19 ottobre 2023

Recensione 'Una vita bella'
di Virginie Grimaldi - Edizioni e/o


UNA VITA BELLA || Virginie Grimaldi || Edizioni e/o || 11 ottobre 2023 || 281 pagine



Emma e Agathe Delorme sono sorelle. Pur cresciute l’una accanto all’altra sono molto diverse. Agathe, l’esuberante e chiassosa sorella minore, ha sempre preso tutto lo spazio nel bagno, nella camera e nel cuore di Emma. Dopo cinque anni di un silenzio senza spiegazioni Emma dà appuntamento ad Agathe nella casa delle vacanze: Mima, l’amata nonna, è passata a miglior vita, c’è da svuotare i luoghi e fare una selezione dei ricordi. Le sorelle Delorme hanno una settimana di tempo per dirsi tutto e recuperare la mancanza dell’altra. Riusciranno a riparare il passato? Nella bellezza di un’estate nel Paese basco, in cui la loro infanzia bussa alla porta, risuona la forza della loro storia. Il Paese basco: luogo di spiagge oceaniche, bellezze naturali, limpidi cieli stellati... Eppure Agathe Delorme è perplessa quando la sorella Emma le propone di trascorrere una settimana insieme in quell’incantevole regione: non si vedono da cinque anni, fra loro c’è qualcosa di non detto e quella vacanza sembra preannunciare rivelazioni. In effetti ognuna ha un segreto da rivelare all’altra... Entrambe quarantenni, Agathe qualche anno di meno, Emma qualche anno di più, vanno a stare ad Anglet, a casa della nonna morta da pochi mesi, e ritrovarsi in quel luogo pieno di ricordi le porta ripercorrere il passato e a vedere con occhi diversi il presente. Nel corso di sette giorni scanditi da episodi commoventi, rivelatori e decisamente comici, Agathe avrà modo di individuare la leggerezza che si cela dietro la seria e responsabile sorella maggiore, mentre Emma, dal canto suo, scoprirà il lato drammatico dell’esuberante e dinamica sorella minore.

10 ottobre 2023

Recensione 'Grande meraviglia'
di Viola Ardone - Einaudi


GRANDE MERAVIGLIA || Viola Ardone || Einaudi || 19 settembre 2023 || 290 pagine



«L’amore è incomprensibile, una forma di pazzia». Nel candore dello sguardo di Elba il manicomio diventa un luogo buffo e terribile, come la vita, che Viola Ardone sa narrare nella sua ferocia e bellezza. Dopo “Il treno dei bambini” e “Oliva Denaro”, “Grande meraviglia” completa un’ideale trilogia del Novecento. In questo romanzo di formazione, il legame di una ragazzina con l’uomo che decide di liberarla rivela il bisogno tutto umano di essere riconosciuti dall’altro, per sentire di esistere. Elba ha il nome di un fiume del Nord: è stata sua madre a sceglierlo. Prima vivevano insieme, in un posto che lei chiama il mezzomondo e che in realtà è un manicomio. Poi la madre è scomparsa e a lei non è rimasto che crescere, compilando il suo “Diario dei malanni di mente”, e raccontando alle nuove arrivate in reparto dei medici Colavolpe e Lampadina, dell’infermiera Gillette e di Nana la cana. Del suo universo, insomma, il solo che conosce. Almeno finché un giovane psichiatra, Fausto Meraviglia, non si ficca in testa di tirarla fuori dal manicomio, anzi di eliminarli proprio, i manicomi; del resto, è quel che prevede la legge Basaglia, approvata pochi anni prima. Il dottor Meraviglia porta Elba ad abitare in casa sua, come una figlia: l’unica che ha scelto, e grazie alla quale lui, che mai è stato un buon padre, impara il peso e la forza della paternità. Con la sua scrittura intensa, originale, piena di musica, Viola Ardone racconta che l’amore degli altri non dipende mai solo da noi. È questo il suo mistero, ma anche il suo prodigio.

