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6 novembre 2024

Recensione 'La vita a volte capita' di Lorenzo Marone - Feltrinelli


LA VITA A VOLTE CAPITA
Lorenzo Marone
Feltrinelli
5 novembre 2024
311 pagine


Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere una collezione di scatolette di fiammiferi per poi essere costretto per oltre cinquant’anni a collezionarle davvero. Ormai vedovo e ottantenne, con mille acciacchi e le giornate vuote, Cesare si trova ad affrontare un agosto in città. Nel condominio al Vomero sono rimasti in pochi: c’è la dirimpettaia gattara, ossessionata dalla telecamera al pianterreno; l’amico di una vita con cui Cesare gioca la stessa partita di scacchi da anni; e Lady Blonde, un’adolescente che non si stacca mai dal cellulare. E soprattutto ci sono i ricordi, ricordi subdoli che si insinuano dappertutto. Proprio lui che si è sempre dichiarato immune ai sensi di colpa, ora si trova a fare i conti con mille domande. E se nella vita fosse stato più risoluto, dolce e accogliente? Se avesse trovato il coraggio di lasciare la moglie? Se avesse passato più tempo con i figli? Se, in definitiva, avesse sbagliato tutto? Finché un giorno, nel parco in cui è solito portare Batman, il cane affidatogli dalla figlia, Cesare nota una ragazza dai capelli corti spruzzati di viola. Si chiama Iris e ha negli occhi qualcosa di fragile e familiare. È l’inizio di una goffa ma tenera amicizia, in cui Cesare trova inaspettatamente conforto. D’un tratto, ci sono persone di cui deve, e vuole, occuparsi, e questo lo fa sentire felice. D’un tratto, non c’è più da rimuginare, ma da agire, da aiutare. Perché la vita a volte capita quando meno te lo aspetti, e bisogna trovare il coraggio di afferrarla al volo.

1 ottobre 2016

...di quando sono finita su 'La Stampa' senza uccidere nessuno!

Era il febbraio scorso quando un certo Fabio Dutto mi scrisse: "Voglio portare Lorenzo (Marone) a Boves per Boves Letteraria" e voglio che sia tu a presentarlo (ahahahahahahahah).
Dopo 10 minuti di silenzio (ero svenuta, ma non ditelo a Fabio!), ho risposto con un "sì sì, va bene" pensando tra me e me che tanto non se ne sarebbe fatto nulla.

Passa qualche mese e sempre quel certo Dutto mi riscrive e... "Ok, abbiamo Lorenzo! Segna la data".
Io, ripetitiva, svengo nuovamente, mi riprendo, gli rispondo, segno la data in agenda e... ma sì, mancano mesi!
Peccato che il tempo abbia uno strano modo di scorrere: ci sono giornata e settimane che ti paiono lunghissime e altri che volano via in un soffio. Così, qualche giorno fa mi sono dovuta improvvisamente rendere conto che quei mesi si erano trasformati in giorni e poi in ore!

Ed ecco che il famigerato 29 settembre giunge a noi! Sono in fibrillazione da almeno una settimana e Dutto, giusto per calmarmi, la mattina mi invia la foto di un articolo pubblicato su La Stampa. Toh!
Sono finita sul giornale e non ho ucciso nessuno! Chi l'avrebbe mai detto?!

Ok, sono quasi le 14 ed è ora di uscire di casa e partire destinazione Boves. Sì, la faccio facile... ho ben 4 treni e un'ora di macchina che mi attendono. 
  • Trolley (che da 24 ore mi fissa minaccioso!): c'è
  • borsa con libro, occhiali, caricabatterie, telefono, iPad: c'è
  • io: ci sono (ma faccio sempre in tempo a scappare!).

Stazione di Soresina: "Dlin dlon... si avvisano i signori passeggeri che ... causa sciopero dei controllori ...". Ecco, cominciamo bene! Vuoi vedere che domani non riusciremo a tornare? Vabbè, intanto vediamo di partire!
Treno puntuale (sì, mi sono stupita anch'io!), arrivo a Treviglio e faccio il primo cambio. Uh guarda chi c'è? Il pinguino di Laura 2.0! Che carino! Sì, avete capito bene: su questo treno si gela e meno male che devo starci su solo mezz'ora. Oh guarda! C'è un gradino qui, devo ricordarmene quando scendo. State già ridendo? Avete capito, eh? Sì, stavo per andare giù di faccia! Ma non sarei io se non fossi scema, no?!
Altra stazione altro treno: Milano Centrale, treno già al binario (lui al 5 io al 13... oh caz...). Salgo, prendo posto e chiamo Lorenzo che, su quello stesso treno, ci sta dalle 11 del mattino. Mi raggiunge e... "Sei nervosa?" Un po'. "Ma noooo, stai serena! Ci divertiamo! Io sto zitto e tu parli". Sei un amico!
Si chiacchiera, si ride, si parla di libri, di progetti, di famiglia. Lorenzo sta leggendo il romanzo di Bianca Pitzorno, io ho in mano "Mia suocera beve" di Diego De Silva (e lui, orgoglioso della sua stalker, provvede subito ad inviare foto all'autore in questione). Io, da brava lettrice, ho un segnalibro, lui usa l'aletta della copertina per tenere il segno. Ecco, qui c'è qualcuno che ha bisogno di segnalibri!

