Dario di Bordo - Come funzionano blog e blogger?


*in blu i commenti della Bacci*

Prendete una piattaforma che vi fornisca la possibilitĆ  di aprire un vostro spazio (detto blog) in maniera gratuita (Blogger e Wordpress rimangono, al momento le piĆ¹ utilizzate). Scegliete un nome che abbia un'assonanza con voi, con la vostra passione e con ciĆ² di cui intendete parlare e, soprattutto, che non esista giĆ  e che sia incisivo: insomma, uno di quei nomi che si fissi nella mente di chi, prima o poi, deciderĆ  di seguirvi! Per esempio scegliete un nome come "Libridinosa" e poi dite davanti ad una platea di ventenni che la vostra stanza ĆØ sempre aperta, e avete creato...immaginate voi cosa. Create il vostro blog... et voila: siete dei blogger! Ora si dice blogger...
Difficile? Assolutamente no! Come diceva qualcuno "Basta poco, checcevĆ²!"

Adesso, perĆ², entriamo nel dettaglio della questione e limitiamoci a parlare di quello che ĆØ il settore che mi compete: i blog che si occupano di libri! Aaaaah, di libri parli! Sappi che con questa rivelazione tre quarti di lettori se ne sono giĆ  andati.
Come potrete immaginare, anche questo post nasce sull'onda della diatriba sorta nei giorni scorsi tra una book blogger e una editor/blogger (se non sapete di cosa parlo, qui trovate il video che ha dato il via a tutto 'sto casino).
L'errore piĆ¹ grande di questo video, quello che ha infastidito molti di noi, tanto da farci lanciare addirittura un hashtag (#iostoconiblogger) ĆØ che la signora Chiara Berretta Mazzotta ha fatto di tutta l'erba un fascio: tutti i blogger che chiedono o accettano copie omaggio sono dei marchettari. Marchettara a rapporto!

E visto che io marchettara non lo sono mai stata e che bazzico in questo mondo da abbastanza tempo da aver visto cose che voi umani... ho deciso di spiegarvi perchĆ©, forse, la signora si ĆØ potuta permettere di fare un discorso cosƬ generalista! Siete pronti? Mettetevi comodi e prendete i pop-corn! Che, preparo pure per te? Petta che prendo anche da bere. Ok, pronta!

Il "blogger" marchettaro ĆØ colui che non chiede una copia (che sia digitale o cartacea) ad un editore, ma la PRETENDE. Non fate quella faccia lƬ, perchĆ© non sto raccontando favole: ci sono blogger che pretendono le copie: scrivono agli addetti stampa delle Case Editrici dicendo che vogliono la copia di quel tale libro. Oppure scrivono agli autori del libro che vogliono e pretendono la copia in cambio di una recensione positiva. Eh giĆ , esistono.
Se, per puro caso, la risposta che ricevono ĆØ negativa, questi "blogger" non parleranno mai di quel libro. 
Il Blogger serio, invece, ĆØ colui che invia una mail all'ufficio stampa chiedendo, se possibile, una copia del libro che vorrebbe leggere e recensire. Se la risposta che riceve ĆØ affermativa, il Blogger serio leggerĆ  quel libro nel momento stesso in cui arriverĆ  tra le sue mani (o sul suo e-reader) e lo recensirĆ , esprimendo quello che ĆØ il suo pensiero, che sia esso positivo o negativo.
Se, come capita spesso, non riceverĆ  nessuna risposta dall'ufficio stampa, il Blogger serio provvederĆ  ad acquistare la copia per conto suo o la prenderĆ  in prestito nella biblioteca della sua cittĆ  (in questo caso, i Blogger seri ubicati in cittĆ  del Nord Italia sono un po' piĆ¹ avvantaggiati). 
AltresƬ, se il Blogger serio riceverƠ una copia digitale del libro richiesto e, dopo la sua lettura, scopre di avere tra le mani un piccolo capolavoro, correrƠ ugualmente in libreria perchƩ vuole assolutamente possedere la copia fisica del romanzo tanto amato!
Trovate la differenza tra la prima e la seconda categoria, su!
Poi ci siamo noi che siamo blogger minchione, serie nel rapporto con le Case Editrici, minchione nella vita!

