27 agosto 2018

Recensione 'Il tempo dell'attesa' di Elizabeth Jane Howard - Fazi


È il settembre del 1939, le calde giornate scandite da scorribande e lauti pasti in famiglia sono finite e l'ombra della guerra è sopraggiunta a addensare nubi sulle vite dei Cazalet. A Home Place, le finestre sono oscurate e il cibo inizia a scarseggiare, in lontananza si sentono gli spari e il cielo non è mai vuoto, nemmeno quando c'è il sole. Ognuno cerca di allontanare i cattivi pensieri, ma quando cala il silenzio è difficile non farsi sopraffare dalle proprie paure. A riprendere le fila del racconto sono le tre ragazze: Louise insegue il sogno della recitazione a Londra, dove sperimenta uno stile di vita tutto nuovo, in cui le rigide regole dei Cazalet lasciano spazio al primo paio di pantaloni, alle prime esperienze amorose, a incontri interessanti ma anche a una spiacevole sorpresa. Clary sogna qualcuno di cui innamorarsi e si cimenta nella scrittura con una serie di toccanti lettere al padre partito per la guerra, fino all'arrivo di una telefonata che la lascerà sconvolta. E infine Polly, ancora in cerca della sua vocazione, risente dell'inevitabile conflitto adolescenziale con la madre e, più di tutti, soffre la reclusione domestica e teme il futuro, troppo giovane e troppo vecchia per qualsiasi cosa. Tutte e tre aspettano con ansia di poter diventare grandi e fremono per la conquista della propria libertà. Insieme a loro, fra tradimenti, segreti, nascite e lutti inaspettati, l'intera famiglia vive in un clima sospeso mentre attende che la vita torni a essere quella di prima.

Titolo: Il tempo dell'attesa || Autore: Elizabeth Jane Howard || Editore: Fazi
Data di pubblicazione: 14 aprile 2016 || Pagine: 638


21 agosto 2018

Recensione 'La via del male' di Robert Galbraith - Salani


Titolo: La via del male || Autore: Robert Galbraith || Editore: Sonzogno
Data di pubblicazione: 9 giugno 2016 || Pagine: 603

Quando un misterioso pacco viene consegnato a Robin Ellacott, la ragazza rimane inorridita nello scoprire che contiene la gamba amputata di una donna. L'investigatore privato Cormoran Strike, il suo capo, è meno sorpreso, ma non per questo meno preoccupato. Solo quattro persone che fanno parte del suo passato potrebbero esserne responsabili - e Strike sa che ciascuno di loro sarebbe capace di questa e altre indicibili brutalità. La polizia concentra le indagini su un sospettato, ma Strike è sempre più convinto che lui sia innocente: non rimane che prendere in mano il caso insieme a Robin e immergersi nei mondi oscuri e contorti degli altri tre indiziati. Ma nuovi, disumani delitti stanno per essere compiuti, e non rimane molto tempo...

16 agosto 2018

Recensione 'Tu che sei di me la miglior parte' di Enrico Brizzi - Mondadori


Titolo: Tu che sei di me la miglior parte || Autore: Enrico Brizzi || Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 29 maggio 2018 || Pagine: 543

Bologna, anni Ottanta: Tommy Bandiera, orfano di padre, cresce con la mamma Alice e la famiglia di lei. I racconti dell'avventuroso zio Ianez, i giochi condivisi con gli amici Athos e Selva fra cortile e parrocchia, e le prime, timide, relazioni con le coetanee scandiscono le tappe della sua crescita sino alla sconvolgente apparizione del vero amore. L'impareggiabile Ester, però, fa battere il cuore anche al nuovo arrivato Raul, che di Tommy diventerà la guida e la nemesi, il modello irraggiungibile e il "peggiore amico" capace di scortarlo attraverso le prove iniziatiche tutt'altro che innocenti dell'adolescenza. L'asimmetrico triangolo che li lega negli anni delle scuole superiori prenderà via via i colori di una tenera educazione sentimentale e di una conturbante lotta per trovare il proprio posto nel mondo; la meraviglia e la fatica del diventare grandi li metteranno di fronte a scelte non scontate e passi senza ritorno, tradimenti che li sprofonderanno nell'abisso della disperazione e inattese prove di lealtà capaci di riaccendere la fiducia, sino alla grande, incancellabile, avventura che vedrà i tre ragazzi protagonisti nell'estate dei diciott'anni.

