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12 ottobre 2017

Recensione 'Le vite parallele' di Antonio Fusco - Giunti

Mentre il commissario Casabona è in congedo per stare a fianco della moglie Francesca, la cui salute sta peggiorando, la provincia di Valdenza è scossa da un caso che tiene col fiato sospeso l'opinione pubblica: una bambina letteralmente svanita nel nulla; una madre che al mattino, entrando nella cameretta dove l'ha lasciata la sera prima, trova il letto vuoto. Che cosa è successo alla piccola Martina? Qualcuno l'ha portata via, oppure è uscita da sola in giardino e si è persa nei boschi circostanti? Iniziano subito le ricerche, e ben presto i sospetti si concentrano sull'ex amante della madre, un balordo cocainomane che non ha mai accettato la fine della relazione. Ma la soluzione non è così semplice...



Titolo: Le vite parallele
Autore: Antonio Fusco
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 11 ottobre 2017
Pagine: 236

Trama: 5  Personaggi: 5  Stile: 5 

10 agosto 2017

Diario di bordo - Caro scrittore...


*in blu i commenti della Bacci*

... tu che mi scrivi, chiedendomi se ho voglia di leggere il tuo libro
... tu che metti mi piace ad ogni mio post, incluso quello della camicia macchiata di mascara (finché si tratta delle tue merende ipercaloriche, posso anche capirlo, uno guarda e sogna, ma quelli in cui mi dai della cretina anche no)
... tu che mi chiedi l'amicizia su Facebook, mi segui su Istagram, su Twitter, al parcheggio dell'Esselunga...

Dico a te, scrittore mio adorato! (sì, parla proprio di te, e di te, e di te, e di...)Tu maestro della penna! (dai l'inchiostro, togli l'inchiostro) Tu che, appena esce un tuo libro, mi rendi una folle lettrice in grado di dormire davanti alla libreria già dalla settimana prima, che per precauzione, mentre è davanti alla libreria, con tanto di sacco a pelo e zainetto con i viveri che, diciamolo, sono sufficienti a sfamare gli abitanti di Cremona e dintorni, fa pure un preordine su Amazon (che metti mai la libreria non dovesse avere copie, almeno sto tranquilla!) (ma di quelle che ti avanzano, che ne fai?)
Dico a te! Sai chi sono io? (Io lo so: il Pippo Baudo delle blogger, colei che scopre scrittori come i maiali scovano tartufi). Sono colei che ti segue su ogni social network, che gira l'Italia in lungo e in largo per sentirti parlare del tuo romanzo, che consiglia i tuoi libri a chiunque gli respiri intorno!(ma in particolare, di chi stai parlando? Perché un certo pensiero mi sta sorgendo spontaneo...)
Ma sono, soprattutto, una blogger. E che blogger! L'unica e la sola col nome zozzo. Hai presente il genere? Siamo quelle persone, in prevalenza donzelle, che amano talmente tanto i libri da aver sentito la necessità di parlarne ovunque; anche perché, duole dirlo, ma familiari e amici spesso non condividono la nostra passione, anzi... Così, un giorno (qualcuno direbbe funesto! Ehm...) abbiamo deciso di usare questo enorme aggeggio chiamato web (fiuuuuu! Temevo che, chiamandoti Libridinosa, parlassi di altri tipi di aggeggi) e farlo diventare il luogo deputato e preposto per condividere il nostro amore verso questi oggetti, solitamente di forma rettangolare, composti in buona parte di carta, costosi (eh sì, inutile far finta che i libri non costino), ma che tanta gioia sanno donarci! Anche perché eravamo stufe di vedere occhi roteanti ogni volta che dicevamo a qualcuno (non per forza conosciuto) "Devi leggere questo libro!"

