Quando era bambino, arrivato a Torino dal Sud, Michele era rimasto incantano dalla bambina che leggeva, seduta sul terrazzino di fronte.
Quando era bambina, tormentata dai fratelli gemelli scatenati, Marta si rifugiava sul balcone per sognare le vite degli altri. Come una folata di vento che scompigli la quiete del grande cortile che li separa, ora la vita ha rimescolato le carte. Marta è una donna adulta, indipendente e sola, con un solo motto –bastare a se stessi, come i gatti – e un solo piacere segreto: spiare da dietro le tende, al buio, la finestra di fronte. È andata lontano, ha viaggiato e da poco è tornata a casa, in un condominio simile a quello dell’infanzia. Anche Michele si è spinto dove nessuno avrebbe pensato, e ogni giorno per mestiere vede gente che fugge e che torna: guida i Frecciarossa attraverso l’Italia, e in poche ore solca la penisola per poi rientrare nel suo nuovo appartamento e affacciarsi ancora una volta su un cortile. Fino a quando succede una cosa imprevista, anzi più d’una: di quelle che accelerano il corso dell’esistenza, che costringono a uscire dal guscio protettivo che ci costruiamo, a guardarsi negli occhi. A quanti di noi è capitato di abitare in un grande caseggiato, di quelli con un ampio cortile di giorno popolato di voci e la sera di luci che rivelano le vite degli altri? Margherita Oggero intesse con sapienza l’invisibile rete di sguardi e traiettorie, di significati e desideri nati tra quelle finestre e destinati a unire, separare, far danzare i suoi personaggi tra le quinte reali eppure poetiche della sua Torino. Queste pagine sono percorse da una sorta di “leggerezza dolente”, da un’ironia che non è mai disgiunta dall’umanissima partecipazione alle sorti di persona autenticamente impegnate a trovare un senso ai propri giorni. La ragazza di fronte è uno splendido spaccato della storia sociale di una grande città italiana negli ultimi cinquant’anni e insieme una storia d’amore bellissima, veloce, sorprendente.
Titolo: La ragazza di fronte
Autore: Margherita Oggero Editore: Mondadori Data di pubblicazione: 5 maggio 2015 Pagine: 223 Isbn: 9788804653035 |
Trama 8
Personaggi 8
Stile 9
Incipit 8
Finale 8
Copertina 7
Personaggi 8
Stile 9
Incipit 8
Finale 8
Copertina 7
4 stelle
Piacere Libridinoso
Piacere Libridinoso
Letto in 1 giorno
Questo libro è la dimostrazione di come la vita, spesso, ci riporti esattamente lì da dove siamo partiti!
Marta Cordero è una ragazza di quella Torino bene che affonda le sue radici nella classe sabauda. Ma Marta racchiude in sé quel bisogno di bastare a se stessa, che si nutre di un’infanzia di abbandono, quello di una madre fuggita quando lei aveva appena due anni.
Michele è figlio di emigranti napoletani, che a Torino ci sono arrivati perché al sud di lavoro non ce n’è. Michele vive col nonno Peppino, barbiere, che per il nipote darebbe la vita e che gli ricorda sempre di stare attento alle fimmine che sono tutte vajasse.
Ogni domenica, dal balconcino di casa dei suoi genitori, Michele osserva Marta
guardando al di là del cortile vide una bambina che su una piccola sedia azzurra leggeva un libro. I loro sguardi si incrociarono per una secondo, poi lei ricominciò a leggere e lui restò incantato a osservarla.
sino al giorno in cui i genitori traslocano e Michele non vedrà più Marta.
Ma la vita è strana e, dopo anni, i due ragazzi si troveranno ad essere nuovamente dirimpettai.
Cresciuti, cambiati, ognuno col proprio bagaglio di delusioni, Marta e Michele dovranno trovare un modo per far sì che i loro binari si incrocino.
Margherita Oggero è il puro esempio di scrittrice in grado di ammaliare il lettore, di renderlo parte integrante della storia. L’autrice ha la grande capacità di giocare con le parole e, pur mantenendo uno stile semplice, riesce a legare il lettore alle pagine dei suoi libri.
I personaggi risultano veri, tangibili al punto che, spesso, si ha voglia di tirare due sberle a Marta!
I luoghi, poi, sono la vera chicca di questo libro. La Oggero è torinese e Torino viene descritta così bene che sembra quasi di passeggiare tra le sue vie, di essere seduti in quel terrazzino assieme a Marta.
Una storia particolare, spesso introspettiva, che conquista sin dalle primissime righe e che è difficile lasciar andare.
Bella recensione! Mi piacerebbe passeggiare tra le vie di Torino e conoscere Marta. Mi hai davvero incuriosita :)
RispondiEliminaAquila, questo è uno di quei libri che, sono sicura, riuscirebbe a conquistarti!
EliminaQuando una lettura ti conquista sai bene come farlo arrivare ai tuoi lettori...la Oggero mi ha sempre attirata, è ora di fare la sua conoscenza, poi quegli occhi grandi sono ammaliatori. Brava, bella recensione.
RispondiEliminaDovresti iniziare da "L'ora di pietra", che trovo una delle sue massime espressioni di grandezza!
EliminaGrazie! Segnato...potrei inserirlo nella challenge :-)
EliminaL'ora di pietra è splendido...toccante...uno dei miei libri preferiti.
RispondiEliminaE' incredibile come la Oggero riesca a passare dall'ironia della collega tatuata alla profondità dell'ora di pietra, in cui tutto si ferma...
E poi Torino, descritta da lei, ha un fascino vivo, antico, intenso...E tu Laura sai proprio come valorizzare un bel libro e quindi adesso questa "ragazza di fronte" finisce direttamente nelle mie mani (insieme a Cesare :)) Brava!
Adoro Torino e i libri profondi...leggerò presto l'ora di pietra!
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