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2 gennaio 2025

Ciao, Cesare...



Sono passati quasi dieci anni e non ho mai avuto il coraggio di tornare da te. Quasi dieci anni e il massimo che mi sono concessa di fare è stato rileggere qualche passaggio, qualche frase, mai più di due pagina alla volta, spesso aprendoti a caso.

Sono passati quasi dieci anni e io e te siamo diventati quasi una cosa sola, la frase che più spesso mi sono sentita rivolgere: "Ma lo ha scritto parlando di te?". E pensare che non ci conoscevamo neanche!
Eppure l'ho pensato anche io: mentre ti scoprivo per la prima volta, riga dopo riga, borbottio dopo borbottio; mentre ti consigliavo a chiunque mi chiedesse un libro per uscire dal blocco del lettore, da regalare a un amico triste, da donare per far felice qualcuno.

Quasi dieci anni e tu sei tornato nella mia vita, prepotente, e con la tua faccia burbera mi hai chiesto: "Beh? Pensavi di farti viva prima o poi?". Ah Cesare mio, vecchio sociopatico del mio cuore, sapessi quante volte ci ho pensato! Quante volte mi sono avvicinata furtiva a quel ripiano che ti ospita da così tanto tempo... tu lì, in mezzo tra una ragazzina impertinente e un quarantenne irrisolto e io che allungo la mano per afferrarti, per tornare a parlare con te, e poi ti rimetto giù perché la paura ha sempre la meglio.

E allora ci hai pensato tu a tornare a trovarmi, perché, in fondo, io e te siamo cocciuti allo stesso modo e quando ci mettiamo in testa una cosa non c'è modo di farci desistere!
Era novembre, fuori iniziavano a vedersi le prime luci di Natale di quelli che, dice uno studio, sono felici e addobbano prima del tempo (che poi chi abbia stabilito quale sia il tempo giusto, io mica l'ho ancora capito!). Nei supermercati panettoni e pandori imperversavano già da un paio di mesi buoni e io continuavo a ripetere tra me e me che stiamo tutti correndo troppo, che stiamo perdendo il piacere di gustarci ogni cosa a suo tempo.
Hai suonato alla mia porta, mi hai costretta in poltrona e siamo stati lì, a parlare per un po' di ore... poche, Cesare, sempre troppo poche!

Poi ti sei girato e sei andato via... di nuovo. Ti sei sistemato lì, su quello stesso ripiano, stavolta più lontano dai tuoi amici di sempre; a dividervi tante storie nuove, tanti personaggi che mi hanno accompagnata in questi anni in cui sei stato assente.
E stavolta non ho resistito, sai, Cesare? Perché mi mancavi, perché avevo bisogno di parlare ancora con te, di perdermi in un tuo abbraccio e di sentirmi dire che, nonostante tutto, andrà tutto bene. 

Mi sono avvicinata e ti ho ripreso in mano. Mi sono seduta in poltrona e mi sono nuovamente perduta nel tuo sguardo. Fuori ha iniziato a scurire, stavolta di luci di Natale se ne vedono tante: gli alberi brillano dietro le finestre delle altre case, le luminarie invadono le strade anche in questo piccolo posto in cui vivo.

Ti ho ritrovato, Cesare mio, e sei sempre quello di dieci anni anni! Io, invece, sono un po' cambiata e stavolta, se possibile, ti ho sentito ancora più mio, ma quanto male mi hai fatto?
Mi sono ritrovata a piangere tra le tue braccia, singhiozzando come quei bambini ai quali viene tolto il gioco preferito; mi mancava l'aria, mi mancavi tu. Eppure adesso so che sei lì, una certezza, una roccia, un punto fermo.

Ciao, Cesare mio, io ti prometto di non far passare altri dieci anni prima di venire a trovarti, ma tu vedi di fare altrettanto!
 

2 novembre 2023

Recensione 'Sono tornato per te'
di Lorenzo Marone - Einaudi


SONO TORNATO PER TE || Lorenzo Marone || Einaudi || 31 ottobre 2023 || 260 pagine



Un amore che attraversa la guerra e rimane intatto nonostante gli orrori che lo mettono alla prova. L’epopea di un ragazzo che difende la propria vita facendo a pugni per tornare dalla donna che lo aspetta. Cono Trezza e Serenella Pinto sono due giovani del Sud, cresciuti nella zona del Vallo di Diano, tra Campania e Basilicata. Lui contadino, lei figlia di un artigiano di idee socialiste. Si sono conosciuti che erano adolescenti, aspettano solo il momento di sposarsi. Ma sono gli anni Trenta del secolo scorso, e a mettersi tra loro ci sono i fascisti. Soprattutto Romano, il figlio del podestà. Stufo di subirne l’arroganza, Cono si ribella, compiendo un gesto che la sua famiglia pagherà a caro prezzo. Poi la partenza per il servizio militare, e dopo l’8 settembre 1943 la deportazione in Germania. A tenerlo in vita, saranno la speranza di rivedere Serenella, l’aiuto di un compagno di prigionia dal cuore grande e la sua abilità nel tirare di boxe. C’era uno sport che veniva praticato nei campi di concentramento, il pugilato. Piaceva al Führer, piaceva alle guardie naziste che scommettevano sugli incontri, piaceva ai kapò che obbligavano i prigionieri a combattere di notte su ring improvvisati. “Sono tornato per te” racconta la storia di chi è sprofondato in quell’inferno e ne è uscito aggrappandosi a un ricordo. «In quella stanca e sventurata stagione che aveva già vendemmiato, nella quale le foglie a una a una cadevano dai tralci, Cono ripensò al bacio con Serenella quando erano accovacciati sotto le viti. Ma qualcosa dentro di lui gli impedì di lasciarsi spezzare, in testa gli si conficcò l’ordine di non dimenticare, di tenere bene a mente il pianto di Benedetta, gli occhi disperati di sua madre, le urla di suo padre, il volto sfatto di Serenella. Per tutti loro avrebbe resistito, e per lei un giorno sarebbe tornato».

