15 maggio 2016

Recensione 'Non ti dirò mai addio' di Jessica Brockmole - Nord

Quando Clare arriva in Francia, la prima cosa che pensa è che i colori siano tutti sbagliati. Non c'è traccia del rassicurante grigio della sua Scozia, ed è come se lei fosse stata catapultata in un mondo estraneo, troppo brillante. L'unico colore che fin da subito la fa sentire a casa è il castano profondo degli occhi di Luc, il figlio degli amici di famiglia presso cui Clare è ospite. Grazie alla passione comune per l'arte e la pittura, durante una magica, intensa estate, tra Luc e Clare s'instaura un rapporto di tenera amicizia; giorno dopo giorno, Luc tinge la vita di Clare di una sfumatura nuova e vivace, mentre Clare tratteggia i contorni di un'emozione che Luc non aveva mai provato prima. Ancora non lo sanno, ma quella sarà l'ultima estate spensierata della loro giovinezza. Ben presto, infatti, sull'Europa calerà l'ombra oscura della guerra, che porterà Luc a combattere in trincea e richiamerà Clare in Scozia. Ma non importa quanti anni dovranno passare e quante difficoltà dovranno superare: Luc e Clare non smetteranno mai d'inseguire il sogno di poter tornare a dipingere insieme il loro futuro. Perché nemmeno un conflitto epocale può separare ciò che l'amore ha unito…

AUTORE: Jessica Brockmole
TITOLO ORIGINALE:
TRADUZIONE A CURA DI:
EDITORE: Nord
DATA DI PUBBLICAZIONE: 17 marzo 2016
PAGINE: 370

 TRAMA: 2  PERSONAGGI: 2  STILE: 4  COPERTINA: 3 


14 maggio 2016

Diario di bordo #5


dal 7 al 13 maggio

Sabato è stata giornata di grandi sorprese! Se vi siete persi qualcosa, potete leggere qui e qui la cronaca di una giornata perfetta!!
E penso che la foto accanto possa dirvi più di ciò che io potrei fare con le parole!
Ma c'è una chicca che ho tenuto in serbo per questo sabato... Mentre io, Lea e Stefania passeggiavamo beatamente tra le strade di Bassano, ci siamo voltate a guardare la vetrina della Stefanel. E cosa avranno mai visto i nostri vispi occhietti? Invece di abiti e scarpe, una donnina distesa su un lettino con tanto di estetista che le faceva la pulizia del viso. Sì, avete capito bene, proprio in vetrina! Mah... cose strane che accadono a Bassano del Grappa! 
Ma mica le cose strane accadono solo a Bassano! Per par condicio, Laura 2.0, girando per Cesenatico, si è imbattuta in un paio di chiappette al vento (e dice lei che non erano neanche male!). Dove erano allocate le chiappette? Nella vetrina di un tatuatore, che, ovviamente, ci stava lavorando su armato di pastelli!

Domenica è stata una di quelle giornate in cui ciondoli per casa senza far nulla. Un po' la stanchezza e un po' la nostalgia del giorno precedente, mi sembrava di essere una bolla di sapone senza destinazione alcuna!

Lunedì la mia vita da lettrice ha ripreso dei ritmi quasi normali: ho iniziato a leggere il romanzo di Jessica Brockmole, Non ti dirò mai addio.

Siamo arrivati a mercoledì. Fuori diluvia talmente tanto che Noè staziona nel mio giardino con tanto di Arca e animali al seguito; la classe di mio figlio aveva in programma una gita ad una Cascina, ma hanno dovuto desistere per evitare che qualche bambino affogasse nel tragitto, Coniuge è rientrato prima perché girare per Cremona sotto il diluvio universale non è consigliabile. Ho appena bevuto un caffè e sto per spegnere tutto e piazzarmi in poltrona a leggere quando mi salta all'occhio una recensione fresca fresca sul mio Cesare! Tra l'altro, una recensione proprio ben scritta, quindi penso proprio che vi convenga dare un'occhiata al blog di Rosa!