Arriviamo a Torino, il tempo di un caffè con Monica Coppola (maaaaaammaaaaaaa!!) e ... altro treno altra corsa, l'ultima finalmente! Puzzo come una capra rientrata dal pascolo, ma arrivati ad Avigliana posso finalmente abbracciare Alice Basso che, vestita da femmina, ci fa da chauffeur sino a Boves.
In macchina, come potete immaginare, è tutto un ridere a crepapelle! 
Arriviamo a Boves e mi accoglie la mia stalker personale: Chiara!!! Povera stella, si è sobbarcata chilometri e chilometri per essere qui, ma che vogliamo farci? È la dura vita delle stalker e io ne so qualcosa!
Fabio ci urla che abbiamo solo 10 minuti per cambiarci, così schizzo in camera (che meraviglia 'sto posto!) con Chiara, mi spoglio, mi rivesto e sono fuori!
Si cena, si chiacchiera, conosco i ragazzi che si occupano dell'organizzazione di Boves Letteraria e finalmente stringo la mano a quella santa che sopporta Dutto tutti i giorni!

Dai su, è ora! Adesso mi guardo attorno e trovo un modo per scappare, che dite? No? Non posso? Ok, andiamo in Teatro. Ma quanta gente c'è? Dutto, lei temeva che non venisse nessuno, ma qui è tutto pieno!
Piazzate Alice (dotata di iPad per la diretta Facebook) e Chiara in prima fila, è ora di salire sul palco. Tocca a noi... niente, non posso più scappare!
Laura sei tesa? Noooo. Laura ti ricordi almeno una delle domande che hai preparato? Assolutamente no! Laura sai chi c'è seduto accanto a te? Ehm... ha un viso familiare... sì, lo so! È Lorenzo!

Non chiedetemi com'è andata, perché io non ricordo assolutamente nulla. Lorenzo ha parlato, la gente ha fatto domande, il wi-fi ci abbandonati dopo mezz'ora, praticamente su Facebook è stata trasmessa la parte seria. Poi è arrivata la parte del cazzeggio di cui, per fortuna, non rimarrà traccia! 
Ok, è andata: incontro finito, Lorenzo firma copie, io torno ad abbracciare Chiara ed Alice che continuano a ripetermi che sono stata bravissima (oh,  se lo dicono loro ci sarà da crederci, no?!).
Messaggio di Laura 2.0: "sei stata bravissima e hai pure tenuto a bada le gemelle" (ecco, lei non si smentirà mai! Ma io le voglio bene proprio perché è così... cretina!).

Per concludere degnamente la serata, si va a bere una cosa tutti assieme. Il tempo vola, è il momento dei saluti: Alice e Chiara si rimettono in macchina e vanno via. Io e Lorenzo torniamo al b&b che ci ospita.
"Lorenzo, tu hai capito qualcosa di tutto quel gioco di luci che ci hanno spiegato?"
"No"
"Bene!"
Andiamo a tentativi e riusciamo ad arrivare sani e salvi alle nostre camere.
'Notte, a domani!



29 settembre. Boves. Temperatura esterna: 10°. Io ho una zanzara in camera.
Dormo? No. Il sonno non arriva. Leggo messaggi, sbircio Facebook, riprendo in mano il romanzo di De Silva.
Ok, sono le 6, basta, mi alzo.