10 maggio 2022

Recensione 'Le madri non dormono mai' di Lorenzo Marone - Einaudi

 

LE MADRI NON DORMONO MAI || Lorenzo Marone || Einaudi || 10 maggio 2022 || 352 pagine

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Un bambino, sua madre. Due vite fragili tra altre vite fragili: donne e uomini che passano sulla terra troppo leggeri per lasciare traccia. Intorno, a contenerle, un luogo che non dovrebbe esistere, eppure per qualcuno è perfino meglio di casa. Lorenzo Marone scrive uno struggente romanzo corale, un cantico degli ultimi che si interroga, e ci interroga, su cosa significhi davvero essere liberi o prigionieri. Diego ha nove anni ed è un animale senza artigli, troppo buono per il quartiere di Napoli in cui è cresciuto. I suoi coetanei lo hanno sempre preso in giro perché ha i piedi piatti, gli occhiali, la pancia. Ma adesso la cosa non ha più importanza. Sua madre, Miriam, è stata arrestata e mandata assieme a lui in un Icam, un istituto a custodia attenuata per detenute madri. Lì, in modo imprevedibile, il ragazzino acquista sicurezza in sé stesso. Si fa degli amici; trova una sorella nella dolce Melina, che trascorre il tempo riportando su un quaderno le «parole belle»; guardie e volontari gli vogliono bene; migliora addirittura il proprio aspetto. Anche l’indomabile Miriam si accorge con commozione dei cambiamenti del figlio e, trascinata dal suo entusiasmo, si apre a lui e all’umanità sconfitta che la circonda. Diego, però, non ha l’età per rimanere a lungo nell’Icam, deve tornare fuori. E nel quartiere essere più forte, più pronto, potrebbe non bastare.

6 novembre 2020

Recensione 'La donna degli alberi' di Lorenzo Marone - Feltrinelli

 


LA DONNA DEGLI ALBERI || Lorenzo Marone || Feltrinelli
5 novembre 2020 || 224 pagine

La donna è sola, inquieta, in fuga: non vuole più restare dove non c'è amore. Ha lasciato la città, nella quale tutto è frenetico e in vendita, ed è tornata nella vecchia baita dell'infanzia, sul Monte. Qui vive senza passato, aspetta che la neve seppellisca i ricordi e segue il ritmo della natura. C'è un inverno da attraversare, il freddo da combattere, la solitudine da farsi amica. Ci sono i rumori e le creature del bosco, una volpe curiosa e un gufo reale che bubola sotto un pergolato. E c'è l'uomo dal giaccone rosso, che arriva e che va, come il vento. A valle lo chiamano lo Straniero: vuole risistemare il rifugio e piantare abeti sul versante nord della montagna, per aiutarla a resistere e a tornare fertile. Una notte terribile riporta la paura, ma la donna si accorge che ci sono persone che vegliano su di lei: la Guaritrice, muta dalla nascita, che comprende il linguaggio delle piante e fa nascere i bambini; la Rossa, che gestisce la locanda del paese; la Benefattrice, che la nutre di cibo e premure. Donne che sanno dare riparo alle anime rotte, e che come lei cercano di vivere pienamente nel loro angolo di mondo. Mentre la montagna si prepara al disgelo e a rifiorire, anche la donna si rimette in cammino. Arriverà un altro inverno, ma ora il Monte la chiama.


7 aprile 2020

Recensione 'La primavera torna sempre' di Lorenzo Marone - Feltrinelli


LA PRIMAVERA TORNA SEMPRE || Lorenzo Marone || Feltrinelli || 35 pagine || 4 aprile 2020

Da Lorenzo Marone, un regalo ai lettori: un racconto inedito che è un invito a unire le forze e a combattere le difficoltà con l’arma della gentilezza. 
Torna Luce Di Notte, la protagonista di Magari domani resto. E con lei, don Vittorio e l’immancabile Cane Superiore, sullo sfondo di una Napoli più fascinosa e dolente che mai. Marone ci parla di Luce e noi ci ritroviamo in lei, nelle sue battaglie quotidiane, nei suoi quotidiani – e salvifici – angoli di bellezza. Con la voglia di dare un senso a questo tempo sospeso.


18 febbraio 2020

Recensione 'Inventario di un cuore in allarme' di Lorenzo Marone - Einaudi


INVENTARIO DI UN CUORE IN ALLARME || Lorenzo Marone || Einaudi || 11 febbraio 2020 || 296 pagine

Per un ipocondriaco che vuole smettere di tormentare chi gli sta accanto con le proprie ossessioni, trovare una valvola di sfogo è una questione vitale. Ma come si impara ad affrontare la paura da soli? Forse raccontandosi. È quello che fa Lorenzo Marone, senza timore di mostrarsi vulnerabile, con una voce che all'ansia preferisce lo stupore e il divertimento. Scorrendo l'inventario delle sue fobie ognuno può incontrare un pezzo di sé e partecipare all'affannosa, autoironica ricerca di una via di fuga in discipline e pratiche disparate: dalla medicina alla fisica all'astronomia, dalla psicologia alla religione, dai tarocchi all'astrologia. Alla fine, se esorcizzare del tutto l'angoscia resta un miraggio, possiamo comunque reagire alla fragilità ammettendola. E magari accogliere, con un po' di leggerezza, le imperfezioni che ci rendono unici. Le confessioni comiche, poetiche, paradossali di un «cuore in allarme». Che prende in giro sé stesso mettendo in scena quello che, da Molière a Woody Allen, è sempre stato il più irresistibile dei personaggi tragici.

7 giugno 2019

Recensione 'Tutto sarà perfetto' di Lorenzo Marone - Feltrinelli


Titolo: Tutto sarà perfetto || Autore: Lorenzo Marone || Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 30 maggio 2019 || Pagine: 298

La vita di Andrea Scotto è tutto fuorché perfetta, specie quando c'è di mezzo la famiglia. Fotografo quarantenne, single e ostinatamente immaturo, Andrea ha sempre preferito tenersi alla larga dai parenti: dal padre Libero, comandante di navi a riposo, procidano, trasferitosi a Napoli con i figli dopo la morte della moglie, e dalla sorella Marina, sposata, con due bambine e un evidente problema di ansia da controllo. Quando però Marina è costretta a partire e a lasciare il padre gravemente malato, tocca ad Andrea prendere il timone. È l'inizio di un fine settimana rocambolesco, in cui il divieto di mangiare dolci e fritti imposto da Marina è solo uno dei molti che vengono infranti. Tallonato da Cane pazzo Tannen, un bassotto terribile che ringhia anche quando dorme, costretto a stare dietro a un padre che si rifiuta di farsi trattare da infermo e che continua a sorprenderlo con richieste imprevedibili, Andrea sbarca a Procida e ritorna dopo anni tra le persone e i luoghi dell'infanzia, sulla spiaggia nera che ha fatto da sfondo alle sue prime gioie e delusioni d'amore e tra le case colorate della Corricella scrostate dalla salsedine. E proprio in mezzo a quei contrasti, in quell'imperfetta perfezione che riporta a galla ferite non rimarginate ma anche ricordi di infinita dolcezza, cullato dalla brezza che profuma di limoni, capperi e ginestre e dal brontolio familiare della vecchia Dyane della madre, Andrea trova finalmente il suo equilibrio.


