettendo che sono di parte in quanto amo questo autore, sono onorata di scrivere questa recensione nel mese a tema dedicato a lui.
Anche questa volta Andrea Vitali mi ha conquistata con il suo umorismo frizzante, mai scontato, tessendo la trama del racconto su più fronti, com'è nel suo stile, coinvolgendo personaggi singolari e creando una deliziosa suspence.
Bellano 1929. La Signorina Tecla Manzi, zitella sessantacinquenne, si reca in caserma dai carabinieri per esporre denuncia, riguardante un furto subito nella sua abitazione. La secca e ossuta donnetta, tra un tic e l'altro, fa la conoscenza dell'appuntato Misfatti, siciliano e un po' ruffiano, che si rivelerà più intelligente di quanto sembra e sempre in balia dei piccoli abusi di potere del Mannu, altra conoscenza della Manzi, brigadiere sardo alle prese con le sue pene d'amore e le indagini che si troverà a condurre. Sì, perché la denuncia esposta dalla Tecla Manzi, che lì per lì sembra cosa di poco conto, si rivela l'inizio di una ricerca che coinvolgerà personaggi vivi e morti, tombe profanate e soldi scomparsi, il tutto condito da una gustosa ironia da assaporare con il sorriso sulle labbra.
Ciò che adoro di questo scrittore sono gli intrecci elaborati, che non permettono distrazioni, ricchi e ingegnosi, ma raccontati con semplicità. Quando leggo Vitali, mi ritrovo comodamente seduta in prima fila a teatro, dove una commedia dai sapori antichi mi conquista con battute divertenti e frasi dialettali, qualche accenno di storia e un pizzico di "giallo" che da al racconto quella dose di suspence che tiene incollato il lettore fino alla fine. Consiglio a tutti i libri di Andrea Vitali, sono un'esilarante evasione dalla routine e ti sorprendono sempre con un finale inaspettato.
 

Con la sua caratteristica leggerezza, anche questa volta nonno Vitali ci porta in quel di m Bellano per dipanare un insolito mistero!
Siamo negli anni Trenta e la caserma die Carabinieri di Bellano ospita Efisio Mannu, brigadiere sardo, e l'appuntato siciliano Misfatti. I due mal si sopportano e il brigadiere, che in quel momento sostituisce il maresciallo in licenza, fa in modo di affibbiare al Misfatti una noiosa indagine su uno pseudo-guaritore che, pare, osi insultare il Benito Mussolini durante le sue performance!
Intanto, però, il Mannu si ritroverà ad avere a che fare con la denuncia presentata dalla signorina Tecla Manzi, che lamenta la sparizione, da casa sua, di un quadretto raffigurante il Sacro Cuore di Gesù.
Quella che sembra, inizialmente, una burla, farà venire a galla, durante l'indagine del brigadiere, tutta una serie di storie e piccoli misteri di pese: dagli usurai ai soldi spariti, dalla profanazione di tombe a fratelli morti e poi resuscitati, con lo stile e l'ironia che contraddistingue i suoi romanzi, Vitali ci porta, ancora una volta, a vivere tra la gente del lago, in un paese di provincia che si anima delle sue storie e dei suoi personaggi per poi tornare alla calma che contraddistingue i borghi sulle sponde del lago!