Alle 7.15 esco dalla camera e trovo una tavola imbandita ad accogliermi. Che meraviglia! Qualcuno qui mi adotta? Posso rimanere? Anzi, vi dico di più: se vi capita di essere in zona Cuneo e cercate un posto per dormire, ma un posto bello bello, eh! Uno di quei posti che entri e non vorresti più tornare a casa tua, con dei proprietari che ti accolgono a braccia aperte, con delle camere bellissime, con libri ovunque, un giardino spettacolare, un posto che trasmette il calore di una famiglia, vi consiglio assolutamente di andare al Bed&Breakfast La casa arancione, dove Andreina e Riccardo vi faranno sentire speciali!
Lorenzo mi raggiunge con la faccia beata di uno che si è fatto quasi 8 ore di sonno!
Colazione ricca ed abbondante per entrambi, con Lorenzo che voleva rifilarmi del formaggio alle 7.30 del mattino e si riparte.

Sciopero dei treni in agguato, Fabio ci porta in macchina sino a Torino. Primo treno per me, direzione Milano, viaggio assieme a Lorenzo e si continua a chiacchierare.
Arrivata a Milano saluto Lorenzo e finalmente riesco a sentire la mia Anima Ciambella (eh? Chi è? Che domande! Laura 2.0). Pare che lo sciopero non influisca, trovo il mio treno e mi accomodo.
Alle 12.45 arrivo a casa, con mio figlio che mi corre incontro e mio marito con i lucciconi agli occhi (sì, anche noi abbiamo un lato tenero!).

Cosa mi porto dietro di queste 24 ore? Tante emozioni, sicuramente! Tanto affetto, tanti amici. La sensazione di aver fatto un passetto in avanti come blogger, cosa che mai avrei pensato potesse accadere!
Mi porto dietro ore di chiacchiere con Lorenzo, il Lorenzo amico, non lo scrittore. Mi porto le risate di Alice (che quando ride brilla!), gli abbracci di Chiara (amica!); mi porto dietro Fabio e la sua dolcissima ragazza, Alice La Santa e tutti i ragazzi che si occupano di organizzare questo evento meraviglioso, che io scopro solo adesso. Ragazzi giovani e pieni di entusiasmo, un entusiasmo che vedi nei loro occhi!
Mi porto dietro i vostri messaggi che mi hanno riempito il cuore (grazie grazie grazie! Siete stati tantissimi a scrivermi e spero che tutte le belle parole che mi avete detto non siano dettate dalla paura!!!).
Mi porto dietro lo sguardo di mio marito e di mio figlio quando sono rientrata a casa e questo non ha prezzo!

Io non posso far altro che ringraziare Fabio che è stato così folle da volermi lì pur sapendo che non avevo mai fatto nulla del genere; Lorenzo che si è prestato ad essere la mia cavia; Alice che si è sobbarcata chilometri su chilometri solo perché io le avevo fatto giurare di non lasciarmi da sola; Chiara che mi ha tenuto la mano (e controllato le gemelle!) e poi Lea, Stefania e Laura che, anche se da lontano, erano lì con me!
Grazie e al prossimo incontro (sì, c'è altro che bolle in pentola!)

Intanto, se ve lo siete persi, qui c'è tutto ciò che è successo prima della morte del wi-fi



11 maggio 2016

...di Amici, di Scrittori e di Amici Scrittori!

Io una cosa devo dirvela: ODIO LE SORPRESE! Chiedete a Baba per avere conferma. Chiedete a mio marito che, ormai, ha quasi totalmente rinunciato a farmene una. Ecco, tutto si racchiude in quel quasi.
Perché sabato scorso il Coniuge è riuscito a sorprendermi e anche tanto! Qualche giorno fa abbiamo festeggiato i nostri 15 anni di matrimonio e, mi tocca riconoscerlo, questa volta mio marito è riuscito ad organizzare una giornata davvero meravigliosa; tra l'altro, con la complicità di due disgraziate dolcissime donzelle, conosciute dal mondo col nome di Lea e Stefania, le "Due lettrici quasi perfette", e di uno scrittore che dovrebbe essere AMICO MIO (non complice suo!).

Sabato mattina mi ha caricata in macchina e si è sorbito più di due ore di: "Dove andiamo? Dove mi porti? Siamo arrivati? Quando arriviamo?". Finché, esasperato, ha sparato musica a tutto volume e mi ha zittita!
Quando ho visto il cartello con la scritta Gardaland mi è salito un attimo di panico, lo ammetto! E niente, fatevene una ragione: io e i parchi divertimento non andiamo d'accordo e non avevo neanche un libro in borsa (perché Coniuge aveva detto che non mi sarebbe servito). Ma, fortunatamente, il viaggio è proseguito!

Finalmente il mistero viene svelato: Bassano del Grappa! E il mio cervello (che era ben sveglio e pimpante!) immediatamente butta fuori un collegamento: Bassano - Lea & Stefania - Lorenzo!!!