26 febbraio 2018

Recensione 'Un ragazzo normale' di Lorenzo Marone - Feltrinelli


Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karate Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l'anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spiderman e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Morla, la tartaruga che vive sul grande balcone all'ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un'agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de «Il Mattino» che cadrà vittima della camorra proprio quell'anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel piccolo mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l'importanza dell'amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma il ricordo delle persone speciali e le loro piccole grandi azioni restano.


Titolo: Un ragazzo normale
Autore: Lorenzo Marone
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 22 febbraio 2018
Pagine: 240

Trama: 2  Personaggi: 2  Stile: 5 


10 agosto 2017

Diario di bordo - Caro scrittore...


*in blu i commenti della Bacci*

... tu che mi scrivi, chiedendomi se ho voglia di leggere il tuo libro
... tu che metti mi piace ad ogni mio post, incluso quello della camicia macchiata di mascara (finché si tratta delle tue merende ipercaloriche, posso anche capirlo, uno guarda e sogna, ma quelli in cui mi dai della cretina anche no)
... tu che mi chiedi l'amicizia su Facebook, mi segui su Istagram, su Twitter, al parcheggio dell'Esselunga...

Dico a te, scrittore mio adorato! (sì, parla proprio di te, e di te, e di te, e di...)Tu maestro della penna! (dai l'inchiostro, togli l'inchiostro) Tu che, appena esce un tuo libro, mi rendi una folle lettrice in grado di dormire davanti alla libreria già dalla settimana prima, che per precauzione, mentre è davanti alla libreria, con tanto di sacco a pelo e zainetto con i viveri che, diciamolo, sono sufficienti a sfamare gli abitanti di Cremona e dintorni, fa pure un preordine su Amazon (che metti mai la libreria non dovesse avere copie, almeno sto tranquilla!) (ma di quelle che ti avanzano, che ne fai?)
Dico a te! Sai chi sono io? (Io lo so: il Pippo Baudo delle blogger, colei che scopre scrittori come i maiali scovano tartufi). Sono colei che ti segue su ogni social network, che gira l'Italia in lungo e in largo per sentirti parlare del tuo romanzo, che consiglia i tuoi libri a chiunque gli respiri intorno!(ma in particolare, di chi stai parlando? Perché un certo pensiero mi sta sorgendo spontaneo...)
Ma sono, soprattutto, una blogger. E che blogger! L'unica e la sola col nome zozzo. Hai presente il genere? Siamo quelle persone, in prevalenza donzelle, che amano talmente tanto i libri da aver sentito la necessità di parlarne ovunque; anche perché, duole dirlo, ma familiari e amici spesso non condividono la nostra passione, anzi... Così, un giorno (qualcuno direbbe funesto! Ehm...) abbiamo deciso di usare questo enorme aggeggio chiamato web (fiuuuuu! Temevo che, chiamandoti Libridinosa, parlassi di altri tipi di aggeggi) e farlo diventare il luogo deputato e preposto per condividere il nostro amore verso questi oggetti, solitamente di forma rettangolare, composti in buona parte di carta, costosi (eh sì, inutile far finta che i libri non costino), ma che tanta gioia sanno donarci! Anche perché eravamo stufe di vedere occhi roteanti ogni volta che dicevamo a qualcuno (non per forza conosciuto) "Devi leggere questo libro!"

E così passano i mesi, poi gli anni e, se rientri nella categoria di quelle un po' brave, un po' fortunate (o chissà che altro), riesci anche a farti conoscere e leggere da qualcuno che non siano tua madre e tua sorella (che, nel mio caso specifico, sappiatelo, non mi leggono... almeno la prima, la seconda non lo so!). 
E ci sei anche tu, caro scrittore, a leggermi. Lo so che mi stai leggendo perché, porca puzzola, ti ho taggato la recensione ovunque fosse possibile! Sì, quella luce che ti ha svegliato stamattina col suo lampeggìo (si dirà così?) erano le SUE notifiche. Te l'ho pure stampata, attaccata alla zampa di un piccione e l'ho lanciato verso la tua città. Ho tappezzato muri e vagoni di treno per far sì che tu la leggessi! E qui si aprono le acque, cari miei (sì, come per Mosè). (oh meno male, ti vedevo già in sala parto e penavo per la creatura).
Perché dopo che noi blogger abbiamo fatto il nostro lavoro, quindi acquistare (o, se siamo fortunati, ricevere dalla Casa Editrice), leggere e recensire un libro, parte l'effetto visualizzazioni. 
Che vuol dire? Semplice! Recensire un libro ha vari scopi: ovviamente, scopo primario è quello di far sapere al mondo (che sto esagerando? - Cosa te lo fa supporre?) se quel libro è bello o brutto, insomma se è il caso di correre in libreria a comprarlo o è meglio spendere quei 20 euro per una pizza e un cinema! Ora voglio il nome della pizzeria e del cinema, che qua con 20 euro, ciaone!
Ma visto dalla nostra parte della barricata, scrivere una recensione, vuol dire anche (e soprattutto) farla arrivare a coloro che esulano la cosiddetta sfera dei lettori affezionati. E come si fa? Uh! Dì, dì! Svela l'arcano! Facile: le condivisioni! Aaaaaah! E io che mi vedevo già a ballare Despacito sopra ad una torre di libri invocando tutti i direttori delle CE conosciute... Noi, ovviamente, condividiamo la recensione sui nostri canali social, che solitamente sono Facebook, Twitter (che tu sia maledetto! Tu e i tuoi pidocchiosi 140 caratteri!) e Instagram! E lì ci sono i lettori affezionati e qualche novizio che ci scopre per caso e decide di leggerci!
Ma se tu maledetto autore del libro, tuuuuuu (suona libero, rispondi!) quella recensione la vedi (perché io lo so che la vedi, capito? LO SO! Quando la Libridinosa scrive in maiuscolo c'è da aver paura, sapevatelo). Anzi, fai pure peggio: mi scrivi un bel commentino con uno stitico "grazie"... eh vabbè, sarai timido, facciamocene una ragione! Comunque, prego! Ora sai che devi fare, bello mio? Pendere un Eva Q? No! Devi cliccare su CONDIVIDI. Lo vedi il tastino lì a destra? Proprio accanto alla scritta COMMENTA. Non è difficile! Dai su, puoi farcela! Non è faticoso, ti giuro! Non sudi, non avrai bisogno di reintegrare sali minerali. Dai, so che puoi farcela... ti assicuro che è gratis! Nessuno verrà a contestare nulla, nessuna bolletta arriverà nella tua cassetta della posta, manco un prelievo dal conto corrente. Niente! Al massimo ti si indolenzirà un pochino il polpastrello, ma val bene una potenziale copia venduta in più, no?
Hai cliccato? L'hai fatto? Bravo! Oh tu sì che mi dai grandi soddisfazioni! Complimenti caro scrittore, tu sei uno che ha capito come funziona oggi il mondo: una persona mi legge, il mio libro le piace, magari pure tanto, si prende anche la briga di mettersi davanti ad un computer e buttare giù una recensione (che non è quella che posso trovare su Amazon o GoodReads o il tanto bistrattato Anobii, dove dicono "bello... brutto... gne..."). No, questa persona sta lì (chissà per quanto tempo, ché mica tutti nascono scrittori come me!) e scrive e spiega perché il libro è bello, spiega perché i personaggi sono validi e perché sì e perché no! E io che faccio? La ringrazio (ovviamente) e faccio in modo che questa recensione venga letta da altre persone! Che ci vuole? Clicco su CONDIVIDI e tutti quelli che mi seguono sui social network magari andranno a dare un'occhiata! E magari rimangono conquistati dalle sue parole e vanno pure a comprare il libro!
Grazie scrittore mio adorato! Io ti ringrazio davvero con tutto il cuore. Poi se pure la tua Casa Editrice facesse la stessa cosa, per noi blogger sarebbe un'aiuto immenso e per loro (e per te) sicuramente qualche copia venduta in più!