E così passano i mesi, poi gli anni e, se rientri nella categoria di quelle un po' brave, un po' fortunate (o chissà che altro), riesci anche a farti conoscere e leggere da qualcuno che non siano tua madre e tua sorella (che, nel mio caso specifico, sappiatelo, non mi leggono... almeno la prima, la seconda non lo so!). 
E ci sei anche tu, caro scrittore, a leggermi. Lo so che mi stai leggendo perché, porca puzzola, ti ho taggato la recensione ovunque fosse possibile! Sì, quella luce che ti ha svegliato stamattina col suo lampeggìo (si dirà così?) erano le SUE notifiche. Te l'ho pure stampata, attaccata alla zampa di un piccione e l'ho lanciato verso la tua città. Ho tappezzato muri e vagoni di treno per far sì che tu la leggessi! E qui si aprono le acque, cari miei (sì, come per Mosè). (oh meno male, ti vedevo già in sala parto e penavo per la creatura).
Perché dopo che noi blogger abbiamo fatto il nostro lavoro, quindi acquistare (o, se siamo fortunati, ricevere dalla Casa Editrice), leggere e recensire un libro, parte l'effetto visualizzazioni. 
Che vuol dire? Semplice! Recensire un libro ha vari scopi: ovviamente, scopo primario è quello di far sapere al mondo (che sto esagerando? - Cosa te lo fa supporre?) se quel libro è bello o brutto, insomma se è il caso di correre in libreria a comprarlo o è meglio spendere quei 20 euro per una pizza e un cinema! Ora voglio il nome della pizzeria e del cinema, che qua con 20 euro, ciaone!
Ma visto dalla nostra parte della barricata, scrivere una recensione, vuol dire anche (e soprattutto) farla arrivare a coloro che esulano la cosiddetta sfera dei lettori affezionati. E come si fa? Uh! Dì, dì! Svela l'arcano! Facile: le condivisioni! Aaaaaah! E io che mi vedevo già a ballare Despacito sopra ad una torre di libri invocando tutti i direttori delle CE conosciute... Noi, ovviamente, condividiamo la recensione sui nostri canali social, che solitamente sono Facebook, Twitter (che tu sia maledetto! Tu e i tuoi pidocchiosi 140 caratteri!) e Instagram! E lì ci sono i lettori affezionati e qualche novizio che ci scopre per caso e decide di leggerci!
Ma se tu maledetto autore del libro, tuuuuuu (suona libero, rispondi!) quella recensione la vedi (perché io lo so che la vedi, capito? LO SO! Quando la Libridinosa scrive in maiuscolo c'è da aver paura, sapevatelo). Anzi, fai pure peggio: mi scrivi un bel commentino con uno stitico "grazie"... eh vabbè, sarai timido, facciamocene una ragione! Comunque, prego! Ora sai che devi fare, bello mio? Pendere un Eva Q? No! Devi cliccare su CONDIVIDI. Lo vedi il tastino lì a destra? Proprio accanto alla scritta COMMENTA. Non è difficile! Dai su, puoi farcela! Non è faticoso, ti giuro! Non sudi, non avrai bisogno di reintegrare sali minerali. Dai, so che puoi farcela... ti assicuro che è gratis! Nessuno verrà a contestare nulla, nessuna bolletta arriverà nella tua cassetta della posta, manco un prelievo dal conto corrente. Niente! Al massimo ti si indolenzirà un pochino il polpastrello, ma val bene una potenziale copia venduta in più, no?
Hai cliccato? L'hai fatto? Bravo! Oh tu sì che mi dai grandi soddisfazioni! Complimenti caro scrittore, tu sei uno che ha capito come funziona oggi il mondo: una persona mi legge, il mio libro le piace, magari pure tanto, si prende anche la briga di mettersi davanti ad un computer e buttare giù una recensione (che non è quella che posso trovare su Amazon o GoodReads o il tanto bistrattato Anobii, dove dicono "bello... brutto... gne..."). No, questa persona sta lì (chissà per quanto tempo, ché mica tutti nascono scrittori come me!) e scrive e spiega perché il libro è bello, spiega perché i personaggi sono validi e perché sì e perché no! E io che faccio? La ringrazio (ovviamente) e faccio in modo che questa recensione venga letta da altre persone! Che ci vuole? Clicco su CONDIVIDI e tutti quelli che mi seguono sui social network magari andranno a dare un'occhiata! E magari rimangono conquistati dalle sue parole e vanno pure a comprare il libro!
Grazie scrittore mio adorato! Io ti ringrazio davvero con tutto il cuore. Poi se pure la tua Casa Editrice facesse la stessa cosa, per noi blogger sarebbe un'aiuto immenso e per loro (e per te) sicuramente qualche copia venduta in più!