Siamo giunti a venerdì ed io sono preda delle frenesia pre-Salone. Ho un trolley già mezzo pieno su cui continuo ad inciampare spostandomi da una stanza all'altra della casa. Ho la pizza per il pranzo di domani che cuoce in forno (e speriamo di non bruciarla!) e ho Laura che saltella, urlandomi nelle orecchie che tra poco andrà a ritirare il libro di Alice Basso (infame sei, sorella!!!). 

Bene, se siete al Salone del Libro di Torino io sono l'appendice di Lorenzo Marone e di Alice Basso: se vedete loro in giro, ci sarò anche io!

Prima di salutarvi, vi inserisco qui gli appuntamenti di Lorenzo Marone per i giorni a venire:

Sabato 14 - Salone del Libro di Torino: 
ore 15.30 - Stand Il Libraio - Padiglione 2 - Stand K126 - L125
ore 18 - Salone del Libro - Caffè Letterario:
Un'ora con Lorenzo Marone e Fabio Genovesi

Mercoledì 18 - Foggia:
ore 18 - Libreria Ubik di Piazza Umberto Giordano, 76

E quelli di Alice Basso:

Mercoledì 18 - Cesena:
ore 18 - Librerie Coop - Centro Commerciale Lungosavio

Giovedì 19 - Osimo (AN):
ore 18.30 - Libreria Il mercante di storie - via San Francesco, 36

Venerdì 20 - Trani (BT)
ore 19.30 - Libreria Luna di sabbia - via Pagano, 193






11 maggio 2016

...di Amici, di Scrittori e di Amici Scrittori!

Io una cosa devo dirvela: ODIO LE SORPRESE! Chiedete a Baba per avere conferma. Chiedete a mio marito che, ormai, ha quasi totalmente rinunciato a farmene una. Ecco, tutto si racchiude in quel quasi.
Perché sabato scorso il Coniuge è riuscito a sorprendermi e anche tanto! Qualche giorno fa abbiamo festeggiato i nostri 15 anni di matrimonio e, mi tocca riconoscerlo, questa volta mio marito è riuscito ad organizzare una giornata davvero meravigliosa; tra l'altro, con la complicità di due disgraziate dolcissime donzelle, conosciute dal mondo col nome di Lea e Stefania, le "Due lettrici quasi perfette", e di uno scrittore che dovrebbe essere AMICO MIO (non complice suo!).

Sabato mattina mi ha caricata in macchina e si è sorbito più di due ore di: "Dove andiamo? Dove mi porti? Siamo arrivati? Quando arriviamo?". Finché, esasperato, ha sparato musica a tutto volume e mi ha zittita!
Quando ho visto il cartello con la scritta Gardaland mi è salito un attimo di panico, lo ammetto! E niente, fatevene una ragione: io e i parchi divertimento non andiamo d'accordo e non avevo neanche un libro in borsa (perché Coniuge aveva detto che non mi sarebbe servito). Ma, fortunatamente, il viaggio è proseguito!

Finalmente il mistero viene svelato: Bassano del Grappa! E il mio cervello (che era ben sveglio e pimpante!) immediatamente butta fuori un collegamento: Bassano - Lea & Stefania - Lorenzo!!!

Bassano del Grappa ci ha accolti con un sole meraviglioso e un cielo azzurro che faceva quasi male agli occhi! Ma c'è stato qualcosa di più importante ieri: ci sono stati sorrisi timidi che sono diventati risate, ci sono stati abbracci e parole (e insulti, perché io e la Bacci interagiamo così!), ci sono state emozioni forti che si provano solo quando guardi negli occhi persone che, sino a quel momento, erano parole in una chat e voci in un telefono.

Ma la Libridinosa è stalker dentro, quindi vuoi che non avvisi "Lo Scrittore" della sua presenza in quel di Bassano? Telefono in mano e...: "Lorenzo, indovina dove sono?". E, dall'altra parte, una risatina malefica! Sapeva. Lui sapeva.