E poi ci sei tu! Ti vedo, sai? Stai lì, nascosto nell'angolo buio; sbirci per vedere che faccio. Che brutta immagine... Ti leggo? Sì, ti leggo! Ti recensisco? Sì, ti recensisco! ... Ma tu sei infame e niente, il tasto CONDIVIDI non lo guardi nemmeno. Dove vaaaaaai? Vieni qui, disgraziato. Tanto ormai ti ha visto, inutile che scappi, che questa è una carogna fatta e finita e non ci mette niente a spiattellare tutto in giro. Spiegami perché. Eh? Perché ti sei fatto beccare? Perché lo fai disperata ragazza miaaa(no, non sto citando Marco Masini - ops, scusa)? Ti faccio schifo? Puzzo (è agosto, ma ho fatto la doccia, quindi 'sta scusa non regge)? Ti sto antipatica? Il mio blog è troppo sfigato per te? Dimmelo! Dimmelo, porca mannaia! Spiegami perché, fai in modo che io possa aprire la mia mente e capire la tua scelta. Però tu prometti che se lui te lo spiega, tu accetti la spiegazione e non uccidi nessuno. Prometti! Hai letto la recensione, vero? Ti ho dato cinque stelle o quattro... non ho mica detto che scrivi come mio figlio in prima elementare; non ho sostenuto che i tuoi personaggi sono paragonabili a Heidi e Peter. No, ho parlato bene del tuo libro, sarebbe carino che tu, proprio per educazione, visto che fiori e pastarelle non puoi mandarmene, mi ringraziassi! (Io, la Bacci, accetto volentieri le pastarelle, anche senza biglietto accompagnatorio. Fiori no, che fanno tanto cimitero. Grazie) Che dici? Ti ho convinto? Lo clicchi quel tasto? Eh? Come no? Ma vaf... E allooooooora! Non essere scurrile, per favore. Pensa invece a ringraziare chi è sempre tanto carino e non solo condivide (e non è ancora morto per averlo fatto, perché è una pratica assolutamente innocua) ma si profonde in mille ringraziamenti e cuoricini. Su, op op!
Hai ragione Bacci, ci sono scrittori che vanno seriamente ringraziati (e non solo perché scrivono libri bellissimi!). Sono quelli che tutte le sante volte, pure quando recensiamo i temi che scrivevano alle scuole medie, arrivano, puntuali: ringraziano, ci mandano pure i messaggini per dirci quanto siamo state brave e, soprattutto (SO-PRA-TUT-TO) condividono! E allora, visto che non è che io e te siamo solo brave a insultare, anche se lo facciamo egregiamente, ringraziamo sentitamente Sara Rattaro (che con tutti i cuori che manda, San Valentino spicciale casa!) colei che ha rapito il cuore anche a mia figlia undicenne, Lorenzo Marone (ha condiviso pure il tatuaggio, figurati!) carinissimo con tutti i suoi lettori e con noi minch blogger, Alice Basso (che fa brutto se mi parte la ridarella quando penso a lei?) che prima o poi farà il tour dei nostri comodini , Tommaso Fusari (Core de zia Libbbri! e de quella che je po' esse madre), Pierpaolo Mandetta (e Katia...e se non sapete chi sia Katia, avete una brutta vita!) la mia coppia preferita, e poi Fabio Genovesi che è di una carineria senza pari, Gigi Paoli, Antonio Fusco  e ultima ma non ultima Rosa Teruzzi, sempre prodiga di complimenti nei nostri confronti, che è una di quelle che ci segue davvero tanto, talmente tanto che io sono sicura che prima o poi me la troverò alla porta di casa perché avrà visto la foto di qualche pizza o di qualche torta (e io ti aprirò, Rosa! Mi casa es tu casa!).



e  







19 luglio 2017

Graforecensioni della sestina finalista

Buongiorno come state? Prima di raccontarvi per filo e per segno cosa è stato per me la fantastica esperienza dello scorso weekend, oggi vi parlo di un altro aspetto del Premio Bancarella
Oggi sono qui per farvi conoscere le graforecensioni di Alberto Zuccalà, che era presente con noi a Pontremoli e che ha creato queste meraviglie.

I MEDICI - UNA DINASTIA AL POTERE - MATTEO STRUKUL



IL GIARDINO DEI FIORI SEGRETI - CRISTINA CABONI



LA LOCANDA DELL'ULTIMA SOLITUDINE - ALESSANDRO BARBAGLIA



GOCCE DI VELENO - VALERIA BENATTI



LA GUARDIA, IL POETA E L'INVESTIGATORE - JUNG-MYUNG LEE



MAGARI DOMANI RESTO - LORENZO MARONE


Non sono stupende?




29 giugno 2017

Ma 'ndo vai se un libro non ce l'hai?

consigli seri da blogger minchione!

Sapete quanto io odi l'estate, vero? Fosse per me, salterei da maggio direttamente ad ottobre (facciamo pure novembre, giusto per stare sicuri!). Io sono una di quelle che non va in vacanza, perché le spiagge affollate, la gente che urla, i bambini che alzano sabbia correndo, mi danno l'orticaria! Quindi, che cavolo ci sto a fare qui a consigliarvi libri da mettere in valigia? Semplice! Io non vado in vacanza, ma magari molti di voi stanno già lì che fanno il conto alla rovescia, con tanto di tacche sui muri di casa (occhio eh, che poi tocca a voi lavorare di stucco!).
E se poi siete come me e le vacanze le trascorrete a casa, spiaggiati in giardino o sul terrazzo, con i piedi a bagno nella vaschetta di plastica e il ventilatore a soffiarvi aria (calda) in faccia, non è detto che non troviate il tempo per leggere, no?