Bassano del Grappa ci ha accolti con un sole meraviglioso e un cielo azzurro che faceva quasi male agli occhi! Ma c'è stato qualcosa di più importante ieri: ci sono stati sorrisi timidi che sono diventati risate, ci sono stati abbracci e parole (e insulti, perché io e la Bacci interagiamo così!), ci sono state emozioni forti che si provano solo quando guardi negli occhi persone che, sino a quel momento, erano parole in una chat e voci in un telefono.

Ma la Libridinosa è stalker dentro, quindi vuoi che non avvisi "Lo Scrittore" della sua presenza in quel di Bassano? Telefono in mano e...: "Lorenzo, indovina dove sono?". E, dall'altra parte, una risatina malefica! Sapeva. Lui sapeva.

È stato così che mi sono ritrovata a vivere una giornata che definire bella è poco: una giornata che è stata un concentrato di Amicizia, quella che nasce spontanea e che si nutre di piccole cose ogni giorno!
Che Bassano del Grappa sia una città meravigliosa, non c'è bisogno che ve lo dica io (me ne sono
innamorata, lo ammetto!). Che la Baccichetto abbia ripetutamente tentato di buttarmi giù dal ponte ormai lo sanno anche i muri, che Lea sia di una dolcezza disarmante credo che traspaia non solo dalle foto. E che Lorenzo sia un Amico prima ancora che uno scrittore, una persona divertente ed umile come poche, beh... io lo avevo intuito ormai da tempo!

Seduti ad un tavolo di un piccolo locale di una magnifica piazza di Bassano del Grappa, Lea e Stefania hanno riempito me e Lorenzo di regali! E cosa c'è di più bello di trovarsi tra le mani oggetti che qualcuno ha fabbricato pensando a te?! 

Anche Lorenzo si è ricordato di me e ha mantenuto una promessa fattami qualche tempo fa (come dite? Non è affetto? È paura? Uff... che noiosi che siete!). E io adesso sono la felice proprietaria di un libro che trovare in versione cartacea è veramente impossibile. No, non parlo di Daria, che, per la
precisione, in questo momento si trova tra le mani di Lea e Stefania (minacce di morte ne abbiamo?), ma di "Le feste non vengono mai da sole" e di una raccolta di racconti.
La giornata è andata avanti tra chiacchiere e risate, tra un gelataio che voleva propinarmi un gelato vegano (a me? A me? Ma l'hai capito chi sono io? Mi avrà mica scambiata per la moglie di Brizzi?) e una visione strana di cui, però, vi parlerò nel Diario di Bordo di sabato prossimo.

La presentazione del libro? C'è stata, certo che c'è stata! Ed è stata anche bella! Innanzitutto, perché la  libreria è meravigliosa! Sita in un antico palazzo in centro città, ben fornita e con libraie gentili e simpatiche! Mentre aspettavamo Lorenzo, io e le due Perfette abbiamo giocato al "sì e no". Che gioco è? Semplice! Si gira tra gli scaffali e si indicano i libri dicendo sì se il libro lo si è letto ed è bello, no in caso contrario. Che pensavate? 
Con circa mezz'ora di anticipo, ci siamo sistemate in prima fila nella stupenda "Sala Nobiliare". Lorenzo è arrivato, puntuale come sempre. E, come sempre, tra una parola e l'altra, ha informato i presenti del mio essere stalker (grazie, eh, sei proprio un amico!).
Una cosa, questa volta, mi ha colpita particolarmente del racconto di Lorenzo. Mr. Marone ha ricordato di quando, lui che è cresciuto in una famiglia di avvocati, una di quelle famiglie in cui i discorsi ruotano attorno a politica e diritto, la sua camera era un po' un mondo a parte, un angolo diverso in cui lui si rifugiava tra videogiochi e una batteria da suonare! Lui l'ha definita "la piccola stanza che mi racchiudeva"! Mi sono emozionata davanti a queste parole, lo ammetto!
E mi è sembrato un po' di rivedere la Stanza Librosa, che racchiude, in un certo senso, quella che è la mia essenza di lettrice e blogger!