4 ottobre 2023

Recensione IN ANTEPRIMA 'La piccinina'
di Silvia Montemurro - Edizioni e/o


LA PICCININA || Silvia Montemurro || Edizioni e/o || 4 ottobre 2023 || 190 pagine



Nora è una delle tante bambine che lavorano nelle botteghe sartoriali, sfruttate e sottopagate, che nel dialetto milanese dell’epoca venivano chiamate 'piscinine'. È cresciuta senza amore, con la colpa di essere nata femmina in una famiglia che avrebbe desiderato un altro maschio per poter vivere meglio. Per questo i fratelli la ignorano e la madre non le ha mai dato una carezza. Le uniche attenzioni, quelle del padre, svaniscono quando diventa evidente che la sua balbuzie rimarrà un difetto permanente. Queste colpe gravano su di lei quanto e più del “telegramma”, il cestino che le piscinine si caricavano sulla schiena per le consegne degli opifici tessili. Neanche il suo aspetto la aiuta, non ha ancora sviluppato il seno quando Angelica e Lisa, le sue due amiche, già portano il corsetto per valorizzare le forme da donna e i boccoli ben definiti col ferro. Così si rende invisibile, si nasconde tra la folla di quel corteo di bambine che lei stessa ha organizzato ma che non può guidare perché una vera leader deve saper parlare e a lei le parole sono sempre state nemiche. È un periodo di rivolte e scioperi, quello a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento, di scontri che sfociano nei moti di Milano, a cui partecipa il padre di Nora, convinto liberale, che poi muore durante la protesta del pane, davanti ai cannoni di Bava Beccaris. Alle dieci giornate di sciopero del 1902 a Milano prendono parte bambine e giovanissime modiste, apprendiste sarte, corriere. Tra queste, Nora, incastrata in quel miserabile destino di sfruttamento al contrario di Angelica e Lisa, che stanno per sposarsi. Il loro rapporto di amicizia è lastricato di gelosie e invidie. Loro sono più belle, più desiderabili, sanno cantare e ammaliare gli uomini, tutte doti che permetteranno loro di emanciparsi, anche a costo di tradirsi a vicenda. Il romanzo si muove tra i ricordi d’infanzia e il presente di Nora ormai quindicenne, scandito nelle dieci giornate di sciopero, nel quale s’intreccia sapientemente racconto intimo e collettivo, rancori personali e sociali.

2 ottobre 2023

Recensione 'I Malarazza'
di Ugo Barbàra - Rizzoli


I MALARAZZA || Ugo Barbàra || Rizzoli || 490 pagine



Castellammare del Golfo, 1860. Mentre Garibaldi si prepara a sbarcare in Sicilia, Antonio Montalto ha un’intuizione: cedere parte delle terre che hanno fatto la fortuna della sua famiglia – che da sempre produce olio e vino – in cambio di un piccolo veliero. Al paese intero pare un folle ma a lui non interessa; ha capito prima di tutti dove sta soffiando il vento del cambiamento e non può restare a guardare. Sa che se vuole realizzare le proprie ambizioni deve staccarsi dalla terra dei padri per guardare oltreoceano. Inizia così l’avventura dei Montalto che, tra l’arsura di Castellammare e il fragore di New York, incroceranno la grande Storia e daranno vita a un impero fondato sulle imprese visionarie di Antonio, ma soprattutto sulla caparbietà della moglie Rosaria, capace di gettare le basi per un progetto che travalica il loro tempo: la creazione di una banca americana con una presidente donna. Intorno a loro e ai sei figli, una schiera di figure memorabili, tra cui la giovane Bianca che, lasciata la sua esistenza siciliana per seguire la padrona Rosaria, si rifà una vita come speziale nella città americana. E Nicola, suo segreto amore, che scopre come i fantasmi possano inseguirlo anche di là dal mare.