È stato così che mi sono ritrovata a vivere una giornata che definire bella è poco: una giornata che è stata un concentrato di Amicizia, quella che nasce spontanea e che si nutre di piccole cose ogni giorno!
Che Bassano del Grappa sia una città meravigliosa, non c'è bisogno che ve lo dica io (me ne sono
innamorata, lo ammetto!). Che la Baccichetto abbia ripetutamente tentato di buttarmi giù dal ponte ormai lo sanno anche i muri, che Lea sia di una dolcezza disarmante credo che traspaia non solo dalle foto. E che Lorenzo sia un Amico prima ancora che uno scrittore, una persona divertente ed umile come poche, beh... io lo avevo intuito ormai da tempo!

Seduti ad un tavolo di un piccolo locale di una magnifica piazza di Bassano del Grappa, Lea e Stefania hanno riempito me e Lorenzo di regali! E cosa c'è di più bello di trovarsi tra le mani oggetti che qualcuno ha fabbricato pensando a te?! 

Anche Lorenzo si è ricordato di me e ha mantenuto una promessa fattami qualche tempo fa (come dite? Non è affetto? È paura? Uff... che noiosi che siete!). E io adesso sono la felice proprietaria di un libro che trovare in versione cartacea è veramente impossibile. No, non parlo di Daria, che, per la
precisione, in questo momento si trova tra le mani di Lea e Stefania (minacce di morte ne abbiamo?), ma di "Le feste non vengono mai da sole" e di una raccolta di racconti.
La giornata è andata avanti tra chiacchiere e risate, tra un gelataio che voleva propinarmi un gelato vegano (a me? A me? Ma l'hai capito chi sono io? Mi avrà mica scambiata per la moglie di Brizzi?) e una visione strana di cui, però, vi parlerò nel Diario di Bordo di sabato prossimo.

La presentazione del libro? C'è stata, certo che c'è stata! Ed è stata anche bella! Innanzitutto, perché la  libreria è meravigliosa! Sita in un antico palazzo in centro città, ben fornita e con libraie gentili e simpatiche! Mentre aspettavamo Lorenzo, io e le due Perfette abbiamo giocato al "sì e no". Che gioco è? Semplice! Si gira tra gli scaffali e si indicano i libri dicendo sì se il libro lo si è letto ed è bello, no in caso contrario. Che pensavate? 
Con circa mezz'ora di anticipo, ci siamo sistemate in prima fila nella stupenda "Sala Nobiliare". Lorenzo è arrivato, puntuale come sempre. E, come sempre, tra una parola e l'altra, ha informato i presenti del mio essere stalker (grazie, eh, sei proprio un amico!).
Una cosa, questa volta, mi ha colpita particolarmente del racconto di Lorenzo. Mr. Marone ha ricordato di quando, lui che è cresciuto in una famiglia di avvocati, una di quelle famiglie in cui i discorsi ruotano attorno a politica e diritto, la sua camera era un po' un mondo a parte, un angolo diverso in cui lui si rifugiava tra videogiochi e una batteria da suonare! Lui l'ha definita "la piccola stanza che mi racchiudeva"! Mi sono emozionata davanti a queste parole, lo ammetto!
E mi è sembrato un po' di rivedere la Stanza Librosa, che racchiude, in un certo senso, quella che è la mia essenza di lettrice e blogger!