Devo tirare le somme? E allora vi dico che sono felice! Felice di avere un marito che sa come sorprendermi ancora! Felice di aver conosciuto due Lettrici Perfette che sono, per me, due Amiche Perfette! Felice di aver trovato (ancora una volta) in Lorenzo quella persona che ho intuito tra le righe dei suoi romanzi: umile, ironico, Amico!
E, quindi, non mi resta che dirvi Grazie! Grazie a Lea che è dolce, ma non smielata, che saltella nel mondo un po' come quella Flor che lei ama tanto, che (ma non diciamolo a Lorenzo!) continua a scrivermi "oddio, ma ci pensi? Un anno fa ero una lettrice del tuo blog e sabato abbiamo pranzato con Lorenzo Marone!".
Grazie alla Bacci (detta Giuda!) che è stata così carina da non buttarmi nel Brenta (la prossima volta, però, per sicurezza, incontriamoci dove non ci siano fiumi, eh!) e così carina che sono giorni che non mi insulta (sarà malaria?).
Grazie a Lorenzo! Ormai io e te ci diciamo sempre grazie, ma... GRAZIE! Te l'ho detto tante volte: di persone come te, in giro, ce ne sono poche! Tutto il resto, te l'ho scritto in un biglietto (e grazie per non averlo letto ad alta voce, che altrimenti la Bacci mi avrebbe presa in giro per almeno un anno!).
Ah già... guarda che l'iPhone a Flavia devi comprarlo, mica desisto io!

Grazie a mio marito che, come dicono tutte, è un Santo; che, come mi ricordano spesso mi ama. Lo so. E so quanto sia prezioso!

E ora, ovviamente, andate a leggere l'altra parte della storia dalle Due lettrici quasi perfette!






31 gennaio 2016

Come un'asociale si innamorò di un vecchio scorbutico

31 gennaio 2015


Come sempre sono nella stanza librosa, accucciata in poltrona, col muso di Merlino su una gamba e un libro tra le mani. È un libro particolare. L'ho terminato da pochi minuti, ho le guance ancora umide di lacrime e un crescente senso di solitudine mi alberga dentro.

Ho la sensazione che quella che mi accingo a scrivere sarà una delle recensioni più difficili della mia carriera di blogger. Come farò a spiegare chi è Cesare? Come si spiega a chi ancora non conosce quello scorbutico settantasettenne, che un uomo così, egoista, sociopatico, anche un po' vigliacco, può entrarti nel cuore, ridurtelo a brandelli e non uscirne più?

Cesare è uno dei personaggi meno amabili che io abbia incrociato sulla mia strada di assidua lettrice. Un anziano che, per queasti tutta la sua vita, ha calpestato i sentimenti altrui; un uomo pieno di rimpianti, un pessimo marito e un padre forse peggiore. Eppure... Eppure io, poco più di 48 ore fa, ho preso in mano questo libro, tra l'altro con una sorta di diffidenza nei confronti della dicitura Un caso letterario senza precedenti, e mi sono innamorata di quel disgraziato di Cesare dopo meno di due pagine!

Disegno realizzato da Alberto Zuccalà

Ok, adesso mi siedo, prendo carta e penna e cerco di spiegare al mio piccolo mondo di lettori che uno come Cesare si può amare, ma che amarlo è rischioso, perché Cesare Annunziata, una volta che gli hai aperto la porta di casa tua, è uno che non va più via!

Bene. Appoggio la punta della penna sul foglio e le parole sgorgano spontanee, veloci, sembra quasi che corrano più del mio pensiero
Mi sono bastati venti minuti per dire al mondo che amo Cesare!

31 gennaio 2016

È trascorso un anno da quando ho metaforicamente salutato Cesare. Metaforicamente sì, perché Cesare è qui con me, imperituro, da 365 giorni. Sorride sornione, mi guarda di traverso, si è impossessato del mio cuore e non lo ha più lasciato.

In questi 365 giorni sono cambiate tante cose e tanti altri libri sono passati attraverso il mio sguardo critico.
Oh, ne ho letti di libri belli, eh! Ma Cesare...

Proprio qualche settimana fa, Lorenzo, colui dalla cui penna Cesare ha preso vita, ci ha comunicato l'imminente uscita del suo nuovo romanzo.

Io ci tengo a dire una cosa: stimo Lorenzo, innanzitutto come persona, avendo avuto modo di conoscerlo, e, ovviamente, come scrittore. Non so cosa possa provare lui in questo momento. Lui che, come ha più volte ripetuto, la vita se l'è davvero vista sconvolgere in quest'ultimo anno!

Credo, mi permetto di immaginare, che all'eccitazione per una nuova storia che sta per vedere la luce, si accompagni, forse, quel timore tipico di chi sarà giudicato anche sulla base di un grande successo!