E poi ci sei tu! Ti vedo, sai? Stai lì, nascosto nell'angolo buio; sbirci per vedere che faccio. Che brutta immagine... Ti leggo? Sì, ti leggo! Ti recensisco? Sì, ti recensisco! ... Ma tu sei infame e niente, il tasto CONDIVIDI non lo guardi nemmeno. Dove vaaaaaai? Vieni qui, disgraziato. Tanto ormai ti ha visto, inutile che scappi, che questa è una carogna fatta e finita e non ci mette niente a spiattellare tutto in giro. Spiegami perché. Eh? Perché ti sei fatto beccare? Perché lo fai disperata ragazza miaaa(no, non sto citando Marco Masini - ops, scusa)? Ti faccio schifo? Puzzo (è agosto, ma ho fatto la doccia, quindi 'sta scusa non regge)? Ti sto antipatica? Il mio blog è troppo sfigato per te? Dimmelo! Dimmelo, porca mannaia! Spiegami perché, fai in modo che io possa aprire la mia mente e capire la tua scelta. Però tu prometti che se lui te lo spiega, tu accetti la spiegazione e non uccidi nessuno. Prometti! Hai letto la recensione, vero? Ti ho dato cinque stelle o quattro... non ho mica detto che scrivi come mio figlio in prima elementare; non ho sostenuto che i tuoi personaggi sono paragonabili a Heidi e Peter. No, ho parlato bene del tuo libro, sarebbe carino che tu, proprio per educazione, visto che fiori e pastarelle non puoi mandarmene, mi ringraziassi! (Io, la Bacci, accetto volentieri le pastarelle, anche senza biglietto accompagnatorio. Fiori no, che fanno tanto cimitero. Grazie) Che dici? Ti ho convinto? Lo clicchi quel tasto? Eh? Come no? Ma vaf... E allooooooora! Non essere scurrile, per favore. Pensa invece a ringraziare chi è sempre tanto carino e non solo condivide (e non è ancora morto per averlo fatto, perché è una pratica assolutamente innocua) ma si profonde in mille ringraziamenti e cuoricini. Su, op op!
Hai ragione Bacci, ci sono scrittori che vanno seriamente ringraziati (e non solo perché scrivono libri bellissimi!). Sono quelli che tutte le sante volte, pure quando recensiamo i temi che scrivevano alle scuole medie, arrivano, puntuali: ringraziano, ci mandano pure i messaggini per dirci quanto siamo state brave e, soprattutto (SO-PRA-TUT-TO) condividono! E allora, visto che non è che io e te siamo solo brave a insultare, anche se lo facciamo egregiamente, ringraziamo sentitamente Sara Rattaro (che con tutti i cuori che manda, San Valentino spicciale casa!) colei che ha rapito il cuore anche a mia figlia undicenne, Lorenzo Marone (ha condiviso pure il tatuaggio, figurati!) carinissimo con tutti i suoi lettori e con noi minch blogger, Alice Basso (che fa brutto se mi parte la ridarella quando penso a lei?) che prima o poi farà il tour dei nostri comodini , Tommaso Fusari (Core de zia Libbbri! e de quella che je po' esse madre), Pierpaolo Mandetta (e Katia...e se non sapete chi sia Katia, avete una brutta vita!) la mia coppia preferita, e poi Fabio Genovesi che è di una carineria senza pari, Gigi Paoli, Antonio Fusco  e ultima ma non ultima Rosa Teruzzi, sempre prodiga di complimenti nei nostri confronti, che è una di quelle che ci segue davvero tanto, talmente tanto che io sono sicura che prima o poi me la troverò alla porta di casa perché avrà visto la foto di qualche pizza o di qualche torta (e io ti aprirò, Rosa! Mi casa es tu casa!).



