1922: Sophie e Tilly sono cugine ma anche grandi amiche. Sophie è orfana dall’età di sei anni, da quando i suoi genitori, mercanti di tè, morirono improvvisamente in India. Da allora è stata cresciuta da una zia di Edimburgo. Tilly invece ha vissuto una vita protetta a Newcastle. Per questo il suo matrimonio a sorpresa con James Robson, anch’esso mercante di tè, noto per essere uno scapolo incallito, sorprende tutti. Così come la sua decisione di seguirlo in India. Anche Sophie partirà alla volta dell’India, insieme a Tam, l’affascinante ed enigmatico uomo di cui è innamorata. Vorrebbe scoprire qualcosa sulla misteriosa vita dei genitori, e sulla sua infanzia trascorsa nella regione dell’Assam. Ma l’India è un continente difficile… Non certo come le due cugine lo avevano immaginato. L’entusiasmo di Sophie viene meno quando Tam si ammala e lei comincia a ricevere attenzioni indesiderate dal capo di Tam, Bracknall. Nel frattempo Tilly, sempre vissuta in città, si ritrova incinta nell’isolato bungalow di Robson. Quando comincia a indagare nel passato di Sophie, la cugina scopre che la morte dei suoi genitori è avvolta dal mistero… E nel momento in cui i segreti nascosti verranno alla luce, l’amicizia tra le due cugine sarà messa a dura prova, come non mai. Una storia tragica, appassionata, sulla lealtà e l’indistruttibilità dell’amore.
Autore: Janet MacLeod Trotter
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 2 luglio 2015
Pagine: 390
Trama: 3 Personaggi: 3 Stile: 4 Copertina: 4
E-book acquistato un bel po' di tempo fa, allettata da una delle usuali offerte Newton Compton con tutti gli e-book a 0.99 cent!
E, come spesso accade, soprattutto quando si tratta di ebook, è rimasto lì a sedimentare.
Adesso, complice The hunting world Reading Challenge di Anna Rita che richiede, tra gli altri, un libro con la parola promessa, ecco che questo romanzo mi balza agli occhi!
Vi dico subito che questa recensione mi risulta alquanto ostica da scrivere. perché questo romanzo avrebbe potuto prendere un 5 ma, a tratti, anche un 1.
Alla fine, come vedete, si è assestato su una sufficienza senza infamia e senza lode!
La storia c'è ed è anche bella! E c'è anche la scrittura della MacLeod Trotter, che è davvero valida. Così come ci sono dei personaggi ben caratterizzati che portano il lettore ad affezionarsi e ad averli sempre ben presenti durante tutta la narrazione.
C'è anche un'ottima descrizione dell'ambientazione, quella indiana, che, lo ammetto, a me risulta spesso indigesta, ma che stavolta si rivela un perfetto contorno alla storia che ci viene raccontata.
Il romanzo, che si svolge agli inizi degli anni Venti, vede protagonista Sophie, una ragazza poco più che ventenne, che vive ad Edimburgo con la zia.
Sophie è però nata in India, dove è rimasta sino all'età di 6 anni, quando entrambi i suoi genitori sono morti.
È una ragazza spigliata, allegra, socievole e indipendente. Un giorno conosce Tam, un ragazzo che studia da guardia forestale e che è prossimo a trasferirsi proprio in India. Sophie si crede innamorata di lui e lo porterà al punto di chiederle di sposarla e di trasferirsi con lui, sperando così di riuscire anche a ritrovare la tomba dei suoi genitori.
Cos'è allora che mi ha fatto storcere il muso? Innanzitutto ho trovato spesso esagerate le descrizioni, i dialoghi e alcuni avvenimenti. tutto ciò mi ha lasciato spesso la sensazione di una storia volutamente troppo allungata; inoltre, tutto questo eccedere ha notevolmente rallentato il ritmo narrativo e spesso mi sono ritrovata a sbuffare per la lentezza con cui procedeva la lettura.
Altro punto a sfavore è proprio il mistero che avvolge la morte dei genitori di Sophie. Sin dalle prime pagine, l'autrice ci fa intuire che i due non siano morti di malaria, ma che qualcosa di ben più grave debba essere accaduto.
