Data di pubblicazione: 11 gennaio 2018 || Pagine: 285
Trama: 5 || Personaggi: 5 || Stile: 5
Le assaggiatrici ĆØ un romanzo che, per qualche settimana, ho guardato con un certo sospetto. In un momento in cui nazismo, olocausto, Auschwitz e gli ebrei sembrano essere diventati un viatico alla vendita dei libri, il romanzo di Rosella Postorino ĆØ stato, per me, di difficile collocazione: solita storia o meraviglia da scoprire?
Il lĆ alla mia lettura lo ha dato la Bancarella Boss, Amanda, che lo ha definito viscerale.
Ć stato cosƬ che, dopo poche pagine, mi sono trovata condividere la tavola e il cibo con Rosa Sauer e altre nove assaggiatrici.
Ma chi sono queste donne? Mamme, mogli, vedove, figure con un destino in comune: assaggiare il cibo di Htler prima che venga servito al Furher, far sƬ che nulla di avvelenato arrivi nel suo piatto. Cavie.
Non merito nulla, a parte ciĆ² che faccio: mangiare il cibo di Hitler, mangiare per la Germania, non perchĆ© la ami, e neanche per paura. Mangio il cibo di Hitler perchĆ© ĆØ questo che merito, che sono.
Il personaggio di Rosa Sauer ĆØ liberamente ispirato a Margot Wƶlk, una donna che veniva pagata
proprio per assaggiare il cibo di Hitler.
In un momento in cui il cibo scarseggiava, queste donne avevano la possibilitĆ di nutrirsi regolarmente e veniva anche pagate per farlo.
Ma qual era il prezzo da pagare?
Rosella Postorino ci mette davanti al dramma umano, al non poter scegliere cosa fare della propria vita.
Un gruppo di donne costrette a mettere a rischio, quotidianamente, la propria incolumitĆ ; un gruppo di donne che nonostante perdite, dolore e destino comune, non riusciranno comunque a diventare amiche: la diffidenza, i segreti, la propria sopravvivenza saranno crepe troppo grandi da sanare.
Ć un romanzo in cui Hitler, pur essendone quasi il fulcro, rimane comunque sullo sfondo, quasi un'ombra che allunga la sua mano sulla vita delle assaggiatrici.
Non ci sono sorrisi in questa storia, il cui finale ĆØ di una tristezza disarmante. Non si sono speranze nel romanzo di Rosella, che si avvinghia al cuore del lettore sin dalle prime righe, penetra nella carne, scorre nelle vene, esattamente come quel veleno che rischiava di uccidere Rosa e le sue compagne.
Ć una storia da divorare, questa, perchĆ© ci sono dolori che vanno assorbiti e personaggi che rimangono sotto pelle e vanno protetti.
L'ho finito giusto la scorsa settimana. Che botta! Non volevo leggerlo, l'ho iniziato per caso, mi ha coinvolta e mi ha lasciato di un depresso.... Ma vale assolutamente la lettura!
RispondiEliminaDevo leggerlo, ormai ĆØ mio! Pure autografato e sono persino riuscita a evitarmi gli spoiler
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