Recensione 'Una storia nera' di Antonella Lattanzi - Mondadori

Roma, 7 agosto 2012. Il giorno dopo la festa di compleanno della figlia minore, Vito Semeraro scompare nel nulla. Vito si ĆØ separato da qualche tempo dalla moglie Carla. Ma la piccola Mara il giorno del suo terzo compleanno si sveglia chiedendo del papĆ . Carla, per farla felice, lo invita a cena. In realtĆ , anche lei in fondo ha voglia di rivedere Vito. Sono stati insieme per tutta la vita, da quando lei era una bambina, sono stati l'uno per l'altra il grande amore, l'unico, lo saranno per sempre. Vito perĆ² era anche un marito geloso, violento, capace di picchiarla per un sorriso al tabaccaio, per un vestito troppo corto. "PuĆ² mai davvero finire un amore cosƬ? anche cosƬ tremendo, anche cosƬ triste." A due anni dal divorzio, la famiglia per una sera ĆØ di nuovo unita: Vito, Carla, Mara e i due figli piĆ¹ grandi, Nicola e Rosa. I regali, la torta, lo spumante: la festa va sorprendentemente liscia. Ma, nelle ore successive, di Vito si perdono le tracce. Carla e i ragazzi lo cercano disperatamente; e non sono gli unici, perchĆ© Vito da anni ha un'altra donna e un'altra quasi figlia, una famiglia clandestina che da sempre relega in secondo piano. Ma ha anche dei colleghi che lo stimano e, soprattutto, una sorella e un padre potenti, giĆ¹ a Massafra, in Puglia, i cui amici si mobilitano per scoprire la veritĆ  a modo loro. SarĆ  perĆ² la polizia a trovarla, una veritĆ . E alla giustizia verrĆ  affidato il compito di accertarla. Ma in questi casi puĆ² davvero esistere una sola, chiara, univoca veritĆ ?


Titolo: Una storia nera
Autore: Antonella Lattanzi
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 28 marzo 2017
Pagine: 249

Trama: 1  Personaggi: 1  Stile: 1 





Di nero, in questo romanzo, non c'ĆØ la storia, ma lo stile dell'autrice. Di nero ci sono i personaggi, la narrazione, la noia e la scontentezza che mi hanno accompagnata durante tutta la lettura. Di nero, sicuramente, se dovessimo raffigurarlo, c'ĆØ il voto finale che questo libro si becca!

Questa ĆØ la storia di una famiglia infranta, una famiglia in cui Carla, dopo una vita di soprusi e violenza da parte di Vito, trova finalmente il coraggio di lasciarlo e chiedere il divorzio. 
Nicola e Rosa sono giĆ  grandi e indipendenti e Mara, la piccolina, ĆØ talmente piccola che probabilmente non soffrirĆ  per l'assenza del padre. CosƬ Carla decide di ricominciare da capo, di rifarsi una vita, anche se con tanti sacrifici, ma di cercare quello spiraglio di felicitĆ  che le ĆØ sempre stato negato.

Le basi per una storia forte e bella ci sarebbero tutte, peccato che la Lattanzi riduca ogni cosa alla banalitĆ  assoluta. Dopo 30 pagine si ĆØ giĆ  capito dove si andrĆ  a parare, cosa accadrĆ  nelle 200 pagine rimanenti e, ovviamente, la voglia di proseguire con la lettura scema del tutto, coadiuvata da uno stile narrativo quasi folle, in cui si passa da periodi dove si trovano 10 virgole ogni tre parole ad altri in cui servirebbe una bombola d'ossigeno per la totale assenza della punteggiatura.

Sostanzialmente, un libro che si ĆØ rivelato una delusione assoluta, una lettura che ho cercato di concludere il piĆ¹ in fretta possibile, perchĆ© il rischio era quello di cedere al nervosismo e lanciare il Kobo fuori dalla finestra (e non ĆØ un bene!).

Se vi dovesse capitare tra le mani, fate una foto alla copertina e godetevi quella, perchĆ© ĆØ l'unica cosa bella di questo romanzo!


La Libridinosa

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11 commenti:

  1. Ieri notte, arrivata a pagina 50, ho chiuso il kobo (per non lanciarlo nel cestone delle delusioni). Non ĆØ tanto la storia a non piacermi, ma lo stile dell'autrice. Troppo "nervoso" per me.

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    1. Hai colto perfettamente nel segno, come sempre! E no, non lanciarlo il Kobo chƩ quello serve sempre!

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  2. Per fortuna l'hai letto tu...hihihihihi
    La Bacci

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  3. Oh oh! Io l'ho appena iniziato, sono a pagina 20 e giĆ  ho pauraaaaa!

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  4. Ho letto il libro e spreco un solo aggettivo: brutto!!!

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  5. Sono d'accordo. Noioso. Poco mordente. La trama e lo stile non reggono, dopo poche pagina crolla tutto.

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