Se c'è una cosa che ho capito in poco più di cinque anni di blog è che questo mondo è soggetto a cicli vitali continui. No, non pensate a microrganismi che si riproducono come fossero alghe o a fermenti lattici che proliferano.
In un certo senso quello di cui parlo potrei definirlo "una moda"! Così come ci sono i periodi in cui si lavora più con Facebook e quelli in cui, tipo questi ultimi mesi, Instagram è il re incontrastato per noi blogger, che ci attrezziamo di ogni oggetto possibile e immaginabile per far foto (indovinate chi sta cercando tazze da tè vintage perché "devo fare una foto"?), ci arrampichiamo nei posti più impensati, viaggiamo accompagnati da colleghe nonché amiche che scovano angoli impervi dove "pensa che foto meravigliosa verrebbe lì"... inutile sottolineare che il "lì" in questione sia il cocuzzolo di una montagna per arrivare sul quale servirebbero un mulo e uno sherpa (e per Sherpa non intendo il fidanzato di Scheggia!).
Dicevamo: i blog seguono delle mode, spesso belle, ma ancora più spesso (e direi purtroppo) meno piacevoli. E così, ecco che ciclicamente tornano in auge delle lamentele.
Come dicevo più su, ormai bazzico questo strano mondo da un lustro e un po' mi fa ridere notare come "tutto torni". Diciamo che anche noi siamo soggette al vintage e, prima o poi, ci ritroveremo a indossare giacche con le spalline in stile anni Ottanta!!!
Uno degli ultimi ritorni in auge è l'argomento "voglio leggere ciò che mi pare" che, per chi non è avvezzo al nostro mondo e non ne conosce i meccanismi, ci fa apparire come degli automi soggiogati dalle Case Editrici e costretti a leggere ciò che queste ultime decidono di propinarci!
Avete presente le galline in batteria? Ecco, noi saremmo un po' come questi simpatici pennuti: tutte delle belle blogger messe lì, in fila, in attesa del gallo (in questo caso l'addetto stampa) che ci... vabbè, avete capito!
E, assieme alla frase "voglio leggere ciò che mi pare", ecco che appaiono fior di post, sia sui social che negli stessi blog, in cui si inneggia ad un ritorno alla libertà di scelta, ad un passato ormai perduto in cui si era libere di decidere le proprie letture in base alle emozioni o ai bisogni del momento.
Adesso, lungi da me fare paternali, puntare dita o dire che in tutto ciò non ci sia nulla di vero: sicuramente ci sono blogger che, pur di accaparrarsi le copie, leggono SOLO ED ESCLUSIVAMENTE libri appena pubblicati.
Ma c'è una cosa che ci terrei a precisare: non siamo tutte galline in batteria e posso assicurarvi, per esperienza diretta, che chi di noi decide di recensire un libro appena pubblicato, spesso lo ha comprato con i propri soldi. E quando si tratta di libri che riceviamo in anteprima o, comunque, chiediamo ad un ufficio stampa e di cui pubblichiamo la recensione a pochi giorni dall'uscita, è perché noi quel libro abbiamo voglia di leggerlo proprio in quel momento!
Ecco, vorrei che a voi lettori fosse chiara questa cosa: quando chiedo un libro ad una Casa Editrice o quando corro a comprare un libro appena pubblicato e lo leggo subito e subito ve ne parlo, lo faccio perché io per leggere quel libro non voglio aspettare nemmeno un minuto.
Se così non fosse, non mi permetterei mai di chiederlo alla CE o, nel caso di acquisto, farei ciò che faccio con molti dei libri che compro: lo sistemerei in quella che io definisco "la libreria di scorta"!
La mia Tbr mensile è composta esclusivamente da titoli che voglio leggere proprio in quel momento.
Tutte noi siamo consapevoli che recensire nuove uscite ci porti delle visualizzazioni più alte e, spesso, molti più commenti da parte di voi lettori, perché, come è giusto che sia, chi decide di acquistare un libro appena uscito spesso si affida a noi per sapere se ne valga o meno la pena.
Quello che vorrei fosse davvero chiaro è che tutta questa gente che parla di "emozioni e sentimenti e cambi di rotta" nella gestione del proprio blog, spesso è gente che, pur di avere copie gratuite, si è ritrovata a leggere solo ed esclusivamente titoli appena pubblicati. Il meccanismo è semplice, non serve certo una laurea in ingegneria aerospaziale per arrivarci: so che tra un paio di mesi vorrò leggere quel certo libro, ma non ho intenzione di comprarlo (sul motivo soprassiedo che è meglio!), allora decido di leggerlo subito e, di conseguenza, lo chiedo alla CE.
Da qui a ritrovarsi a leggere 10 nuove uscite in un mese, è un attimo. E dopo qualche mese di questa vita, ci sta pure che uno vada fuori di brocca!
Quello che bisognerebbe fare, però, più che puntare il dito e parlare di ritorno alle origini e letture scelte per sensazione, sarebbe trovare un equilibrio... vabbè, sarebbe pure carino se ogni tanto, così, anche solo per non dimenticarvi come si fa, andaste in libreria e i libri ve li compraste coi vostri soldi. Ma questo è un altro discorso!