Il "blogger" marchettaro ĆØ quello che ACQUISTA followers su Instagram per far vedere alle Case Editrici di essere molto seguito. Che c'entra Instagram, direte voi? La risposta ĆØ semplice: anche i social seguono una loro moda e, se fino a qualche anno fa, si puntava molto piĆ¹ sulle pagine Facebook e su Twitter, nell'era delle foto a tutti i costi, ĆØ Instagram il social che tira per la maggiore. Quindi, il "blogger" marchettaro acquista followers. Non sapevate che si potesse fare? Visto? Vi apro sempre nuovi orrizonti! Dopo la stanza, pure gli orizzonti... Ci sono apposite app e vari siti che consentono, dietro lauto compenso, di ottenere nuovi followers. Come fare a scoprire chi ha un seguito reale e chi un seguito pagato? Se avete un po' di tempo da perdere, controllare quei profili nati da poco e che hanno giĆ  20 mila e piĆ¹ followers, cliccate sul numero dei followers e vi accorgerete che un buon 80% ĆØ composto da arabi, giapponesi, russi e quant'altro. Spiegatemi perchĆ© un giapponese che si occupa di fitness dovrebbe seguire me, italiana, che parlo di libri, su! **veniva imbavagliata**
Altro metodo per "sgamare" questi giochetti, ĆØ controllare quanti mi piace e quanti commenti abbiano le foto di queste persone. ƈ vero che il cambio di algoritmo di Instagram (tranquilli, non sto dicendo parolacce, se non siete nel giro so che potreste avere questa impressione!)... dicevo, il cambio di algoritmo rende meno visibili le foto; ma se una persona ha 20 mila followers reali, vi assicuro che Instagram le sue foto le piazzerĆ  sempre in cima e se quei 20 mila followers non sono comprati, quelle foto dovranno per forza avere un numero di like e di commenti che giustifichi questi numeri! E invece no, quelle foto non se le fila nessuno (sempre perchĆ© al giapponese istruttore di fitness frega poco della copertina di un libro!).
Il Blogger serio, invece, i followers se li suda uno per uno! Ora vai a farti una doccia perĆ², perchĆ© puzzi. Come? Impegnandosi a fare delle foto carine, essendo attivo sul profilo, rispondendo ai messaggi che riceve, postando stories interessanti e/o divertenti, seguendo, a sua volta, profili affini al suo! Insomma, nel gergo del nostro mondo: produce contenuti! Siaaaaamoooo bloooggeer, oltre le foto c'ĆØ di piĆ¹!
Qual ĆØ la differenza tra il marchettaro e il Blogger serio? Il primo riceve una quantitĆ  spropositata di cartacei che, spesso, utilizza per fare dei giveaway che gli portino nuovi followers. Il secondo posta le foto di quando va in libreria a comprare i libri che vuole!

Vi sembro matta, vero? Naaaaaaa Vi sembro una che sputa veleno sugli altri perchĆ©, spesso, riceve un due di picche dalle Case Editrici? Ecco, questo no. Mi spiace, ma ho le prove di tutto ciĆ² che vi sto dicendo. Per ovvie ragioni (diciamo che non ho voglia di beccarmi una sfilza di querele, che giĆ  cosƬ di problemi da risolvere ne ho parecchi) non posso fare qui nomi e cognomi, ma se volete saperne di piĆ¹, contattatemi in privato e avrete le vostre risposte! Ti piace vivere pericolosamente, eh? Quello che posso fare, perĆ², ĆØ dirvi che ci sono persone che proprio a fronte del loro alto seguito su Instagram, ricevono copie cartacee da tutte le maggiori e minori Case Editrici italiane. Persone che poi, sui loro microscopici blog, scrivono "recensioni" che sono composte da 10 righe di trama in cui vi accennano qualcosa del romanzo e due righe (sƬ, due righe!) in cui vi dicono che il libro ĆØ bello e potete andarlo a comprare. Tanti ringraziamenti alla Casa Editrice che ha fornito la copia e cari saluti a tutti!
AltresƬ, spessissimo queste copie omaggio vengono messe in palio con una sfilza di giveaway-acchiappa-lettori!

Ecco, questa ĆØ una persona che fa marchette. Ma di chi ĆØ, in fondo, la colpa di tutto ciĆ²? Lei ci ha provato e c'ĆØ riuscita (a me fa ugualmente schifo una persona cosƬ, ma chi sono io per giudicarla?). Il problema, in questo caso, sono tutti quegli uffici stampa che preferiscono collaborare con una come lei.
Io mi permetto di parlare per me e per quel gruppo di Blogger corrette che davanti a queste cose non solo storce il muso, ma si sente anche presa in giro, sminuita e spesso ha anche voglia di mollare: quello che ci fa andare avanti ĆØ l'essere consapevoli di essere oneste! Sempre e comunque!