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11 gennaio 2017

Recensione 'Il metodo della fenice' di Antonio Fusco - Giunti

Novembre, il mese dei morti e della pioggia. Una telefonata anonima sveglia la centrale di Valdenza alle prime luci dell’alba. Il commissario Casabona, che per via di uno scontro con sua moglie da un paio di giorni dorme in questura, è il primo a precipitarsi sul posto: sotto il vecchio ponte di Campanelle, ai confini del bosco dove vive appartata la misteriosa comunità degli Elfi, viene rinvenuto il corpo di una giovane donna, nudo e parzialmente carbonizzato.
Un compito facile per la Scientifica, perché nelle vicinanze emergono subito indizi utili all’indagine. Troppi e troppo in fretta, pensa Casabona. Tanto più che il presunto colpevole viene trovato di lì a poco: in fondo al lago, al volante della sua auto; annegato in seguito a quello che risulta un banale incidente. Ma Casabona non ci sta: il suo istinto gli dice che dietro la storia delle due vittime – lei entraîneuse in un night club, lui pornoattore di fama locale – si nasconde qualcosa di molto più torbido. Qualcuno sta cercando di insabbiare verità scomode che premono per venire alla luce. E qualcuno vuole vedere il fuoco della vendetta ardere sino in fondo, perché è solo dalle ceneri che si rinasce a nuova vita. Per sciogliere il mistero, Casabona dovrà affondare le mani nel ventre molle della provincia italiana, dove l’unica cosa che conta è l’apparenza, eppure niente è come appare. Un’esperienza così sconvolgente e accecante da indurlo a dubitare persino dei suoi affetti più cari.

Autore: Antonio Fusco
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 29 giugno 2016
Pagine: 240

Trama: 5  Personaggi: 5  Stile: 5  Copertina: 5 


15 dicembre 2016

Recensione 'La pietà dell'acqua' di Antonio Fusco - Giunti

È un ferragosto rovente e sulle colline toscane ai confini di Valdenza viene trovato il corpo di un uomo, ucciso con una revolverata alla nuca, sotto quello che in paese tutti chiamano “il castagno dell’impiccato”. Non un omicidio qualunque, ma una vera e propria esecuzione, come risulta subito evidente all’occhio esperto del commissario Casabona, costretto a rientrare in tutta fretta dalle ferie, dopo un’accesa discussione con la moglie. Casabona non fa in tempo a dare inizio alle indagini, però, che il caso gli viene sottratto dalla direzione antimafia. Strano, molto strano. Come l’atmosfera di quei luoghi: dopo lo svuotamento della diga costruita nel dopoguerra, dalle acque del lago è riemerso il vecchio borgo fantasma di Torre Ghibellina, con le sue casupole di pietra, l’antico campanile e il piccolo cimitero. E fra le centinaia di turisti accorsi per l’evento, Casabona si imbatte in Monique, un’affascinante e indomita giornalista francese. O almeno, questo è ciò che dice di essere. Perché in realtà la donna sta indagando su un misterioso dossier che denuncia una strage nazista avvenuta proprio nel paesino sommerso.
Un dossier scottante, passato di mano in mano come una sentenza di morte, portandosi dietro un’inspiegabile catena di omicidi. E tra una fuga a Parigi e un precipitoso rientro sui colli, Casabona sarà chiamato a scoprire che cosa nascondono da decenni le acque torbide del lago di Bali. Qual è il prezzo della verità? E può la giustizia aiutare a dimenticare?

Autore: Antonio Fusco
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 3 giugno 2015
Pagine: 224


Trama: 5  Personaggi: 5  Stile: 5  Copertina: 5 

28 novembre 2016

Diario di bordo - Speciale incontro con Antonio Fusco


*in verde i commenti di Laura 2.0*

Sabato 26 novembre presso la libreria Giunti del Centro Commerciale Cremona Po, ovviamente a Cremona, si è svolta la presentazione del terzo romanzo di Antonio Fusco, Il metodo della fenice.
Ora, dalla mia recensione del primo romanzo, tutti sapete qual è stata la mia scalata verso i romanzi di questo autore e di come, immancabile, io mi sia presentata all'incontro!

Inizio a prepararmi (insomma, ho un'età e il restauro richiede tempo!) e il primo messaggio è, ovviamente,  di quella disgraziata simpaticona di Laura 2.0, che si premura di ricordarmi che è il caso che io mi copra. Penserete: che amica carina, si preoccupa per la tua salute! No, lei si preoccupa per le gemelle che tendono ad andare in giro per i fatti loro, soprattutto quando vado in giro da sola. Eh stella, poi facciamo come a Milano che la gente ti guarda e tu ti stupisci.
Metto su la stessa camicia che avevo durante la presentazione del BookCity, che è collaudata e so per certo che non rischio figure barbine di alcun genere!
Questa volta La Libridinosa parte in solitaria: Consorte è stanco morto dopo una settimana intera di turni notturni e Figlio decide che stare a casa a leggere un libro è sicuramente più salutare che avventurarsi tra le nebbie padane.
Poggio deretano in macchina e chiamo Laura 2.0 che mi tiene compagnia durante il tragitto. Tranquilli, ormai gli auricolari sono una prolunga naturale delle nostre orecchie, quindi nessuna infrazione e nessun rischio! Insomma, sto per incontrare un funzionario di polizia, mica posso rischiare, no?! Io oramai quando sto al telefono senza gli auricolari mi sento strana.