Devo tirare le somme? E allora vi dico che sono felice! Felice di avere un marito che sa come sorprendermi ancora! Felice di aver conosciuto due Lettrici Perfette che sono, per me, due Amiche Perfette! Felice di aver trovato (ancora una volta) in Lorenzo quella persona che ho intuito tra le righe dei suoi romanzi: umile, ironico, Amico!
E, quindi, non mi resta che dirvi Grazie! Grazie a Lea che è dolce, ma non smielata, che saltella nel mondo un po' come quella Flor che lei ama tanto, che (ma non diciamolo a Lorenzo!) continua a scrivermi "oddio, ma ci pensi? Un anno fa ero una lettrice del tuo blog e sabato abbiamo pranzato con Lorenzo Marone!".
Grazie alla Bacci (detta Giuda!) che è stata così carina da non buttarmi nel Brenta (la prossima volta, però, per sicurezza, incontriamoci dove non ci siano fiumi, eh!) e così carina che sono giorni che non mi insulta (sarà malaria?).
Grazie a Lorenzo! Ormai io e te ci diciamo sempre grazie, ma... GRAZIE! Te l'ho detto tante volte: di persone come te, in giro, ce ne sono poche! Tutto il resto, te l'ho scritto in un biglietto (e grazie per non averlo letto ad alta voce, che altrimenti la Bacci mi avrebbe presa in giro per almeno un anno!).
Ah già... guarda che l'iPhone a Flavia devi comprarlo, mica desisto io!

Grazie a mio marito che, come dicono tutte, è un Santo; che, come mi ricordano spesso mi ama. Lo so. E so quanto sia prezioso!

E ora, ovviamente, andate a leggere l'altra parte della storia dalle Due lettrici quasi perfette!






8 maggio 2016

Recensione 'Lo strano viaggio di un oggetto smarrito' di Salvatore Basile - Garzanti

Il mare è agitato e le bandiere rosse sventolano sulla spiaggia. Il piccolo Michele ha corso a perdifiato per tornare presto a casa dopo la scuola, ma quando apre la porta della sua casa nella piccola stazione di Miniera di Mare, trova sua madre di fronte a una valigia aperta. Fra le mani tiene il diario segreto di Michele, un quaderno rosso con la copertina un po' ammaccata. Con gli occhi pieni di tristezza la donna chiede a suo figlio di poter tenere quel diario, lo ripone nella valigia, ma promette di restituirlo. Poi, sale sul treno in partenza sulla banchina. 
Sono passati vent'anni da allora. Michele vive ancora nella piccola casa dentro la stazione ferroviaria. Addosso, la divisa di capostazione di suo padre. Negli occhi, una tristezza assoluta, profonda e lontana. Perché sua madre non è mai più tornata. Michele vuole stare solo, con l'unica compagnia degli oggetti smarriti che vengono trovati ogni giorno nell'unico treno che passa da Miniera di Mare. Perché gli oggetti non se ne vanno, mantengono le promesse, non ti abbandonano.
Finché un giorno, sullo stesso treno che aveva portato via sua madre, incastrato tra due sedili, Michele ritrova il suo diario. Non sa come sia possibile, ma Michele sente che è sua madre che l'ha lasciato lì. Per lui.
E c'è solo una persona che può aiutarlo: Elena, una ragazza folle e imprevedibile come la vita, che lo spinge a salire su quel treno e ad andare a cercare la verità. E, forse, anche una cura per il suo cuore smarrito.
Questa è la storia di un ragazzo che ha dimenticato cosa significa essere amati. È la storia di una ragazza che ha fatto un patto della felicità, nonostante il dolore. È la storia di due anime che riescono a colorarsi a vicenda per affrontare la vita senza arrendersi mai. Salvatore Basile ci regala una favola piena di magia, emozione e speranza. Un caso editoriale che ha subito conquistato il cuore di tutte le case editrici del mondo, che se lo sono conteso acerrimamente alla fiera di Francoforte. Una voce indimenticabile, che disegna un sorriso sul nostro cuore.

AUTORE: Salvatore Basile
EDITORE: Garzanti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 5 maggio 2016
PAGINE: 

TRAMA: 5  PERSONAGGI: 4  STILE: 4  COPERTINA: 5 





7 maggio 2016

Diario di bordo #4


dal 30 aprile al 6 maggio

Buongiorno lettori! Mentre voi siete qui a leggere (spero!) questo post io sono... boh! Non lo so dove sono, perché mio marito (che molti chiamano il Santo... chissà perché?!) ha deciso di organizzarmi una sorpresa per il nostro anniversario di matrimonio. Chi mi conosce, sa benissimo che io odio le sorprese e quel santo avrà dovuto faticare non poco per riuscire a non farsi scoprire in nessun modo. Il che vuol dire che non avrà spifferato nulla con Baba, perché io lei riesco sempre a prenderla per sfinimento.
E niente, che volete che vi dica? Dovreste aspettare e magari riuscirò a dirvi qualcosa di più in giornata, quindi tenete d'occhio la pagina Facebook!

