Recensione 'Il giorno uno di noi due' di Stefania Rossotti - Mondadori


Un uomo e una donna si rincorrono, si parlano, si amano per tutta la vita, senza stare insieme. Vogliono che sia per sempre, dunque decidono che non sarĆ , mai. Nasce cosƬ il loro amore senza conseguenze. Un legame, inscindibile e segreto, in cui ogni giorno ĆØ il giorno uno, il domani non c'ĆØ e la fine non ĆØ prevista. Una storia che comincia con i due protagonisti ancora bambini. Ma giĆ  alleati dentro al dolore: lui che affronta la perdita della madre, lei cresciuta nel gelo di una famiglia anaffettiva. Da qui l'idea, folle e perfetta, di provare a vivere un amore messo al riparo da tutto: dal mondo, dagli altri, da qualsiasi idea della fine. Nascosto e invincibile. La formula esatta per l'eternitĆ . Un amore che ĆØ metafora di una generazione - quella che ha attraversato gli anni Settanta - che non riesce e non riuscirĆ  mai ad aderire completamente a niente. Dove tutto ĆØ provvisorio e niente ĆØ scontato: la maternitĆ , la carriera, i matrimoni, i luoghi in cui vivere e le idee in cui stare. Una generazione di guerrieri, presi a combattere anche e soprattutto con i propri desideri, limiti e fantasmi. E che si trova in fretta ad affrontare i dubbi dell'epilogo, a fare i conti con quel che ĆØ stato e quel che non sarĆ  piĆ¹. Rivivere questo amore - dentro a un racconto soltanto per sĆ©, senza bugie - ĆØ il modo con cui la protagonista fa i conti con la propria esistenza. Ogni capitolo ĆØ un quadro: di un anno, di un ricordo, di un dolore, di una perdita e di un riscatto. Avanti e indietro nella trama della vita. Mentre il mondo cambia: il boom economico, il femminismo, gli anni di piombo, la crisi. E approda a oggi: dentro la sera dei protagonisti. A unire tutto: la loro storia, che diventa romanzo, dialogo d'amore. Un filo che attraversa gli anni che hanno vissuto insieme e quelli spesi altrove. Sempre agganciati al loro legame imprescindibile. Che li ha ancorati per tutta la vita all'idea che ci sia sempre una mano - la stessa che ti ha sfiorato ancora bambino - capace di salvarti dal buio.


Titolo: Il giorno uno di noi due
Autore: Stefania Rossotti
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 6 febbraio 2018
Pagine: 116

Trama: 2  Personaggi: 1  Stile: 2 



Questo libro potrebbe ottenere un voto pieno, ma anche una stroncatura abbastanza netta. Tutto dipende, secondo me, da come ci si approccia alla sua lettura e dal bagaglio emotivo che ci si porta dietro.

Un uomo e una donna. Nessun nome. Due vite che si intrecciano senza mai legarsi davvero. Questa ĆØ la storia che ci racconta Stefania Rossotti.
Oggi ĆØ il giorno uno di noi due. Stiamo insieme per la prima volta. E per la prima volta capisco che io e te non riusciremo mai a stare assieme davvero.
ƈ stata proprio la scelta di non dare un nome ai protagonisti che mi ha suscitato, sin da subito, l'impressione che l'autrice volesse dare a qualunque lettore la possibilitĆ  di fare proprio il personaggio e la sua storia. Nonostante ciĆ², perĆ², l'unico effetto che si ottiene ĆØ quello di avere davanti due entitĆ  impersonali, quasi astratte, con cui si fatica ad entrare in sintonia.

Un uomo e una donna, dicevamo, che si incontrano bambini e si ameranno (si ameranno?) per il resto della loro vita, ma scegliendo, consapevolmente, di non stare mai davvero assieme.
Ognuno di loro vivrĆ  la propria vita, col suo carico di gioie e dolori; ognuno vivrĆ  i propri amori, le proprie sofferenze e i propri momenti di felicitĆ , ma sempre da soli o in compagnia di altri uomini e altre donne. Per poi ritrovarsi, sporadicamente, l'uno nelle braccia dell'altra.
Prometto di non sposarti. Di non toccarti nemmeno. Prometto di esserti fedele, se lo vuoi. E di non esserlo, se ti rassicura. Prometto di non incazzarmi piĆ¹ perchĆ© stai male. E di non pretendere mai che tu sia felice. Prometto tutto.
Ho faticato non poco per riuscire a capire cosa possa spingere due persone che dicono di amarsi e che non hanno alcun ostacolo da affrontare, a decidere di non stare assieme. Mi sono detta che esistono amori talmente totalizzanti da riuscire a far male quando li si vive; mi sono detta che, all'opposto, ci sono amori che paiono eterni proprio perchĆ© non li si vive. Ma nessuna di queste motivazioni mi ĆØ parsa sufficiente a giustificare una scelta del genere.

Che ognuno di loro abbia dovuto sopportare grandi dolori giĆ  dall'infanzia, non li ha comunque privati di vivere, poi, i loro amori. E allora, perchĆ© non vivere quello che li lega? Per tutte le 116 pagine me lo sono chiesta e, a fine lettura, l'unica risposta che sono riuscita a darmi ĆØ che, tutto sommato, a queste due persone la situazione stesse bene proprio cosƬ.

L'amore, per me, ĆØ fatto di quotidianitĆ : di risvegli stropicciati e sonni arrabbiati, di baci al volo e di camicie da stirare, di parole rubate e di silenzi nervosi.
Nessun dolore, nessun ostacolo, per quanto insormontabile, potrebbe impedirmi di stare con la persona che amo. 

La scrittura della Rossotti, dal canto suo, ĆØ morbosa, cupa, scura. PiĆ¹ che ad una narrazione, ci troviamo di fronte ad uno sguardo storto sulla vita dei protagonisti.

Il pregio piĆ¹ grande di questa storia risiede sicuramente nella sua brevitĆ . Andare oltre, sarebbe stato davvero eccessivo!


La Libridinosa

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8 commenti:

  1. Nonostante la stroncatura, bellissima recensione!

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  2. concordo con Azzurra.
    Devo ammettere inoltre, che nel leggere la trama mi ĆØ venuto alla memoria un altro romanzo che staziona nella mia libreria da oltre un anno. per il momento non rientra nella mia wish list perchĆØ son piena fino a scoppiare di titoli che voglio assolutamente leggere, forse prossimamente potrei dargli una possibilitĆ  perchĆØ mi incuriosisce.

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