Recensione 'Il palazzo delle donne' di Laetitia Colombani - Editrice Nord

 


IL PALAZZO DELLE DONNE || Laetitia Colombani || Nord || 21 gennaio 2020 || 288 pagine

"Qui sei benvenuta. Qui sarai protetta. Qui troverai molto piĆ¹ di ciĆ² che cercavi". ƈ il coraggio a spingere la giovane Blanche a voltare le spalle a una vita di agi per lanciarsi nella piĆ¹ logorante delle battaglie: quella contro la povertĆ , la fame e l'umiliazione. A sette anni dalla fine della Grande Guerra, Parigi ĆØ ancora in ginocchio. Eppure Blanche si rende conto che alla metĆ  dei bisognosi ĆØ negato ogni aiuto: tutti gli sforzi, infatti, sono rivolti agli uomini; nessuno tende la mano alle donne che ogni giorno mendicano agli angoli delle strade, si privano del cibo per sfamare i propri bambini e dormono all'addiaccio per sfuggire ai mariti violenti. Per Blanche, quella ĆØ un'ingiustizia intollerabile. E, quando viene a sapere che in rue de Charonne ĆØ in vendita un intero palazzo, combatterĆ  fino all'ultimo per regalare un luogo sicuro a tutte le donne in difficoltĆ ... ƈ la disperazione a portare SolĆØne al Palazzo delle Donne. Avvocato di successo, SolĆØne ĆØ crollata il giorno in cui un suo cliente si ĆØ gettato dalla finestra del tribunale. Come parte della terapia, lo psicologo le ha suggerito il volontariato, cosƬ lei ha scelto di aiutare le donne che hanno trovato rifugio tra le mura di quel grande edificio in rue de Charonne. Qui, entra in contatto con un mondo lontanissimo da lei, fatto di miseria, di sfruttamento, di perdita. Ma anche di condivisione, di resilienza e di riscatto. A poco a poco, SolĆØne capisce di non essere tanto diversa dalle ospiti del Palazzo: come lei, pure loro sono state sconfitte dalla vita. PerĆ² non si arrendono e continuano a lottare per un futuro migliore, traendo forza l'una dall'altra, come legate da un filo invisibile di solidarietĆ  e comprensione. E sarĆ  proprio quel filo ad avvolgere anche il cuore di SolĆØne e a cambiare per sempre la sua esistenza.



L'ho sempre detto e continuerĆ² a farlo: i libri piĆ¹ difficili da recensire sono quelli che si collocano "nel mezzo". Quei libri che non sono nĆ© carne nĆ© pesce, di cui non si puĆ² certo dire che siano brutti ma che, alla fin fine, ben poco lasciano a livello emozionale.

In questa sorta di limbo "letterario" si colloca il nuovo (e atteso) romanzo della francese Laetitia Colombani, conosciuta nel panorama letterario grazie al successo ottenuto con La treccia, suo romanzo d'esordio.

Il palazzo delle donne si basa su una storia vera, scoperta per caso dall'autrice stessa, quando, girando per Parigi, si ĆØ ritrovata davanti a una bellissima costruzione, sulla cui facciata campeggia, appunto, la scritta "Palazzo delle Donne".
La Colombani ha deciso di fare qualche ricerca e ha scoperto che il Palazzo fu fondato da Blanche Peyron, che, assieme al marito Albin, acquistĆ² lo stabile, un ex albergo con 743 camere su cinque piani, per trasformarlo in un rifugio per tutte quelle donne che necessitavano di aiuto.

La storia che la Colombani ci narra, si dipana su due piani temporali: quello del passato, che ci darĆ  modo di conoscere Blanche; e il presente, la cui protagonista e voce narrante sarĆ  SolĆØne, una quarantenne, avvocato di successo, che dovrĆ  affrontare una grave depressione dopo aver assistito al suicidio di un suo cliente.

Proprio SolĆØne ha destato le mie prime perplessitĆ : la classica donna in carriera, cresciuta in un ambiente protetto e agiato; ha messo da parte la vita personale per dare la prioritĆ  a quella professionale e poi crolla, di colpo, per un motivo (il suicido di un cliente, non di una persona cara) che mi ĆØ parso abbastanza fragile.
SolĆØne arriverĆ  al Palazzo delle donne su suggerimento del suo psicoterapeuta, che le consiglierĆ  di dedicarsi al volontariato. 
Ma anche il modo in cui l'autrice ci racconta il suo percorso e alcuni stralci delle vite delle ospiti del Palazzo, rimane freddo e quasi impersonale.
Se questa scelta preserva in parte dal dolore, allo stesso modo lascia il lettore insoddisfatto e privo di emozioni.

I capitoli dedicati a Blanche, invece, hanno un taglio quasi giornalistico, frettoloso, assolutamente privo di sentimento.
Pare quasi che l'autrice abbia ritenuto indispensabile l'inserimento di queste parti per raccontare al lettore come il Palazzo delle donne abbia avuto origine, quasi fosse incapace di trovare un altro escamotage per narrare questa parte di storia.

Inizialmente, ho creduto che la Colombani avrebbe utilizzato lo stesso "schema" usato nel precedente romanzo, intrecciando i due piani narrativi sul finire della storia. CosƬ non ĆØ stato e questo ha creato una sorta di frattura tra le due parti del romanzo che rimangono, quindi, slegate tra loro.

La scrittura, pulita, lineare, scorrevole, risulta poco emozionale, esattamente come la storia che ci viene raccontata, nella quale le tragedie e le sofferenze che affliggono le donne ospiti del palazzo sono un velo di polvere che ricopre le superfici, ma che nessuno osa rimuovere.

Un romanzo che avrebbe potuto raccontare molto, soprattutto della situazione femminile odierna, e smuovere gli animi e che, invece, lascia il tempo che trova.

La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

1 commento:

  1. di questa autrice ho letto La Treccia e la sensazione complessiva era proprio quella che descrivi tu all'inizio: un limbo, un progetto abortito, tanti spunti che si sarebbero potuti evolvere in qualcosa di piĆ¹ convincente e piĆ¹ avvincente e invece restano lƬ, a metĆ . Spiace, perchĆ© le tematiche trattate vengono sempre affrontate da punti di vista non banali: ma evidentemente, la prospettiva originale non basta. Un altro titolo in meno, della lista dei libri da leggere :)

    RispondiElimina

INFO PRIVACY

AVVISO: TUTTI I COMMENTI ANONIMI VERRANNO CANCELLATI. Se volete contestare o insultare, abbiate il coraggio di firmarvi!

Avete un'opinione diversa dalla mia? Volete consigliarmi un buon libro? Cercate informazioni? Allora questo ĆØ il posto giusto per voi...Commentate!^^