E allora, io e La Bacci (e, ovviamente, Lea) abbiamo deciso di darvi qualche consiglio. Quindi, prendete carta e penna o aprite le note del telefonino e segnatevi questi titoli!

Lorenzo Marone
Feltrinelli 
16,50 euro

Dai su, che ve lo aspettavate! Consorte mi ha pure fatto fare la torta di compleanno con la copertina di questo romanzo. Ora, io i romanzi di Lorenzo, ovviamente, ve li consiglio tutti, ma presumendo che, se circolate frequentemente da queste parti, i primi due li abbiate già letti da tempo, vi indirizzo su quest'ultimo (poi, in separata sede, mi spiegherete come mai non lo abbiate ancora letto, eh!).







Alice Basso
Garzanti
16,90 euro

Mi direte: "Ma questo è il terzo libro di una serie". Embè? Prima domanda: perché non avete ancora letto i primi due? Volete i titoli? Siete così svampiti da non averli ancora segnati in tutto questo tempo? Oooook, eccovi accontentati: L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome e Scrivere è un mestiere pericoloso.
Seconda domanda: siete in ferie, giusto? E allora avete taaaaaanto tempo a disposizione per leggere, quindi una trilogia, che, per di più, è divertente e scorrevole, è ciò che fa al caso vostro!

Sara Rattaro
Sperling & Kupfer
16,90 euro

Primo: copertina che fa estate che più estate non si può! Secondo: Sara è una garanzia in fatto di scrittura. Terzo: un romanzo che spacchi il cuore, sotto l'ombrello e tra i boschi di una montagna, ci sta sempre bene!
Ah già, anche in questo caso: se non lo avete ancora letto, c'è qualcosa che non va!





Gigi Paoli
Giunti
15,00 euro

Quale momento migliore delle vacanze per dedicarsi ad uno di quei gialli (o noir come sta scritto in copertina) che vi fanno lambiccare il cervello? Nessuno! Anche in questo caso, visto il tempo a disposizione, trattandosi, per adesso, di una ufologia, vi consiglio di partire dal primo romanzo, Il rumore della pioggia, e poi proseguire con questo. Vi assicuro che non ve ne pentirete e, presto, sarete innamorati di Carlo Alberto Marchi, giornalista insolito che si aggira per le vie di un'insolita Firenze! Ah già, se avete in programma un viaggetto nella città dantesca, questi due romanzi ve ne faranno scoprire un lato alquanto sconosciuto!

Francesca
Manuela Raffa
Piemme
18,50 euro

A me la storiella che in vacanza si leggano solo storielle leggere, non è mai andata giù. Quindi, vi consiglio assolutamente questo romanzo che, oltre a raccontarvi la famosa storia di Paolo e Francesca da una prospettiva completamente diversa, vi darà anche modo di conoscere un'autrice italiana che, secondo me, farà parlare di sé!
E come per i romanzi di Paoli, anche in questo caso c'è un luogo che dovreste assolutamente visitare: Gradara, la cui rocca ospitò proprio i due amanti. Se non siete mani andati, vi consiglio vivamente di programmare un'escursione, perché è davvero meravigliosa!!

Ecco lettori cari, questi sono i miei consigli per i libri da portare in vacanza con voi. Ma io e La Bacci, nei mesi appena trascorsi, ci siamo letteralmente innamorate di due romanzi, entrambi di due giovani virgulti nostrani e, onde evitare di accapigliarci (anche) per decidere a chi toccava l'onore di consigliarveli, abbiamo deciso di farlo assieme, dandovi così delle motivazioni diverse e sperando di convincervi a correre in libreria, acquistare i romanzi in questione e metterli in valigia!

Pierpaolo Mandetta
Rizzoli
18,00 euro

Motivo numero 1: il libro in questione non è bello, è bellissimo!
Motivo numero 2: Pierpaolo è uno dei ragazzi più umili e dolci che io abbia mai conosciuto
Motivo numero 3: gli autori italiani, soprattutto se giovani e bravi, vanno aiutati!
Motivo numero 4: le storie di famiglia ambientate al sud scadono spesso nel banale; Pierpaolo è riuscito a scrivere una storia divertente, emozionante e intensa, senza mai cadere in quei cliché che tanto sono stati usati da altri prima di lui.
Motivo cinque (che è anche il più importante): Massimo (detto Katia) sta distribuendo coccinelle per tutta Italia e non vede manco una lira, quindi bisogna aiutarlo!

Tommaso Fusari
Mondadori
16,00 euro

Anche in questo caso, valgono alcuni dei motivi citati per Pierpaolo: libro bellissimo, che vi farà piangere come pochi (ma piangere rende gli occhi belli, quindi ne vale la pena!). Autore giovane e italiano, simpatico (e pure gnocco!). 
E, soprattutto, sono mesi che gli sbaglio l'accento del cognome e non mi ha mai ancora insultata: vogliamo rendergliene merito?!




Allora, avete scritto tutto? Bene, adesso andate a sbirciare i consigli di Lea e della Bacci e poi tutti in libreria!!!


30 maggio 2017

La #bancarellablogger intervista Lorenzo Marone

Il giorno in cui La Boss Amanda Colombo decise di radunare un gruppo di pazze serie blogger per parlare del Premio Bancarella, lo ammetto, ho un po' sperato che tra i sei libri finalisti ci fosse lui, il Sommo, l'uomo più stalkerato d'Italia, insomma Lorenzo Marone!
Quindi, immaginate la mia faccia (e anche la mia reazione) quando, effettivamente, il suo nome è saltato fuori! E immaginate anche la reazione delle altre mie colleghe quando c'è stato da scegliere chi dovesse intervistare chi! 
Alla domanda: "Chi intervista Lorenzo?" sono tutte scappate terrorizzate! E vabbè, sacrifichiamo! Quindi, eccovi qui l'intervista semi-seria tra Il Sommo e la sua stalker!


La Libridinosa: Ciao guagliò! Sei pronto? Se stai indossando qualcosa di giallo, sei pregato di andarti a cambiare prima di rispondere a queste domande!!
Iniziamo! Sicuramente la domanda che più ti hanno rivolto in questi mesi è stata “come hai fatto a metterti nei panni di una donna e a farlo così bene?” Ho indovinato? Bene, allora io ti chiedo: dove si trovano bambini come Kevìn? C’è un negozio particolare in cui poterli acquistare? Posso avere l’indirizzo? Accettano anche permute?
Lorenzo: Di Kevin in giro ce ne sono parecchi, purtroppo, e dico purtroppo perché sono bambini con il dolore negli occhi, privati del diritto a crescere in un mondo più accogliente e meno realistico, bimbi che conoscono la sofferenza psicologica da subito e, perciò, hanno una vita segnata già per metà. Però Kevin è anche un bambino equilibrato, che sta lì a dimostrarci che, a volte, la nostra tenuta interiore è così forte da sopperire alle cattiverie anche inconsapevoli che ci fanno gli adulti. 

