Recensione 'Cinquecento catenlle d'oro' di Salvatore Basile - Garzanti

 

CINQUECENTO CATENELLE D'ORO || Salvatore Basile || Garzanti || 14 aprile 2022 || 192 pagine

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Le spighe di grano dorato si piegano al soffio del vento. Maria le osserva e pensa che quella terra rappresenta la vita intera della sua famiglia, che la lavora da generazioni. E che, forse, sarĆ  l'unica protagonista del suo futuro. Ma lei vuole di piĆ¹. Soprattutto ora che ha imparato a leggere, e nuovi orizzonti le si sono schiusi davanti agli occhi. Maria ha confidato il suo segreto solamente al padre, l'unico a condividere i suoi sogni. CosƬ, quando lui ĆØ costretto a partire per l'America in cerca di fortuna, Maria si sente persa, e solo le sporadiche lettere che riceve riescono a riportarle il sorriso. Lettere che raccontano di palazzi alti fino al cielo, di fotografie capaci di muoversi, di treni che corrono sullo schermo. La parola cinematografo ĆØ troppo difficile da pronunciare, ma contiene una promessa di futuro. Maria vorrebbe condividere la notizia con tutti, e invece finisce per essere additata come una visionaria, una persona da cui stare lontani. Fino al giorno in cui incontra Domenico, un giovanissimo fotografo in erba, il primo a credere che quello che il padre le ha raccontato sia vero. Per questo vuole trovare una prova, un esempio di quelle immagini che paiono prendere vita. PerchĆ© Maria non ĆØ una bugiarda, ĆØ solo una sognatrice. E i sogni possono far paura. Bisogna essere coraggiosi per accettare i cambiamenti, per non smettere mai di imparare. Insieme, Maria e Domenico possono fare una magia: un telo bianco in una grande piazza pronto a raccontare la storia piĆ¹ bella che ci sia.

Di questo libro mi erano state dette due cose: ricorda Oliva Denaro e il finale ĆØ un po' incongruente.
Ovviamente, a dirmele ĆØ stata la Bacci, che lo ha letto in anteprima e che sa bene che io non le urlerei mai: "Non dirmi niente" con un tono acido e infastidito, cosƬ come io so che lei non farebbe mai spoiler!
Quindi, sono d'accordo con la Bacci? Sul finale sicuramente sƬ, sul "parallelismo" con Oliva forse un po' meno: ĆØ vero che Maria Pepe, il personaggio creato da Basile, ĆØ una ragazza dal carattere forte, ma la cosa finisce lƬ.
Quello che temevo, forse fraintendendo le sue parole, era di ritrovarmi davanti a un'altra storia sul "disonore" e di ritrovarmi a leggere qualcosa di giĆ  letto.

Quella che Basile ci racconta, invece, ĆØ una storia fatta di povertĆ , dolore, silenzi, ma anche di tanti sogni.
Maria Pepe ĆØ una bambina che vive sul finire del 1800. La sua vita ĆØ fatta di poche cose: una casa, una distesa di grano, un padre che adora e una madre dura come la terra arida dell'estate.
Ogni giorno, Maria tira su dal pozzo nove secchi d'acqua, con i quali riempie un catino; ogni giorno, Maria aspetta che la figura del padre riemerga da quella distesa di grano dorato e tuffi i piedi in quel catino. quello ĆØ il suo momento di gioia, l'unico in una casa nella quale anche le mura sono pregne del disprezzo e del risentimento emanati dalla madre di Maria.

Stranamente, in un romanzo la cui protagonista ĆØ questa bambina un po' "sperduta", ĆØ la madre a catturare ripetutamente l'occhio del lettore.
Questa donna, la cui vita ĆØ stata fatta di stenti e privazioni, non riesce in alcun modo a farsi comprendere da chi legge. Dura, rigida, cattiva, velenosa... se avessi potuto entrare tra le pagine del libro e prenderla a sberle, l'avrei fatto!

Due sono i momenti di svolta nella vita di Maria: il primo quando la baronessa Matilde decide di insegnarle a leggere; il secondo quando l'amato padre partirĆ  per l'America in cerca di fortuna.
In un'epoca in cui la donna doveva solo sposarsi, fare figli e badare alla casa e in un paese, Calandra, la cui quotidianitĆ  era fatta di duro lavoro e pettegolezzi, Maria risulta, agli occhi di quella gente, incomprensibile e strana.
"S'ĆØ impazzita..." Un pettegolezzo che era giĆ  sentenza.
Tante e dure saranno le prove che questa ragazza dovrƠ affrontare, ma Maria non teme il giudizio della gente nƩ le parole taglienti che la madre le rivolge.
Rimasta sola con lei, dovrƠ imparare a difendersi dal suo sguardo giudicante cosƬ come dai suoi silenzi.
Sino alla fine Maria cercherĆ  una spiegazione, ma anche una stilla di amore materno.

Questa storia scivola sotto gli occhi del lettore, grazie sia alla potenza delle trama che alla scrittura di Basile, poetica e dura allo stesso tempo.
Maria non ĆØ uno di quei personaggi che si lascia amare incondizionatamente; va capita, compresa e anche dopo averlo fatto, ci saranno momento in cui ci si chiederĆ  il perchĆ© di certi suoi comportamenti, il perchĆ© della sua ostinazione.

Ma veniamo all'epilogo. Incongruente? SƬ, assolutamente sƬ. Senza fare spoiler, posso dirvi che la lettera che Maria riceverĆ  ĆØ poco credibile in riferimento a chi la scrive.
Non ĆØ credibile il cambiamento, non sono neanche credibili le parole usate; paradossalmente, persino la correttezza grammaticale stride con tutto ciĆ² che ci ĆØ stato raccontato nelle pagine precedenti.
La sensazione che ho avuto ĆØ che l'autore abbia voluto ridare credito a un personaggio, ma, personalmente, l'ho trovata una scelta fallimentare.


Ringrazio la Casa Editrice per avermi inviato una copia del romanzo


La Libridinosa

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