Titolo: Gli amici silenziosi || Autore: Laura Purcell || Editore: DeA Planeta
Data di pubblicazione: 27 novembre 2018 || Pagine: 382
Inghilterra, 1865. Rimasta vedova e incinta del primo figlio, la giovane e inquieta Elsie parte alla volta della tenuta del marito insieme alla zitellissima cugina di lui, Sarah. Ma in quell'angolo di campagna inglese remoto e inospitale, l'opportunitĆ di trascorrere in pace il periodo del lutto diventa qualcosa di molto piĆ¹ simile a una prigionia: un esilio opprimente in attesa che l'amato fratello Jolyon giunga da Londra a salvare Elsie dall'isolamento e dalla noia. A distrarre lei e Sarah dalla cupa atmosfera in cui sono sprofondate, solo l'intrigante diario di un'antenata dei Bainbridge, Anna, vissuta e tragicamente morta piĆ¹ di duecento anni prima; e la stanza in cui giacciono ammassate decine di figure di legno dalle sembianze realistiche e straordinariamente inquietanti. Quegli "amici silenziosi" che Anna si procurĆ² allo scopo di deliziare ospiti illustri, presto costretti a ripartire in circostanze mai del tutto chiarite.
Gli amici silenziosi ĆØ uno di quei libri che si acquistano per la meravigliosa copertina... non si fa, lo sappiamo tutti, ma errare ĆØ umano e io ho errato (per fortuna!).
Le mie aspettative, abbastanza alte, erano scemate dopo le recensioni de La spacciatrice di libri e de La Biblioteca di Eliza, tanto che da prima lettura dell'anno il libro ĆØ scivolato in seconda posizione (chi vuole iniziare l'anno con un libro meh? (cit. Grazia!)?).
Per fortuna, come dico sempre io: "La lettura ĆØ la cosa piĆ¹ soggettiva che esista" e, infatti, a me questo libro ĆØ piaciuto!
Gli amici silenziosi ĆØ una storia inquietante, di quelle che portano il lettore a tenere le luci accese se ĆØ solo in casa e percepire tutti quei rumori strani che, solitamente, passano inosservati.
Non doveva urlare, non doveva urlare. Erano soltanto dei pezzi di legno. Pezzi di legno che possono muoversi.
Elsie Bainbridge ĆØ una giovane vedova londinese. Da tempo orfana di entrambi i genitori, ha cresciuto da sola il piccolo fratello, Joylon, e mandato avanti la fabbrica di fiammiferi del padre.
Rassegnata a rimanere zitella, troverĆ , invece, l'amore in Rupert, un uomo facoltoso e piĆ¹ grande di lei, che, perĆ², morirĆ in circostanze misteriose a pochi mesi dal matrimonio.
Siamo nel 1865 e la societĆ impone che la vedova si ritiri a vivere il lutto in solitudine; cosƬ Elsie lascerĆ Londra per trasferirsi a The Bridge, la tenuta di famiglia del defunto marito.
Ad accompagnarla sarĆ Sarah, cugina di Rupert, orfana e sola anche lei.
La trama creata dalla Purcell si dipana su tre piani temporali. L'autrice introduce la storia di Elsie partendo dalla fine: la nostra protagonista si trova in manicomio, ha perso l'uso della parola ed ĆØ accusata di omicidio. Ma cos'ĆØ accaduto? Come si ĆØ arrivati a questo punto?
Riconobbe quel suono. Era in lei, faceva parte di lei, eppure il suo cervello cercava di soffocarlo e si rifiutava di lasciar emergere il ricordo. Sss.
Ć qui che entrano in scena gli altri due filoni della trama e, soprattutto loro: gli amici silenziosi.
Alternando con perfetto equilibrio il racconto della vita di Elsie a The Bridge con quello di Anne, antenata di Rupert e Sarah, vissuta negli stessi luoghi oltre 200 anni prima, l'autrice ci svelerĆ , pian piano, cosa ĆØ accaduto tra le mura di una casa che pare essere maledetta.
BenchĆ© sin dalle prime pagine si pensi di aver capito dove la storia andrĆ a parare, Laura Purcell riesce a sorprendere il lettore con un finale per nulla scontato e che lascia anche parecchio basiti!
CiĆ² che mi ha convinta meno di questo romanzo sono stati i capitoli riguardanti Anne. Anche se necessari ai fini della trama, unico modo perchĆ© tutto ciĆ² che accadrĆ ad Elsie trovi una spiegazione plausibile, mi sono parsi, spesso, esageratamente elaborati e ricchi di dettagli superflui ai fini della storia stessa.
Un'altra cosa che deficita, inoltre, ĆØ un maggiore approfondimento sulla vita di personaggi come Elsie e Sarah.
Della prima ci vengono dati parecchi accenni relativi ad un'infanzia fatta di sofferenze, ma la questione viene poi liquidata con una spiegazione veloce quanto superficiale.
AltresƬ, mi sarebbe piaciuto un maggiore approfondimento sull'evoluzione di Sarah che, invece, viene relegata al finale, lasciando il lettore perplesso e insoddisfatto.
Ma il pregio piĆ¹ grande di questo romanzo, che non si fregia sicuramente di personaggi indimenticabili, ĆØ il tormento, l'ansia che crea nel lettore.
Ad ogni pagina cresce quell'inquietudine che, malefica, serpeggia in sottofondo, biecamente nascosta dietro quelle figure di legno che tutti chiamano amici silenziosi.
copertina splendida., tanto che quando ho visto che lo stavi leggendo aspettavo di conoscere il tuo parere. sono felice di sapere che a te ĆØ piaciuto e spero di riuscire a leggerlo anche io. devo solo aspettare che arrivi in biblioteca
RispondiEliminaMe tapina, non riesco proprio ad affidarmi alla biblioteca... dovrĆ² imparare, prima o poi!
EliminaCavoli se li avessi avuti in casa io con sti cosƬ ci giocavo al piccolo produttore di stuzzicadenti!! Lei poi simpatica quanto una carie... si meritavano a vicenda! Una cosa ĆØ certa, inquietante ĆØ inquietante!
RispondiEliminaSss...
EliminaTi si ĆØ incriccato il dito? Eh l'etĆ ...
EliminaIo mi Lascio spesso ispirare dalle copertine :)
RispondiEliminaLo metto in wish list!
Leggilo con la luce accesa!
EliminaConcordo su tutta la tua recensione !mi Ć© piaciuto molto!
RispondiElimina<3
EliminaDa brrrrividi! Lei si odia, sinceramente ho odiato un po' tutti, ma vabbĆØ...
RispondiEliminaSss
Elimina