Recensione 'I Goldbaum' di Natasha Solomons - Neri Pozza


Titolo: I Goldbaum || Autore: Natasha Solomons || Editore: Neri Pozza
Data di pubblicazione: 24 gennaio 2019 || Pagine: 478

Vienna, 1911. Sulla Heugasse, costruito con la pietra bianca piĆ¹ bella d'Austria, sorge il palazzo dei Goldbaum, una famiglia di influenti banchieri ebrei. In cittĆ  si dice che siano cosƬ ricchi e potenti che, nelle giornate uggiose, noleggino il sole perchĆ© brilli per loro. Ben poco accade, dentro e fuori la capitale, su cui non abbiano voce in capitolo, e meno ancora senza che ne siano a conoscenza. Persino nei fastosi palazzi di Casa d'Asburgo. Rinomati collezionisti di opere d'arte, mobili di squisita fattura, ville e castelli in cui esporli, gioielli, uova FabergĆ©, automobili, cavalli da corsa e debiti di primi ministri, i Goldbaum, com'ĆØ costume delle cosmopolite dinastie reali d'Europa, si sposano tra loro. PerchĆ© gli uomini Goldbaum continuino a essere ricchi e influenti banchieri ĆØ necessario, infatti, che le donne Goldbaum sposino uomini Goldbaum e producano piccoli Goldbaum. Anche la giovane, ribelle Greta Goldbaum deve rassegnarsi alla tradizione di famiglia e dire addio alle sue scapestrate frequentazioni nella ribollente Vienna del primo decennio del Novecento, sposando Albert Goldbaum, un cugino del ramo inglese della famiglia. Per una ragazza della sua estrazione sociale il matrimonio ĆØ una delle spiacevolezze della vita da affrontare prima o poi, e con questo spirito Greta lascia Vienna per la piovosa Inghilterra. A Tempie Court, dove si trasferisce, la ragazza si sente estranea persino a se stessa: la nuova famiglia la tratta con rispetto, la servitĆ¹ con deferenza e Albert ĆØ cortese e sollecito. Ma la sua presenza riesce a essere opprimente come una coperta pesante in una nottata troppo calda, e tra i due giovani si instaura una gelida, sottile antipatia. Al punto che Lady Goldbaum, la madre di Albert, decide di donare alla ragazza un centinaio di acri come dono di nozze, un giardino dove sentirsi finalmente libera da ogni costrizione. Alla silenziosa contesa di Temple Court si aggiunge, perĆ², il fragore di ben altro conflitto: la prima guerra mondiale, il tragico evento che spazzerĆ  via l'intero vecchio ordine su cui l'Europa si era retta per secoli. La corsa agli armamenti ĆØ tale che persino gli influenti Goldbaum, benchĆ© abituati a lavorare con discrezione dietro le quinte dei governi e delle dinastie reali, non possono alterarne il corso. Per la prima volta in duecento anni, la famiglia si troverĆ  su fronti opposti e Greta dovrĆ  scegliere: la famiglia che ha creato in Inghilterra o quella che ĆØ stata costretta a lasciare in Austria. Natasha Solomons dona al lettore una storia d'amore e al contempo getta uno sguardo nuovo sulla complessitĆ  dell'identitĆ  ebraica all'inizio del XX secolo e sul ruolo delle banche nei finanziamenti alla causa bellica.




Otto anni di vita, otto anni di storia per capire chi siano i Goldbaum.

Attraverso gli occhi di Greta Goldbaum dei Goldbaum di Vienna, Natasha Solomons ci porta a scoprire la vita di una delle famiglie piĆ¹ ricche e influenti d'Europa
Si diceva che i Goldbaum fossero cosƬ ricchi e potenti che nelle giornate uggiose noleggiavano il sole perchĆ© brillasse per loro.
I fratelli Goldbaum vivono tra varie nazioni della vecchia Europa; ognuno di loro a capo della propria banca e della propria famiglia, tutti legati da quel sangue ebreo che scorre loro nelle vene.

Greta Goldbaum ĆØ ribelle proprio come quei ricci che le adornano il capo; ĆØ una donna fuori dagli schemi, una che le regole le ha sempre infrante
Fumare una sigaretta per strada: credeva di non avere mai fatto niente di cosƬ dissoluto e riprovevole. [...] Con un gesto rapido si tolse il cappello...
Anche davanti al matrimonio impostole dalla famiglia, Greta cercherĆ  di contravvenire a quella regola che da sempre governa la sua stirpe
Gli uomini Goldbaum erano tutti banchieri. Mentre le donne Goldbaum sposavano uomini Goldbaum e producevano piccoli Goldbaum.
Impossibilitata, perĆ², a tirarsi indietro, Greta troverĆ  il modo per adattarsi alla vita nella grande Calendar House dei suoceri. 
Fonte: Treasure houses
Prima la creazione di un suo giardino personale, poi la costruzione di un cottage col tetto di paglia in cui vivere con Albert, la porteranno, pian piano, ad accettare la sua situazione e ad accorgersi che l'uomo che ha sposato potrebbe diventare davvero un compagno di vita e non un semplice coinquilino.