13 agosto 2018

Recensione IN ANTEPRIMA 'La madre perfetta' di Aimee Molloy - Giunti



Titolo: La madre perfetta || Autore: Aimee Molloy || Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 26 settembre 2018 || Pagine: 352

Si chiamano "Le madri di maggio", perché hanno tutte avuto un figlio nello stesso mese. Due volte alla settimana si incontrano in un parco a Brooklyn per scambiarsi consigli e confidenze, con carrozzine e biberon al seguito. Finché, una sera, decidono di lasciare a casa i bambini per passare finalmente qualche ora tra amiche e staccare dalla sfiancante routine di neo-mamme. È il 4 luglio, fa un caldo infernale, il locale è affollato e scorrono fiumi di alcol. Ma qualcosa va terribilmente storto. Bellissima, sensuale, misteriosa, Winnie è una madre single che per la prima volta si è lasciata convincere ad affidare il piccolo Midas a una babysitter consigliata da Nell, manager in carriera. Quando però la donna chiama piangendo, Nell si sente subito risucchiata in un incubo: il bambino è scomparso dalla culla, qualcuno si è introdotto in casa e l'ha rapito. E nel frattempo di Winnie si è persa ogni traccia: si è forse allontanata con quel bel ragazzo che le stava offrendo da bere? O c'è dell'altro dietro il suo strano comportamento? Inizia una corsa contro il tempo per ritrovare il piccolo Midas: 13 giorni in cui tutto viene messo in dubbio, in cui le vite delle "madri di maggio" vengono letteralmente sezionate e nessuno è escluso dal sospetto. Perché ogni madre ha i suoi segreti, ogni coppia le sue bugie, ogni amicizia la sua dose di invidia. E ogni donna il suo lato oscuro.

9 agosto 2018

Diario di Bordo - Di cicli vitali e di rotture di balle


Se c'è una cosa che ho capito in poco più di cinque anni di blog è che questo mondo è soggetto a cicli vitali continui. No, non pensate a microrganismi che si riproducono come fossero alghe o a fermenti lattici che proliferano. 
In un certo senso quello di cui parlo potrei definirlo "una moda"! Così come ci sono i periodi in cui si lavora più con Facebook e quelli in cui, tipo questi ultimi mesi, Instagram è il re incontrastato per noi blogger, che ci attrezziamo di ogni oggetto possibile e immaginabile per far foto (indovinate chi sta cercando tazze da tè vintage perché "devo fare una foto"?), ci arrampichiamo nei posti più impensati, viaggiamo accompagnati da colleghe nonché amiche che scovano angoli impervi dove "pensa che foto meravigliosa verrebbe lì"... inutile sottolineare che il "lì" in questione sia il cocuzzolo di una montagna per arrivare sul quale servirebbero un mulo e uno sherpa (e per Sherpa non intendo il fidanzato di Scheggia!).

Dicevamo: i blog seguono delle mode, spesso belle, ma ancora più spesso (e direi purtroppo) meno piacevoli. E così, ecco che ciclicamente tornano in auge delle lamentele.
Come dicevo più su, ormai bazzico questo strano mondo da un lustro e un po' mi fa ridere notare come "tutto torni". Diciamo che anche noi siamo soggette al vintage e, prima o poi, ci ritroveremo a indossare giacche con le spalline in stile anni Ottanta!!!

Uno degli ultimi ritorni in auge è l'argomento "voglio leggere ciò che mi pare" che, per chi non è avvezzo al nostro mondo e non ne conosce i meccanismi, ci fa apparire come degli automi soggiogati dalle Case Editrici e costretti a leggere ciò che queste ultime decidono di propinarci!
Avete presente le galline in batteria? Ecco, noi saremmo un po' come questi simpatici pennuti: tutte delle belle blogger messe lì, in fila, in attesa del gallo (in questo caso l'addetto stampa) che ci... vabbè, avete capito!

E, assieme alla frase "voglio leggere ciò che mi pare", ecco che appaiono fior di post, sia sui social che negli stessi blog, in cui si inneggia ad un ritorno alla libertà di scelta, ad un passato ormai perduto in cui si era libere di decidere le proprie letture in base alle emozioni o ai bisogni del momento.