Ma adesso veniamo, come di consueto, allo scopo primario di questa rubrica e, quindi, a ciò che è accaduto in casa Libridinosa nella settimana appena trascorsa.

Ci eravamo lasciati, venerdì 29, con un'agenda non consegnata :( Agenda che, però, sono andata a ritirare sabato.
Ma mica fila sempre tutto liscio... sarebbe troppo facile, no?! Mentre ero in libreria a Cremona, squilla il telefono ed è la scuola che mi chiama perché mio figlio sta male e devo correre a riprenderlo. Ok, corro. Corro e realizzo che l'incontro che tanto aspettavo e che avevo in programma per il pomeriggio con Enzo Gianmaria Napolillo, è appena andato in fumo. E vabbè. 

Domenica, vista anche la precaria salute del nano (appellativo che ormai mal gli si addice visto che è alto quanto Baba!), decidiamo di starcene a casa. Ci godiamo la prima partita della Juve post-vittoria del Campionato in corsa e io ne approfitto per terminare Dentro soffia il vento di Francesca Diotallevi e per rendermi conto che, nonostante la sua bravura, non è proprio una di quelle storie che rientra nelle mie corde.

Martedì, la mia indole da casalinga-disperata-maniaca-dell'ordine-e-della-pulizia ha preso il sopravvento e ho deciso di svuotare tutte le librerie della Stanza Librosa, pulirle per bene e risistemare i libri. Cosa ho capito? 
A. che i libri accumulano tantissima polvere
B. che le librerie nere fanno risaltare la polvere
C. che ho URGENTEMENTE bisogno di una libreria nuova (e che Laura e Baba tacciano!)

Mentre ero a tavola con mio figlio, sempre in spasmodica attesa del romanzo di Salvatore Basile, suona il citofono. Esulto! Corriere! Tra l'altro, corriere GRAN GNOCCO che, però, stringe tra le mani un pacchetto di Amazon? E niente... sapete quando vi dico che io ho delle lettrici meravigliose? Ecco, Anna Rita è una di queste! Tra mille ansie e pensieri (sarà in casa? Lo comprerà alle 7 del mattino, fregandomi alla grande?) è riuscita a sorprendermi e anche a farmi scappare la lacrimuccia (che Maestà se ne vanti pure quanto vuole!) facendomi arrivare, fresco fresco di stampa (praticamente, più che il corriere, ancora un po' e me lo consegnava direttamente il tipografo!), il nuovissimo romanzo di Kate Morton, "Il segreto della casa sul lago". 
Ah già, martedì è stato anche il mio anniversario di matrimonio: 15 anni che mi sveglio tutte le mattine vedendo la stessa faccia (e ne sono felice, ok, lo dico!), 16 anni di vita assieme e 34 di conoscenza assidua. Insomma, lo dico piano, ma magari riusciamo pure ad invecchiare insieme (Laura piantala di dire che sono già vecchia, perché tra un po' ti sputo!).

Il tanto bramato romanzo di Salvatore Basile, "Lo strano viaggio di un oggetto smarrito" è giunto finalmente a destinazione mercoledì pomeriggio. Ero in giardino, in panciolle, a godermi il sole, chiacchierando con Laura e aspettando che mio figlio rientrasse da scuola... e il disgraziato è rientrato... dimenticato la bici nel cortile della scuola. Stendiamo un velo, vi prego, che se non avesse la testa attaccata al collo, chissà dove la lascerebbe! 
Rientrato all'ovile con bici al seguito, suona nuovamente il citofono e questa è il corriere, anzi la corriera, che mette tra le mie esili manine il Garzanti tanto atteso! E volete che io non inizi a leggerlo subito subito? Ovviamente, iniziato e, lo ammetto, divorato!

