Post

Antonio Manzini: guida ai miglior romanzi gialli senza perdersi nei poliziotti disperati

Immagine
Se amate i gialli italiani e vi siete stancati dei soliti commissari che piangono sulla tastiera, allora siete nel posto giusto. Benvenuti nella mia guida ironica, sarcastica ma onesta su Antonio Manzini , autore di thriller che non vi faranno addormentare tra capitoli lunghi e descrizioni infinite. Chi è Antonio Manzini? Antonio Manzini non è un autore qualunque. È il tipo di scrittore che ti prende per mano e ti trascina nel sottobosco della provincia italiana senza perdere un briciolo di ironia. Il suo personaggio più famoso, Rocco Schiavone , è un vicequestore romano trapiantato in Valle D'Aosta che odia tutto e tutti, ma stranamente, non si riesce a non volergli bene. Da dove iniziare? Se siete nuovi di Manzini, vi consiglio di partire dal primo libro della serie Rocco Schiavone : Pista nera . È un ottimo biglietto da visita: rito serrato, battute pungenti e un protagonista che vi farà sorridere anche quando fa arrabbiare. I libri imprescindibili Per non perdervi tra i titoli...

'Frankenstein' di Mary Shelley: riflessione emotiva su un romanzo più umano dei suoi mostri

Immagine
Un romanzo in una notte buia e tempestosa... come certe nostre giornate Diciamocelo: Frankenstein  è una di quelle letture che ci accompagna da sempre, magari prima come mito, poi come film improbabile visto in tv, e infine come libro vero e proprio, quando decidiamo che è ora di conoscere la storia dalla voce della sua creatrice. E che creatrice! Mary Shelley, ventenne e con il mondo che ancora non sapeva che una ragazza così giovane stesse per rivoluzionare la letteratura gotica. Leggere Frankenstein  oggi significa entrare in una casa di legno scricchiolante, con una tazza di cioccolata calda in mano e un temporale che bussa alle finestre. E sì, anche il mio cane che si rifiuterebbe di uscire. È un romanzo che ti accoglie, ma ti inquieta, che ti scalda e ti gela allo stesso tempo. È accogliente, ma col cardigan nero. Victor Frankenstein o l'arte di farsi del male da soli Victor è il classico personaggio per cui vorresti creare una chat di gruppo con tutte le tue amiche e s...

Lettera ironica agli editori: copertine, errori e amori impossibili coi lettori

Immagine
Cari editori, accomodatevi. Niente paura, non mordo. O quasi. Sedetevi, prendete una tazza (ma niente tè pastello, vi prego) e ascoltate. Questa non è una guerra, è una lettera d'amore un po' stropicciata , piena di ironia e qualche graffio. Perché, vedete, noi lettori vi amiamo - ma ci fate anche un po' arrabbiare. Vi seguiamo, vi sosteniamo, vi riempiamo le tasche e le storie Instagram, ma ogni tanto... ci chiediamo se viviate nello stesso mondo nostro. Quello dove una copertina è importante, ma anche una trama leggibile; dove le bozze andrebbero corrette prima della stampa; e dove non serve un titolo lungo quanto un testamento per attirare l'attenzione. A chi pubblica solo copertina pastello con tazze di tè: serve uno psicologo (e un grafico sobrio) Cari editori dell'estetica zuccherosa, possiamo parlare? Ogni volta che vede una copertina con una ragazza di spalle, un fiore appassito e un font calligrafico color cipria, un lettore muore dentro. Capisco la necessi...

Recensione "La mondina" di Silvia Montemurro: quando la maternità diventa potere (e prigione)

Immagine
LA MONDINA Silvia Montemurro Edizioni e/o 265 pagine 8 ottobre 2025 Nella Torino di inizio secolo, Lena non ha voce. Nessuno vuole ascoltare quello che la giovane mondina potrebbe rivelare sulla famiglia da cui è stata “accolta”. Nessuno ha interesse che i più indicibili segreti delle brave persone della borghesia cittadina vengano messi in piazza. L’infanzia tradita e l’adolescenza, il privilegio e il sopruso, il silenzio e il bisogno di giustizia. Infine il desiderio, la maternità, e la ferma volontà di prendere in mano la propria vita. C’è tutto questo nel nuovo romanzo di Silvia Montemurro, che ancora una volta ci racconta senza sconti l’Italia da cui veniamo. 1913, Lena è una mondina di quindici anni, orfana di madre e padre, che lavora in una risaia vicino al rione Cappuccini a Vercelli. Lena è isolata da tutti. La sua migliore amica Maria è appena morta e lei continua a darsi la colpa per quello che è successo. Anche il ragazzo di cui è invaghita, Tobia, non si dimostra poi così...