Arrivo con un certo anticipo (come mio solito quando mi sposto senza la zavorra familiare!) e decido di fare un giro per il centro commerciale. Giro fruttuoso, visto che porto a casa un paio di calzettoni natalizi (il mio lato minchione ha avuto il suo sfogo anche per oggi!). Che posso porre una domanda?Come li abbini a tutto il pizzo che infesta il tuo armadio??

Adesso vedrò di fare la seria (ahahahahhhh.... scherzi vero?), quindi inizio ad avviarmi verso la libreria, quando Laura, carina lei, mi ricorda che dovrò usare la rampa mobile sulla quale, a settembre, in sua sghignazzante presenza, ho rischiato di morire. Carina si, che se non ti avvertivo ti ricapitava.
Salgo sulla rampa cercando di non morire, entro in libreria e... che faccio? Non compro nulla? Naaaaaa!!!
Ed ecco il mio piccolo bottino! Piccolo piccolo perché, col Natale alle porte, qua si mettono tutti d'accordo e mi piazzano sulla testa Il Veto. Niente, non possono comprare niente senza prima chiedere il permesso, perché altrimenti poi non sanno cosa regalarmi. Quindi, un solo libro e un taccuino, ma quello è esente dal veto, tiè! VETO!! Ho detto VETO!!!!!! Vale per tutto, pure per le mutande!!!

Pago, gironzolo, sbircio e poi decido di accomodarmi, ovviamente in prima fila, che metti mai non dovessi vedere bene! No. fermi tutti! E dell'anca non ne parliamo?? Tu ti sei seduta perchè oramai sei anzianotta  e le anche non ti reggono più. Dilla tutta!
Antonio Fusco arriva, puntualissimo, alle 17.30.
La prima domanda della mediatrice è: "Chi è Antonio Fusco?". Lui risponde a modo suo, io vi dico che è un omone! Avete presente Babbo Natale? Ecco, il genere è quello: altissimo, grandissimo (il primo che dice Levissimo, le prende!). Levissimo!!
A primo impatto è sicuramente un uomo che incute soggezione, timore. Invece, a sentirlo parlare si scopre un uomo sensibile, di grande intelligenza, divertente e molto disponibile nei confronti dei suoi lettori!

Fusco ha raccontato di essere uno scrittore per hobby; leggere e scrivere sono una delle sue grandi passioni. Ovviamente, così come nei suoi romanzi, anche nel sentirlo parlare traspare quella competenza professionale che caratterizza il Commissario Casabona.
Ha ribadito che è facile per lui parlare di DNA, intercettazioni, indagini, omicidi e quant'altro, ma che  mai nei suoi romanzi troveremo casi di cronaca di cui si è occupato personalmente. Questo per non dare l'impressione alle vittime di essere state sfruttate.
Un'altra caratteristica dei suoi romanzi, è la brevità, che Fusco ha spiegato con la scelta di creare sempre periodi brevi per dare al lettore la possibilità di entrare nella storia senza perdersi tra dettagli inutili e descrizioni dispersive, nonostante questo gli sia valso, alcune volte, l'accusa di avere una scrittura elementare. E chi avrebbe detto sta minchiata di grazia??? 
Una sua caratteristica è quella di rileggere e correggere i romanzi, limando tutto ciò che gli appare superfluo e, soprattutto, Fusco ha svelato di non far leggere i suoi romanzi a nessuno finché non li ha completati, per non subire quella sorta di appagamento che potrebbe arrivare dal sentirsi dire che la storia è ottima! Ecco, cosa sensatissima per me!