La Libridinosa: Negli ultimi tre anni ci hai parlato di un anziano, di un quarantenne (e lì giochi in casa, quindi non fa tanto testo!) e, adesso, di una donna. Nel prossimo libro potresti parlare di un prete, che ne dici? Ok, smetto di fare la scema e ti chiedo: dove trovi quella calma che tiri fuori quando, durante le presentazioni, ti fanno domande imbarazzanti? No perché, come sai benissimo, quando la distribuivano, io stavo sicuramente da un’altra parte… non è che te ne avanza un po’?
Lorenzo: La calma non è sempre una buona cosa, soprattutto se poi il caos ce l'hai dentro. Meglio, a volte, espellere e scoppiare, e ripulirsi, e restare senza fiato, come dopo un bel pianto.

La Libridinosa: Facciamo un attimo le persone serie (non ridere!!). “Magari domani resto” è tra i 6 possibili vincitori del Premio Bancarella. Che cosa hai provato quando ti è stata comunicata la notizia? E, soprattutto, hai idea di quanto tempo io abbia dovuto trascorrere senza poterti scrivere perché dovevo far finta di non sapere nulla? 
Lorenzo: È una gran bella soddisfazione, anche perché, e non lo dico per ruffianeria, è grazie anche e soprattutto ai librai (e alle blogger :)) se i miei romanzi sono amati e passano di mano in mano. 

La Libridinosa: Se dovessi scegliere un vincitore per il Premio Bancarella (no, il tuo libro non vale!) quale libro premieresti? Vabbè, oggi sono buona e ti faccio scegliere anche tra libri che non sono finalisti!
Lorenzo: Sugli altri libri non mi esprimo per non fare torti a nessuno. Farei vincere un premio letterario a Zerocalcare. 

La Libridinosa: Ormai un po’ ti conosco e so che sei ipocondriaco, hai paura degli aerei e ti imbottisci di Xanax quando sei costretto a volare, bevi sempre troppa acqua quando devi viaggiare in treno (ho sospettato seriamente tu avessi problemi di prostata, sai?), sei l’unico napoletano che ha il coraggio di ordinare la pizza a Cuneo (chissà se il pizzaiolo è poi morto d’ansia?), hai UN SOLO maglione giallo e lo tieni buono per quelle presentazioni in cui sai che sarò presente io, sei un canaro (lo sai che a Roma “il canaro” è l’appellativo di criminale?). So che anche che hai sempre paura che i tuoi libri non piacciano e, puntualmente, vieni smentito sia dalle recensioni che dalle vendite. Qual è il tuo segreto, se ne hai uno? E, soprattutto, secondo te qual è il motivo per cui tutti i tuoi lettori si sentono orfani quando finiscono un tuo libro?
Lorenzo: Non lo so, forse rappresento le debolezze e le ossessioni di ognuno di noi, racconto di chi fatica a vivere, di chi ancora non ci ha capito nulla, di chi vorrebbe restare adolescente e bambino per sempre, di chi vorrebbe un mondo più accogliente. Parlo di me e, al contempo, di tanta altra gente. 

La Libridinosa: Domanda di quelle carogne, tipo “vuoi più bene a mamma o a papà”. Lorenzo Marone ama più Luce, Cesare o Erri? (La Libridinosa ghigna malefica!)
Lorenzo: Diciamo che fra i tre quello che ha più bisogno di un padre accanto è Erri.

La Libridinosa: Definisci con un aggettivo ciascuno dei tre protagonisti dei tuoi romanzi
Lorenzo: Cesare è troppo intelligente, Erri è felicemente insoddisfatto, e Luce è un'istintiva. 

La Libridinosa: Qui siamo tra amici, ci leggono giusto due o tre persone, quindi possiamo anche lasciarci andare alle confidenze. Da poco meno di un mese è nelle sale cinematografiche “La tenerezza”, film di Gianni Amelio LIBERAMENTE ISPIRATO a “La tentazione di essere felici”. Ecco, quel LIBERAMENTE ISPIRATO ha portato a delle critiche, non sempre positive, da parte di quei lettori che tanto hanno amato Cesare. Sinceramente, tu che ne pensi? Sei comunque felice del fatto che Amelio abbia deciso di ispirarsi ad un tuo romanzo per un suo film o ti sarebbe piaciuto che il film fosse più fedele al libro? (Informazione personale: io non ho il coraggio di andare al cinema, sappilo!)
Lorenzo: Il film è molto diverso, per cui la storia non la sento mia e non mi dispiaccio più di tanto. È stata comunque una gran soddisfazione e una bella esperienza. 

La Libridinosa: Rimanendo in ambito cinematografico, l’anno scorso, parlando di Erri mi dicesti che, se avessi dovuto attribuire il suo ruolo ad un attore, avresti scelto Valerio Mastandrea. E se dovessi sce gliere un’attrice per impersonare Luce? (Se dici Margherita Buy, non ti parlo più!)
Lorenzo: Non lo so, me l'hanno chiesto in molti, ma non mi viene in mente nessuno. Mi servirebbe una ragazza napoletana di 35 anni con un caratterino niente male. Non so. Forse vedrei bene una delle due sorelle gemelle protagoniste di Indivisibili.

La Libridinosa: Tu sei uno che, nonostante tutto, ha scelto di restare: vivi a Napoli, che sappiamo essere una città tanto bella quanto difficile. Che ne pensi di tutti quei ragazzi che si trovano costretti a dover lasciare le proprie città per studiare o per cercare lavoro? Pensi che sarebbe più giusto provare a lottare per trovare il proprio spazio dove si è nati? Lasciare tutto è sempre la scelta più comoda? 
Lorenzo: Io non punto il dito contro chi se ne va, ci mancherebbe. Non ho da dare insegnamenti a nessuno, dico solo che l'importante è cercare il proprio spazio, vivere e non limitarsi a sopravvivere, rendere migliore ciò che si ha, cercare di lasciare un segno, perché transitiamo su questa terra per troppo poco e non è degno non combattere per lasciare qualcosa di importante dietro di noi. E qualcosa di importante è anche una vita spesa bene, felice. 