26 settembre 2023

Recensione 'Fame d'aria'
di Daniele Mencarelli - Mondadori


FAME D'ARIA || Daniele Mencarelli || Mondadori || 17 gennaio 2023 || 171 pagine



Tra colline di pietra bianca, tornanti, e paesi arroccati, Pietro Borzacchi sta viaggiando con il figlio Jacopo. D'un tratto la frizione della sua vecchia Golf lo abbandona, nel momento peggiore: di venerdì pomeriggio, in mezzo al nulla. Per fortuna padre e figlio incontrano Oliviero, un meccanico alla guida del suo carro attrezzi che accetta di scortarli fino al paese più vicino, Sant'Anna del Sannio. Quando Jacopo scende dall'auto è evidente che qualcosa in lui non va: lo sguardo vuoto, il passo dondolante, la mano sinistra che continua a sfregare la gamba dei pantaloni, avanti e indietro. In attesa che Oliviero ripari l'auto, padre e figlio trovano ospitalità da Agata, proprietaria di un bar che una volta era anche pensione, è proprio in una delle vecchie stanze che si sistemano. Sant'Anna del Sannio, poche centinaia di anime, è un paese bellissimo in cui il tempo sembra essersi fermato, senza futuro apparente, come tanti piccoli centri della provincia italiana. Ad aiutare Agata nel bar c'è Gaia, il cui sorriso è perfetta sintesi del suo nome. Sarà proprio lei, Gaia, a infrangere con la sua spontaneità ogni apparenza. Perché Pietro è un uomo che vive all'inferno. "I genitori dei figli sani non sanno niente, non sanno che la normalità è una lotteria, e la malattia di un figlio, tanto più se hai un solo reddito, diventa una maledizione." Ma la povertà non è la cosa peggiore. Pietro lotta ogni giorno contro un nemico che si porta all'altezza del cuore. Il disamore. Per tutto. Un disamore che sfocia spesso in una rabbia nera, cieca. Il dolore di Pietro, però, si troverà di fronte qualcosa di nuovo e inaspettato. Agata, Gaia e Oliviero sono l'umanità che ancora resiste, fatta il più delle volte di un eroismo semplice quanto inconsapevole. Con "Fame d'aria", Daniele Mencarelli fa i conti con uno dei sentimenti più intensi: l'amore genitoriale, e lo fa portandoci per mano dentro quel sottilissimo solco in cui convivono, da sempre, tragedia e rinascita.

21 settembre 2023

Recensione 'Il cognome delle donne'
di Aurora Tamigio - Feltrinelli


IL COGNOME DELLE DONNE || Aurora Tamigio || Feltrinelli || 4 luglio 2023 || 416 pagine



All’origine c’è Rosa. Nata nella Sicilia di inizio Novecento, cresciuta in un paesino arroccato sulle montagne, rivela sin da bambina di essere fatta della materia del suo nome, ossia di fiori che rispuntano sempre, di frutti buoni contro i malanni, di legno resistente e spinoso. Al padre e ai fratelli, che possono tutto, non si piega mai sino in fondo. Finché nel 1925 incontra Sebastiano Quaranta, che “non aveva padre, madre o sorelle, perciò Rosa aveva trovato l’unico uomo al mondo che non sapeva come suonarle”. È un amore a prima vista, dove la vista però non inganna. Rosa scappa con lui, si sposano e insieme aprono un’osteria, che diventa un punto di riferimento per la gente dei quattro paesi tutt’intorno. A breve distanza nascono il bel Fernando, Donato, che andrà in seminario, e infine Selma, dalle mani delicate come i ricami di cui sarà maestra. Semplice e mite, Selma si fa incantare da Santi Maraviglia, detto Santidivetro per la pelle diafana, sposandolo contro il parere materno. È quando lui diventa legalmente il capofamiglia che cominciano i guai, e un’eredità che era stata coltivata con cura viene sottratta. A farne le spese saranno le figlie di Selma e Santi: Patrizia, delle tre sorelle la più battagliera, Lavinia, attraente come Virna Lisi, e Marinella, la preferita dal padre, che si fa ragazza negli anni ottanta e sogna di studiare all’estero. Su tutte loro veglia lo spirito di Sebastiano Quaranta, che torna a visitarle nei momenti più duri.