Di Lorenzo, ultimamente, mi ha colpita una frase: <<Poi, magari, mi direte ceh Cesare è sempre Cesare...>>
Chissà, Lorenzo! Forse hai ragione! Insomma, noi lettori, quando ci innamoriamo sul serio, non sentiamo ragioni!
Mettiamola così: io ti dico che, per quanto riguarda me, Cesare è indimenticabile! Sì, lo ammetto e me ne sono resa conto proprio in questi giorni, quando, sistemando la mia libreria, ho dovuto sfogliare alcuni libri per rammentarne passaggi, frasi o personaggi.

Poi ho preso in mano il tuo, di libro, e...niente! Non c'è stato bisogno di fare nulla, perché ce l'ho tutto in mente, scena dopo scena, capitolo dopo capitolo.

Insomma, ormai mi conosci un po', Lorenzo! Hai idea di quanti libri avrò letto nella mia vita? Tanti! Da Cesare ad oggi ne ho avrò avuti tra le mani almeno un centinaio! Eppure, il tuo è l'unico che io ricordi per intero. L'unico che, io consigli senza pesnarci su due volte (e  mi sa che questa cosa la sapevi già!).

E allora facciamo un patto, Lorenzo, ti va? Io prometto di leggere il tuo nuovo romanzo con lo stesso sguardo ingenuo col quale mi approcciai a Cesare un anno fa! Perché, insomma, io questo romanzo lo aspetto a braccia aperte già da un po'!
Ma...eh sì, c'è un ma, piccolo piccolo, ma c'è! Ma lo leggerò seduta in quella stessa poltrona, col muso di Merlino su una gamba e Cesare che prepara il caffè in cucina!

Che dici, Lorenzo? Si può fare?




27 ottobre 2015

Una tranquilla mattina in radio

Legenda

* voce di Baba
* voce di Laura

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Giovedì 22 ottobre. Ore 9.15. Come ogni mattina sono alle prese con il mio solito giro di pulizie casalinghe. Solitamente le mie orecchie sono occupate dagli auricolari del telefono e dalle voci di Laura e Baba che sghignazzano per qualche svariato motivo.

Noi non sghignazziamo!

Sì, cari lettori, noi tre ci sentiamo quasi ogni mattina. Tutte e tre assieme: chiamata di gruppo...che bella invenzione, eh?!

Veramente la videoconferenza l'ho inventata io e Burro ha fatto da cavia.

Poi ci sono anche le mattine in cui ci vediamo su Skype, solitamente per definire dettagli di challenge e giveaway o per coordinare i vari impegni dei blog.

L'80% sono  minchiate cretinate
No no, sono proprio minchiate

Giovedì mattina, invece, le due simpatiche donnine chissà dove erano! Ah già... Laura aveva appena scritto in chat che stava per portare fuori Lamù (la sua padrona cagnolina) e di Baba ancora nessuna notizia.
Così, giusto per non morire nel silenzio di casa mia,

Silenzio? Quattro cani e tre gatti e un Folletto, chiamalo silenzio!

ho acceso la radio. Ed ero lì, proprio nella Stanza Librosa, quando ho sentito che da Fabio Volo si parlava di libri e lettori.
Frase fatidica (quella che a me e ai lettori forti fa sempre venire il nervoso!): "In Italia il 57% della popolazione non legge neanche un libro l'anno".

E che fanno allora?
Guardano Barbara D'Urso
Oddio, preferivo non saperlo!
Ma no, dai, ha scritto anche lei qualche libro
Ok, basta, me ne vado.
Dici che ha un ghostwriter?
Sto povero cristo!

Il nervoso!!! Occhi fuori dalle orbite, fumo che usciva dalle orecchie e il mio cervello che continuava a chiedermi: <<Perché non ti intervistano mai?>> Eh, perché?

Perché sei acida, in confronto a te l'aceto balsamico è zucchero

Prendo l'iPad e mando una mail:

No, l'iPad ce l'hai già incollato alla mano, scimunita
Dovrebbero vietarti di mandare le mail
Io di libri ne leggo 100 ogni anno. Che dite? Tengo alta la media?
Sborona!!!
Sborona!!!

E per me la cosa si era chiusa lì. Peccato che, neanche due minuti dopo, sul mio cellulare appaia uno 02... qualcosa.
Penso: "Vediamo cosa vuole oggi lo Sky"
Rispondo: "Pronto"
E di là: "Ciao, ti chiamo da Radio Deejay, ho appena visto il tuo blog. Ti va di andare in diretta con Fabio?"
Cervello: "Laura ti sta facendo uno scherzo. Riattacca. No. Aspetta. Il numero di Laura è memorizzato. Rispondi in maniera seria. Sbrigatiiiiiiiii"

Sempre io!

Io: "Certo che mi va!"