La Libridinosa: Se proprio fossi costretto a trasferirti, dove vorresti vivere?
Lorenzo: Milano mi piace. Altrimenti in un centro piccolo, a contatto con la natura e dove puoi girare con la bici. Ma mia moglie è una che vuole vivere o a Napoli o a New York, o in posti ancora più incasinati. Perciò credo che il mio resterà un sogno. 

La Libridinosa: Ci dai una piccola anticipazione sul nuovo romanzo? Ad esempio, quando uscirà? Posso averlo in anteprima? Mi va bene anche il file che hai sul tuo computer… prometto di non far caso ai refusi!
Lorenzo: :). Non so quando uscirà, spero per l'estate del 2018, e spero sia accolto come Luce, anche perché è diverso, meno introspezione e più storia. 

La Libridinosa: Il 16 luglio ci sarà la consegna del Premio Bancarella. Io sarò lì. Confessa: hai paura della mia reazione nel caso tu non dovessi vincere?
Lorenzo: Anche nel caso dovessi vincere...:)

Io, come sempre ringrazio Lorenzo per la disponibilità che ha mostrato nel lasciarsi torturare dalle mie domande! E adesso non mi resta che mettermi comoda e aspettare il 16 luglio... ci vediamo a Pontremoli!



13 febbraio 2017

Diario di bordo - Incontro con Lorenzo Marone


Negli ultimi anni, forse anche un po' per colpa della crisi dell'editoria, è consuetudine, quando esce il nuovo romanzo di uno scrittore, mandare il suddetto in giro per l'Italia a parlare del suo libro, a promuoverlo, a farsi conoscere.
Per noi lettori questa cosa è una manna dal cielo, perché finalmente abbiamo la possibilità di carpire quei piccoli segreti che si nascondono dietro una storia e i suoi personaggi. Insomma, parlare con chi ha dato loro vita è sicuramente un'esperienza interessante! E io mi stupisco sempre quando un lettore mi dice che no, lui non va alle presentazioni perché non ama incontrare l'autore, perché vuole che quei personaggi rimangano ciò che sono: il parto di una mente e non la realtà. Vabbè, scelte! Io, invece, le presentazioni le amo, anche se poi, alla fine, sono una di quelle che non fa mai domande. 
Mi piace, però, sentire l'autore parlare delle sue "creature" e mi piace anche scoprire chi si nasconde dietro quelle parole: se lo scrittore è una persona simpatica, se è uno con cui puoi anche fare una battuta o se, al contrario, è uno di quelli che sta lì solo perché glielo impone l'editore e, potesse, ti sputerebbe in faccia (sì, esistono!).

Tutta questa premessa per dirvi che quando esce un nuovo romanzo di Lorenzo Marone la partenza del suo tour promozionale include anche la partenza del mio tour da stalker! Insomma, se Lorenzo gravita in un raggio di 250 (vabbè, diciamo pure 300) km da casa mia, è probabile che troviate anche me!  Ecco perché post potrebbe anche intitolarsi "Incontro con Lorenzo Marone - parte 1"!!

Location di questa volta è stata Verona (ma quant'è bella Verona?!). E come al solito, io mica arrivo da sola (sì, Consorte e Figlio sono inclusi), ma sono arrivate anche le Due lettrici quasi perfette, dritte dritte... ok, forse non proprio dritte, visto che una (quella anziana!) era afflitta dal mal di schiena! Dicevo, dritte dritte da Pordenone, sono giunte le due donzelle in compagnia di una delle figliole (per inciso, la figliola in questione è il mio piccolo clone, una piccola carogna di cui sono taaaaanto orgogliosa!).

Si parte dall'allegra Lombardia alle 8.30 e si arriva a Verona alle 10. Figo! Siamo in notevole antic... "Mamma devo vomit... bleahhhhhh". Questo è il suono che hanno percepito le mie orecchie mentre eravamo quasi arrivati al posteggio. Ok, frega un tubo a me (mamma amorevole io!). Guardo Consorte con un'eloquente espressione, lui mi fissa e...: "Ho capito, io vado a cercare un posto per comprargli devi vestiti puliti, ci vediamo in libreria?". È perspicace l'uomo!
E così io zompetto allegra tra i vicoli veronesi in cerca delle libreria e delle due sciroccate che, tanto per cambiare, si sono perse tra le colline!
Entro in libreria per prendere i posti in prima fila e... ma dove sono le sedie? Niente, qui non hanno preparato ancora nulla. Vabbè, nel frattempo compro le copie da far autografare. Mentre pago, vedo entrare le due lettrici quasi perdute e, subito dopo, il Sommo Marone!
Ci dirigiamo tutti verso la sala in cui si terrà la presentazione e... oh, ma le sedie così vicine le hanno messe? Ancora un po' e ci sediamo in braccio a Lorenzo!

Prima dell'inizio Lorenzo si avvicina per chiacchierare e firmare le due... tre... cinq... vabbè, DIECI copie in nostro possesso. La sua faccia non ve la descrivo, tanto potrete immaginarla da soli!

Inizia l'incontro, mediato dall'Avvocato Guarente Guarienti: si è riso (tanto, come nel libro!), si è discusso e si sono letti passaggi del libro. Si è parlato, ovviamente, di Luce, ma anche di Napoli 
la città in cui gli accenti sono tutti al contrario!
e di come i personaggi di Lorenzo abbiano in comune una costante ricerca di sé.
Unica pecca, se tale vogliamo definirla, di questa presentazione è stata la scelta della data: il libro era stato pubblicato da appena 48 ore e molti dei presenti non lo avevano ancora letto o, comunque, erano a poche pagine dall'inizio. Pertanto, si sono ritrovati con delle involontarie rivelazioni sullo svolgimento della storia.
Terminata la presentazione, mentre Lorenzo firmava altre copie, io punto il mio sguardo verso il cartonato che fa da espositore. Fisso il cartonato, poi fisso la libraria... ancora il cartonato e...: "Scusami, voi quello lo buttate?"
La libraia, con uno sguardo tra il perplesso, lo stupito e il terrorizzato: "Ne teniamo uno per l'esposizione, ma l'altro lo buttiamo, sì. - Mi fissa, probabilmente chiedendosi se sta davvero sostenendo questa conversazione - Lo vuoi tu?"
Io: "Beh, se non è un problema sì, lo prenderei volentieri!"

E fu così che, dopo le foto, i libri autografati, il pass di Pordenone Legge con la dedica di Lorenzo sopra, nella Stanza Librosa è arrivato IL CARTONATO!
E ovviamente c'è un piccolo particolare che io non avevo considerato in quel momento: il fatto che, mentre Lorenzo saltava su un treno per tornare a casa, io avrei girato tutto il pomeriggio per le scaligere strade con la sua faccia sotto braccio!
Ecco, diciamo che a Verona Lorenzo ha avuto una sorta di pubblicità gratuita! Avete presente gli uomini-sandwich che solitamente sostano davanti ai fast-food americani? Io ero abbastanza simile! D'altronde, il ruolo di stalker prevede anche dei sacrifici, no?!!

