Recensione 'La danza dell'orologio' di Anne Tyler - Guanda


Titolo: La danza dell'orologio || Autore: Anne Tyler || Editore: Guanda
Data di pubblicazione: 18 ottobre 2018 || Pagine: 308

Willa Drake ha speso la vita nel tentativo di essere una donna affidabile, ragionevole, accomodante. L'esatto contrario di quella madre volubile, dal carattere impetuoso, che con i suoi umori violenti ha turbato la serenitĆ  della sua infanzia. Per questo ha acconsentito a un matrimonio forse precipitoso, finendo per rinunciare alle sue aspirazioni accademiche; per questo ha cercato di essere sempre comprensiva con i figli e di perdonare al marito la colpa piĆ¹ imperdonabile, quella di averla lasciata vedova. Troppo spesso, insomma, Willa ha permesso a qualcun altro di scegliere al suo posto. Fino a un pomeriggio di metĆ  luglio come tanti, in cui una telefonata la sorprende mentre sta riordinando le sue fasce per capelli. Una telefonata da Baltimora, dove vive il suo figlio maggiore. Non ĆØ lui a cercarla: ĆØ una donna sconosciuta, che perĆ² ĆØ convinta di sapere molto di lei e, soprattutto, di avere urgente bisogno del suo aiuto. Senza dissipare l'equivoco, Willa decide impulsivamente di partire, nonostante la perplessitĆ  del secondo marito, che vorrebbe trattenerla. Willa si troverĆ  a badare a una bambina di nove anni che non ĆØ sua nipote, ma un po' lo diventerĆ ; a portare a spasso un cane che da subito le obbedisce; a inserirsi nelle dinamiche di una comunitĆ  che non ĆØ la sua, ma forse potrebbe esserlo. PerchĆ© forse per Willa ĆØ arrivato il momento di aprirsi a nuovi legami, di scegliere stavolta la propria famiglia, per ricominciare.




Leggi Anne Tyler per una volta e non puoi piĆ¹ farne a meno.
Di questa autrice mi innamorai con Una spola di filo blu, romanzo semplice e scorrevole; cosƬ sono cosa in libreria appena ho saputo della pubblicazione di questo nuovo lavoro dell'autrice americana.
Ma questa volta, al di lĆ  dello stile dell'autrice, che rimane immutato, fluido e piacevole, il romanzo si ĆØ rivelato una grande delusione.

Innanzitutto, la sinossi devia parecchio da quella che ĆØ la trama del romanzo, portando il lettore ad aspettarsi una storia che celi anche qualche mistero.
CosƬ non ĆØ. O meglio, un mistero c'ĆØ, ma non riguarda affatto la trama, tanto che la domanda che mi sono posta a fine lettura ĆØ stata: cosa voleva raccontarmi l'autrice?

La storia di Willa Drake, che occupa tutte le 308 pagine che compongono questo libro, rimane, infatti, in una sorta di limbo incompiuto.
Nel primo capitolo conosciamo una Willa bambina alle prese con una madre soggetta a continui sbalzi d'umore, una donna in grado di passare dal sorriso al picchiare le figlie nell'arco di pochi minuti.
Tutto questo, che dovrebbe probabilmente aiutare il lettore a capire la psicologia di una Willa adulta, viene relegato a cosƬ poche pagine da lasciare una sorta di insoddisfazione in chi legge; un'insoddisfazione che, perĆ², si ha la speranza possa passare andando avanti con la lettura.
CosƬ, purtroppo, non sarƠ.

Secondo capitolo: sono trascorsi dieci anni e Willa frequenta il College. Torna a casa, per le feste pasquali, portando con sƩ il suo ragazzo.
Non entro nei particolari per non annoiarvi e non fare spoiler nel caso qualcuno di voi avesse intenzione di leggere questo libro. Vi dico solo che, durante la lettura di questa parte, ĆØ iniziata la mia avversione verso Willa; un'avversione che ĆØ cresciuta pagina dopo pagina e che, a fine libro, mi ha fatto sperare in una morte lenta e dolorosa della protagonista!

Willa, nelle intenzione dell'autrice, pare debba essere una donna che, dopo una vita vissuta assecondando i due mariti e cercando di essere una madre perfetta e prevedibile per i suoi figli, avrƠ una riscatto, prendendo finalmente in mano la sua vita e decidendo per sƩ.
Ma perchƩ ti limiti a sperare, scusa? PerchƩ cincischi? PerchƩ affronti le cose in modo cosƬ indiretto?
Il risultato ottenuto, invece, ĆØ stato quello di creare un personaggio con cui ĆØ praticamente impossibile entrare in sintonia, che porta il lettore a trascinarsi questo libro pur di non avere a che fare con lei!

Andando avanti con la lettura, troveremo Willa, ormai sessantenne, che riceverĆ  la telefonata di una vicina di casa di Denise, ex ragazza di uno dei suoi due figli.
La vicina le comunica che Denise ĆØ in ospedale perchĆ© le hanno sparato ad una gamba e serve qualcuno che si prenda cura di Cheryl, la figlia di 9 anni.
Cosa farĆ , secondo voi, Willa? Ovviamente, salterĆ  sul primo volo per andare a soccorrerla.

Buona parte del romanzo ruota attorno ai giorni che Willa trascorrerĆ  a Baltimora, calandosi nei panni di nonna di una bambina che non ĆØ sua nipote e poi cercando di aiutare Denise a riprendere in mano la sua vita.
Questa terza parte del romanzo, oltre ad aumentare l'avversione nei confronti di Willa e a crearne una nuova verso Denise, pecca di banalitĆ : la vita scorre piatta e il lettore si appisola piĆ¹ che sovente!

Il colpo di scena (vabbĆØ, chiamiamolo cosƬ!) arriverĆ  nelle ultime 15 righe dell'ultima pagina. 
Brava, Tyler! E che ce ne facciamo adesso?!

La danza dell'orologio ĆØ un romanzo con un grandissimo potenziale che rimane inespresso e con dei personaggi detestabili (spero siate morti tutti e se non lo siete, vi troverĆ² e vi ucciderĆ² con le mie mani!), il cui unico pregio, per quanto mi riguarda, rimane la scrittura della sua autrice. 
ChissĆ , forse era ubriaca quando ha imbastito questa trama!

La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

1 commento:

  1. Non ho mai letto la Tyler, ma se in futuro mi verrĆ  voglia di provare credo che anche io inizierĆ² da Una spola di filo blu. Questo credo proprio che lo lascerĆ² dov'ĆØ perchĆ© se non entro in sintonia con i personaggi, anche io faccio fatica ad apprezzare un libro.

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