Figurati!
Ma veramente quella che voleva andare in radio ero io, stronza!
Si può dire stronza? Beh, abbiamo detto minchiona!

Cervello: "Eh certo, noi oggi ci siamo alzati dal letto pensando <<oggi me ne sto a parlare un paio di minuti con Fabio Volo, poi spolvero e magari passo anche il Folletto sui pavimenti, così giusto per variare la solita routine"

Ma la pianti?

Nei tre minuti successivi io ho, nell'ordine:
⦁    preso il telefonino di mio figlio, chiamato Baba e urlato di mettere subito su radio deejay, per poi riattaccare prontamente

Immaginatevi la voce della Befana che mi strilla "METTI SUBITO SU RADIO DEEJAY"  e butta giù. Ma ovviamente, la parola radio deejay non era chiara, ma boffonchiata. Quindi chiamo Tina per saperne di più.
Immaginatevi me, col cappotto, le chiavi in mano, gli occhiali da sole e un cane implorante che vuole uscire. Rispondo al telefono e Baba che mi dice "ma Laura va su radio deejay?" IL PANICO!
Metti subito su radio deejay, che io qui la radio non ce l'ho
C'è lo streaming, Baba
Ah già, è vero!

⦁   mandato sms a raffica a mia sorella e mio marito che non capivano perché mi ostinassi a dir loro di ascoltare Fabio Volo
⦁    scritto in chat per avvisare il resto delle LGS che stavo per andare in diretta
⦁    scritto su Facebook che La Libridinosa stava per andare su Radio Deejay

Ho capito, manco incontrassi il Papa!

⦁    chiuso i cani in una stanza per evitare che partisse un coro di ululati in diretta radiofonica

Poveri, magari volevano dire la loro!
Lanci la pietra e poi nascondi la mano?

⦁    pregato ardentemente qualunque dio esistente che non mi venisse un attacco di tosse, che il mio cervello malefico rimanesse collegato alla mia bocca e non mi facesse gettare fuori una serie di minchiate come sono solita fare

No, tranquilla, sei stata serissima... molto sicula!

Dopo una decina di minuti, una gentilissima ragazza mi ha richiamata,

Minchia, di solito sono tutte arpie, questa invece era tutta gentilissima!

ha cercato di tranquillizzarmi (credo che sentisse il mio tremore sin lì) e poi mi ha lasciata in balìa di Fabio.

L'amico tuo, Fabio!

Primo pensiero: "uh, ma pensa... lo sento sempre in radio e adesso gli parlo al telefono!".

Bugiarda! Il tuo primo pensiero è stato "se mi chiede di un suo libro, cosa gli dico?"
Bugiarda 2: Fabio Volo non lo ascolti mai!
No, infatti stai al telefono con noi

Un paio di chiacchiere, due domande per capire chi sono, cosa faccio, come riesco a leggere così tanto e poi... malefico, Fabio... "Consigliaci due libri"
Cervello: "DUE? DUE? FABIO SOLO DUE? MA CHE DUE E DUE? NON DUE AL QUADRAT0? AL CUBO?"
Panico...terrore...odio profondo per chiunque ti costringa a scegliere.
Cervello: "Ok, butta lì un thriller, tra l'altro molto bello, che i thriller piacciono sempre a tutti. Non dire Bianchini che sembri paracula, che giusto oggi esce il film, mi raccomando! Guardati attorno, cretina! Chi vedi sempre in giro per casa? (Detta così sembro matta, eh! Ma vi giuro che sono parzialmente sana di mente!)"

Parzialmente...

Uuuuuh, Cesare! Cesare mon amour! Il vecchiaccio sociopatico e scorbutico che mi ha rubato il cuore a gennaio e non l'ha più mollato!

Per forza, sei te tra vent'anni!
No no, lo è già adesso... uguale uguale!

Recupero la mia nonchalance e dico (come fosse la cosa più normale del mondo!): "Un thriller della Garzanti... bla bla bla... e "La tentazione di essere felici" di Lorenzo Marone".
Ecco, fatto, ho dato due titoli!

Brava, complimenti, vuoi l'applauso?
E comunque il Garzanti te lo avevo consigliato io, ma a me Fabio non mi chiama mica!
E neanche uno farina del tuo sacco!


DA GIOVEDì IN POI...

Da giovedì è successo di tutto. Innanzitutto Lorenzo che mi ha ringraziata in tutti i  modi (e tutti i laghi!).

Ci rifacciamo pure alle canzoncine di Sanremo, adesso... non hai ritegno!