Il "blogger" marchettaro ĆØ quello che ti chiede di iscriverti al suo blog perchĆ© lui "ha bisogno di followers per poter chiedere i libri alle Case Editrici". E il blog in questione ĆØ aperto da 10 minuti e ha 2 Lettori Fissi (uno dei quali ĆØ il "blogger" stesso!). PerchĆ© ĆØ questo che molti pensano: che basti aprire un blog per poter ricevere libri gratis. 
Il "blogger" marchettaro ĆØ quello che raccatta lettori fissi a suon di blogtour e giveaway (ci sono blogger che campano solo con i blogtour, sapete?). E ci sono gruppi Facebook in cui la mafia delle bookblogger decide chi potrĆ  prendere parte ai blogtour, quando andranno organizzati, in che modo e per quali libri. Se non fate parte della mafia, lasciate perdere: non ci sarĆ  modo, per voi, di riuscire ad organizzare qualcosa di carino! Gli amici tienitili stretti ma i nemici ancora di piĆ¹. - cit. da"Il padrino" -
Ma anche qui, gli uffici stampa, spesso sono senzienti e complici!
Il Blogger serio si ĆØ sudato, giorno dopo giorno, ogni singolo Lettore Fisso, limitando i blogtour solo a libri che ha veramente voglia di far conoscere e i giveaway a pochissime e specialissime occasioni!
Cosa ottiene in cambio il Blogger serio? Una beata mazza!! Da baseball?

Il "blogger" marchettaro rivende, spessissimo, i libri che ha ricevuto in omaggio dalle Case Editrici e, spessissimo, lo fa senza neanche averli letti.
Il Blogger serio (e povero!) i libri li tiene tutti, anche a costo di infilarli negli stipetti della cucina, sotto il divano, nei mobili del bagno. Era proprio necessario dare tutte queste informazioni? Sai che Santo ci legge... Un omaggio ĆØ un omaggio e non si vende! Se proprio, ma parliamo di limiti estremi, ci ritroviamo con dei libri che non ci sono piaciuti o che ci sono stati inviati senza che noi li richiedessimo e con la minaccia di divorzio da parte di un marito che si ĆØ ritrovato a dormire con tre volumi al posto del cuscino, allora, ma solo in quel caso, li doniamo alla biblioteca!

I "blogger" marchettari sono quelli sui cui blog trovate SOLO recensioni positive. Io sono la prima che ammette che, col tempo, ovviamente, ho imparato a filtrare le letture: se, qualche anno fa, mi capitava di incappare in almeno una ventina di libri mediocri se non brutti ogni anno, adesso questa soglia si ĆØ notevolmente abbassata! Ma questo non basta per far sƬ che le letture brutte capitino. Quindi, diffidate assolutamente da quei blog in cui trovate solo recensioni super-positive!
Qual ĆØ il tornaconto? Molte Case Editrici chiedono esplicitamente di non pubblicare una recensione nel caso in cui questa sia negativa, pena la fine della collaborazione. Molti "blogger" sanno che, nel caso in cui pubblicheranno una recensione negativa, nĆ© l'autore nĆ© l'editore avranno alcun interesse a divulgarla, condividendola sui social. Che vuol dire? Che quel post avrĆ  meno visualizzazioni degli altri! Cosa cambia per il "blogger" marchettaro? Che la sua auto-stima ne patirĆ  e lui non potrĆ  sputarsi in faccia guardandosi allo specchio senza farsi piĆ¹ schifo del solito! Ma povera stella!
Il Blogger serio ĆØ quello che vi dirĆ  SEMPRE cosa pensa di un libro: che sia stato acquistato da lui, inviato da una Casa Editrice o dallo stesso autore, che sia in formato cartaceo o digitale, il Blogger serio (e capace) saprĆ  sempre spiegarvi perchĆ©, dal suo punto di vista, un libro andrebbe o meno letto!

Ecco, queste sono le differenze tra Blogger seri e marchettari. Questi sono i motivi per cui molti di noi si sono tanto risentiti davanti alle parole della signora Berretta Mazzotta. Nessuno pretendeva che la signora facesse un elenco cosƬ dettagliato; sarebbe bastato non generalizzare a quel modo, dire due parole in piĆ¹ per far capire all'utente medio che non tutti i blogger sono dei venduti, dei ricattatori, dei falsi... dei marchettari, insomma!
Io spero che questo post, una volta di piĆ¹, serva a far capire a voi lettori che non ĆØ tutto cosƬ bello, che gli uffici stampa hanno, come tutti al mondo, le loro preferenze: spesso collaborano con gente che scrive recensioni degne di bambini di scuola elementare, spesso preferiscono intrattenere collaborazioni con qualcuno solo perchĆ© c'ĆØ un rapporto di amicizia. Ogni volta in cui ci vedrete spacchettare un pacchetto contenente un libro, ricordatevi che per quell'omaggio ci sono dietro almeno 10 rifiuti o mail senza risposta. Che noi siamo gli stessi che comprano tantissimi libri - taaaaaantissiiiimi - e che quello che facciamo lo facciamo per passione, per amore verso i libri e la lettura e perchĆ©, infine, quando si ricevono messaggi come quello qui a fianco, pensiamo che, tutto sommato, ne valga ancora la pena!
E queste sono le sole cose che contano!


