Jacopo e Dasha sono in scena per il Doppio concerto per violino e violoncello di Brahms che, pagina dopo pagina, ĆØ l'occasione per rivivere i passi della loro storia d'amore. Dopo una lunga assenza, Jacopo torna a Firenze, all'Istituto degli Innocenti, il luogo eletto che lo ha accolto quando venne abbandonato da una madre rimasta nell'ombra, la cui identitĆ ĆØ diventata negli anni la sua claustrofobica ossessione. «Come posso scoprire la mia storia se non so da dove vengo?» si chiede. Adottato da una famiglia troppo fragile e gravato di aspettative insostenibili, Jacopo ĆØ stato privato della spensieratezza dell'infanzia. A salvarlo ĆØ stato un piccolo violino, l'ancora alla quale assicurare i desideri e i sogni. PerchĆ©, se la felicitĆ ĆØ un talento, Jacopo riesce ad avvicinarla solo stringendo fra le braccia lo strumento. Ma non sempre l'amore salva. Non se nell'amore pulsano, insistenti, vecchie ferite. Dasha, nata in un piccolo paese in Albania, ĆØ cresciuta circondata da un amore che Jacopo non conosce. Grazie a un padre devoto e illuminato, ha potuto frequentare il Conservatorio di Tirana, dove ha incontrato il violoncello, destinato a diventare il suo unico amico. Fuggita dal porto di Durazzo, dopo la rovinosa caduta del regime, ĆØ sbarcata a Brindisi il 7 marzo del 1991, insieme a migliaia di profughi. Anche le sue radici sono state recise, ma la musica ha compiuto il miracolo di preservare dal dolore il suo animo delicato e forte. Eppure nemmeno Dasha, che ora suona di nuovo accanto a lui, ĆØ riuscita a distogliere Jacopo dalla ricerca di un passato che ha il potere di avvelenare il presente, rendendo orfani i due amanti di un futuro possibile. Dove ad aspettarli, forse, c'ĆØ un bambino. Nel corso dell'esecuzione del Doppio di Brahms accadrĆ qualcosa di totalmente imprevisto. La musica si fa eco dell'amore e di una sconvolgente rivelazione.
Titolo: Gli innocenti
Autore: Paola Calvetti Editore: Mondadori Data di pubblicazione: 18 aprile 2017 Pagine:132 Trama: 5 Personaggi: 5 Stile: 5 |
Scrivere questa recensione ĆØ, per me, una delle cose piĆ¹ difficili da fare. Innanzitutto perchĆ© io sono innamorata dello stile di Paola Calvetti e qualunque cosa lei scriva ĆØ in grado in mandarmi in brodo di giuggiole. "Olivia", uno dei suoi precedenti romanzi, rientra di diritto in quella che io definisco la mia comfort-zone letteraria!
Ma il motivo piĆ¹ importante per cui scrivere questa recensione ĆØ davvero difficile, ĆØ che questo piccolo libro ĆØ riuscito a toccare corde particolarmente sensibili del mio animo.
Jacopo, il protagonista, ĆØ nato a Firenze nel 1950. Esattamente come mio padre.
Jacopo fu abbandonato dalla madre, il cui nome non ĆØ mai comparso sul certificato di nascita. Esattamente come mio padre.
Jacopo era tra i ragazzi che scavano nel fango quando, nel 1966, l'Arno straripĆ² inondano le strade fiorentine. Esattamente come mio padre.
Jacopo ha studiato al Conservatorio. Esattamente come mio padre.
Capirete, quindi, quanto questa storia mi abbia toccata e quanto io abbia sentito affine il personaggio di Jacopo.
Il suo dolore, quella sensazione costante di incompletezza, io li ricordo nello sguardo di mio padre.
Quella difficoltĆ insormontabile nel dare un abbraccio, nel dire ti voglio bene, sono cose che ho vissuto direttamente sulla mia pelle.
Ho cercato di capire quale fosse il modo piĆ¹ giusto per parlarvi di questo libro: estraniarmi da tutto e fare un'analisi dei personaggi, della storia e dello stile? O, per una volta, rendervi partecipi delle mie sensazioni, farvi scorgere le mie fragilitĆ , aprirvi la porta della mia vita? Non ĆØ stato facile trovare una risposta. Ma, alla fin fine, questo blog ĆØ mio quanto vostro e io sono una che ci ha sempre messo la faccia.
Non mi sembrava giusto limitarmi a dire che questo ĆØ un bel libro, che Paola Calvetti ha una scrittura unica, delicata; che Jacopo e Dasha, i due protagonisti, muovono corde che non sono solo quelle degli strumenti che suonano.
PerchĆ© sƬ, il libro ĆØ questo e molto altro: ĆØ una sinfonia unica, una danza del cuore e del dolore, un inno al lasciarsi andare una volta per tutte!
Mi ĆØ parso piĆ¹ corretto dire che dietro ad una storia tenera e al tempo stesso dolorosa, c'ĆØ la vita di tante persone, c'ĆØ quel dolore latente che ogni tanto riappare e sfiora chi sta loro intorno; c'ĆØ il bisogno di un sorriso, di uno sguardo, di una stretta.
Ed ĆØ corretto dire che anche stavolta Paola Calvetti ĆØ stata in grado di toccarmi il cuore.
Devo averlo, assolutamente.
RispondiEliminaOltretutto ĆØ brevissimo. Mi faccio andare bene anche l'epub, dai.
:)
Ah io la Paola solo in cartaceo!
EliminaOlivia mi aveva fatto sentire a casa per le cose che passavano per la testa della protagonista mentre stava seduta a quel tavolino del bar... si ripeterĆ la magia?
RispondiEliminaĆ una storia completamente diversa da "Oliva", ma lo stile di Paola riesce sempre e comunque ad incantare!
EliminaOra capisco cosa intendevi. Grazie per aver condiviso questa cosa cosƬ intima, il romanzo ĆØ delicato e davvero raffinato, per te ha un significato ancora piĆ¹ profondo. Baci.
RispondiEliminaAdesso puoi anche capire quanto sia stato difficile scrivere queste righe <3
EliminaGrazie Laura! E' stato emozionante leggerti.
Eliminaun abbraccio da Lea
Grazie Lea <3
EliminaRecensioni cosƬ toccano il cuore di chi ti legge e se anche il libro lo fa con il lettore allora vuol dire che ĆØ proprio il romanzo giusto. Ovviamente segno e ti stringo :*
RispondiEliminaTi voglio bene <3
EliminaCi ĆØ voluto tutto il tuo coraggio per mettere giĆ¹ queste parole. E l'hai fatto egregiamente. Brava.
RispondiEliminaBacci
Devo assolutamente leggerlo. In tanti ne ne hanno parlato benissimo.
RispondiEliminaCiao Laura ho terminato la lettura de "Gli Innocenti" da qualche giorno e sono contenta di averlo letto per le stesse tue motivazioni. Solo ora ho letto la tua recensione perchƩ di solito non le leggo quando ho intenzione di leggere il libro per non essere condizionata. Le tue parole toccano il cuore proprio come la storia di Jacopo e Dasha.
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