Lorenzo caro, io te lo dico qui, davanti agli occhi del mondo: ci sono due cose che mi hanno conquistata di te. La prima, ovviamente, è il tuo romanzo (bello, bello, bellissimo!). La seconda è la tua umiltà (e te lo dice una che, nel suo piccolo, di autori ne ha conosciuto più di uno!).

Ma hai finito di sleccazzare in giro?
Sboronaggine a mille!!!

Ecco, il libro di Lorenzo va letto, perché è un libro per la vita. E Lorenzo è una di quelle persone che nei libri ci mette l'anima e si vede!

Lorenzo, non me ne volere, ti adoro pure io. Però, Laura, BASTA BASTA BASTA BASTA!
Io, fossi Lorenzo, inizierei a preoccuparmi!
Guarda che è sposato...
Con figlio!

Come dicevo, è successo il finimondo: innanzitutto, giovedì, il blog ha avuto un picco di visite che manco se avessi pagato Google avrei mai pensato di vedere: 3464 visite in un solo giorno. La pagina Facebook ha appena raggiunto (e superato) i 2000 Mi piace. Anche su Twitter ed Instagram c'è stato un picco di followers. E io, ovviamente, non posso che dirvi GRAZIE!

E vabbè...continuiamo!
Miii... sei vippa!
E partecipate all'hashtag #vippatu

Ma proprio tutto questo, ha portato me e le altre due scimunite amiche mie a chiederci quanto alto sia il potere mediatico di una radio. Perché, insomma, La Libridinosa non è nata ieri. Il blog è online da due anni e mezzo, la pagina facebook da poco meno e il libro di Lorenzo è in libreria da quasi un anno.

Ecco, brava, hai fatto la cronologia. Quindi?

Eppure, negli ultimi giorni, ho ricevuto tantissimi messaggi di persone che hanno scoperto il mio angolino proprio grazie al mio intervento in radio;

Io non la sopporto più, eh
Se dici un'altra volta radio, urlo!

altrettanti mi hanno chiesto di ripetere loro i titoli che ho segnalato. E sono tantissimi quelli che mi hanno scritto di essere lettori sporadici, ma, dopo avermi ascoltata, sono andati in libreria a cercare il romanzo di Lorenzo.

Ecco che risollevi le sorti dell'editoria italiana con una telefonata in radio. Vola basso!
C'è un adesivo con donnina che si strappa i capelli?

A questo punto, sorge spontanea una domanda: quanti italiani in più si approccerebbero alla lettura se avessero uno stimolo? Tre minuti in radio sono bastati per far crescere le mie pagine in maniera esponenziale e per far andare tanta gente in libreria alla ricerca del libro di Lorenzo.

Ok, questo post è stato fatto per farci incazzare!

Italiano popolo di pecoroni o, molto più semplicemente, pochi stimoli alla lettura?

Poche radio!
Libridinosa for President!
Fabio, ti prego, chiama tutti come il Papa!

Per carità, c'è stata anche una discreta percentuale di gente che mi ha accusata di girarmi i pollici per giornate intere. E qui le due signorine sedute a fianco a me (ah no, stiamo su skype) potranno venire in mio soccorso e confermare che non è così.

No, tu pulisci anche le fughe
Gli zoccolletti
Uh, e fai tante torte!
Tante tante!!!

Voi cosa ne pensate? Cosa vi porta a leggere o non leggere?

Ma lo sapete che la libridinosa è andata in radio?
Davvero? Non lo sapevo!

Nota della Libridinosa: nessuna blogger è stata torturata per stilare questo post. Tutto ciò che Laura e Baba hanno detto è frutto dei loro cervelli; alla Libridinosa è stato impedito di rispondere a tono.



31 gennaio 2015

Recensione 'La tentazione di essere felici' di Lorenzo Marone – Longanesi


SINOSSI
Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole. Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con marino, il vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrare con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c'è qualcosa che non va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d'aiuto negli occhi tristi di Emma...
I segreti che Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se  stesso, sono la scintillante materia di questo formidabile romanzo, capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda umanità.
TITOLO: La tentazione di essere felici
AUTORE: Lorenzo Marone
EDITORE: Longanesi
DATA DI PUBBLICAZIONE: 8 gennaio 2015
PAGINE: 268
CODICE ISBN: 9788830440180
PREZZO: 14.90 €
E-BOOK: 9.99 €
TRAMA 10
PERSONAGGI 9
STILE 10
INCIPIT 10
FINALE 10
COPERTINA 9

5 stelle
Perfezione Libridinosa
Letto in 2 giorni