Giovedì, chissà come mai, a me prende sempre il loop culinario. E il mio perché di questa settimana si rivolge alla nuova moda dei dolci senza cottura. La domanda è la solita: perché? Fare un dolce, a meno che non parliamo di semifreddi e tiramisù, vuol dire anche provare il piacere di impastare, cuocere, infornare. Che è sta moda dei dolci fatti con base di biscotti tritati? Ultimamente è un'invasione (quasi aliena!) di torte, crostate, tortini tutto senza che si debba neanche mettere su un pentolino o dare aria al vano del forno. No eh, io mi rifiuto!

E siamo arrivati a venerdì. Mentre vi scrivo ho i capelli avvolti in un telo perché ho appena risciacquato la tinta. Devo ancora mettere lo smalto e capire cosa indossar domani, visto che Coniuge si ostina a non volermi dare indizi. Ma tranquilli, a costo di torturarlo lo farò parlare (o almeno ci proverò!). Che, per caso, qualcuno di voi sa qualcosa? Parlate!!!!!!!!!!!!
Intanto vi dico che oggi ho terminato "Lo strano viaggio di un oggetto smarrito" e ho anche già scritto la recensione (che potrete leggere domani!). Lo so, siete impazienti, ma oggi sono particolarmente buona e vi dico che, se proprio foste in giro e capitaste davanti ad un libreria, quei 17 euro sarebbe spesi davvero bene!

Cari miei fanciulli e fanciulle, vi ringrazio per la cortese attenzione (come sono professionale oggi!) e ci si riaggiorna sabato prossimo!


4 maggio 2016

Recensione 'Aspettando Bojangles' di Olivier Bordeaut - Neri Pozza

Immaginate di essere un bambino e di avere un padre che non chiama mai vostra madre con lo stesso nome. Immaginate poi che a vostra madre quest’abitudine non dispiaccia affatto, poiché tutte le mattine, in cucina, tiene lo sguardo fisso e allegro su vostro padre, col naso dentro la tazza di latte oppure col mento tra le mani, in attesa del verdetto; e poi, felice, si volta verso lo specchio salutando la nuova Renée, o la nuova Joséphine, o la nuova Marylou...
Se immaginate tutto questo, potete mettere piede nel fantastico universo familiare descritto dal bambino in queste pagine. Un universo in cui a reggere le sorti di tutto e tutti è Renée, Joséphine, Marylou… la madre. 
Di lei, suo marito dice che dà del tu alle stelle, ma in realtà dà del voi a tutti, a suo marito, al bambino e alla damigella di Numidia che vive nel loro appartamento, un grosso uccello strambo ed elegante che passeggia oscillando il lungo collo nero, le piume bianche e gli occhi di un rosso violento. 
Renée, Joséphine, Marylou, o anche, ogni 15 febbraio, Georgette, ama ballare con suo marito sempre e ovunque, di giorno e di notte, da soli e in compagnia degli amici, al suono soprattutto di Mister Bojangles di Nina Simone, una canzone gaia e triste allo stesso tempo. 
Per il resto del tempo si entusiasma e si estasia per ogni cosa, trovando incredibilmente divertente l’andare avanti del mondo. E non tratta il suo piccolo né da adulto né da bambino, ma come un personaggio da romanzo. Un romanzo che lei ama molto e nel quale s’immerge in ogni momento. 
Di una sola cosa non vuole sentire parlare: delle tristezze e degli inganni della vita; perciò ripete come un mantra ai suoi: «Quando la realtà è banale e triste, inventatemi una bella storia, voi che sapete mentire così bene».

AUTORE: Olivier Bourdeaut
TITOLO ORIGINALE: En attendant Bojangles
TRADUZIONE A CURA DI: Roberto Boi
EDITORE: Neri Pozza
DATA DI PUBBLICAZIONE: 14 aprile 2016
PAGINE: 144

TRAMA: 4  PERSONAGGI: 3  STILE: 3  COPERTINA: 2