Recensione 'La pietà dell'acqua' di Antonio Fusco - Giunti

È un ferragosto rovente e sulle colline toscane ai confini di Valdenza viene trovato il corpo di un uomo, ucciso con una revolverata alla nuca, sotto quello che in paese tutti chiamano “il castagno dell’impiccato”. Non un omicidio qualunque, ma una vera e propria esecuzione, come risulta subito evidente all’occhio esperto del commissario Casabona, costretto a rientrare in tutta fretta dalle ferie, dopo un’accesa discussione con la moglie. Casabona non fa in tempo a dare inizio alle indagini, però, che il caso gli viene sottratto dalla direzione antimafia. Strano, molto strano. Come l’atmosfera di quei luoghi: dopo lo svuotamento della diga costruita nel dopoguerra, dalle acque del lago è riemerso il vecchio borgo fantasma di Torre Ghibellina, con le sue casupole di pietra, l’antico campanile e il piccolo cimitero. E fra le centinaia di turisti accorsi per l’evento, Casabona si imbatte in Monique, un’affascinante e indomita giornalista francese. O almeno, questo è ciò che dice di essere. Perché in realtà la donna sta indagando su un misterioso dossier che denuncia una strage nazista avvenuta proprio nel paesino sommerso.
Un dossier scottante, passato di mano in mano come una sentenza di morte, portandosi dietro un’inspiegabile catena di omicidi. E tra una fuga a Parigi e un precipitoso rientro sui colli, Casabona sarà chiamato a scoprire che cosa nascondono da decenni le acque torbide del lago di Bali. Qual è il prezzo della verità? E può la giustizia aiutare a dimenticare?

Autore: Antonio Fusco
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 3 giugno 2015
Pagine: 224


Trama: 5  Personaggi: 5  Stile: 5  Copertina: 5 


Torno dal Commissario Casabona e, questa volta, lo faccio con una consapevolezza diversa. Quella che si ha quando si è avuto modo di parlare con chi il personaggio lo ha immaginato e poi tirato fuori dalla sua mente e messo su carta.
Torno da Casabona e mi trovo davanti un uomo più cupo e introspettivo di quello che avevo conosciuto nel primo romanzo.

Siamo nel pieno dell'estate quando Casabona viene richiamato in servizio per indagare su un omicidio avvenuto a Torre Ghibellina, piccolo borgo sulle colline toscane, che, proprio in quei giorni, è pieno di turisti arrivati per assistere allo svuotamento del lago e al riemergere del paese sommerso.
Ed è proprio in questo scenario che Casabona si troverà a dover sbrogliare un caso apparentemente semplice e che, invece, riporterà a galla fatti oscuri della storia italiana.

A differenza del primo romanzo, in questo secondo libro c'è un intrico di casi da risolvere e di tempi storici che rende la storia più avvincente. A ciò si aggiunge la vita privata del Commissario che, per la prima volta, si trova a mettere in discussione il suo matrimonio e a rendersi conto che, forse, quella solitudine che prima temeva non gli è così ostile
Mi piaci di più quando non ci sei. L'assenza nasconde i difetti e copre ogni ricordo ostile, così i ritrovo a pensarti nella tua parte migliore. Non riuscirai mai a essere più bella del mio ricordo di te nella lontananza.
Il punto in comune con Ogni giorno ha il suo male, in questo caso, risiede nella scorrevolezza della storia, nella perfezione del linguaggio, nei capitoli brevi e, soprattutto, in quella mancanza di fronzoli che Fusco ha fatto sua, donandoci il piacere di romanzi che si leggono in poco tempo, di un personaggio che conquista e di storie di cui si ha bisogno.

C'è la realtà nelle storie di questo uomo, una realtà che lui, dall'alto del suo lavoro, tocca con mano quotidianamente e che riesce a trasformare in storie e parole con una semplicità che ben si adatta a chi ha bisogno di un giallo italiano di quelli veri e di un personaggio mai sopra le righe.
Nessun paragone è possibile fare tra il Commissario Casabona e il tanto amato Rocco Schiavone. Sono due uomini diversi usciti dalla penna di due scrittori diversi. Ma entrambi riescono a conquistare e a far nascere il desiderio di scoprire sempre più delle loro vite.


La Libridinosa

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6 commenti:

  1. Ecco io sono partita al contrario nel senso che ho letto questo secondo volume prima del precedente. Però sono comunque riuscita ad entrare nella storia, non ho avvertito quelle mancanze che mi fanno pensare che sia il caso di metterlo da parte per recuperare il precedente :) Poi diciamocelo, Casabona è un altro commissario che ci ha rubato un pezzetto di cuore :)

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    1. Anche più di un pezzettino! Certo che noi lettori abbiamo proprio dei cuori grandi ;)

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  2. La scrittura di Fusco è come un abbraccio: ti scalda e ti stringe conducendoci tra gli avvenimenti narrati ed zigzagando tra i caratteri dei suoi personaggi.
    Un fatto che prende origine da uno dei periodi più bui e tristi della nostra storia, narrato con coinvolgimento emotivo.
    Sia LA PIETA' DELL'ACQUA che OGNI GIORNO HA IL SUO MALE sono piacevoli carcerieri che non ti lasciano un istante; due ottimi libri (il terzo, IL METODO DELLA FENICE) mi ha un po' deluso.

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