Sempre rimanendo in tema di scrittura, Antonio Fusco ci ha svelato anche il suo lato di lettore: è un amante dei classici, non aveva mai letto noir prima di iniziare a scriverli e un romanzo che vorrebbe aver scritto è Il rumore della pioggia di Gigi Paoli. A me è piaciuto tanto!! *.*
Purtroppo, prevedibile come la nebbia in Val Padana, è arrivata anche la domanda sul confronto tra Rocco Schiavone e Tommaso Casabona. 
L'autore ha prima ironizzato, dicendo che di Manzini vorrebbe avere i numeri, visto che è uno che vende davvero tantissime copie. Poi, tornato serio, ha sottolineato quanto i due personaggi siano differenti (ma va?!). Insomma, Rocco Schiavone è quanto di più diverso possa esserci da un Vicequestore della Polizia; mentre il Commissario Casabona è assolutamente attinente alla realtà delle forze di Stato. Polizia, Laura, no Carabinieri! Che pensavi che non lo dicevo?? Lo hai corretto... ihihihihhh
Altra domanda, quasi scontata vista la professione di Fusco, è quella su quanto siano simili lui e il Casabona. Vabbè, lasciamo stare! Inventiva ed originalità con queste domande, e io che pensavo di non saperle fare...

Di Fusco posso dirvi che è un chiacchierone e che ha spronato i presenti a fare domande, perché lui si diverte un sacco! Per lui il rapporto diretto con i lettori è anche un modo per tarare le sensazioni che lasciano i suoi romanzi e anche capire cosa si aspettino ancora!
Espletato il rito del firma-copie e delle foto, caricato il mio bottino in borsa, mi sono avviata verso la macchina e, ad accogliermi per strada, ho trovato la nebbia che avvolge la mia zona in questo periodo e che tanto mi ha ricordato le atmosfere dei romanzi di Fusco.

È stato un piacere per me avere la possibilità di conoscere di persona questo scrittore che ho tardivamente scoperto. Parlare con lui mi ha fatto venire voglia di leggere i due romanzi mancanti prima possibile. E poi anch'io, come voi che lo avete già scoperto ed amato, mi troverò sicuramente ad attendere il quarto capitolo della vita del Commissario Casabona. Ah già, per chi se lo stesse chiedendo: sì, ci sarà un quarto romanzo! Invidia, invidissima!! Lo sai, adoro i suoi romanzi. Per non parlare della testa che ti ho fatto quando è uscito il terzo quest'estate...

Grazie ad Antonio Fusco che è una persona davvero gradevole e disponibile, alla libreria Giunti di Cremona che si prodiga sempre con impegno per organizzare qualcosa di carino e, infine, grazie alle due donne che erano sedute vicino a me, una delle quali mi ha riconosciuta per le famose merende che posto su Facebook (sono gioie anche queste)! E grazie a Letizia (cioè io io) che mi ha fatto scoprire questi meravigliosi romanzi! Donna di rara intelligenza e sagacia... :D


26 novembre 2016

Recensione 'Ogni giorno ha il suo male' di Antonio Fusco - Giunti

La sonnacchiosa provincia toscana di Valdenza è improvvisamente scossa dall’omicidio di una donna che viene ritrovata in casa, in una posizione innaturale e con una fascetta stringicavo attorno al collo. Si pensa subito al movente passionale, ma all’occhio esperto di Casabona, il commissario incaricato del caso, qualcosa fin da subito non quadra: troppi elementi diversi sulla scena del crimine, troppi particolari contrastanti.
Schivo, ma con una forte carica umana, reso cinico da troppi anni di mestiere alle spalle, Casabona capisce ben presto che l’omicidio è solo l’inizio di un vortice di morte: un gioco molto pericoloso in cui le regole sono quelle stringenti e folli di un serial killer. E Casabona non può che accettare la sfida. «Chiediti perché e troverai il movente e se troverai il movente sarai vicino all’assassino»: seguendo questa frase come un mantra e con l’aiuto dell’affascinante collega Cristina Belisario, Casabona cercherà di venirne a capo e per farlo sarà obbligato anche a una profonda riflessione sull’impotenza dell’essere umano rispetto alle conseguenze delle proprie azioni.

Autore: Antonio Fusco
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: giugno 2014
Pagine: 254

Trama: 5  Personaggi: 5  Stile: 5  Copertina: 5