Recensione ‘Una volta è abbastanza’ di Giulia Ciarapica - Rizzoli



Titolo: Una volta è abbastanza || Autore: Giulia Ciarapica || Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 2 aprile 2019 || Pagine: 366

L'Italia è appena uscita dalla guerra. A Casette d'Ete, un borgo sperduto dell'entroterra marchigiano, la vita è scandita da albe silenziose e da tramonti che nessuno vede perché a quell'ora sono tutti nei laboratori ad attaccare suole, togliere chiodi, passare il mastice. A cucire scarpe. Annetta e Giuliana sono sorelle: tanto è eccentrica e spavalda la maggiore - capelli alla maschietta e rossetti vistosi, una che fiuta sempre l'occasione giusta - quanto è acerba e inesperta la minore, timorosa di uscire allo scoperto e allo stesso tempo inquieta come un cucciolo che scalpita nella tana, in attesa di scoprire il mondo. Nonostante siano così diverse, l'amore che le unisce è viscerale. A metterlo a dura prova però è Valentino: non supera il metro e sessantacinque, ha profondi occhi scuri e non si lascia mai intimidire. Attirato dall'esplosività di Annetta, finisce per innamorarsi e sposare Giuliana. Insieme si lanciano nell'industria calzaturiera, dirigendo una fabbrica destinata ad avere sempre più successo. Dopo anni, nonostante la guerra silenziosa tra Annetta e Giuliana continui, le due sorelle non sono mai riuscite a mettere a tacere la forza del loro legame, che urla e aggredisce lo stomaco. Giulia Ciarapica ci apre le porte di una comunità della provincia profonda: tra quelle colline si combatte per il riscatto e tutti lottano per un futuro diverso. Non sanno dove li porterà, ma hanno bisogno di credere e di andare.




...resta solo quel che conta, e conta soltanto ciò che resta. Al di là di tutto. Nonostante tutto.
La casa in cui ho vissuto con i miei genitori, si trovava in una via secondaria della mia città e una delle cose che ricordo con più nostalgia è l'odore che sentivo quando, rientrando da scuola, passavo davanti al laboratorio del calzolaio.
Quell'odore misto di mastice, pelle e lucido da scarpe era, per me, qualcosa di meraviglioso, tanto da portarmi sempre a rallentare un po' il passo quando mi trovavo davanti al laboratorio!
Perché vi racconto questo aneddoto? Perché quando ho iniziato a leggere il romanzo di Giulia Ciarapica, io ho risentito esattamente quel profumo!

Una volta è abbastanza, primo romanzo di una trilogia, è una saga familiare che, partendo dal 1945, ci racconta la storia di un piccolo paese marchigiano, Casette d'Ete, e dei suoi abitanti, uomini e donne che hanno fatto del lavoro e della fatica uno stile di vita.

Attraverso gli occhi di Annetta e Giuliana, due sorelle dai caratteri tanto forti quanto contrapposti, l'autrice ci accompagna tra le vie e nelle case di questo piccolo paese del centro Italia.
Quasi ci accomodassimo in poltrona per guardare un vecchio film in bianco e nero, ci troveremo a condividere i dolori, le gioie, le sconfitte, le invidie e le perdite di un gruppo di persone che, a loro volta, dovranno affrontare i problemi della quotidianità, ma anche il profondo cambiamento sociale ed economico che investirà il nostro Paese negli anni del dopoguerra.

Giulia Ciarapica costruisce dei personaggi reali e palpabili, perfetti nelle loro imperfezioni, talmente veri nelle loro emozioni e irruenti nei loro sentimenti che si rischia di trovarsi a parlare con loro durante la lettura!
La rivalità amorosa tra le sorelle Annetta e Giuliana è solo uno dei tanti motivi per cui questo romanzo tiene il lettore legato a sé dalla prima all'ultima pagina.
Annetta è una donna ribelle, sfacciata, libera; una donna che mette sempre se stessa e le sue esigenze davanti agli altri.
Giuliana, invece, è solida, quasi rigida nel dar voce alle sue emozioni; è concreta, tenace, forte.
L'amore tra lei e Valentino, ex fidanzato della sorella, è un sentimento talmente tangibile e reale che pare quasi di poterlo toccare con mano.
I grandi amori si presentano sempre con il vestito migliore, ma a guardarli da vicino, si rischia di notare tutte le scuciture.
Ma la cosa che più mi ha stupita di di questo romanzo, è il modo in cui l'autrice è riuscita a raccontarci la quotidianità di un paese e della sua gente.
Mentre leggevo Una volta è abbastanza mi è sembrato di sentire i martelli che battevano le suole, gli aghi che sfioravano il pellame; ho sentito il suono metallico della macchine da cucire e il chiacchiericcio delle donne durante le ore di lavoro.


Ho camminato, al gelo d'inverno e sotto il cocente sole estivo, per le polverose strade del paese. Ho sbirciato, attraverso le imposte accostate, nelle case e ho sentito quell'odore di ragù che sa sempre di famiglia.
A Casette d'Ete ognuno campa per sé, mentre sbircia la vita degli altri dal buco della serratura.
Ho visto attività nascere e ingrandirsi, idee farsi concrete; ho visto bambini nascere e amori finire.
Riuscire a provare sensazioni di questo tipo durante la lettura di un romanzo, implica il trovarsi davanti ad una scrittura coinvolgente, emozionante, reale, calda.
Che Giulia Ciarapica sapesse scrivere non lo scopro certo io! Che fosse in grado di mostrare una tale maturità narrativa già al primo romanzo, è stata una piacevole sorpresa!

Giulia ha creato una storia vera, usando il dialetto ove necessario, rendendo così i dialoghi reali, quotidiani e senza che questo infici sulla scorrevolezza della lettura.
La trama è un continuo crescendo di emozioni che culmina in un finale che toglie il fiato e da il là all'attesa del secondo romanzo!


E adesso che ho fatto il mio dovere di blogger, torno a indossare i panni dell'amica e uso questo luogo  pubblico (che in fondo è casa mia!) per dire a Giulia che scrivere questa recensione è stato come un parto! Non so se sono riuscita a rendere giustizia al tuo romanzo, ma so che le emozioni che ho provato nel leggerlo le porterò con me per tanto tempo!
Ora, stella bella, esci il secondo libro perché io ho bisogno di sapere!

La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

4 commenti:

  1. *allunga ancora la Wishlist*
    Ok lo ammetto, io aspettavo davvero la tua recensione perché, al di là del rapporto che vi lega, so che avresti scritto delle parole sincere, positive o negative. Le saghe famigliari sono sempre un azzardo, perché possono essere perfette oppure annoiare allo sfinimento.
    Leggendo le tue parole non posso far altro che mettere il romanzo in WL, sperando di leggerlo presto!

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  2. Messo nella lista dei libri da, leggere.
    Grazie per questa recensione e per le altre che leggo sempre con molta curiosità.
    Francesca

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