La Muntagna s'era risvegliata quella mattina
E di colpo sono tornata in Sicilia, ho visto il cielo scurirsi sotto la nube di cenere che Idda sputa fuori, ho sentito i boati susseguirsi, ho visto la lava, rossa rossa nel buio notturno, scivolare veloce a valle. Ho riassaporato quel fascino misto a paura che lei, solo lei, l'Etna, sa incutere in noi siciliani. Se la vita l'hai trascorsa ai suoi piedi, l'Etna ĆØ tante cose: ĆØ amica, ĆØ compagna, ĆØ sorella, ĆØ nemica, ĆØ paura. Ma da lei, cosƬ come dal mare, non si puĆ² prescindere: la Sicilia ĆØ una terra strana, quasi un mondo a sĆ©, quasi quel mare che la circonda e la separa dal resto, la renda inviolabile e un po' magica. La Sicilia non la puoi spiegare a chi non ci ĆØ nato: ĆØ una terra dura ma orgogliosa, tenace, cocciuta, arrogante come la sua gente! La Sicilia ĆØ una mamma che ti bacia col sole e ti accarezza col vento, ma con quegli stessi elementi ti brucia e ti schiaffeggia. La Sicilia ĆØ quella terra da cui fuggi via, ma alla quale vorrai sempre tornare, fosse anche per un ultimo abbraccio.
Sabbia nera, primo volume di quella che, al momento, ĆØ la trilogia che vede protagonista il Vicequestore della Squadra Mobile di Catania, Giovanna Guarrasi, Vanina per gli amici, racchiude tra le sue pagine l'essenza stessa della mia terra!
Vanina ha 39 anni, un passato doloroso alle spalle che continua a condizionare la sua vita e un carattere tutt'altro che facile. In questo primo volume ci troveremo ad affrontare quello che, a tutti gli effetti, puĆ² definirsi un cold case. In una villa alle pendici dell'Etna, infatti, viene rinvenuto il cadavere mummificato di una donna e da qui partiranno una serie di indagini a ritroso che ci porteranno indietro di molti anni.
Devo fare una confessione: ero molto restƬa ad approcciarmi a questa serie, un po' per la solita storia del "ormai si pubblicano solo romanzi in serie", un po' per la presenza dell'ennesimo Vicequestore. A convincermi sono stati i pareri entusiasti della Bacci e di Lallina (una delle due pareva un'invasata, diciamolo! E lascio a voi il compito di indovinare quale delle due fosse!). CosƬ, a ridosso della pubblicazione del terzo romanzo, ecco che io ho acquisto i primi due!
Togliamoci subito il sassolino dalla scarpa: io non mi sono innamorata di Vanina, neanche infatuata in veritĆ . L'ho trovato un personaggio ben costruito, sƬ, ma con un fondo di saccenza che mi ha spesso irritata durante la lettura. Alcuni atteggiamenti, certe risposte che dĆ , potrebbero portare il lettore a fare un paragone con Rocco Schiavone. No, Vanina e Rocco sono diametralmente opposti, benchĆ© entrambi portino dentro un grande dolore. Ma se Rocco si ama incondizionatamente e sempre, Vanina si stima per le sue capacitĆ professionali: Rocco ha un'umanitĆ di fondo che viene a galla nei momenti piĆ¹ impensati, Vanina ĆØ glaciale, retta, a tratti antipatica.
Il giallo contenuto in questo primo romanzo ĆØ interessante, anche se un po' telefonato e, soprattutto verso la fine, confusionario. Diciamo che se si ĆØ lettori avvezzi al genere, non sarĆ difficile individuare il colpevole ben prima della fine del romanzo.
Sono tanti i personaggi che ruotano attorno al Vicequestore Guarrasi: tra colleghi, amici e familiari, la Scalia ci porta all'interno della vita di qualunque persona nata e cresciuta in Sicilia, una vita ricca di conoscenti, di affetti che perdurano nel tempo, di amici degli amici che, alla lunga, entrano a far parte della nostra quotidianitĆ . Una rete a trama fitta, quella che avvolge Vanina e che, sicuramente, ritroveremo nei romanzi successivi.
Ć uno, e grande, il vero motivo per approcciarsi alla lettura di questo romanzo: la Scalia ci accompagna in un meraviglioso viaggio fatto di profumi e di sapori che ci vengono raccontati con tale ardore e maestrƬa da risultare pressochĆ© reali agli occhi (e al palato!) del lettore! L'autrice ci conduce in quella che, sicuramente, ĆØ un'introduzione alla vita e alla storia del personaggio di Vanina; un personaggio che spero di riuscire ad apprezzare maggiormente nei prossimi romanzi!
Ci sono libri che ti lasciano diverso, dopo che li hai letti.
RispondiEliminaQuesto mi ha lasciato quattro ore piĆ¹ vecchio.
Un giallo pieno di personaggi, tutti con lo spessore di un foglio di carta e molti fotocopia di altre "macchiette" ormai tipiche della giallistica italiana: l'amica avvocato/giudice modaiola, il fedele braccio destro non brillante ma efficiente, l'immancabile medico legale antipatico/amicone e il capo della Scientifica antipatico/amicone (mai che ce ne sia uno dal carattere normale).
A metĆ circa, il lettore, avendo a disposizione tutti gli indizi, ha giĆ capito come si sono svolti i fatti e chi ĆØ il colpevole. Poi ci si trascina per altre 200 pagine dietro il geniale investigatore che invece ci mette un po' di piĆ¹.
C'ĆØ anche l'immancabile colpo di scena finale che normalmente dovrebbe far dire al lettore "PerĆ²! Chi se lo sarebbe aspettato?" e invece ĆØ solo una complicazione artificiosa aggiunta a cose fatte e che ormai ti lascia indifferente.
Non parliamo poi degli artifici macchinosi che servono a reggere – faticosamente – la trama (chi affiderebbe tre fogli di carta compromettenti ad un terzo perchĆ© li distrugga? Non ce l'hai un cerino?)
Insomma, leggetevi Simenon, Chandler, Fruttero&Lucentini. Se li avete giĆ letti, rileggeteli.
Carissimo Carlo, mi spiace che questa lettura non abbia soddisfatto le sue aspettative. AhimĆØ, ĆØ un dazio che noi lettori siamo costretti a pagare quello di incappare, si spera occasionalmente, in lettura che non ci aggradano del tutto. Io ne traggo sovente insegnamento: mi aiutano a capire ciĆ² che puĆ² regalarmi ore gioiose ed emozionanti e ciĆ² che, invece, ĆØ meglio lasciare agli occhi e alle menti altrui!
EliminaLe suggerirei, sperando di non offendere il suo ego, di recensire i libri che legge su apposite piattaforme. Se proprio non ha le competenze, la voglia o il tempo per un blog, esistono molti siti e app che le consentono di esprimere il suo parere e dare i suoi suggerimenti a chi avrĆ voglia di leggere i suoi pensieri!
Farlo, commentando una recensione altrui, senza alcuno spunto di confronto, ĆØ un po' da parac...