Questo mistero, però, troverà una soluzione, alquanto frettolosa, nelle ultime 100 pagine del romanzo, quando verrà svelato e liquidato in fretta.
Fondamentalmente, tutto il superfluo che ci viene propinato nelle precedenti 300 pagine, pare aver posto un freno all'autrice che, arrivata alla fine, risolve ogni cosa troppo in fretta.
Per concludere, il finale fa virare un romanzo che poteva rientrare in varie categorie, nel classico romanzetto rosa con tanto di happy ending!
Insomma, una storia ben scritta e con un grande potenziale che, purtroppo, disattende le aspettative.
PICCOLA NOTA: la sposa del titolo non si sa bene chi sia; perché sì, c'è Tilly, cugina di Sophie, che sposa un mercante di tè, ma non è per nulla la sua promessa!
E, come spesso accade, soprattutto quando si tratta di ebook, è rimasto lì a sedimentare.
Adesso, complice The hunting world Reading Challenge di Anna Rita che richiede, tra gli altri, un libro con la parola promessa, ecco che questo romanzo mi balza agli occhi!
Vi dico subito che questa recensione mi risulta alquanto ostica da scrivere. perché questo romanzo avrebbe potuto prendere un 5 ma, a tratti, anche un 1.
Alla fine, come vedete, si è assestato su una sufficienza senza infamia e senza lode!
La storia c'è ed è anche bella! E c'è anche la scrittura della MacLeod Trotter, che è davvero valida. Così come ci sono dei personaggi ben caratterizzati che portano il lettore ad affezionarsi e ad averli sempre ben presenti durante tutta la narrazione.
C'è anche un'ottima descrizione dell'ambientazione, quella indiana, che, lo ammetto, a me risulta spesso indigesta, ma che stavolta si rivela un perfetto contorno alla storia che ci viene raccontata.
Il romanzo, che si svolge agli inizi degli anni Venti, vede protagonista Sophie, una ragazza poco più che ventenne, che vive ad Edimburgo con la zia.
Sophie è però nata in India, dove è rimasta sino all'età di 6 anni, quando entrambi i suoi genitori sono morti.
È una ragazza spigliata, allegra, socievole e indipendente. Un giorno conosce Tam, un ragazzo che studia da guardia forestale e che è prossimo a trasferirsi proprio in India. Sophie si crede innamorata di lui e lo porterà al punto di chiederle di sposarla e di trasferirsi con lui, sperando così di riuscire anche a ritrovare la tomba dei suoi genitori.
Cos'è allora che mi ha fatto storcere il muso? Innanzitutto ho trovato spesso esagerate le descrizioni, i dialoghi e alcuni avvenimenti. tutto ciò mi ha lasciato spesso la sensazione di una storia volutamente troppo allungata; inoltre, tutto questo eccedere ha notevolmente rallentato il ritmo narrativo e spesso mi sono ritrovata a sbuffare per la lentezza con cui procedeva la lettura.
Altro punto a sfavore è proprio il mistero che avvolge la morte dei genitori di Sophie. Sin dalle prime pagine, l'autrice ci fa intuire che i due non siano morti di malaria, ma che qualcosa di ben più grave debba essere accaduto.
Questo mistero, però, troverà una soluzione, alquanto frettolosa, nelle ultime 100 pagine del romanzo, quando verrà svelato e liquidato in fretta.
Fondamentalmente, tutto il superfluo che ci viene propinato nelle precedenti 300 pagine, pare aver posto un freno all'autrice che, arrivata alla fine, risolve ogni cosa troppo in fretta.
Per concludere, il finale fa virare un romanzo che poteva rientrare in varie categorie, nel classico romanzetto rosa con tanto di happy ending!
Insomma, una storia ben scritta e con un grande potenziale che, purtroppo, disattende le aspettative.
