I FIORI NON HANNO PAURA DEL TEMPORALE || Bianca Rita Cataldi || Harper Collins ||
22 febbraio 2018 || 280 pagine
Bologna 1997. La stanza ĆØ in penombra e i libri e le musicassette sono sparsi dappertutto. Distesa sul letto, la camicia a quadri e i Nirvana sparati nelle orecchie dal walkman, Corinna muove i piedi a tempo e non stacca il naso dalla pagina. Ha sedici anni, i capelli rossi come fili di rame e un viso ricoperto di lentiggini su cui spiccano due occhi d'acciaio. Ć la figlia del primo grande amore di sua madre che se ne ĆØ andato poco prima del parto. Serena, detta Poochie, ha sette anni, i capelli scuri stretti in due codini fermati da elastici a forma di arcobaleno ed ĆØ la sua sorellastra. Il suo desiderio piĆ¹ grande ĆØ farsi considerare da quella sorella maggiore cosƬ misteriosa, sempre rintanata dietro le pagine di un libro e con le cuffie calcate sulla testa. Vivono in una grande e caotica tribĆ¹ allargata in cui vige il matriarcato e dove per ogni decisione ci si rivolge al consesso delle antenate riunite nella cappella di famiglia al cimitero. Una famiglia fatta di donne dal sangue cocciuto e in cui nessuna tristezza puĆ² resistere di fronte al sapore magico di un tiramisĆ¹ al pistacchio. Eppure l'equilibrio familiare comincia a vacillare quando Corinna riceve una strana scatola da scarpe chiusa malamente con del nastro adesivo. Dentro ci sono degli oggetti apparentemente scollegati tra loro, ma che sono l'ultimo regalo del suo vero padre, scomparso improvvisamente in un incidente. Corinna non ha dubbi: quegli oggetti hanno un significato e lei deve scoprirlo. Decide cosƬ di partire, insieme a Serena, per una caccia al tesoro per le vie di Bologna. La scatola in borsa e un sogno tra i capelli ribelli: trovare il segreto delle sue radici e, inevitabilmente, la propria strada nel mondo.
Vi presento Corinna, mia sorella.
Questo libro si conclude cosƬ, ma potrebbe anche iniziare cosƬ perchĆ© Corinna sarĆ quella cartina sgualcita che nessuno di noi ĆØ mai stato capace di ripiegare e che ci condurrĆ in questo breve viaggio alla ricerca di sĆ© stessa.
A reggere quella cartina e cercare di decifrare l'intrico di strade e sentimenti, sarĆ Serena, sette anni di vivacitĆ e due codini tenuti su da degli elastici con gli arcobaleni di plastica!
Serena e Corinna sono sorelle... o sorellastre, come quelle di Cenerentola! Hanno la stessa madre, ma padri diversi; solo che quello di Corinna, di padre, non si ĆØ mai visto, fuggito prima ancora che lei nascesse.
E allora in questa storia ci ritroviamo in mezzo a tante donne: c'ĆØ la nonna, con le otto sorelle ormai tutte morte e riunite in un'unica cappella, dentro la quale troviamo un tavolino e una teiera con del tĆØ al mirtillo, cosƬ che le zie possano spettegolare in pace!
C'ĆØ Bruna, la madre di Serena e Corinna, che a sedici anni ha messo al mondo quella figlia dai capelli rosso fuoco e dagli occhi d'acciaio, cosƬ diversa da quella famiglia dove i capelli neri e la carnagione olivastra dominano incontrastati.
E poi c'ĆØ Donna Marzia, che nella vita di Bruna ci ĆØ entrata perchĆ© la famiglia sono le persone che ci scegliamo durante il cammino e non sempre quelle che la vita ci affibbia!
Assieme a questo groviglio di cuori e parole percorreremo le strade di Bologna, cuffie in testa e sguardo basso, alla ricerca di un padre che non c'ĆØ piĆ¹.
E intanto, Serena si vedrĆ catapultata improvvisamente in quel mondo di adulti cosƬ strani e cosƬ difficili da comprendere.
In una storia che intreccia delicatamente dolore e amore, amicizia e solitudine, affetto e perdita, Bianca Rita Cataldi compone un bouquet fatto dei colori tenui della primavera appena iniziata e dei profumi dei campi dopo un temporale improvviso una torrida giornata estiva.
I personaggi si muovono tra le pagine come in una coreografia ben studiata, incastrandosi l'uno all'altro con precisione e dando vita a una storia che entra in punta di piedi nell'animo del lettore.
Gli sbalzi temporali sono gestiti magistralmente e la narrazione non incappa mai in alcun calo di tono.
Si riconosce, tra queste pagine, la superba scrittura di Cataldi, forse a tratti un po' acerba in questo approccio alla narrativa familiare, ma sicuramente giĆ pronta a spiccare quel volo che l'ha portata a dar vita alle famiglie Fiorenza e Gentile.
I fiori non hanno paura del temporale ĆØ un romanzo che racconta l'interioritĆ dei sentimenti, la diversitĆ che contraddistingue un gruppo di donne nonostante il legame di sangue che le lega.
Se Bruna fa da sfondo alle due figlie, sono proprio queste ultime a rammentarci che ovunque ci troviamo nel mondo, nonostante gli anni e i silenzi, un dolore condiviso sarĆ un eterno legame tra due persone.
I luoghi, gli oggetti che incontriamo nel corso della nostra esistenza fanno parte di un piano piĆ¹ grande, che non ci ĆØ dato conoscere.
Una scatola di scarpe, la ricetta di un tiramisĆ¹ al pistacchio, una cassetta musicale, una Bic... piccoli oggetti apparentemente insignificanti che, come un'ape sul tasto di una Olivetti lettera 22, daranno vita a una storia che fa leva sul cuore del lettore, senza per questo affidarsi alla retorica dei buoni sentimenti e del lieto fine a tutti i costi!
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