Il pomeriggio è proseguito con una tappa rifocillante in una piadineria (sia mai che i culi deperiscano!),
un giro per le vie del centro storico: prima tappa, l'Arena di Verona, davanti alla quale, per onorare una promessa fatta a Laura, ci siamo cimentate nel balletto di "Occidentali's Karma" (sarà che abbiamo portato fortuna a Gabbani?!). Di questo balletto esiste un documento video e siccome so che quella cretina della Bacci lo userà come arma di ricatto ad ogni piè sospinto, minacciandomi di farlo vedere a Lorenzo ogni volta che un fiato uscirà dalla mia bocca, io la frego e ve lo faccio vedere per prima (Lorenzo, scusa, perdono, giuro che non farò mai più una cosa del genere!)




Dopo questa bella figura di ... abbiamo fatto visita alla Libreria di Tessa; no, che avete capito? Siamo andate a trovare Roberta, mica a fregarle i libri a casa!
Innanzitutto, che il mondo sappia: io NON ho urlato. Robyyyyyyyyyyyy, dillo che non ho urlato a casa tua! 
Poi: sì, ho la foto della poltrona della blogger! E se non sapete cos'è, fatti vostri! 
Roberta è uno scricciolo di simpatia e ci ha pure fatto trovare una torta buonissima, anche se lei continua a dire che non era buona! Roby, sappi che io ho mangiato i biscotti della Bacci... lascia fare!

Dopo una chiacchierata con Roberta siamo ritornati in centro, dove abbiamo svaligiato un negozio di Yankee Candle e palpeggiato la tetta di Giulietta! Oh, nella vita non si sa mai, no?!

La giornata è giunta alla fine: un'autostrada e un centinaio di chilometri ci separano da casa. Nel cuore rimangono le emozioni di una giornata di risate, di abbracci, di prese in giro, di pazzie, di amiche che ti riempiono il cuore (no, Bacci, non parlo di te!). Rimane il piacere di non essere stata gettata in un fiume neanche stavolta!
Rimane una giornata che ha aggiunto un granello in più a rapporti speciali, rapporti che, nonostante la distanza e il poco tempo, crescono e riempiono la vita.
Rimane il cuore pieno e il solito grazie a tutti l'affetto e, in particolare, a Lorenzo che, nonostante tutto, non mi ha ancora mandata a quel paese!

Il tour di Lorenzo in giro per l'Italia prosegue (le tappe le trovate sul suo sito e sulla mia pagina Facebook). Per quanto riguarda me, ci rivediamo a Legnano, il 10 marzo. Ma mica vado per incontrare Lorenzo, no no! Vado per una libraria speciale! (Credeteci almeno un po', su!).


11 febbraio 2017

Recensione 'Magari domani resto' di Lorenzo Marone - Feltrinelli



Luce, una trentenne napoletana, vive nei Quartieri Spagnoli ed è una giovane onesta, combattiva, abituata a prendere a schiaffi la vita. Fa l'avvocato, sempre in jeans, anfibi e capelli corti alla maschiaccio. Il padre ha abbandonato lei, la madre e un fratello, che poi ha deciso a sua volta di andarsene di casa e vivere al Nord. Così Luce è rimasta bloccata nella sua realtà abitata da una madre bigotta e infelice, da un amore per un bastardo Peter Pan e da un capo viscido e ambiguo, un avvocato cascamorto con il pelo sullo stomaco. Come conforto, le passeggiate sul lungomare con Alleria, il suo cane superiore, unico vero confidente, e le chiacchiere con il suo anziano vicino don Vittorio, un musicista filosofo in sedia a rotelle. Un giorno a Luce viene assegnata una causa per l'affidamento di un minore, e qualcosa inizia a cambiare. All'improvviso, nella sua vita entrano un bambino saggio e molto speciale, un artista di strada giramondo e una rondine che non ha nessuna intenzione di migrare. La causa di affidamento nasconde molte ombre, ma forse è l'occasione per sciogliere nodi del passato e mettere un po' d'ordine nella capatosta di Luce. Risolvendo un dubbio: andarsene, come hanno fatto il padre, il fratello e chiunque abbia seguito il vento che gli diceva di fuggire, o magari restare?


Titolo: Magari domani resto
Autore: Lorenzo Marone
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 9 febbraio 2017
Pagine: 320

Trama: 5  Personaggi: 5  Stile: 5 



2 febbraio 2017

Giveaway 'Magari domani... ti regalo un libro'

Buongiorno lettori! Oggi post inusuale nel blog. Chi mi segue da tempo sa che non amo molto i giveaway buttati lì senza un valido motivo... vabbè, diciamo pure che non amo molto i giveaway in generale. Se proprio dobbiamo, devono avere almeno una parvenza di significato!

Potrei dirvi che questo giveaway arrivi per festeggiare i 600 lettori fissi o che arrivi per festeggiare gli oltre 3000 mi piace sulla pagina Facebook. Ecco, ho fatto la sborona, vi ringrazio per tutto questo affetto che mi dimostrate (cosa per la quale Laura si chiede ogni giorno perchè!), ma no, questo giveaway arriva per festeggiare l'uscita del nuovo romanzo di Lorenzo Marone, "Magari domani resto".
Inutile che ci prendiamo in giro, tanto ormai lo sapete che si tratta, oltre che di un amico, di uno scrittore che stimo particolarmente. Quindi ho deciso di regalarvi una copia del libro.


Il giveaway prende il via oggi 2 febbraio e si chiuderà giovedì 9 febbraio alle ore 15. Il 10 febbraio provvederò a sorteggiare il vincitore tramite il sito Random.org.
Colui o colei che si sarà aggiudicato la copia in palio, verrà contattato tramite mail per prendere accordi per la spedizione.

COME PARTECIPARE

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Penso di avervi detto tutto, se avete domande, donazioni da fare, torte da spedirmi (messaggio per Lorenzo: io aspetto ancora il babà!), io sono a vostra disposizione alla solita mail: lalibridinosa@gmail.com 

A proposito, quasi mi scordavo: se vi va buca qui, sappiate che il 15 febbraio (che credo sia un mercoledì), troverete un altro giveaway con lo stesso libro in palio sul blog delle Due lettrici quasi perfette. Carine, vero? E pensate che una delle due, Lorenzo non sa manco come si chiami!

Grazie a tutti coloro che parteciperanno,