3 aprile 2014

Recensione 'Premiata ditta Sorelle Ficcadenti' di Andrea Vitali - Rizzoli


SINOSSI
Bellano, 1915. In una sera di fine novembre una fedele parrocchiana, la Stampina, si presenta i canonica: ha urgente bisogno di parlare con il prevosto, che in paese risolve anche le questioni di cuore. Suo figlio Geremia, docile ragazzone che in trentadue anni non ha mai dato un problema, sembra aver perso la testa. Ha conosciuto una donna, dice, e se ne non potrà sposarla si butterà nel lago. L'oggetto del suo desiderio è Giovenca Ficcadenti, di cui niente si sa eccetto che è bellissima – troppo bella per uno come lui – e che insieme alla sorella Zemia sta per inaugurare una merceria. Il che basta, nella piccola comunità, a suscitare un putiferio di chiacchiere e sospetti. Perché la loro ditta può dirsi "premiata"? Da chi? E quali traffici nascondono i viaggi che la Giovenca compie ogni giovedì? Soprattutto, come si può impedire al Geremia di finire vittima di qualche inganno? Indagare sulle sorelle sarà compito del prevosto, per restituire alla Stampina un figlio "normale". Facile dirlo. Non così facile muoversi con discrezione laddove sembrano esserci mille occhi e antenne...Cos'è un paese se non un caleidoscopio di storie, un'orchestra di uomini e donne che raccontando la vita la reinventano senza sosta, arricchendola di nuovi particolari?
TITOLO: Premiata ditta Sorelle Ficcadenti
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Rizzoli
DATA DI PUBBLICAZIONE: 26 febbraio 2014
PAGINE: 447
PREZZO: 18.50 €
E-BOOK: 9.99 €
La mia valutazione: 5 stelle



Ultimo (capo)lavoro di nonno Vitali !Come sempre, siamo a Bellano. È il novembre del 1915 e la quiete cittadina viene sconvolta dall'arrivo delle sorelle Ficcadenti che, proprio a Bellano decidono di stabilire la loro Premiata Ditta !
Le due Ficcadenti, la Giovenca e la Zemia, non potrebbero essere l'una più diversa dall'altra! La Giovenca è bellissima: un donne alto e biondo con tutte le curve al punto giusto; la Zemia è un ragnetto, piccola e nera, brutta al punto che
a incontrarla di notte c'era da credere che mi morti ogni tanto se ne uscissero dalle tombe per andare a spasso
A Bellano troviamo, come sempre nei romanzi di Vitali, tutto un corollario di personaggi che entrano nel cuore dei lettori e poi si fa fatica, a lettura conclusa, a lasciarli andare via!
Così, attorno alla Giovenca e alla Zemia, ecco il Geremia, un ragazzotto di pese, a cui si dice che
manchi qualche giovedì
e che della Giovenca si innamora perdutamente, facendo disperare la madre, la Stampina, santa donna che vede il figlio rimbambirsi tutto d'un tratto!
A dirimere la questione c'è il prevosto di Bellano, don Primo, coadiuvato dalla Rebecca, la sua perpetua, che ovunque vede lo zampino del diavolo!
L'atmosfera che si respira durante la narrazione è quella di un film in bianco e nero, un po' Don Camillo, un po' Totò!
La storia scorre via che è un piacere, i personaggi sono talmente ben descritti e caratterizzati che il lettore se li figura in mente sin dalle prime pagine.
Della trama non vi accenno nulla perché questo è uno di quei libri che non si possono raccontare, ma vanno assolutamente letti! La storia, di per sé, passa dalla commedia al romantico con una spolverata di giallo.
Meravigliosi i nomi che Vitali dà ai personaggi, sia quelli principali che quelli di contorno: Estatina Sommagiunta di Muggiò credo che sia la palese dimostrazione della verve che anima il nonno quando scrive!
Esilaranti alcuni passaggi che strappano più di un sorriso a chi legge! Ad esempio, l'urlo del prevosto quando la perpetua, nel comporre il Presepe, inverte i posti della Madonna e di San Giuseppe! O quando, sempre loro due, si trovano i cucina: il prevosto con la curiosità relativa alla Ficcadenti che, però, non fa domande; la Rebecca che vorrebbe raccontare, ma tace per non apparire come la classica perpetua pettegola.
Infine, ho trovato bellissimi alcuni stralci di dialoghi dialettali, che rendono ancora più reale l'aria di paese
S'eri de fò? Ghi ò dà ai gàt?
Pecàa!
Pertanto, posso dirvi solo una cosa: LEGGETE QUESTO LIBRO!
VOTI
Trama 9
Personaggi 10
Stile 9
Incipit 10
Finale 10
Copertina 10
Voto complessivo  9.7