A fare da corolla alla vita di Greta e Albert, troviamo le vicissitudini di altri componenti della numerosa famiglia Goldbaum. Primi fra tutti Clement, fratello maggiore di Albert, e Otto, fratello di Greta, spalla e complice di tutte le sue avventure.
Mentre il primo appare sin da subito come un personaggio dalle mille fragilitĆ , erede designato solo per questioni anagrafiche, dedito piĆ¹ ai piaceri della tavola che non allo studio dei mercati finanziari, Otto ricopre, invece, un ruolo, nella narrazione, che lo porta a passare da comprimario a personaggio fulcro dell'ultima parte della storia: le sue vicissitudini in battaglia, durante la Prima Guerra Mondiale, porteranno il lettore ad amarlo profondamente.

L'autrice, la cui scrittura fluida e priva di sbavature conquista irrimediabilmente sin dalle prime righe, ha la grande abilitĆ  di costruire personaggi che si fissano immediatamente nella mente del lettore.
Greta, che ĆØ il cuore pulsante di questa storia, ĆØ una protagonista che, palesemente, la Solomons ha costruito pezzetto per pezzetto, facendo sƬ che il lettore impari a conoscerla pagina dopo pagina e ad amarla in maniera graduale.
Greta Goldbaum ĆØ una donna che appare vera e reale e concreta; un personaggio che, improvvisamente, ci si accorge di stimare profondamente, al punto che suoi dolori e le sue paure diventeranno i nostri.

Conoscere i Goldbaum, la loro vita dorata, le loro abitudini; entrare nelle loro case, vederli crescere ma anche fallire, sarĆ  come guardare il mondo attraverso un binocolo dorato.
Eravamo i re del castello, ma non ci siamo accorti che l'isola su cui dominava il nostro castello era molto piccola.
Il romanzo di Natasha Solomons ĆØ lo specchio della societĆ  benestante di inizio Novecento, ma ĆØ, soprattutto, uno sguardo su quanto essere ebrei fosse un marchio, una tara che ci si portava dietro nonostante l'appartenenza a una famiglia potente e influente.

Questo romanzo riesce ad appagare il lettore durante tutta la narrazione, ma ammetto che, arrivata alla fine, ho provato grande nostalgia verso Greta e la sua famiglia, tanto da aver desiderato che la storia proseguisse e sono stata anche sopraffatta dalla paura al pensiero di ciĆ² che, pochissimi anni dopo, gli ebrei avrebbero subito.
...per un po' di tempo ancora, un uomo e una donna restarono in silenzio sotto i ciliegi.


La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

9 commenti:

  1. Comprato, io! Ora perĆ² tu mi dai le giornate da 36 ore (non vorrei esagerare a chiederne 48)
    Bacci

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  2. A Natale non ti avevo ascoltato, e ho comprato "Un marito infedele". Pessimo: avevi ragione e mia moglie me l'ha confermato.
    Spero che tu abbia ragione anche questa volta. Domani "la mia signora" compie gli anni, ho appena comprato "I Goldbaum" e non vorrei che me lo tirasse dietro disgustata (per fortuna ĆØ un ebook).

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    1. Spero di no, anche perchƩ se ti tira dietro il Kindle o il kobo o qualunque cosa usi per leggere, son dolori!

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  3. Credo che comprerĆ² sicuramente I Goldbaum, ĆØ il genere di storia che mi intriga. Visto che sei un'accanita lettrice potrei sapere cosa ne pensi di Ph. Roth? ĆØ considerato uno dei migliori autori americani,ma sinceramente non riesco mai a finire i suoi libri....

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    1. Non lo leggo. Avevo provato con “Pastorale americana”, ma era di gran lunga piĆ¹ piacevole stare inginocchiata su dei ceci!

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  4. Bravissima!!Lo sto giĆ  leggendo e mi sta prendendo moltissimo!Grazie!!

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  5. Il romanzo mi piace molto. Sono affascinata dalla Temple Court House che vorrei visitare (se possibile), ma non riesco a localizzarla... help! Grazie.

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