Adesso, lungi da me fare paternali, puntare dita o dire che in tutto ciò non ci sia nulla di vero: sicuramente ci sono blogger che, pur di accaparrarsi le copie, leggono SOLO ED ESCLUSIVAMENTE libri appena pubblicati. 
Ma c'è una cosa che ci terrei a precisare: non siamo tutte galline in batteria e posso assicurarvi, per esperienza diretta, che chi di noi decide di recensire un libro appena pubblicato, spesso lo ha comprato con i propri soldi. E quando si tratta di libri che riceviamo in anteprima o, comunque, chiediamo ad un ufficio stampa e di cui pubblichiamo la recensione a pochi giorni dall'uscita, è perché noi quel libro abbiamo voglia di leggerlo proprio in quel momento!

Ecco, vorrei che a voi lettori fosse chiara questa cosa: quando chiedo un libro ad una Casa Editrice o quando corro a comprare un libro appena pubblicato e lo leggo subito e subito ve ne parlo, lo faccio perché io per leggere quel libro non voglio aspettare nemmeno un minuto.
Se così non fosse, non mi permetterei mai di chiederlo alla CE o, nel caso di acquisto, farei ciò che faccio con molti dei libri che compro: lo sistemerei in quella che io definisco "la libreria di scorta"!

La mia Tbr mensile è composta esclusivamente da titoli che voglio leggere proprio in quel momento. 
Tutte noi siamo consapevoli che recensire nuove uscite ci porti delle visualizzazioni più alte e, spesso, molti più commenti da parte di voi lettori, perché, come è giusto che sia, chi decide di acquistare un libro appena uscito spesso si affida a noi per sapere se ne valga o meno la pena.

Quello che vorrei fosse davvero chiaro è che tutta questa gente che parla di "emozioni e sentimenti e cambi di rotta" nella gestione del proprio blog, spesso è gente che, pur di avere copie gratuite, si è ritrovata a leggere solo ed esclusivamente titoli appena pubblicati. Il meccanismo è semplice, non serve certo una laurea in ingegneria aerospaziale per arrivarci: so che tra un paio di mesi vorrò leggere quel certo libro, ma non ho intenzione di comprarlo (sul motivo soprassiedo che è meglio!), allora decido di leggerlo subito e, di conseguenza, lo chiedo alla CE. 
Da qui a ritrovarsi a leggere 10 nuove uscite in un mese, è un attimo. E dopo qualche mese di questa vita, ci sta pure che uno vada fuori di brocca!

Quello che bisognerebbe fare, però, più che puntare il dito e parlare di ritorno alle origini e letture scelte per sensazione, sarebbe trovare un equilibrio... vabbè, sarebbe pure carino se ogni tanto, così, anche solo per non dimenticarvi come si fa, andaste in libreria e i libri ve li compraste coi vostri soldi. Ma questo è un altro discorso!

6 agosto 2018

Recensione 'La scomparsa di Stephanie Mailer' di Joël Dicker - La nave di Teseo


Titolo: La scomparsa di Stephanie Mailer || Autore: Joël Dicker || Editore: La nave di Teseo
Data di pubblicazione: 10 maggio 2018 || Pagine: 710

30 luglio 1994. La cittadina di Orphea, stato di New York, si prepara a inaugurare la prima edizione del locale festival teatrale, quando un terribile omicidio sconvolge l'intera comunità: il sindaco viene ucciso in casa insieme a sua moglie e suo figlio. Nei pressi viene ritrovato anche il cadavere di una ragazza, Meghan, uscita di casa per fare jogging. Il caso viene affidato e risolto da due giovani, promettenti, ambiziosi agenti, giunti per primi sulla scena del crimine: Jesse Rosenberg e Derek Scott. 23 giugno 2014. Jesse Rosenberg, ora capitano di polizia, a una settimana dalla pensione viene avvicinato da una giornalista, Stephanie Mailer, la quale gli annuncia che il caso del 1994 non è stato risolto, che la persona a suo tempo incriminata è innocente. Ma la donna non ha il tempo per fornire le prove, perché pochi giorni dopo viene denunciata la sua scomparsa. Che cosa è successo a Stephanie Mailer? Che cosa aveva scoperto? Se Jesse e Derek si sono sbagliati sul colpevole vent'anni prima, chi è l'autore di quegli omicidi? E cosa è davvero successo la sera del 30 luglio 1994 a Orphea? Derek, Jesse e una nuova collega, la vicecomandante Anna Kanner, dovranno riaprire l'indagine, immergersi nei fantasmi di Orphea. E anche nei propri.