La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

18 commenti:

  1. Bellissimo post. Soprattutto chiarissimo e puntuale. Io ho aperto da poco il mio blog, ma non credo sia facile... e come dice la Bacci forse sono una blogger minchiona...

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  2. Uau mi si ĆØ aperto un mondo! Quasi quasi lo apro anche io un blog di libri!

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  3. "Persone che poi, sui loro microscopici blog, scrivono "recensioni" che sono composte da 10 righe di trama in cui vi accennano qualcosa del romanzo e due righe (sƬ, due righe!) in cui vi dicono che il libro ĆØ bello e potete andarlo a comprare." Sante parole. Santa (e triste) veritĆ . Frustante, certo, ma fortunatamente esiste una cosa chiamata passione che ci spinge, nonostante i numerosi ostacoli, ad andare avanti.

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    1. E poi ci siamo noi (e sottolineo NOI) che trascorriamo ore per scrivere, limare, rivedere ogni singola riga delle nostre recensioni. Ma, come dici tu, andiamo avanti spinti dalla passione, quindi che ce ne frega?

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  4. Mi trovi assolutamente d'accordo su tutto. ;) Le generalizzazioni, poi, non portano mai a nulla di buono.

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  5. Io ,da prof, leggo e faccio leggere, spesso anche collaborando con librerie cittadine, e non ricevo NEANCHE UNA COPIA. Mi viene PRESTATO il libro perchƩ lo legga e poi sono tenuta a restituirlo alla scuola. Come vedi sei in buona compagnia.
    Per quanto riguarda il blog o Instagram, ho troppi pochi followers per interessare qualcuno e vivo felice

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    1. Io credo che il miglior riscontro che possiamo avere sia la stima dei nostri "colleghi" blogger e i nostri lettori! FinchƩ loro avranno fiducia in noi, non ci sarƠ nulla di cui preoccuparsi

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  6. Ho letto entrambi gli articoli che avete dedicato a questo argomento, unici e assolutamente veritieri. Sono una blogger da due anni e nel corso di questo tempo mi sono vista sorpassata (in numero di utenti) da moltissimi blog che, come descrivete voi, non si comportano proprio bene! Questo ĆØ estremamente demoralizzante ma, per fortuna, sono abbastanza demente da continuare questa avventura!

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    1. Si dice minchiona, non demente! Fai parte del gruppo, ti vogliamo bene, quindi adeguati e sii minchiona con noi!

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  7. Ben fatto. No, davvero, 1) perchĆ© sia nel video che nei commenti di Book Blister si batte piĆ¹ di una volta sulla questione deontologica 2) perchĆ© nel calderone vengono buttate alla rinfusa tutte le categorie, blogger, giornalisti, librai: praticamente, una iper-generalizzazione. Ora, se ĆØ vero che il discorso di Berretta Mazzotta vuole concentrarsi soprattutto sulla figura che ci rimette di piĆ¹, che ovviamente ĆØ sempre e comunque lo scrittore, questo tuttavia non rende meno grave il fatto di non disturbarsi a fare i dovuti distinguo, tra categorie (blogger/giornalisti/librai) e sottocategorie (blogger/marchette). Poi. Vogliamo parlare del vilipeso scrittore che deve pagare di tasca sua la copia omaggio, perchĆ© l'editore ha finito la quota stabilita? Benissimo, ma lƬ allora devi tirare in ballo l'incompetenza dell'ufficio stampa che tra la recensione copia-incolla del blogghettaro dal largo seguito e la recensione di un blogger che si mette d'impegno (e quindi naturalmente ci perde anche del tempo) per dare al suo lettore dei contenuti, il bravo addetto all'ufficio stampa che fa? Sceglie la prima opzione. Mi chiedo: perchĆ©? Insomma: se sei un grosso editore non hai bisogno del blog dalle migliaia di visualizzazioni per far girare il tuo prodotto. Se sei un medio/piccolo editore, davvero tieni cosƬ poco al contenuto del blog col quale stringi una collaborazione?

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    1. Oh! E dimenticavo il meglio: la copia omaggio per il blogger non ĆØ un «compenso» ĆØ un «impegno».

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