PICCOLA NOTA: la sposa del titolo non si sa bene chi sia; perché sì, c'è Tilly, cugina di Sophie, che sposa un mercante di tè, ma non è per nulla la sua promessa!
quindi come titolo 0, visto che non ha niente a che vedere con il libro
RispondiEliminaesatto!
EliminaSoprassiedo, decisamente. Almeno ti ha fatto spuntare un obiettivo 😉
RispondiEliminaAlmeno quello!
EliminaEcco la scelta della parola "promessa" per la Reading Challenge è stata fatta proprio fissando questo titolo tra tutti quelli presenti nel mio Kobo. Avevo alte aspettative, non avendolo ancora letto mi hai fatto da cavia (ormai ci piace questo gioco!), quindi posso dire che lo leggerò ma con il piede sul freno, più che pronta ad eventuali delusioni :)
RispondiEliminaBuone letture my Dear!
Ormai la ruota la uso per fare il criceto, mica per assegnarvi gli obiettivi!
EliminaNon è quel titolo lo hanno tradotto a cavolo ed è uscito fuori così? Mi è capitato spessissimo... comunque, non è che mi ispiri tantissimo 'sto libro. Diciamo che passo :)
RispondiEliminaEh beata te che passi! Io ci sono incappata!
EliminaDovrebbero fare uno studio approfondito sul modo di scegliere i titoli dei libri nelle edizioni italiane e la Newton Compton è di sicuro campionessa indiscussa di corbellerie.
RispondiEliminaLa Newton Compton è campionessa in questa e in mille altre cose!
Eliminalasciamo perdere, che purtroppo così facendo allontana molti lettori da alcuni titoli che davvero meritano.
EliminaPer non parlare poi delle cover trite e ritrite tutte praticamente uguali. mannaggia a loro
Le premesse che hai elencato su questo romanzo mi attirano parecchio.. magari alla prossima offerta della Newton ne approfitto pure io ;)
RispondiEliminaMagari a te piacerà di più! Se non erro è ancora a 99 cent.
EliminaCiao Laura, avevo adocchiato anch'io questo libro anche perché l'India e le sue atmosfere mi intrigano molto. Purtroppo avevo qualche dubbio perché la cover mi sembrava poco incisiva e pareva rappresentare un romanzo un po' frivolo, ora leggendo la tua recensione capisco che pure il titolo non c'entra nulla... Mah! Perché questa mania da parte delle case editrici di stravolgere titoli e cover? Sicuramente pensano di fare maggiore presa sul mercato italiano ma ormai ci siamo un po' evoluti anche noi! ;D
RispondiEliminaCiao Cristina, che bello leggerti! Sul fatto che ci siamo evoluti, sinceramente, ho qualche dubbio, visto che, alla resa dei conti (e delle classifiche) continuiamo a trovare vendite stratosferiche da parte di gente come Fabio Volo. E questo credo la dica lunga sul "livello" del lettore italiano medio!
EliminaSi forse non ci saremo evoluti, ma io sono convinta che le case editrici ci fanno più scemi di quello che siamo eh. E il gusto del pubblico si può anche indirizzare, secondo me.
EliminaForse hai ragione Laura ma credo che come dice Lisse ci fanno davvero peggio di quello che siamo... Purtroppo come dici tu libri come quelli di Fabio Volo o Moccia funzionano molto bene, non so giudicare molto bene nessuno dei due visto che del primo ho lasciato il romanzo a metà (un amica me l'ha rifilato) e dell'altro ho letto qualcosa da adolescente!
EliminaForse potranno fare fessi i lettori "occasionali", ma noi no!
EliminaIo lo sto leggendo ora.ma tipo il fatto che Tilly sia rossa di capelli in scozia e magicamente in india i suoi capelli diventano corvini?????? 😅
EliminaL'ho appena finito, e concordo con la tua recensione. Una bella storia, ma il finale mi ha infastidito da morire. Vogliamo parlare poi (senza fare spoiler) di quella cosa importantissima che Sophie cercava e della cui esistenza si dimentica in due nanosecondi perché tanto ha trovato l'ammore?!?
RispondiEliminaEcco, quella è stata veramente l'apoteosi del crollo di questo romanzo!
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