GLI ERRORI DELLE LETTRICI - Quando leggere diventa un dovere: come riscoprire il piacere della lettura senza sensi di colpa

Immagine
“Ci sono libri che finiscono. E poi ci sono libri che ci finiscono.” Lo confesso: ogni tanto mi capita di guardare la mia libreria e sentirmi… giudicata . Tutti quei dorsi allineati, come soldatini pronti a ricordarmi che non leggo abbastanza, non leggo in fretta, non leggo quello che dovrei. E così, la lettura - quella che un tempo era il mio rifugio - diventa una lista di obiettivi da spuntare. Un progetto da monitorare. Una corsa a chi soffre di più.  Perché ormai, ammettiamolo: non leggiamo più solo per piacere. Leggiamo per sentirci brave lettrici . Il mito tossico del “devo finirlo perché l’ho iniziato” C’è un mantra che circola da generazioni di lettrici martiri:  “L’ho iniziato, quindi lo devo finire.” Ecco, no! Questo non è un giuramento di sangue, è solo una pessima abitudine travestita da virtù. Nessuno ci obbliga a portare a termine un libro che ci annoia, ci irrita o ci svuota. Non è un matrimonio: non hai firmato niente.  Io, per esempio, ci sono cascata pi...

Finire un libro o iniziarne tre? Il dilemma segreto di ogni lettore multitasking

Immagine
Tre segnalibri sparsi, mille promesse non mantenute Ah, la scena è così familiare che potrebbe essere la mia foto profilo: tre segnalibri sparsi sul tavolino del soggiorno, uno abbandonato nel letto, uno infilato tra le pagine di un libro mai chiuso e l'altro... boh, probabilmente è ancora nel bus che mi ha portato all'ultima libreria aperta. Promesse? Ce ne sono state a dozzine: "Stavolta lo finisco, giuro!". Risultato? Ancora lì, sospeso tra la pagina trenta e la quarantacinque, come un pendolo emotivo che oscilla tra senso di colpa nuova curiosità. La fedeltà a un libro è sopravvalutata Riflettiamoci: perché ci sentiamo in colpa se iniziamo un altro libro mentre quello precedente attende paziente sul comodino? Forse perché la società dei lettori perfetti ci insegna che "un libro alla volta" è sinonimo di disciplina morale e amor letterario puro. E invece no, amici miei: la fedeltà a un solo libro è sopravvalutata! Il cuore del lettore multitasking è fatt...

Recensione 'La notte devastata' di Jean-Baptiste Del Amo: un romanzo feroce e struggente sull'adolescenza e il dolore

Immagine
LA NOTTE DEVASTATA Jean-Baptiste Del Amo Gramma Feltrinelli 28 ottobre 2025 436 pagine Saint-Auch: una sfilza di case rosa pesca e di floridi prati, giardinetti rocciosi, siepi di alloro o di tuia. Dalle finestre si odono a volte provenire grida, insulti, pianti. Un bambino che urla, un cane che guaisce. Ma nessuno se ne cura, in questa piccola città a venticinque chilometri da Tolosa. Thomas, Mehdi, Alex, Max e Lena sono una banda di ragazzi. Vivono nello stesso quartiere e fanno tutto ciò che è dato fare ad adolescenti degli anni novanta. Comprano robaccia da quelli più grandi e la fumano distesi sui tetti delle pensiline degli autobus o su vecchi divani piazzati nelle antiche serre di Saint-Auch, dove si rifugiano ad ascoltare i Nirvana o a guardare film horror, giusto per sentire i loro cuori battere. A volte si cimentano in stupide sfide: nuotare in una cisterna d’acqua, fare telefonate anonime, tirare petardi in un terreno incolto. Qualcuno è umiliato a scuola, qualcun altro cerc...

BOOKBLOGGER vs BOOKTOKER – Due mondi, un amore (disfunzionale) per i libri

Immagine
C’era una volta un mondo ordinato, in cui i lettori si trovavano tra blog e forum a discutere civilmente (più o meno) su trame, stili narrativi e personaggi insopportabili. Poi arrivò TikTok. E con lui, una nuova razza di creature mitologiche: i Booktoker. Da allora, noi poveri bookblogger viviamo in un continuo déjà vu tra: “Questo libro mi ha spezzato l’anima” e “Dieci romanzi che mi hanno distrutto alle 3 di notte mentre piangevo con la ring light accesa”.  Ora, non fraintendiamoci: viva i Booktoker! Davvero. Hanno riportato i libri tra i trend, fatto scoprire classici ai quindicenni e dimostrato che sì, si può parlare di letteratura anche ballando sulle note di Olivia Rodrigo. Ma nel frattempo, il bookblogger medio – quello con la schiena piegata dal peso delle bozze e il polso logoro da tastiera – è diventato l’equivalente letterario del fax: obsoleto, rumoroso e un po’ polveroso.  Il dramma del contenuto lungo   Noi scriviamo recensioni da 1200 parole (1200? Ma chi?...