Grande appassionato di gialli, Marzio Montecristo ha aperto da qualche anno nel centro di Cagliari una piccola libreria specializzata in romanzi polizieschi. Il nome della libreria, Les Chats Noirs, ĆØ un omaggio ai due gatti neri che un giorno si sono presentati in negozio e non se ne sono piĆ¹ andati, da lui soprannominati Miss Marple e Poirot. Nonostante il brutto carattere del proprietario, la libreria ĆØ molto frequentata, ed ĆØ Patricia, la giovane collaboratrice di Montecristo, di origini eritree, a salvare i clienti dalle sfuriate del titolare. La libreria ha anche un gruppo di lettura, “gli investigatori del martedƬ”, un manipolo di super esperti di gialli che si riuniscono dopo la chiusura per discettare del romanzo della settimana. Ć una banda mal assembrata ma molto unita, di cui Marzio ĆØ diventato l’anima, suo malgrado. Un anno prima il gruppo si ĆØ dimostrato capace di aiutare una vecchia amica di Montecristo a risolvere un vero caso da tutti considerato senza speranza. Ora la sovrintendente Angela Dimase torna a chiedere la loro collaborazione per un’indagine che le sta togliendo il sonno: un uomo incappucciato si ĆØ presentato a casa di una famiglia, ha immobilizzato due coniugi e il loro figlioletto e ha intimato all’uomo di scegliere chi doveva morire tra la moglie e il figlio; se non avesse deciso entro un minuto, li avrebbe uccisi tutti e due. Il sadico killer viene presto soprannominato «l’assassino delle clessidre», visto che sulla scena del crimine ne lascia sempre una. Riusciranno gli improbabili “investigatori del martedƬ” a sbrogliare anche questo caso?
Io ho un'enorme disgrazia che costella le mie giornate e si chiama Bacci (qui la sua recensione). Disgrazia che mi porto appresso da ormai piĆ¹ di un lustro e che, tra le varie problematiche quotidiane, mi ricorda quanto sia deleterio essere sua amica ogni qualvolta fa capolino tra i miei messaggi (o nelle storie di Instagram) parlando di libri.
L'ultimo, in ordine di tempo, ĆØ il romanzo di cui parliamo oggi: La libreria dei gatti neri di Piergiorgio Pulixi, autore di cui non avevo mai letto nulla.
Due i punti che facevano partire svantaggiato questo titolo nella mia personale scala di valori: ĆØ un giallo (genere a me poco congeniale) e nel titolo (oltre che in copertina) sono presenti libri e gatti, assoluto deterrente che profuma di fregatura per ogni lettore sano di mente!
Ma la Disgrazia di nome Bacci ha parlato e davanti al suo: "Marzio siamo io e te senza filtri", ho ceduto!
Ma quindi, chi ĆØ questo Marzio? Marzio Montecristo, 39 anni, sardo, ex insegnante elementare, capelli arruffati e barba incolta, ĆØ il titolare de "Les Chats Noirs", libreria indipendente specializzata in romanzi gialli e polizieschi.
Il nome della libreria ĆØ un omaggio ai due gatti neri, Miss Marple e Poirot, che, un giorno, si sono presentati in negozio e ne hanno preso possesso.
Ed ĆØ anche grazie a loro e a Patricia, collaboratrice di Marzio, che la libreria ĆØ molto frequentata.
A fare da ciliegina sulla torta, poi, il gruppo di lettura de "Gli investigatori del martedƬ", che vede uno sparuto e poco eterogeneo gruppo di appassionati lettori che si riunisce a discernere di romanzi in compagnia di un buon calice di vino e di qualche delizioso manicaretto!
La libreria dei gatti neri parte subito col botto... in senso letterale: un colpo di pistola, quello che uccide Lucia, 36 anni, madre del piccolo Lorenzo, 10 anni appena, che, legato e imbavagliato assieme al padre, ĆØ costretto ad assistere al brutale omicidio della madre.
Sulla scena del crimine un unico ritrovamento: una clessidra. Perquisendo l'appartamento, l'Ispettore Flavio Caruso e la Sovrintendente Angela Dimase rinverranno una foto di Lorenzo in braccio al nostro libraio.
Complice l'amicizia tra lui e Angela, i due gli chiederanno aiuto per carpire qualche informazione in piĆ¹ da parte di Lorenzo, chiuso in un mutismo assoluto dovuto allo choc.
Ma quello della famiglia Vincis pare essere solo il primo di una serie di omicidi.
I casi piĆ¹ difficili sono sempre quelli piĆ¹ banali.
Pulixi costruisce un giallo che intriga il lettore, impegnato a seguire le indagini e osservare attentamente ogni indizio per capire chi sia l'assassino, ma, soprattutto, quale sia il movente che lo porta a uccidere cosƬ a sangue freddo.
Allo stesso tempo, ci si trova a vagare tra gli scaffali de Les Chats Noirs, assistendo divertiti agli esilaranti siparietti tra Marzio e i suoi clienti che, a meno di un salvifico intervento di Patricia, lasciano la libreria con un insulto anzichĆ© con un libro tra le mani! E sƬ, confermo ciĆ² che dice la Bacci: Marzio siamo noi!
Tra queste pagine troverete piĆ¹ di un sorriso e il pregio piĆ¹ grande ĆØ che si percepisce la spontaneitĆ con la quale quel sorriso affiorerĆ sulle vostre labbra; non si ha mai l'impressione che l'autore abbia costruito una situazione o un dialogo solo per "costringere" il lettore alla risata. Tutto risulterĆ immediato e genuino.
Allo stesso modo, sentirete una lacrima bagnare la vostra guancia una volta giunti alla fine di questa storia, sia per l'ultima parola pronunciata da Marzio che per la tristezza vi avvolgerĆ nel dover salutare quello che, nel frattempo, ĆØ diventato un amico fidato.
Ennesimo punto a favore: quando vi verrĆ rivelato il nome dell'assassino, ma, soprattutto, quando la sua stessa voce vi raccontarĆ perchĆ© ha ucciso, vi schierate, senza remora alcuna, dalla sua parte. E quante altre volte potete dire che vi sia capitata una cosa del genere?
Era dai tempi di Rien ne va plus di Antonio Manzini che non mi capitava di divorare un libro in un solo pomeriggio. Ed ĆØ dai tempi del Manzini d'oro che non mi accadeva di terminare una lettura e pensare che sƬ, mi piacerebbe davvero se questo romanzo fosse il primo di una serie (io che ai libri in serie sono diventata intollerante!).
Pulixi chiude perfettamente ogni situazione: il giallo viene risolto, l'assassino ĆØ stato catturato, il movente spiegato. Ma c'ĆØ Marzio, adorato Marzio, fermo dietro il bancone della libreria che pare attendere il nostro ritorno.
E per una volta, in barba ad Amazon, io in quella libreria vorrei proprio tornarci!
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